Dall'homo sapiens all'homo stronzus
eBook - ePub

Dall'homo sapiens all'homo stronzus

La legge di Caveman

  1. 120 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Dall'homo sapiens all'homo stronzus

La legge di Caveman

Informazioni su questo libro

Caveman è lo spettacolo sul rapporto fra uomini e donne più visto del mondo. A Broadway dopo 702 repliche in due anni l'ex sindaco di New York Rudolph Giuliani gli ha addirittura intitolato la 43esima strada. Tradotto in quindici diverse lingue, visto da 8.000.000 di spettatori e rappresentato contemporaneamente in trenta paesi, è ormai un vero e proprio fenomeno globale. In Italia Caveman è arrivato nel 2008 e grazie al passaparola è diventato un culto per decine di migliaia di spettatori che lo hanno visto, lo hanno consigliato agli amici, ci hanno accompagnato il proprio partner.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2011
Print ISBN
9788804608998
eBook ISBN
9788852020858

1

GLI UOMINI
SONO TUTTI STRONZI?

Da che mondo è mondo, quando si parla di uomini, le donne affrontano unite da un continente all’altro interrogativi di valenza universale.
Perché gli uomini non esprimono le loro emozioni?
Perché si dimenticano gli anniversari?
Perché preferiscono giocare a calcio o aggiustare un tavolo che parlare?
Perché guardano sempre le tette e il culo delle altre?
Madre natura in fondo ci ha creati per stare insieme – dicono le donne.
Per essere complementari.
Per metter su casa, sposarsi e accoppiarsi.
Provvedere all’espletamento della funzione primaria per eccellenza dell’essere umano: riprodursi e perpetuare la specie.
Dunque siamo fatti le une per gli altri, è naturale.
E allora perché è tanto difficile?
Si danno tutte la stessa risposta. Semplice, lapidaria, definitiva.
Perché gli uomini sono tutti stronzi.
Porci, anaffettivi ed egoisti.
Traditori, bastardi e figli di puttana.
Rammolliti, viziati e fannulloni.
Tutti, indistintamente, degli stronzi.
Ma è proprio così?
Non necessariamente. O almeno non sempre, per fortuna.
Da quando la razza umana ha fatto capolino sul pianeta Terra, gli uomini si sono trovati ad affrontare situazioni diverse, hanno imparato un altro modo di comunicare e acquisito abitudini lontanissime da quelle femminili.
Più che stronzi, è abbastanza chiaro che i maschi sono dei... diversi.
Forse, talvolta troppo... diversi?
Perché quello che accade oggi nelle coppie del Ventunesimo secolo è il risultato di un percorso evolutivo iniziato migliaia e migliaia di anni fa.
Quello che ci vuole è la macchina del tempo, un tuffo nell’era preistorica, agli albori del genere umano.
Per capire una volta per tutte le ragioni delle differenze fra i due sessi: le donne e... gli stronzi!
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2

