PROFUMO DI CIOCCOLATO
eBook - ePub

PROFUMO DI CIOCCOLATO

  1. 264 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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PROFUMO DI CIOCCOLATO

Informazioni su questo libro

I genitori di Rose hanno una pasticceria, la Bliss Bakery. E i loro sono dolci magici nel vero senso della parola! I genitori di Rose hanno anche un segreto: è il Magiricettario, un antico volume che raccoglie ricette magiche, come i Ciococroissant della Felicità e la Torta Tornaindietro alle more Il giorno in cui i signori Bliss si assentano si presenta alla porta una misteriosa "zia" Lily: alta, bella, vestita di viola, e in più cucina spettacolari piatti esotici. Rose e i suoi fratelli non ricordano di averla mai conosciuta, ma pensano che sarebbe carino offrirle qualcosa di magico La magia, però, va maneggiata con cura, perché potrebbe essere esplosiva. E quando in città tutti si innamorano di tutti e la gente comincia a scambiarsi verità che era meglio non condividere toccherà a Rose rimediare.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2012
Print ISBN
9788804616641
eBook ISBN
9788852025341

CAPITOLO UNO

Calamity Falls

Due anni dopo, Rose aveva ormai visto una buona dose di catastrofi grandi e piccole abbattersi su Calamity Falls, e i suoi genitori porre rimedio a quasi tutte.
Quando il vecchio signor Rook aveva cominciato a passeggiare sui prati dei vicini camminando nel sonno, Purdy gli aveva preparato un’infornata di Gallette Sonno di Piombo, riempiendo una delle sue ciotole giganti con farina, zucchero di canna, uova, noce moscata e sbadiglio di donnola, quest’ultimo scrupolosamente raccolto da Albert. Il signor Rook non aveva più camminato nel sonno.
E quando l’enorme signor Wadsworth era rimasto intrappolato in fondo a un pozzo e i vigili del fuoco non erano riusciti a tirarlo fuori, Albert aveva chiuso la coda di una nuvola in uno dei vasi azzurri, e Purdy aveva provveduto a trasformarla in Meringhe Vaporose. — Credo non sia proprio il momento più adatto per dei dolci, signora Bliss — aveva gridato il signor Wadsworth quando gliene avevano calato una scatola in fondo al pozzo — ma sono così buone queste meringhe! — Ne aveva divorate due dozzine. Dopodiché arrampicarsi su per il pozzo non era stato affatto un problema: praticamente l’omone fluttuava nell’aria.
E quando la signora Rizzle, la cantante d’opera in pensione, si era ritrovata troppo roca per affrontare la prova generale in costume di Oklahoma! al teatro di Calamity Falls, Purdy aveva preparato un Croccante Canterino allo zenzero, per il quale Rose era dovuta correre al mercato a prendere una decina di radici di zenzero e Albert si era dovuto procurare il canto di un usignolo, cosa che andava fatta di notte… e in Germania.
Per Albert quelle sfide per trovare gli ingredienti magici non costituivano un problema, tranne quando dovette procacciarsi un pungiglione d’ape. Ogni volta portava a casa qualche piccolo extra, che veniva meticolosamente etichettato, riposto nei soliti contenitori di vetro azzurro e nascosto nella cucina della pasticceria, dove nessuno – tranne chi sapeva dove cercare – lo avrebbe mai trovato.
Rose era quella che solitamente veniva mandata a prendere gli ingredienti più comuni e meno pericolosi: uova, farina, latte, nocciole. L’unica emergenza che dovette gestire fu causata dalla sorellina di tre anni.
Il mattino del 13 luglio Rose si era svegliata per il fracasso di un mucchio di recipienti metallici che cadevano sul pavimento della cucina. Era il genere di fragore che farebbe rizzare i capelli in testa a qualsiasi persona normale. Ma lei si era limitata ad alzare gli occhi al cielo.
— Rose — aveva gridato sua madre — puoi scendere in cucina?
