Sarai sorpreso di sapere che la parola inglese love deriva da un termine sanscrito, lobha; lobha vuol dire avidità. Forse è una coincidenza, ma la mia sensazione è che non possa essere semplicemente così. Dietro deve esserci qualcosa di più misterioso, una ragione alchemica.
Infatti l’avidità, una volta assimilata, si trasforma in amore. È avidità, lobha, che una volta assimilata, ben digerita, si trasforma in amore.
L’amore è condivisione, l’avidità è accumulo, possesso. L’avidità si limita a voler possedere, senza mai dare, mentre l’amore conosce solo il dare, senza mai chiedere nulla in cambio; è condivisione senza condizioni.
Deve esistere qualche ragione alchemica per cui lobha è diventato love nella lingua inglese. E, dal punto di vista dell’alchimia interiore, lobha si trasforma sicuramente in love: l’avidità, la bramosia diventano amore.
L’amore non è ciò che si intende di solito. L’amore comune non è che una finzione; dietro di esso si nasconde dell’altro. L’amore autentico è un fenomeno totalmente diverso: non è un pretendere, bensì un condividere; non conosce il chiedere, ma la gioia del dare.
L’amore ordinario pretende tanto e troppo, quello autentico non è per nulla avido: esiste, semplicemente. L’amore ordinario diventa in pratica qualcosa di nauseabondo, di melenso, di insopportabile, ciò che si definisce «una sdolcinatura». È rivoltante, disgustoso. L’amore autentico è un nutrimento, rafforza la tua anima. L’amore comune non fa che nutrire il tuo ego: non il tuo sé autentico, ma quello fittizio. Ricorda: l’irreale nutre sempre ciò che è irreale, il reale nutre ciò che è reale.
Mettiti al servizio dell’amore autentico, cioè dell’amore al suo livello più puro, dona, condividi tutto ciò che hai, e godi nel condividere. Non farlo come un dovere, perché in tal caso tutta la gioia sparirebbe, e non pensare che stai facendo un favore all’altro, non pensarlo mai, nemmeno per un momento. L’amore non è mai un favore; al contrario, quando qualcuno riceve il tuo amore, tu hai la sensazione di ricevere un favore. L’amore è grato di essere stato ricevuto.
L’amore non desidera mai né ricompense né ringraziamenti. Se dall’altra parte arriva della gratitudine, l’amore è sempre sorpreso; è una piacevole sorpresa, perché non c’erano aspettative.
Non puoi frustrare un amore autentico perché, in primo luogo, non esiste aspettativa, né puoi appagare un amore inautentico, perché è così radicato nell’aspettativa che, qualunque cosa venga fatta, risulterà sempre inadeguata. La sua aspettativa è troppo grande, nessuno può soddisfarla. Per cui l’amore inautentico provoca sempre frustrazione, mentre l’amore vero porta sempre appagamento.
E quando dico: «Mettiti al servizio dell’amore», non sto dicendo di metterti al servizio di qualcuno che ami; no, nient’affatto. Non sto dicendo di metterti al servizio di un amante, ma dell’amore. Bisognerebbe venerare l’idea stessa dell’amore. La persona che ami è solo una delle forme di quell’idea pura, ma l’esistenza intera non contiene altro che milioni di forme di quell’idea. Il fiore è un’idea, una forma, la luna un’altra, la persona che ami un’altra ancora… tuo figlio, tua madre, tuo padre sono tutte forme, onde nell’oceano dell’amore. Ma non trasformarti mai nel servitore della persona che ami, ricorda sempre che la persona che ami è solo una minuscola espressione dell’amore.
Servi l’amore attraverso la persona amata, in modo da non attaccarti mai a quest’ultima. E quando non si è attaccati alla persona amata, l’amore raggiunge le vette più alte. Nell’istante in cui ci si attacca, si comincia a cadere verso il basso. L’attaccamento è una forma di gravità; il non-attaccamento è grazia. L’amore inautentico è un altro nome per l’attaccamento, l’amore vero è molto distaccato.
