
E le mamme chi le aiuta?
Come la psicologia può venire in soccorso dei genitori (e dei loro figli)
- 324 pagine
- Italian
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E le mamme chi le aiuta?
Come la psicologia può venire in soccorso dei genitori (e dei loro figli)
Informazioni su questo libro
Essere genitori è una grandissima gioia ma comporta anche difficoltà, ansie, incertezze sul proprio ruolo educativo perché tanti sono i momenti in cui le tappe evolutive dei figli e i loro cambiamenti possono presentare dei problemi. Spesso si tratta di problemi non gravi, tipici delle diverse fasi di crescita, altre volte, invece, di malesseri più seri, che giungono a compromettere la serenità e l'equilibrio dell'intera famiglia.
Alba Marcoli, psicoterapeuta che da anni si occupa di infanzia, ha raccolto le proprie esperienze e quelle di alcuni colleghi che raccontano il lavoro svolto con le madri e i padri per risolvere i problemi dei figli. Attraverso l'analisi di storie vere, ci mostra come vengono affrontati dai terapeuti i momenti di crisi più comuni - la depressione post partum, i primi distacchi, la scolarizzazione, le paure per l'età adolescenziale e i conflitti con il corpo - e le difficoltà legate invece a condizioni specifiche, come l'adozione, la disabilità, la migrazione, la separazione dei genitori. Una raccolta di esperienze, di gioie e di dolori, che dimostra come a ogni bambino possa essere data la possibilità di divenire un individuo libero di essere se stesso, felice e creativo.
Domande frequenti
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Informazioni
Parte settima
CRESCERE INSIEME
Non camminare davanti a me; non posso seguire.
Cammina accanto a me in modo che possiamo essere insieme.
XVII
L’esperienza della migrazione
L’importanza delle radici
Io sono arrivata in Italia a 16 anni, portata da una famiglia che mi aveva promesso di farmi studiare nel tempo libero se mi fossi occupata della casa e dei bambini. L’ho fatto per alcuni anni ma la promessa non è stata mantenuta, anzi, sono stata molto male con loro. Non mi lasciavano neanche uscire di casa la domenica e mi ricattavano per il fatto che ero ancora clandestina, con la minaccia che mi avrebbero arrestata e rimandata al mio paese. Ma io avevo bisogno di lavorare perché con quei soldi mantenevo i miei sei fratelli minori che erano rimasti orfani dopo la morte di mia madre. Una domenica però non ce l’ho fatta più a rimanere chiusa in casa, sono andata in piazza Duomo e mi sono seduta sugli scalini, vicino a delle ragazze che parlavano una lingua che io capivo perché assomigliava allo spagnolo. Ho scoperto dopo che erano delle ragazze sarde che facevano le colf a Milano. Quando mi sono avvicinata e hanno sentito la mia storia mi hanno detto che avrebbero parlato con le suore che le ospitavano per vedere se potevano ospitare anche me e così abbiamo fatto. Una sera quando i miei padroni sono tornati io mi sono fatta trovare con la valigia pronta, gli ho consegnato le chiavi di casa e sono scappata via. Mi hanno persino inseguito in strada urlando che mi avrebbero arrestato, ma io questa volta ho vinto la paura. Le suore sono state molto disponibili con me, mi hanno dato un letto e mi hanno trovato una bravissima famiglia dove sono stata molto bene e ho potuto frequentare le scuole per diventare maestra d’asilo. Quando mi sono diplomata avrei potuto benissimo continuare a stare da loro perché stavo benissimo ed ero molto affezionata, ma loro mi hanno detto che era giusto che facessi il mio nuovo lavoro perché era per questo che ero venuta in Italia. E ora sono ormai trent’anni che sono qui, mi sono perfettamente inserita e mi occupo anche di aiutare le altre lavoratrici straniere.