Rose si era trascinata fuori dal letto e aveva sceso a passo pesante le scale di legno, ancora in pigiama.
Si dà il caso che la cucina di casa Bliss fosse anche il laboratorio della pasticceria, che i genitori di Rose gestivano in un luminoso locale affacciato su una trafficata via di Calamity Falls. Là dove la maggior parte delle altre famiglie aveva televisione e divano, i Bliss avevano un bancone stracolmo di dolci, un registratore di cassa, qualche tavolino e un paio di panche per i clienti.
Purdy Bliss era in piedi al centro della stanza, in mezzo a un disastro di teglie rovesciate, montagnole di farina, un sacchetto di zucchero rovesciato e i tuorli di una dozzina di uova rotte. Nell’aria fluttuava ancora, come fumo, una nuvola di farina bianca.
La sorellina di Rose, Parsley Bliss, ma per tutti Leigh, era seduta in mezzo a quel caos, con la sua Polaroid al collo e le guance imbrattate di tuorlo d’uovo. Rideva tutta felice, scattando foto a raffica.
— Monella di una Bliss! — esclamò Purdy rivolgendosi alla figlioletta con voce severa. — Guarda cos’hai combinato! Mi hai rovesciato tutti gli ingredienti per i muffin al papavero che dovevo preparare questa mattina. Lo sai benissimo che tante persone aspettano i nostri muffin, e ora non li potranno avere.
Leigh corrugò il faccino per un attimo, vergognosa, poi si aprì di nuovo in un sorriso e corse fuori dalla stanza. Era ancora troppo piccola per crucciarsi di qualcosa per più di un minuto.
Purdy alzò le braccia rassegnata e sorrise. — È che è così carina!
Rose guardò inorridita il pavimento. — Ti aiuto a pulire?
— No, ci penserà tuo padre. Potresti invece fare un salto in città a prendermi questi ingredienti? — chiese sua madre allungandole una lista scarabocchiata sul retro di una busta. E contemplando a sua volta lo sfacelo a terra, aggiunse: — Decisamente, si tratta di un’emergenza.
— Va bene, mamma — rispose Rose, rassegnata al suo destino di fattorino di famiglia.
— Oh! — gridò Purdy. — Quasi dimenticavo. — Si sfilò la catenina d’argento che portava al collo e la porse alla figlia. Vi era appeso quello che Rose aveva sempre pensato fosse un comune ciondolo ma che, a un esame più ravvicinato, si rivelò essere una chiave d’argento a forma di frusta da pasticcere. — Va’ in ferramenta e fatti fare una copia di questa chiave. Ne avremo bisogno. È molto, molto importante.
Rose esaminò la chiave. Era bella, e sottilissima, come un piccolo ragno con le punte delle zampe unite tra loro. Aveva visto sua madre portarla al collo come un qualunque altro ciondolo, e aveva sempre pensato che fosse uno dei soliti gioielli un po’ bizzarri che lei prediligeva, come la spilla a forma di farfalla con le ali aperte grande più di una mano, o lo spillone per cappelli a forma di cappello.
— E quando hai finito, puoi andare a comprarti una ciambella da Stetson. Anche se proprio non so come fanno a piacerti… sono di pessima qualità.
A dire il vero Rose detestava le ciambelle di Stetson. Erano troppo dure e troppo impiastricciate, e poi sapevano di sciroppo per la tosse, ma che cosa ci si può aspettare da delle ciambelle servite in un posto chiamato “Bar Officina – Dolci e Riparazioni Meccaniche”? Solo che comprarne una significava lasciar cadere settantacinque centesimi nella mano di Devin Stetson.
Devin Stetson: dodici anni come lei ma in apparenza molto più grande, capelli dorati come la sabbia spioventi sugli occhi, tenore nel coro sociale di Calamity Falls e per di più in grado di aggiustare una cinghia di ventilatore rotta.
Ogni volta che lui le passava accanto nei corridoi, a scuola, Rose trovava sempre una scusa per guardarsi le scarpe. Il massimo che era riuscita a dirgli nella vita reale era stato “grazie per la ciambella”, ma nella sua testa loro due erano già andati col motorino di lui lungo il fiume e avevano fatto un picnic nel prato leggendo poesie ad alta voce, con i fili d’erba che solleticavano loro la faccia. E una volta, al calar della sera, si erano anche baciati sotto un lampione.