Il falso amore si dimostra molto preoccupato… lo è sempre. L’amore sincero è premuroso, ma non ha preoccupazioni. Se ami davvero un uomo, ti preoccuperai di appagare il suo bisogno autentico, ma non ti curerai inutilmente delle sue sciocche e stupide fantasie. Ti prenderai cura dei suoi bisogni, ma non gli sarai vicino per soddisfare i suoi falsi desideri. Non appagherai nulla di ciò che in realtà gli farebbe del male. Per esempio, non appagherai il suo ego, anche se quest’ultimo avanzerà delle richieste. La persona troppo preoccupata, attaccata, realizzerà le pretese dell’ego: in tal caso, starai avvelenando il tuo amato. Sarai premurosa, nel senso che saprai distinguere quando non si tratta di un bisogno reale, ma di un bisogno dell’ego: in quel caso non lo soddisferai.
L’amore conosce la compassione, non la preoccupazione. Qualche volta è duro, perché a volte è necessario essere duri. Altre volte questo amore è molto distante; se essere distanti aiuta, l’amore è distante. Altre volte ancora è molto freddo; se è necessario essere freddi, è freddo. Qualunque sia il bisogno, l’amore è premuroso, ma non preoccupato. Non soddisferà alcun bisogno inautentico, alcuna idea velenosa presente nell’altro.
Ricerca, medita sull’amore, sperimenta. L’amore è il più grande esperimento della vita, e coloro che vivono senza sperimentare l’energia dell’amore non sapranno mai che cos’è la vita. Si limiteranno a restare sulla superficie, senza scendere nelle sue profondità.
Il mio insegnamento è orientato verso l’amore. Posso abbandonare la parola «Dio» molto facilmente – non c’è problema – ma non posso abbandonare la parola «amore». Se devo scegliere tra le parole «amore» e «Dio», sceglierò «amore»; mi dimenticherò completamente di Dio, perché coloro che conoscono l’amore conosceranno inevitabilmente Dio. Ma il contrario non è mai vero: coloro che pensano e filosofeggiano su Dio non conosceranno mai né l’amore né Dio.
Ama te stesso e osserva: oggi, domani, sempre.
Partiamo da uno degli insegnamenti più profondi di Gautama il Buddha: Ama te stesso.
Tutte le tradizioni del mondo, le civiltà, le culture e le chiese ti hanno insegnato esattamente l’opposto. Esse affermano: «Ama gli altri, non amare te stesso». E dietro i loro insegnamenti c’è una strategia precisa e astuta.
L’amore è il nutrimento per l’anima; così come il cibo lo è per il corpo, l’amore lo è per l’anima. Senza cibo il corpo è debole, senza amore l’anima è debole. E nessuno Stato, nessuna Chiesa, nessun interesse istituzionale ha mai voluto persone con un animo forte, perché una persona dotata di energia spirituale non potrà che essere ribelle.
L’amore ti rende ribelle, rivoluzionario; ti dona le ali per alzarti in volo, ti dà l’intelligenza per capire le cose e non farti più ingannare, sfruttare, opprimere da nessuno; ma i preti e i politici sopravvivono solo sul tuo sangue, solo sfruttandoti.
Tutti i preti e i politici sono parassiti. Per indebolirti spiritualmente hanno trovato un metodo sicuro, garantito al cento per cento: insegnarti a non amare te stesso. Infatti, se una persona non riesce ad amare se stessa, non può amare nemmeno gli altri. L’insegnamento è molto scaltro. Essi dicono: «Ama gli altri», perché sanno che, se non puoi amare te stesso, non puoi amare affatto. Eppure continuano a ripetere: «Ama gli altri, ama l’umanità, ama Dio. Ama la natura, ama tua moglie, tuo marito, i tuoi figli, i tuoi genitori». Ma non amare te stesso, perché amare se stessi – secondo loro – è da egoisti. Condannano l’amore di sé più di qualunque altra cosa.
