I pilastri della terra
eBook - ePub

I pilastri della terra

Ken Follett, Roberta Rambelli

Condividi libro
  1. 1,032 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

I pilastri della terra

Ken Follett, Roberta Rambelli

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Un mistery, una storia d'amore, una grande rievocazione storica: nella sua opera più ambiziosa e acclamata, Ken Follett tocca una dimensione epica, trasportandoci nell'Inghilterra medievale al tempo della costruzione di una cattedrale gotica. Intreccio, azione e passioni si sviluppano così sullo sfondo di un'era ricca di intrighi e cospirazioni, pericoli e minacce, guerre civili, carestie, conf litti religiosi e lotte per la successione al trono. Con la stessa, infallibile suspense che caratter izza tutti i suoi thriller, Follett ricrea un'epoca scomparsa e affascinante. Foreste, castelli e monasteri sono l'avvolgente paesaggio, mosso dai ritmi della vita quotidiana e dalla pressione di eventi storici e naturali entro il quale per circa quarant'anni si confrontano e si scontrano le segrete aspirazioni e i sentimenti dei protagonisti - monaci, mercanti, artigiani, nobili, fanciulle misteriose -, vittime o pedine di avvenimenti che ne segnano i destini e rimettono continuamente in discussione la costruzione della cattedrale. Una grande storia di ambizione e tradimento, coraggio e dedizione, amore e vendetta, in cui si ritrova tutta l'impeccabile arte di narrare di uno dei più amati scrittori contemporanei.

Domande frequenti

Come faccio ad annullare l'abbonamento?
È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
È possibile scaricare libri? Se sì, come?
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Che differenza c'è tra i piani?
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Cos'è Perlego?
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego supporta la sintesi vocale?
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
I pilastri della terra è disponibile online in formato PDF/ePub?
Sì, puoi accedere a I pilastri della terra di Ken Follett, Roberta Rambelli in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2012
ISBN
9788852022166
Parte prima. 1135–1136

