Wallace Boyer ( Venditore d’auto): Come la maggior parte delle persone, anch’io non avevo mai visto Rant Casey né ci avevo mai parlato finché non è morto. Con la gente famosa è così, quando tirano le cuoia la loro cerchia di amici intimi si ingigantisce. Un morto famoso non può girare per strada senza incontrare un milione di migliori amici che nella vita vera non ha mai conosciuto.
Per gente come Jeff Dahmer e John Wayne Gacy, morire è stata la miglior mossa di carriera che abbiano mai fatto. Dopo che Gaetan Dugas è morto, il numero di partner sessuali che dicono di averci scopato è schizzato alle stelle.
Come diceva Rant Casey, la gente ti rende famoso parlando male di te finché sei vivo, oppure cantando le tue lodi quando non lo sei più.
Per quanto mi riguarda, ero su un aereo, e c’era questa specie di campagnolo seduto accanto a me. Ha una pelle che è un po’ come uno di quegli incidenti d’auto che non riesci a non guardare: piena di segni tipo morsi, tutta bucherellata e raggrinzita. La pelle sul dorso delle mani è uno schifo pazzesco.
L’assistente di volo gli chiede cosa vuole bere. Questa hostess gli chiede, per favore, se può passarmi il mio bicchiere: scotch con ghiaccio. Io però, quando vedo quelle dita mostruose intorno al bicchiere di plastica, quelle nocche tutte butterate, figuriamoci se posso appoggiare le labbra al bordo del bicchiere.
Quando c’è di mezzo un’epidemia, la prudenza non è mai troppa. All’aeroporto, subito dopo il metal detector, c’era uno di quei rilevatori di febbre che usavano all’inizio per tenere sotto controllo la diffusione della Sars. La gente di solito, dice il governo, non ha idea di essere infettata. Magari ti senti bene, ma se il rilevatore suona perché hai la temperatura troppo alta, sparisci in quarantena. Magari per il resto dei tuoi giorni. Senza processo né niente.
Per proteggermi, io mi limito ad abbassare il tavolino e prendo il bicchiere. Guardo lo scotch diventare chiaro e annacquato. Il ghiaccio sciogliersi e sparire.
Chiunque si guadagni da vivere vendendo automobili ve lo confermerà: imitare è la madre di tutte le doti. Il fatturato della tua concessionaria lo costruisci costruendo rapporti.
Queste doti si possono allenare ovunque uno si trovi. Un buon trucco per ricordare un nome è fissare gli occhi di una persona abbastanza a lungo da memorizzarne il colore: verdi, marroni, azzurri. Si chiama Interruzione del pattern: ti impedisce di dimenticare come faresti normalmente.
Questo estraneo con l’aria da cowboy gli occhi ce li ha verdi. Verde antigelo.
Per tutta la durata di quel volo di collegamento tra Peco Junction e la città, abbiamo condiviso lo stesso bracciolo, io al finestrino, lui sul corridoio. Ambasciator non porta pena, però i suoi stivali da cowboy erano sporchi di merda secca che si staccava a pezzetti. Quelle basette lunghe magari al liceo lo aiutavano a rimediare fica, però adesso sono grigie dalla tempia alla mascella. E poi quelle mani…
Per allenarmi a costruire rapporti, gli chiedo quanto ha pagato il biglietto. Se non sei in grado di determinare i bisogni del cliente, di identificare i tasti sensibili di uno sconosciuto con cui ti ritrovi gomito a gomito su un aereo, non riuscirai mai a convincere qualcuno ad assumere la “proprietà mentale” di una Nissan, tanto meno di una Cadillac.
Per appioppare una macchina a qualcuno, un altro trucco è: su tutti i veicoli del tuo parco macchine, programmi il primo canale della radio su una stazione di musica gospel. Pulsante numero due, rock and roll. Pulsante tre, jazz. Se il tuo potenziale cliente ha l’aria di un tipo abituato a pretendere e comandare, appena apri la macchina la radio dev’essere impostata per accendersi su un canale di notizie o dibattiti politici. Se porta i sandali, schiacci il pulsante della National Public Radio. Quando girano la chiave, la radio gli dice quello che vogliono sentirsi dire. Su tutti i veicoli del mio parco macchine, il pulsante numero cinque è impostato su quelle schifezze techno da rave, casomai dovesse presentarsi uno di quei ragazzi che fanno party crashing.