E sono riusciti a dare ai loro insegnamenti una veste molto logica. Affermano: «Se ami te stesso diventerai un egoista, se ami te stesso diventerai narcisista». Non è vero.
Un uomo che ama se stesso scopre che dentro di lui non esiste alcun ego. È amando gli altri senza amare se stessi, è cercando di amare gli altri che si forma l’ego. I missionari, i riformatori sociali, le persone al servizio della società hanno l’ego più grande del mondo. È ovvio, perché pensano di essere superiori. Non sono persone comuni che amano se stesse. Loro amano gli altri, amano grandi ideali, amano Dio, ma il loro amore è completamente falso, perché è senza radici.
Un uomo che ama se stesso compie il primo passo verso l’amore autentico. È come gettare un sasso in un lago silenzioso: le prime onde circolari affioreranno intorno al sasso, vicino a esso. È naturale: infatti, in quale altro luogo potrebbero emergere? Quindi si allargheranno e arriveranno fino alle spiagge più lontane. Se spezzi le onde vicino al sasso, non se ne formeranno più altre. A quel punto non puoi sperare di creare onde che arrivino fino alle spiagge più lontane: è impossibile.
I preti e i politici hanno compreso questo fenomeno: impedisci alle persone di amare se stesse, e avrai distrutto la loro capacità di amare. Adesso tutto ciò che chiameranno amore sarà qualcosa di falso. Forse si tratterà di dovere, ma non di amore. E «dovere» è una parolaccia. I genitori assolvono i loro doveri nei confronti dei figli e in cambio i figli assolveranno i loro doveri nei confronti dei genitori; la moglie ubbidisce al marito e il marito ubbidisce alla moglie. Dov’è l’amore?
L’amore non conosce doveri. Il dovere è un peso, una formalità; l’amore è una gioia, una condivisione. L’amore è informale. La persona che ama non ha mai la sensazione di aver fatto abbastanza, sente sempre che era possibile fare di più. La persona che ama non pensa mai: «Ho fatto un favore all’altro», al contrario pensa: «Ho ricevuto un regalo, perché il mio amore è stato accolto. L’altro mi ha fatto un favore ricevendo il mio dono, anziché respingerlo».
L’uomo ligio al dovere pensa: «Io sono più elevato, più spirituale; sono straordinario. Guarda come sono al servizio della gente!». Queste persone sono le più false del mondo, e anche le più dannose, le più infingarde. Se riuscissimo a liberarci dai servitori degli altri, l’umanità sarebbe più leggera, più libera, di nuovo in grado di danzare e cantare.
Purtroppo le tue radici sono state tagliate e avvelenate per secoli. Hai paura persino di amare te stesso, che è il primo passo e la prima esperienza dell’amore. Una persona che ama se stessa si rispetta. E una persona che ama e rispetta se stessa, ama e rispetta anche gli altri, perché pensa: «Gli altri sono esattamente come me. Apprezzano l’amore, il rispetto e la dignità proprio come me». Diventa consapevole che noi non siamo diversi per ciò che riguarda le cose fondamentali; siamo una cosa sola. Siamo sottoposti alla stessa legge. Il Buddha afferma: «Viviamo sotto la stessa legge eterna, aes dhammo sanantano». È possibile che tra di noi ci sia qualche differenza nei dettagli – ciò crea varietà, ed è bellissimo – ma alla base siamo parte di una sola natura.
La persona che ama se stessa è così felice di amare, diventa talmente estatica, che l’amore comincia a straripare e raggiunge gli altri. Deve raggiungerli! Se vivi l’amore, devi condividerlo. Non puoi continuare ad amare te stesso all’infinito, perché una cosa ti diventerà assolutamente chiara: se amare una persona – te stesso – è così meraviglioso ed estatico, quanto sarà più grande l’estasi, se comincerai a condividere il tuo amore con molte, moltissime persone?!