Capitolo 1

I

In un’ampia valle, ai piedi di un declivio e in riva a un ruscello limpido e gorgogliante, Tom costruiva una casa.
I muri erano già alti tre piedi e crescevano in fretta. I due muratori che Tom aveva ingaggiato lavoravano con impegno sotto il sole e le loro cazzuole erano in continuo movimento, mentre il manovale sudava sotto il peso dei grossi blocchi di pietra. Il figlio di Tom, Alfred, preparava la calce e cantava a voce alta mentre versava la sabbia su un’asse. C’era anche un carpentiere che lavorava al banco accanto a Tom e con l’ascia dava forma a un’asse di faggio.
Alfred aveva quattordici anni ed era alto come Tom. Tom era di tutta la testa più alto della maggior parte degli uomini, e Alfred era più basso di lui di un paio di pollici appena e non aveva ancora finito di crescere. Si somigliavano molto: padre e figlio avevano i capelli castani e gli occhi verdi screziati di marrone. Tutti dicevano che erano belli. La differenza principale stava nel fatto che Tom aveva la barba bruna e ricciuta, Alfred soltanto una lanugine bionda sulle guance. Un tempo anche i capelli avevano avuto lo stesso colore, e Tom ricordava con tenerezza quel tempo. Ora che Alfred stava diventando uomo, Tom avrebbe desiderato che mostrasse un interesse più vivo per il lavoro perché aveva molto da imparare se voleva diventare muratore come lui; ma per ora Alfred considerava sconcertanti e noiosi i princìpi dell’edilizia.
Quando la casa fosse stata terminata, sarebbe stata la più lussuosa nel raggio di molte miglia. Il pianterreno doveva essere spazioso perché sarebbe servito come magazzino, con il soffitto a volta in modo che non prendesse fuoco. La sala grande, dove in pratica vivevano gli abitanti, sarebbe stata al di sopra, raggiungibile per mezzo di una scala esterna: a quell’altezza sarebbe stata difficile da attaccare e agevole da difendere. Contro il muro della sala grande ci sarebbe stata una canna fumaria, per consentire al fumo di uscire. Questa era un’innovazione rivoluzionaria: Tom aveva visto una sola casa con il comignolo, ma gli era sembrata un’idea così valida che aveva deciso di copiarla. A un’estremità della casa, sopra la sala grande, ci sarebbe stata una piccola stanza da letto, perché adesso le figlie dei conti la pretendevano… erano troppo raffinate per dormire nella sala grande con gli uomini e le serve e i cani da caccia. La cucina sarebbe stata una costruzione separata perché prima o poi tutte le cucine prendevano fuoco, e l’unico rimedio consisteva nel costruirle lontano dal resto dell’abitazione e adattarsi a mangiare i cibi quasi freddi.
Tom stava costruendo la porta d’ingresso. Gli stipiti sarebbero stati arrotondati in modo da sembrare colonne… un tocco di distinzione per i nobili sposi che sarebbero andati a vivere lì. Con gli occhi fissi sulla sagoma di legno che usava come guida, Tom piazzò di sbieco sulla pietra lo scalpello di ferro e lo batté delicatamente con il grosso martello di legno. Una pioggia di frammenti si staccò, lasciando la linea un po’ più arrotondata. Tom ripeté l’operazione. Ecco, la pietra era abbastanza liscia anche per una cattedrale.
Una volta aveva lavorato in una cattedrale… a Exeter. All’inizio lo aveva considerato un lavoro come gli altri. Si era molto irritato quando il mastro costruttore gli aveva fatto notare che il suo lavoro non era adeguato; sapeva di essere molto più accurato della media dei muratori. Ma poi aveva capito che i muri di una cattedrale dovevano essere perfetti perché la cattedrale era la casa di Dio, e anche perché era un edificio tanto grande che la minima inclinazione dei muri, la minima irregolarità potevano renderlo pericolosamente fragile. Il risentimento di Tom aveva lasciato il posto a un interesse affascinato. La combinazione del progetto enormemente ambizioso e dell’attenzione implacabile ai minimi dettagli aveva aperto gli occhi di Tom alle meraviglie del suo mestiere. Dal mastro costruttore di Exeter aveva imparato l’importanza delle proporzioni, il simbolismo dei numeri e le formule quasi magiche per calcolare la giusta ampiezza di un muro o l’angolo di un gradino in una scala a chiocciola. Erano cose che lo incantavano, e si stupiva che molti muratori le giudicassero incomprensibili.
