Stan Nicholls
LA GUERRA
DEGLI ORCHI
L’ARMATA DELLE OMBRE
Traduzione di Riccardo Valla
Dopo essere fuggiti dalla terra di Maras-Dantia, loro caotico luogo di nascita, i sopravvissuti della banda di guerra di orchi, i Figli del Lupo, si sono stabiliti a Ceragan, un mondo popolato unicamente dalla loro razza. Stryke – il capitano – prende per compagna una femmina del luogo, Thirzarr, da cui ha due figli maschi. Quando il figlio più grande ha quattro anni, i suoi compagni cominciano però a essere stanchi della vita bucolica.
Durante una battuta di caccia Stryke e il sergente dei Figli del Lupo, Haskeer, si trovano nei pressi della caverna attraverso cui la banda è arrivata a Ceragan e rimangono stupiti quando ne vedono uscire un essere umano a loro sconosciuto. Ma l’uomo è mortalmente ferito, dalla schiena gli spunta un pugnale.
Frugando il cadavere, gli orchi trovano un amuleto con strani disegni e una gemma magica.
La gemma comunica loro un messaggio di Tentarr Arngrim, noto ai Figli del Lupo come Serapheim, il mago che ne ha reso possibile la fuga da Maras-Dantia. Nel messaggio vengono mostrati gli orchi di un altro mondo, che sono stati crudelmente resi schiavi dagli umani e che, con grande costernazione di Stryke e Haskeer, non reagiscono alle vessazioni. A sconvolgerli ancora di più è il venire a sapere che l’artefice della loro oppressione è la malvagia figlia di Serapheim, la strega-regina Jennesta, antica nemica della banda di Stryke e un tempo sua padrona.
L’immagine di Arngrim proiettata dalla gemma sostiene che i Figli del Lupo sono in grado di aiutare gli altri orchi e di vendicarsi di Jennesta. Per farlo devono usare cinque oggetti magici chiamati “strumentalità” – e che gli orchi chiamano “stelle” – creati da Serapheim e tuttora in possesso della banda. Le strumentalità permettono di passare da un mondo all’altro, forse hanno anche altri poteri, e hanno consentito ai Figli del Lupo di essere trasportati a Ceragan. Se qualcuno non lo avesse ucciso, il messaggero di Serapheim avrebbe potuto fare da guida alla banda.
Desideroso di accettare la sfida, pur senza fidarsi completamente di Arngrim, Stryke comprende che i simboli sull’amuleto indicano come unire tra loro le stelle per poter viaggiare verso altri mondi. Raccogliendo i resti dei Figli del Lupo, scopre che anche gli altri sono desiderosi di partire quanto lui.
Stryke è a capo della banda. Sotto di lui ci sono due sergenti, uno dei quali è Haskeer. L’altro è l’unico nano del gruppo, Jup, che però ha scelto di rimanere su Maras-Dantia. Ai loro ordini ci sono due caporali, uno dei quali, Alfray, manca: ma è stata la morte, non la distanza di un altro mondo, a separarlo dai Figli del Lupo. Il secondo caporale è Coilla, la sola femmina della banda, esperta di strategia. Sotto i graduati ci sono trenta soldati semplici, o, almeno, sarebbero trenta se non ne fossero caduti sei durante la loro ultima impresa.
Per ripristinare le forze della banda, Stryke arruola una mezza dozzina di guerrieri del luogo, tutte reclute, e per sostituire Alfray sceglie un orco attempato chiamato Dallog. Né le reclute né il nuovo caporale incontrano l’approvazione di Haskeer, la cui insoddisfazione aumenta quando il capitano locale Quoll costringe Stryke a prendere con sé per la missione anche il suo vanesio figlio, Wheam. Stryke decide che la banda tornerà per prima cosa a Maras-Dantia per cercare Jup, nella speranza che voglia riprendere il suo posto di sergente. Sempre che sia ancora vivo.
Dopo un trasferimento inquietante, trovano Maras-Dantia in una condizione di deterioramento ancora peggiore di quando se ne erano allontanati. L’energia magica che un tempo correva sotto il terreno si è indebolita ulteriormente e quel che ne rimane è corrotto e maligno.
Poco dopo il loro arrivo, i Figli del Lupo subiscono l’attacco di un gruppo di disertori umani. Una delle nuove reclute e Liffin, un guerriero esperto, vengono uccisi. Dato che Liffin è morto per difendere Wheam, il disprezzo di Haskeer per il giovane aumenta. Con un viaggio pieno di pericoli Stryke spinge la banda fino a Quatt, la terra natale dei nani.
Esiste un numero ignoto di strumentalità, sparse nell’infinità delle dimensioni. L’attivazione di quelle della banda è scoperta dai Corpi delle Porte d’Accesso, un gruppo segreto multirazziale di grande antichità, dedito al compito di mantenere chiusi i portali tra i mondi. I Corpi danno la caccia alle strumentalità e il loro capo, Karrell Rivers, un umano, ordina al suo vicecomandante – una donna-elfo chiamata Pelli Madayar – di recuperare le strumentalità in possesso dei Figli del Lupo. Pelli ha con sé un’unità munita di potenti armi magiche e ha l’ordine di non fermarsi davanti a nulla per portare a termine la missione.
Con le armi i Figli del Lupo si aprono la strada fino a Quatt, ritrovano Jup e scoprono con stupore che ha una compagna, Spurral. Preoccupato per il crescente degrado di Maras-Dantia, Jup accetta di riunirsi alla banda, ma insiste perché anche Spurral parta con lui.