A poco a poco le onde cominciano ad arrivare sempre più lontano. Ami le altre persone, poi cominci ad amare gli animali, gli uccelli, gli alberi, le rocce. Puoi riempire l’universo intero con il tuo amore. Una sola persona è sufficiente a riempire l’intero universo di amore, così come un solo sasso può riempire tutto il lago di onde. Un piccolo sasso…
Solo un Buddha può dire: Ama te stesso. Nessun prete e nessun politico possono essere d’accordo, perché questo distrugge tutto il loro edificio, l’intera struttura del loro sfruttamento. Se a una persona non è consentito di amare se stessa, il suo spirito e la sua anima diventano sempre più deboli, giorno dopo giorno. Il suo corpo può invecchiare, ma in lei non avviene alcuna crescita interiore, perché non ha un nutrimento interiore. Resta praticamente un corpo senza un’anima, o con solo un seme, un’anima in potenza. L’anima resterà un seme, e nulla cambierà se non riuscirai a trovarle il giusto terreno dell’amore; ma se segui quella stupida idea – «Non amare te stesso» – non lo troverai.
Anch’io ti insegno ad amare innanzitutto te stesso. Ciò non ha nulla a che fare con l’ego. In realtà, l’amore è una luce così potente che in essa l’oscurità dell’ego non può minimamente esistere. Se ami gli altri, se il tuo amore è focalizzato sugli altri, vivrai nell’oscurità. Dirigi innanzitutto la tua luce verso te stesso, diventa, per prima cosa, una fonte di luce a te stesso. Lascia che la luce dissipi la tua oscurità e la tua debolezza interiori; lascia che l’amore ti trasformi in una forza spirituale, donandoti un potere immenso.
E quando la tua anima sarà forte, saprai che non morirai, che sei immortale, eterno. L’amore ti dona la prima intuizione dell’eternità. L’amore è l’unica esperienza che trascende il tempo: ecco perché gli amanti non hanno paura della morte. L’amore non conosce morte alcuna. Un solo istante d’amore è più che un’eternità.
Ma l’amore deve cominciare dal principio, deve partire dal primo passo: Ama te stesso.
Non condannarti. Hai ricevuto tantissime condanne e le hai accettate tutte. In questo modo ti fai del male, continuamente. Nessuno pensa di avere valore, di essere una splendida creatura di Dio; nessuno crede di essere necessario a qualcosa. Queste sono idee velenose, ma tu sei stato avvelenato. Sei stato avvelenato con il latte di tua madre… così è stato l’intero tuo passato. L’umanità ha vissuto sotto un’oscura cappa di autocondanna. Se ti condanni, come potrai crescere? Come potrai mai diventare maturo? E se ti condanni, come potrai adorare l’esistenza? Se non riesci a adorare l’esistenza in te, diventerai incapace di adorare l’esistenza negli altri; sarà impossibile.
Puoi diventare parte del Tutto solo se hai un grande rispetto per il Dio che dimora in te. Tu sei il padrone di casa e Dio è il tuo ospite. Se ti ami, saprai questo: Dio ti ha scelto come veicolo. Scegliendoti come veicolo, ti ha già rispettato, ti ha già amato. Creandoti, ha mostrato il suo amore per te. Non ti ha creato per caso, ma con un destino, un potenziale e uno splendore ben precisi che dovrai realizzare.
Certo, Dio ha creato l’uomo a sua somiglianza. L’uomo deve diventare un Dio. A meno che l’uomo non diventi un Dio non ci saranno né appagamento né soddisfazione. Ma come puoi diventare un Dio? I tuoi preti dicono che sei un peccatore, un dannato destinato all’inferno. E ti rendono molto timoroso di amare te stesso. Questo è il lor...