Forse quel giorno sarebbe riuscita a cancellare una voce dalla lista di cose da fare nella vita reale con Devin Stetson. O forse no. Cosa se ne faceva, lui, di una fornaia?
Si girò per andare a vestirsi.
— E un’altra cosa! — gridò ancora Purdy. — Portati dietro tuo fratello.
Rose scrutò al di là della cucina, oltre la porta che dava sul cortile posteriore, dove il suo fratellino Sage stava saltando con grande impegno sull’immenso tappeto elastico. Era ancora in pigiama, e strillava come un ossesso.
Rose si lasciò sfuggire un gemito. Trasportare montagne di ingredienti nel cestino sul manubrio della bicicletta era già una faticaccia, ma trascinarsi dietro Sage da un negozio all’altro rendeva la faccenda dieci volte più pesante.
1. Noccioleria Borzini – Mezzo chilo
di semi di papavero
Rose e Sage appoggiarono le biciclette contro la facciata decorata a stucco della Noccioleria Borzini. Non ci si poteva sbagliare: era l’unico negozio di Calamity Falls a forma di arachide.
Sage marciò immediatamente verso il barile delle fantastiche noci macadamia, importate dall’Etiopia, ci immerse le braccia e cominciò a lanciarle in aria. Rose lo vide scattare di qua e di là per cercare di prendere le noci perfettamente sferiche con la bocca prima che cadessero a terra.
A nove anni, Sage sembrava già destinato a calcare il palcoscenico. In testa aveva un’esplosione di riccioli biondo rame e la faccia era occupata quasi per intero da due guance paffute ricoperte di lentiggini. Le sopracciglia rosse spiovevano sugli occhi in un’espressione costantemente perplessa.
— Sage, piantala! — cercò di fermarlo Rose.
— Ho visto Ty farlo con i popcorn. Riusciva a prenderli quasi tutti.
Ty era il loro fratello più grande, il maggiore dei ragazzi Bliss, e aveva un viso che faceva sciogliere, con capelli rossi ondulati e grandi occhi grigi come quelli di un Siberian Husky. Aveva quindici anni, non c’era sport al mondo che non sapesse praticare, e sebbene non fosse altissimo era certamente molto, molto bello.
Proprio il tipo di ragazzo capace di lanciare una manciata di popcorn in aria e riprenderli tutti in bocca senza farne cadere nemmeno uno.
L’unica cosa che proprio non riusciva a fare era lasciarsi convincere ad aiutare in pasticceria. Ma ai loro genitori non sembrava importare più di tanto. Ty possedeva un fascino malandrino che di anno in anno faceva sempre più presa.
Dal magazzino arrivò trotterellando il signor Borzini, anche lui a forma di arachide. — Ciao, Rosie! — la salutò con un sorriso. Poi vide le sue nocciole macadamia sparse per tutto il pavimento e il sorriso scomparve. — Ciao, Sage.
— Abbiamo bisogno di mezzo chilo di semi di papavero — disse Rose.
— Prrrrronto! — esclamò Sage arrotando la erre e baciandosi le punte delle dita riunite.
Il cipiglio sulla fronte del signor Borzini si appianò, lasciando il posto a un sorriso. Porgendo i semi a Rose le disse: — Certo che tuo fratello è proprio simpatico!
Lei sorrise di rimando, desiderando che qualcuno la considerasse simpatica quanto Sage. Sapeva di possedere un certo senso dell’umorismo, ma non era la stessa cosa. Non era carina come Ty. Ed era troppo grande per essere adorabile come Leigh. Faceva molto bene le torte, il che al massimo significava che era molto precisa e brava in matematica, ma nessuno mai le sorrideva dicendole: “Accidenti! Come sei precisa e brava in matematica, Rose!”
E così era arrivata a ritenersi una persona un po’ anonima, come la comparsa di un film che passa in silenzio sullo sfondo di una ripresa. Be’, pazienza.