Il verde degli occhi del campagnolo, la merda che ha sugli stivali, i rivenditori d’auto queste cose le chiamano “appigli mentali”. Le domande che hanno una sola risposta possibile sono “domande chiuse”. Le domande il cui scopo è far parlare il cliente sono “domande aperte”.
Per esempio: “Quanto le è costato il biglietto aereo?”. Questa è una domanda chiusa.
Sorseggiando dal suo bicchiere di whisky, l’uomo deglutisce. Guardando dritto davanti a sé dice: «Cinquanta dollari».
Un ottimo esempio di domanda aperta sarebbe: “Come fa a vivere con quelle schifose mani butterate?”.
Gli chiedo: Solo andata?
«Andata e ritorno» dice lui, e la mano martoriata e raggrinzita gli versa un po’ di whisky in bocca. «Si chiama “tariffa-lutto”» dice il campagnolo.
Io che lo fisso, girato sul sedile per guardarlo in faccia, rallentando il respiro per farlo combaciare con il saliscendi della sua camicia da cowboy, la tecnica si chiama: Ascolto attivo. L’estraneo si schiarisce la gola. Aspetto un pochino e me la schiarisco anch’io, copiandolo; è quello che un bravo venditore definisce “ricalcare” il cliente.
Tenendo i piedi accavallati all’altezza della caviglia, il destro sul sinistro, proprio come lui, gli dico: Impossibile. Nemmeno se sei in lista d’attesa paghi così poco. Gli chiedo: Come l’ha trovata, una tariffa del genere?
Bevendo il suo whisky, liscio, lui dice: «Come prima cosa devi scappare da un manicomio». Poi, dice, devi attraversare il paese facendo l’autostop, con indosso nient’altro che un paio di ciabatte di carta e un camice di carta che non ne vuole sapere di stare chiuso sul di dietro. Devi arrivare un secondo troppo tardi per impedire a un pedofilo recidivo di violentare tua moglie. E tua madre. Come conseguenza dello stupro, devi tirare su un figlio che colleziona una vagonata di vecchi denti caduti. Dopo le superiori, questo tuo figlio svitato deve tagliare la corda. Deve entrare in una specie di setta che vive solo di notte. Deve sfasciare la macchina, una cinquantina di volte, e cominciare a frequentare una certa prostituta che però non è una vera prostituta.
In tutto questo, deve anche scatenare un’epidemia che uccida migliaia di persone, abbastanza da imporre la legge marziale e rischiare di rovesciare qualche leader mondiale. E alla fine deve morire tra le fiamme di un gigantesco inferno di fuoco, sotto gli occhi di chiunque al mondo possieda un televisore.
Dice: «Tutto qui».
Dice: «Poi, quando vai a recuperare il corpo per il funerale,» e si versa un po’ di whisky in bocca «la compagnia aerea ti offre il biglietto a un prezzo speciale».
Cinquanta dollari andata e ritorno. Guarda lo scotch appoggiato sul tavolino davanti a me. Ormai caldo. Il ghiaccio, sparito. E dice: «Quello lo beve?».
Gli dico: Prego.
Ecco quanto poco ci mette la vita a cambiare.
Ecco perché il futuro che avrai domani non sarà lo stesso che avevi ieri.
Il mio dilemma è: Gli chiedo l’autografo? Rallentando il respiro, regolando il ritmo del mio petto sul suo, gli chiedo: Per caso è imparentato con quel tipo… Rant Casey? “Lupo mannaro Casey”, il peggior Paziente Zero nella storia delle malattie? Il “superdiffusore” che ha infettato mezzo paese? Il “Bacio che uccide”? Rant “Cane pazzo” Casey?
«Buster» dice lui, allungando la mano mostruosa a prendere lo scotch. Dice: «Il nome di battesimo di mio figlio era Buster Landru Casey. Non Rant. Non Buddy. Buster».