È TUTTA COLPA
DELL’HOMO SAPIENS

L’uomo delle caverne
L’uomo delle caverne era brutto e violento.
Picchiava la sua donna a colpi di clava.
La trascinava per i capelli nelle caverne, al buio.
Ne abusava sessualmente senza pietà.
Ma non è vero!
È tutto falso.
Sono leggende.
Falsi miti tramandati nel corso dei secoli.
Certo, a prima vista non sembra proprio un tipo affabile.
Le pitture rupestri lo rappresentano con il cranio bombato e una lancia in mano.
Sempre pronto a uccidere.
In verità non era cattivo ma il suo stile di vita lo portava a essere burbero e silenzioso, a tratti forse un po’ aggressivo.
Ma chi non lo sarebbe stato al suo posto?
Viveva in una caverna, le sue giornate erano lunghe e pericolose, rischiava la vita quotidianamente.
Tutte le mattine si alzava all’alba e, armato di lancia e coltello, baciava la sua donna.
Poi usciva.
Insieme agli altri uomini della tribù andava a caccia per procurarsi carne fresca e sfamare così la sua famiglia.
Era cacciatore.*
Poteva morire.
Aveva paura.
Senza proferire parola, i cacciatori con un cenno si avventuravano nella foresta alle prime luci dell’alba, avvistavano la preda e, nel silenzio più totale, cercavano di ucciderla.
A volte ci rimettevano la pelle.
Fra di loro, durante la missione, non parlavano mai.
Qualunque forma di comunicazione o dialogo poteva essere fatale.
Una parola di troppo ed eri morto.
L’istinto di sopravvivenza richiedeva all’uomo cacciatore tre requisiti fondamentali:
- fortissima capacità di concentrazione
- precisione nel colpire i bersagli mobili
- senso dell’orientamento per tornare a casa.
Il livello di stress dell’uomo delle caverne era dunque comprensibilmente alto ma questo non significa che non amasse follemente la sua compagna.
Lui la amava con tutto se stesso.
La adorava come una dea.
La donna delle caverne
La donna delle caverne era una creatura magica, influenzata nel corpo e nell’anima dalle fasi lunari.
Ogni mese sanguinava misteriosamente, prevedeva il mutare delle stagioni e possedeva il potere supremo di dare alla luce un figlio.
Quando non veniva fecondata diventava ansiosa, permalosa e molto più sensibile del normale.
Piangeva senza una ragione.
Perdeva sangue.
Era figlia della luna.
Ogni anno incideva su una bacchetta magica di legno tredici segni corrispondenti ai cicli lunari, gli stessi del suo corpo.
Aveva dunque inventato il primo calendario ma non lo sapeva, perché per lei era normale fare cose eccezionali.
Secoli dopo i maghi avevano un bastone simile e lo chiamavano “bacchetta magica”.
Dotata nel fisico di forme e curve complementari a quelle del suo compagno, ne era fortemente attratta sessualmente.
Le donne avevano una cesta.
Gli uomini una lancia.
A quei tempi le giornate finivano presto, i due andavano a dormire, si mettevano vicini vicini e quando lui non era troppo stanco entrava con la sua lancia dentro di lei, provocando piacere a entrambi.
Immediatamente dopo lui sprofondava in un sonno profondo.
Dopo un po’ anche lei.
La donna delle caverne non si limitava ad avere poteri magici.
Come il suo compagno contribuiva al sostentamento della famiglia e lo faceva in modo diverso, attraverso la raccolta dei prodotti della natura.
Raccogliere infatti era la maniera femminile di risolvere il problema.
Era una raccoglitrice.
Ogni giorno le raccoglitrici uscivano in gruppi di cinque o sei.
Si davano appuntamento verso le undici, prendevano un caffè e andavano in giro senza una meta precisa.
Ognuna con la sua borsetta, un cestino fatto di corteccia.
Si aggiravano per i boschi con il solo scopo di raccogliere radici, bacche mangerecce e frutti della semina.
Non era semplice: dovevano essere molto attente a riconoscere i colori, gli odori, a collaborare con la natura e fra di loro.
Quando ci si dedica al raccolto è impossibile fissarsi su una cosa sola.
Bisogna notare tutto, essere consapevoli del mondo circostante.
Essere in grado di riconoscere il grado di maturazione dei frutti.
Le donne vagavano senza meta, parlavano, osservando attentamente tutto quello che passava davanti ai loro occhi.
Si scambiavano pareri e informazioni in un dialogo reciproco e continu...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Dall'homo sapiens all'homo stronzus
  3. 1 Gli uomini sono tutti stronzi?
  4. 2 È tutta colpa dell’homo sapiens
  5. 3 Trattativa vs collaborazione
  6. 4 Tu chiamale se (proprio) vuoi emozioni
  7. 5 La questione orale
  8. 6 Lo shopping: caccia o raccolta?
  9. 7 Quando capirsi è difficile (e a volte sembra impossibile)
  10. 8 La casa è della donna. L’uomo ha il garage
  11. 9 Il pene: organo sessuale o difetto di nascita?
  12. 10 Tavole sinottiche (Da homo sapiens a homo stronzus: un excursus storico)
  13. 11 Consigli pratici di Caveman
  14. 12 Prontuario cavernicolo di comunicazione fra i sessi
  15. 13 Happy Ending
  16. Copyright