Dopo qualche tempo, Tom era diventato il braccio destro del mastro costruttore e aveva incominciato a rendersi conto che questi presentava alcune manchevolezze. Era un grande artigiano ma un modesto organizzatore. Si lasciava dominare dalla preoccupazione di procurarsi l’esatto quantitativo di pietra per seguire il lavoro dei muratori, assicurarsi che i fabbri fornissero utensili adatti e in numero sufficiente, portare la sabbia per gli operai che dovevano preparare la calcina, abbattere gli alberi per i carpentieri, e farsi dare dal capitolo della cattedrale il denaro sufficiente per pagare tutto.
Se Tom si fosse trattenuto a Exeter fino alla morte del mastro costruttore, forse avrebbe potuto prenderne il posto; ma il capitolo era rimasto senza denaro, in parte a causa dell’improvvisa gestione del costruttore e gli artigiani avevano dovuto cercar lavoro altrove. A Tom era stato offerto il posto di capomastro del castellano di Exeter, con il compito di riparare e migliorare le fortificazioni della città. Sarebbe stato un incarico a vita, esclusi gli eventuali incidenti. Ma Tom aveva rifiutato perché desiderava costruire un’altra cattedrale.
Sua moglie Agnes non aveva mai compreso quella decisione. Avrebbero potuto avere una bella casa di pietra e servitori, e una scuderia personale e carne in tavola a ogni pasto; e Agnes non aveva mai perdonato a Tom di essersi lasciato sfuggire quell’occasione. Non capiva quanto fosse irresistibile l’idea di costruire una cattedrale: la complessità dell’organizzazione, la sfida intellettuale dei calcoli, l’imponenza dei muri, la bellezza e la grandiosità dell’edificio ultimato. Da quando aveva assaggiato quel vino inebriante, Tom non poteva accontentarsi di qualcosa di più modesto.
Tutto ciò era avvenuto dieci anni prima. Da allora non si erano mai trattenuti a lungo in un posto. Tom progettava una nuova casa capitolare per un monastero, lavorava un anno o due alla costruzione di un castello o edificava la casa di un ricco mercante; ma non appena aveva messo da parte un po’ di denaro se ne andava con la moglie e i figli e si rimetteva in viaggio alla ricerca di un’altra cattedrale.
Alzò gli occhi dal banco e vide Agnes ferma sul margine del cantiere, con un cesto di viveri in una mano e una caraffa di birra appoggiata sul fianco. Era mezzogiorno. Tom la guardò con affetto. Non era graziosa; ma aveva un viso energico, con la fronte ampia, i grandi occhi castani, il naso diritto e la mascella solida. I capelli scuri e un po’ ispidi erano divisi in mezzo e annodati sulla nuca. Era l’anima gemella di Tom.
Agnes versò la birra per Tom e Alfred. Per un momento rimasero così, i due uomini imponenti e quella donna forte, a bere la birra nelle tazze di legno; poi arrivò saltellando dal campo di grano la quarta componente della famiglia: Martha, che aveva sette anni ed era graziosa come un narciso, ma un narciso privo di un petalo perché nella bocca aveva uno spazio vuoto dov’erano caduti due denti da latte e i nuovi non erano ancora spuntati. Corse da Tom, gli baciò la barba polverosa e gli chiese un sorso di birra. Tom strinse a sé quel corpicino esile. «Non berne troppa, o cadrai nel fosso» le disse. Martha cominciò a camminare in tondo fingendosi ubriaca.
Sedettero tutti sulla catasta del legname. Agnes porse a Tom un pezzo di pane di grano, una grossa fetta di pancetta bollita e una cipollina. Tom addentò la carne e cominciò a sbucciare la cipolla; Agnes distribuì il cibo ai figli e prese a mangiare a sua volta. Forse è stata un’idea da irresponsabile, pensò Tom, rifiutare quel posto a Exeter e andare in cerca di una cattedrale da costruire; ma sono sempre stato in grado di sfamarli tutti nonostante la mia avventatezza.
Tolse il coltello dalla tasca del grembiule di cuoio, tagliò una fetta di cipolla e la mangiò con un boccone di pane. La cipolla era dolce e piccante. Agnes disse: «Sono di nuovo incinta».
Tom smise di masticare e la guardò, con un brivido di gioia. Non sapeva che dire; quindi si limitò a sorriderle come uno sciocco. Dopo un momento Agnes arrossì e disse: «Non è poi tanto sorprendente».
Tom l’abbracciò. «Bene, bene» disse, continuando a sorridere. «Una creaturina che mi tirerà la barba. E io pensavo che il primo figlio in famiglia sarebbe stato di Alfred.»
«Non rallegrarti troppo» lo ammonì Agnes. «Porta sfortuna parlare del bambino prima che sia nato.»