Io lavoro come badante di un’anziana signora, ma sono molto dispiaciuta di vedere come vengono trattati i vecchi in Italia. La figlia della mia signora abita sopra di lei, ma la mattina non passa neanche a salutarla prima di uscire, per la fretta che ha di andare al lavoro. Allora è lei che si alza presto per mettersi dietro alla finestra per vedere sua figlia almeno quando esce dal portone e attraversa la strada per entrare in macchina. E quando invece scende a trovarla di solito non parla con lei, parla solo con me per dirmi che cosa devo fare e darmi tutte le istruzioni. A me spiace molto perché vedo che la signora ne soffre. La trattano come se non capisse più le cose, ma non è vero, capisce benissimo, solo che finge di non accorgersene. Che cos’altro potrebbe fare?Io lavoro come badante da una coppia di anziani a cui sono molto affezionata e da cui sto benissimo perché sono proprio due persone squisite. Sono una coppia senza figli e si occupano del mio bambino come se fosse un loro nipotino. Gli fanno persino fare i compiti con loro di pomeriggio. Quando ho fatto il corso per assistente geriatrica mi era stata offerta l’assunzione in un istituto e io ero molto tentata di andarci perché sarebbe stata una buona opportunità per me, così avrei potuto fare anche un mutuo per comperarmi un piccolo appartamento. Invece loro mi hanno convinta a restare e mi hanno addirittura regalato un appartamento per viverci con mio figlio. Me l’hanno persino fatto scegliere tra vari e io non capivo proprio perché volessero il mio parere a tutti i costi. Ho capito solo dopo che era per me e mio figlio! Non avrei mai pensato che nella vita mi sarebbe capitata una tale fortuna!Al mio paese ci sono molte bellissime ragazze che vengono in Italia e finiscono per fare le prostitute. Il mio sogno sarebbe quello di fare la mediatrice culturale per liberarle. Sono tutte così giovani e spesso fanno proprio una brutta fine! Ma le più difficili da convincere sono quelle che si sono abituate al lusso e al consumismo. Una volta ho parlato con alcune di loro che vivono con molto agio in una grande villa, in provincia, mantenute da ricchi signori italiani del posto, ma mi sono scontrata sempre con la stessa risposta: «Anche a noi piacerebbe smettere di fare questa vita, ma poi chi ce li dà i venti milioni al mese che guadagniamo qui?». [È una riflessione di parecchi anni fa, quando c’erano ancora le lire.]Al mio paese si fa una grande festa quando una ragazza compie 16 anni perché diventa adulta. Ce l’ho ancora in bocca il sapore del brodo di gallina che mia madre mi ha preparato. Era un lusso eccezionale per noi. Non ho mai più assaggiato un brodo così buono in tutta la mia vita!Mia nonna ci raccontava delle storie meravigliose sulle erbe con cui ci faceva la minestra. A noi sembrava di essere dei gran privilegiati a poterla mangiare; in realtà lei lo faceva per consolarci perché non aveva altro da darci, ma noi eravamo felici e ci sembrava un gran lusso!
Quando sono partita per l’Europa mio padre mi ha regalato il suo oggetto più prezioso. Era un sasso di quelli che si trovano nelle miniere di smeraldi dove lui aveva lavorato. Se lo smeraldo c’è, è solo lì dentro che può essere trovato, ma per saperlo bisogna aprire il sasso perché non tutti lo contengono. Mio padre l’aveva conservato con cura ancora chiuso: era il sogno della sua vita. Però quando io sono partita se ne è privato e l’ha regalato a me come suo ricordo. Io ormai sono in Italia da venticinque anni e lo conservo con la sua stessa cura. Neanche io l’ho mai aperto e lo passerò a mia figlia ancora intatto: spero che anche lei non l’aprirà mai. Quel sasso è il sogno della vita di mio padre e un sogno vale molto di più dell’eventuale smeraldo che dovesse contenere!
Crescere insieme pur essendo diversi, è bello. Un giorno in giardino ho visto una bambina che se ne stava tutta sola, mentre gli altri giocavano; le sono andata vicino e le ho chiesto: «Perché sei qui tutta sola?». Lei mi ha risposto: «Nessuno vuole giocare con me». Allora io le ho proposto di unirsi a me. Abbiamo giocato al gioco che voleva lei e dopo a quello che volevo io. Un giorno le ho chiesto come mai aveva il velo sulla testa. Lei mi ha risposto: «È la mia tradizione. E tu perché non lo porti?». «Perché la mia tradizione non lo vuole.» Da allora siamo diventate grandi amiche. Stando insieme a quella bambina ho imparato che anche se abbiamo tradizioni diverse si può essere grandi amici e imparare gli uni dagli altri.
Indice dei contenuti
- Copertina
- E Le Mamme Chi Le Aiuta?
- Ringraziamenti
- Il perché di questo libro
- I custodi dei fiori (Inizio)
- Parte prima. L’ALLEANZA CON I GENITORI
- Parte seconda. GIOIE E FATICHE DEL DIVENTARE GENITORE
- Parte terza. AIUTARE I BAMBINI A VIVERE LE PROPRIE EMOZIONI
- Parte quarta. AFFRONTARE I PROBLEMI DI NORMALE E STRAORDINARIA QUOTIDIANITÀ
- Parte quinta. AFFRONTARE I PROBLEMI LEGATI AI CONFLITTI
- Parte sesta. NON AVER PAURA DELLA PSICOLOGIA
- Parte settima. CRESCERE INSIEME
- I custodi dei fiori (Fine)
- Note
- Bibliografia
- Note biografiche
- Dello stesso autore
- Copyright