
Sono postumo di me stesso
Potere, Vaticano, donne, Inferno e Paradiso negli aforismi di Giulio Andreotti
- 128 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
Sono postumo di me stesso
Potere, Vaticano, donne, Inferno e Paradiso negli aforismi di Giulio Andreotti
Informazioni su questo libro
Questo libro è una scatolina che raccoglie le pillole più colorate e sottili dell'universo mentale di Giulio Andreotti. Sono istantanee dell'Italia papalina, democristiana, moderata, figlia della guerra fredda: il distillato della cultura e dell'esperienza di un professionista della politica. Ma chi le ha prescritte era convinto di regalare un vademecum della sopravvivenza a uso di tutti. Per questo sono pastiglie scritte che vanno «ingerite» con qualche precauzione: con le controindicazioni che accompagnano certe medicine leggere e innocue solo in apparenza, perché in realtà contengono impercettibili dosi di veleno. D'altronde, Andreotti è sempre stato un teorico della «modica quantità» come garanzia della longevità. Non è stato solo un uomo di potere ma il più efficace divulgatore della cultura del potere che l'Italia abbia avuto nell'ultimo secolo. Per decenni ha dispensato una sorta di «saggezza del cinismo» non confinata ai principi dell'arte di governo. Nell'ottica di questo «ministro a vita», prima che senatore a vita, ciò che valeva nei rapporti duri, spesso spietati della politica tendeva a impregnare la vita in generale. Per Andreotti, la separazione netta fra società civile e sacerdozio del potere sfumava quando dettava i suoi «comandamenti» esistenziali. Le battute e gli aforismi scelti per questo volumetto ci consegnano un'Italia di «medi peccatori»; di potenti per i quali «il potere logora chi non ce l'ha»; di un'umanità per la quale «se non vuoi far sapere una cosa non devi dirla neanche a te stesso». Per Andreotti non esistono bugie ma solo «verità parziali», perché mentire, spiega nel suo pessimismo cosmico, non è solo una necessità di chi comanda ma di chi vive. È la filosofia di un personaggio che dalla fine della Dc e della Prima Repubblica teorizzava: «Io sono postumo di me stesso». Ma riflette una mentalità che, senza rendersene conto fino in fondo, l'Italia - o almeno un'Italia - si tramanda da generazioni. Forse da secoli.
Domande frequenti
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Informazioni
«I processi? Provo una rabbia incontrollabile»
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Introduzione
- Sono postumo di me stesso
- Il potere è vita (finché dura)
- Un democristiano orfano di De Gasperi
- I comunisti e la minigonna socialista
- I Popolari piccoli piccoli
- Abbasso la Seconda Repubblica di Berlusconi
- I dilettanti della politica
- L’uomo del Purgatorio e il dottor Jekyll
- Viva la vita, abbasso la morte
- La verità secondo Giulio…
- Il bambino col mal di testa
- Lo sport fa male
- La maledizione del Quirinale
- Raccomandare stanca
- I massoni e Gelli
- L’Italia? Non si può spiegare
- Romano e romanista (con autoironia)
- L’uomo dell’America. Ma non solo
- «I processi? Provo una rabbia incontrollabile»
- «Sogno un ascensore senza porte…»
- L’amico dei papi
- I baci di Andreotti
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