Tom annuì. Agnes aveva avuto diversi aborti spontanei, e un figlio nato morto; e c’era stata un’altra bambina, Matilda, che era vissuta appena due anni. «A me piacerebbe un maschietto, comunque» disse. «Ormai Alfred è grande. Quando nascerà?»
«Dopo Natale.»
Incominciarono a fare i calcoli. La struttura esterna della casa sarebbe stata terminata ai primi geli; poi le opere murarie sarebbero state coperte con la paglia per proteggerle durante l’inverno. I muratori avrebbero trascorso i mesi freddi tagliando le pietre per le finestre, le cripte, le intelaiature delle porte e il camino, mentre il carpentiere fabbricava le assi per i pavimenti, le porte e le imposte, e Tom preparava le impalcature per i lavori al piano superiore. Poi in primavera avrebbero costruito la volta, posato il pavimento della sala grande e sistemato il tetto. Grazie a quel lavoro la famiglia avrebbe avuto da mangiare fino a Pentecoste, quando il bambino avrebbe avuto sei mesi. E allora se ne sarebbero andati. «Bene» disse Tom soddisfatto. «Molto bene.» E mangiò un’altra fetta di cipolla.
«Sono troppo vecchia per avere figli» disse Agnes. «Questo dovrà essere l’ultimo.»
Tom rifletté. Non sapeva esattamente quanti anni avesse la moglie, ma tante donne avevano figli alla sua età. Era vero, comunque, che più erano anziane e più soffrivano, e che i bambini erano meno forti. Senza dubbio aveva ragione lei. Ma come poteva assicurarsi che non avrebbe più concepito? Poi comprese, e una nube oscurò la sua gioia.
«Potrei trovare un buon lavoro in una città» disse cercando di raddolcirla. «Una cattedrale o un palazzo. Allora avremo una casa grande con i pavimenti di legno, e una serva che ti aiuti a badare al piccino.»
Il viso di Agnes s’indurì. Disse in tono scettico: «Può darsi». Non le piaceva sentir parlare di cattedrali. Se Tom non avesse mai lavorato in una cattedrale, diceva la sua espressione, forse adesso sarebbe vissuta in una casa di città, e avrebbe avuto un bel gruzzolo nascosto sotto il camino e non avrebbe avuto alcun motivo di preoccupazione al mondo.
Tom distolse gli occhi e addentò di nuovo la pancetta. Avevano qualcosa da festeggiare, ma erano in disaccordo. Si sentiva deluso. Per un po’ masticò la carne dura. Poi sentì un cavallo che si avvicinava. Inclinò la testa per ascoltare. Il cavaliere stava arrivando tra gli alberi, dalla direzione della strada, per prendere una scorciatoia ed evitare il villaggio.
Un attimo dopo, un giovane si avvicinò al trotto e smontò. Sembrava uno scudiero, un apprendista cavaliere. «Sta arrivando il tuo signore» annunciò.
Tom si alzò. «Vuoi dire lord Percy?» Percy Hamleigh era uno degli uomini più importanti della contea. Era il padrone di quella valle e di molte altre, ed era lui che pagava per la costruzione della casa.
«Il figlio» disse lo scudiero.
«Il giovane William.» William, il figlio di Percy, si sarebbe stabilito nella casa dopo il matrimonio. Era fidanzato con lady Aliena, figlia del conte di Shiring.
«Proprio lui» disse lo scudiero. «Ed è furibondo.»
Tom provò una stretta al cuore. Anche nei momenti migliori era spesso difficile discutere con il proprietario di una casa in costruzione. Un proprietario arrabbiato era intrattabile. «E perché è così furioso?»
«La fidanzata lo ha respinto.»
«La figlia del conte?» chiese Tom, sorpreso, e provò una fitta di paura. Un attimo prima aveva pensato che il suo futuro era garantito.
«Credevo fosse tutto deciso.»
«Lo credevamo tutti… tranne lady Aliena, a quanto sembra» disse lo scudiero. «Nel momento in cui l’ha conosciuto, ha annunciato che non lo sposerebbe neppure per tutto l’oro del mondo.»
Tom aggrottò la fronte, preoccupato. Avrebbe voluto che non fosse vero. «Ma se non ricordo male il ragazzo non è affatto brutto.»
Agnes disse: «Come se facesse qualche differenza, nella sua posizione. Se le figlie dei conti potessero sposare chi vogliono, saremmo governati da menestrelli e fuorilegge dagli occhi tenebrosi».
«Può darsi che cambi idea» disse speranzoso Tom.
«La cambierà, se la madre la prende a bacchettate» disse Agnes.
Lo scudiero disse: «La madre è morta».
Agnes annuì. «Questo spiega perché non conosce i fatti della vita. Ma non capisco perché il padre non possa obbligarla.»
«A quanto sembr...

Indice dei contenuti