Prima che possano allontanarsi, i Figli del Lupo incontrano gli umani Micalor Standeven e Jode Pepperdyne, che li avvertono di un’imminente incursione di fanatici religiosi. Nonostante l’odio e la sfiducia che nutrono nei confronti degli umani, gli orchi danno loro retta, e con l’aiuto dei nani respingono l’attacco. Durante la lotta, Pepperdyne, un abile guerriero, salva la vita a Coilla. Standeven non si rivela altrettanto eroico.
I Figli del Lupo non sanno che Pepperdyne è poco più di uno schiavo di Standeven né che la coppia è ricercata dal despota Kantor Hammrik, che vanta dei crediti da Standeven. I due sono sfuggiti alla morte per mano di Hammrik solo perché Pepperdyne ha fatto leva sul desiderio del tiranno di possedere le favolose strumentalità. Convincendolo di poterne trovare una serie nelle cosiddette terre barbare di Maras-Dantia, Standeven e Pepperdyne sono stati inviati laggiù sotto scorta armata, ma riescono a liberarsi delle guardie. Raccontano ai Figli del Lupo di essere due mercanti derubati da Jennesta e desiderosi di vendicarsi di lei. In realtà Standeven vuole impadronirsi delle strumentalità possedute dai Figli del Lupo per usarle poi come mezzo di scambio con Hammrik.
Incolleriti con i Figli del Lupo che hanno attirato i nemici contro il loro villaggio, i nani gli si rivoltano contro. La banda, insieme a Jup, a Spurral e ai due umani, si trova bloccata in una capanna a cui è stato appiccato il fuoco. Stryke comprende che il solo modo di salvarsi consiste nell’usare le stelle; le allinea per raggiungere quello che spera sia il mondo della loro missione.
La banda si materializza sul terreno verdeggiante di Acurial, la cui popolazione indigena di orchi ha perso gli istinti bellicosi. Sfruttando questa debolezza, l’impero umano di Peczan li ha invasi con il pretesto che Acurial possedeva armi magiche distruttive, e l’occupazione è stata brutale.
I Figli del Lupo presto si scontrano con gli invasori nelle vie di Taress, la capitale, e scoprono con stupore che gli umani, appartenenti a una razza che su Maras-Dantia non mostrava alcuna predisposizione per la magia, dispongono ad Acurial di poteri magici molto potenti. Sono ulteriormente sorpresi nel sapere che non tutti gli orchi di Acurial sono docili. Mentre lottano contro forze molto superiori, vengono salvati da un gruppo di orchi combattenti della resistenza e portati in un nascondiglio sicuro.
Gli episodi di ribellione degli orchi nativi sono una spina nel fianco di Kapple Hacher, generale delle forze d’occupazione e governatore di quella che l’impero di Peczan considera una propria provincia. A portare con lui il fardello è fratello Grentor, Alto Chierico dell’Ordine dell’Elica, che riunisce i custodi e i praticanti della magia.
La resistenza è guidata dai gemelli Brelan, maschio, e Chillder, femmina. Il capo del movimento, che si tiene nascosto, è la loro madre Sylandya, che prima dell’invasione era sovrana di Acurial e aveva il titolo di Principale. Stryke spiega agli orchi di Acurial che lui e i suoi provengono dalle terre deserte del lontano Nord, dove alcuni umani si sono alleati con gli orchi – per spiegare la presenza di Pepperdyne e di Standeven – e dove sono numerosi anche i nani, che ad Acurial sono sconosciuti. I mitici orchi del Nord, spiega, non hanno mai perso la passione per il combattimento. Non convinta dalla storia di Stryke, la resistenza decide che i Figli del Lupo potranno unirsi a loro solo dopo aver dimostrato di cosa sono capaci. Il loro compito consiste nel liberare i prigionieri – membri della resistenza – in attesa dell’esecuzione. Nonostante metà della banda sia tenuta in ostaggio, sotto minaccia di pena di morte in caso di fallimento, Stryke libera i prigionieri.
I Figli del Lupo aiutano la resistenza a organizzare e addestrare i ribelli e Coilla convince Brelan e Chillder a lasciarle formare un’unità combattente di sole femmine chiamate Figlie della Volpe.
Quando gli occupanti di Acurial mandano nella capitale Taress un temutissimo inviato per controllare l’eliminazione della resistenza, si scopre che questi è Jennesta. Dopo essere in qualche modo sopravvissuta al suo destino su Maras-Dantia, è giunta a una posizione di potere e di grande influenza nell’impero di Peczan ed è anche, nominalmente, il capo dell’Ordine dell’Elica. Anche gli inviati dei Corpi sono arrivati in segreto a Taress e sono pronti a recuperare le strumentalità, a qualunque costo.
Più di un secolo prima due capitani avevano lottato per il dominio di Acurial. Nel momento in cui la crisi era più grave era apparsa una cometa. Era stata interpretata come un portento e i due avevano accettato di regnare uniti. Il loro regno si era rivelato assai benefico per il paese. Nei documenti antichi la resistenza ha scoperto che la cometa – chiamata Grilan-Zeat in omaggio ai due capitani – si ripresenta a intervalli regolari e il suo ritorno è imminente. La resistenza spera che la cometa venga interpretata come un segno di buon augurio e che, unita a un invito di Sylandya a prendere le armi, spinga la popolazione a ribellarsi. Una profezia afferma che l’arrivo della cometa sarà accompagnato dalla comparsa di un eroico gruppo di liberatori. Con stupore dei Figli del Lupo la resistenza...