I miei occhi stanno già assimilando ogni grinza delle cicatrici che ha sulle dita. Ogni ruga e capello grigio. Il mio naso registra il suo odore di whisky e merda di vacca. Il mio gomito prende nota dell’attrito con la manica della sua camicia di flanella. Già mi vedo a strombazzare in giro l’incontro con questo estraneo per il resto dei miei giorni. Aggrappandomi a ogni istante che sto trascorrendo con lui, archiviando ogni sua parola e ogni suo gesto, gli dico: Lei è…
«Chester» dice lui. «Mi chiamo Chester Casey.»
Seduto accanto a me. Chester Casey, il padre di Rant Casey: l’Arma biologica di distruzione di massa ambulante e parlante.
Andy Warhol si sbagliava. Non è vero che in futuro chiunque avrà un quarto d’ora di celebrità. No, in futuro chiunque si ritroverà seduto per almeno un quarto d’ora accanto a una celebrità. Typhoid Mary o Ted Bundy o Sharon Tate. La storia si divide in mostri e vittime. O testimoni.
E allora cosa gli dico? Gli dico: Mi dispiace. Gli dico: «Brutta cosa, la morte di suo figlio».
In segno di solidarietà scuoto la testa…
Qualche respiro dopo, Chet Casey scuote la testa a sua volta, e vedendo quel gesto non sono più tanto sicuro di chi stia ricalcando chi. Chi di noi due si sia seduto per primo in una certa posizione. Che non sia questo bifolco a studiare me. A copiarmi. A cercare i miei tasti sensibili e a costruire un rapporto. Tentando forse di vendermi qualcosa, questa leggenda vivente, questo Chet Casey, mi strizza l’occhio. Senza mai superare i quindici respiri al minuto. Butta giù lo scotch. «E comunque» dice, dandomi una gomitata nelle costole, «per un biglietto aereo è pur sempre una tariffa della madonna.»
Dagli appunti di Green Taylor Simms ( Storico): Il cane da caccia sta a Middleton come la vacca sta alle strade di Calcutta o Nuova Delhi. In mezzo a ogni stradina sterrata dorme una specie di bracco imbastardito, che ansima al sole, gocciolando saliva dalla lingua penzoloni. Una specie di dosso di rallentamento coperto di pelo, e privo di qualsiasi tipo di collare o targhetta. Ricoperto da una sottile polvere argillosa marroncina che il vento porta dai campi arati.
Per arrivare a Middleton ci vogliono quattro giorni interi di viaggio, ovvero il più lungo periodo mai trascorso dal sottoscritto a bordo di un’automobile senza urtare un altro veicolo. Per quanto mi riguarda, quest’ultimo è l’aspetto più deprimente dei miei pellegrinaggi.
Neddy Nelson ( Party Crasher): Come si spiega che nel 1968, ad Antelope Spring, il paleontologo dilettante William Meister, spaccando un blocco di scisto in cerca di trilobiti fossili, abbia invece trovato l’impronta fossilizzata, risalente a cinquecento milioni di anni prima, di una scarpa umana? E com’è che un’altra impronta di scarpa fossilizzata, trovata in Nevada nel 1922, era impressa in una roccia del periodo triassico?
Echo Lawrence ( Party Crasher): Andando in macchina a Middleton, mentre attraversavamo tutta quella cazzo di campagna nel cuore della notte, Shot Dunyun smanettava sull’autoradio cercando aggiornamenti sul traffico. Per sentire cosa ci stavamo perdendo. Bollettini diurni o serali che arrivano da oceani di distanza. Ingorghi e intasamenti di traffico in posti dov’è ancora ieri. Tamponamenti a catena con morti e camion ribaltati su autostrade dov’è già domani.
Cazzo se è strano sentire che qualcuno è morto domani. Come se fossi ancora in tempo a chiamare quel pendolare, in questo preciso istante, a Mosca, e dirgli: “Stattene a casa!”.
Da DRVR Radio Traffico Esplicito: Un rallentamento dovuto a curiosi attende chi viaggia in direzione est sulla tangenziale Meadow nei pressi di Richmond. Scalate le marce, allungate il collo e date una bella, lunga occhiata all’incidente mortale che ha coinvolto due macchine nella corsia di estrema sinistra. Il veicolo anteriore è una Plymouth Road Runner verde acquamarina del 1974, con motore monoblocco V8 in ghisa di 1100 centimetri cubici a carburatore quadricorpo. Interni originali bianco ghiaccio. A...