Ringraziò il signor Borzini e sistemò l’ingombrante involto nel cestino di metallo fissato al manubrio della bicicletta. Poi trascinò suo fratello fuori dal negozio ed entrambi si allontanarono.
— Non capisco perché siamo dovuti venire noi a prendere questa roba — attaccò a mugugnare Sage mentre arrancavano con le bici su per una salita. — Visto che è stata Leigh a rovesciare tutto, avrebbe dovuto essere lei a ricomprare tutto.
— Sage. Leigh ha solo tre anni.
— E comunque non capisco perché dobbiamo lavorare in quella stupida pasticceria. Se mamma e papà non riescono a mandarla avanti da soli, non avrebbero dovuto aprirla fin dall’inizio.
— Lo sai che non possono evitare di fare dolci, ce l’hanno nel sangue — replicò Rose prendendo fiato. — E poi, senza di loro questa città andrebbe in rovina. Qui tutti hanno bisogno delle nostre torte e dei nostri biscotti e dei nostri muffin, per tirare avanti. Il nostro è un servizio pubblico.
Nonostante alzasse sempre gli occhi al cielo, Rose amava aiutare gli altri. Era contenta di sentire il sospiro di sollievo di sua madre quando la vedeva tornare con tutti gli ingredienti giusti, le piaceva che suo padre l’abbracciasse dopo che aveva preparato un impasto per frollini friabile al punto giusto, amava il modo in cui gli abitanti della città canticchiavano soddisfatti dopo aver addentato il loro primo croissant al cioccolato della giornata, soffice e caldo. E amava come l’insieme degli ingredienti – alcuni normali, altri decisamente meno – non solo rendevano le persone felici, ma a volte persino molto più di questo.
— Uffa, voglio procurarmi una copia del regolamento in vigore a Calamity Falls sul lavoro minorile, perché sono sicuro che quello che ci costringono a fare non è legale.
Rose rallentò, e quando Sage la superò si turò il naso. — Accidenti, se puzzi.
— Non è vero! — ribatté il fratello, indignato. Poi però alzò un braccio e avvicinò il naso all’ascella. — Be’, forse un pochino…
2. Florence la fioraia – Una dozzina di papaveri
Rose e Sage trovarono Florence la fioraia addormentata in una comoda poltrona in un angolo del negozio. In città fioccavano le scommesse su quanti anni potesse avere, ma di certo erano tutti d’accordo sul fatto che non potevano essere meno di novanta.
Il suo negozio sembrava più un salotto che una fioreria: attraverso le imposte i raggi del sole inondavano un piccolo divano, e un gatto tigrato ben pasciuto se ne stava placidamente spaparanzato davanti a un caminetto. Vicino alla finestra c’era una serie di vasi stracolmi di ogni varietà immaginabile di fiori, e al soffitto erano appesi una dozzina di cestini da cui pendevano verdi tralci di piante rampicanti.
Rose si scostò dal viso una tendina di edera e si schiarì la gola.
Florence aprì gli occhi. — Chi è?
— Sono Rosemary Bliss.
— Oh, arrivo, arrivo! — borbottò l’anziana fioraia, come fosse seccata alla prospettiva di avere un cliente. — Di cosa… hai… bisogno? — ans...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Profumo di cioccolato
  3. PROLOGO Un pizzico di magia
  4. CAPITOLO 1: Calamity Falls
  5. CAPITOLO 2: Un martello tra capo e collo
  6. CAPITOLO 3: Il misterioso centauro
  7. CAPITOLO 4: Zia Lily
  8. CAPITOLO 5: Il Magiricettario Bliss
  9. CAPITOLO 6: Prima ricetta: Muffin dell’Amore
  10. CAPITOLO 7: Seconda ricetta: Biscotti della Verità
  11. CAPITOLO 8: La verità e le sue conseguenze
  12. CAPITOLO 9: Un amore molto elevato
  13. CAPITOLO 10: Grida tu che grido anch’io
  14. CAPITOLO 11: Terza ricetta: Torta Giratutto
  15. CAPITOLO 12: Bugie a zia Lily
  16. CAPITOLO 13: Oicsevor a
  17. CAPITOLO 14: Una nuova cuoca in cucina
  18. CAPITOLO 15: Quarta ricetta: Torta Tornaindietro alle more
  19. CAPITOLO 16: Dall’alba al tramonto
  20. CAPITOLO 17: Ritorno a casa
  21. CAPITOLO 18: La sparizione
  22. RINGRAZIAMENTI
  23. Copyright