Di Takayama Kentei non si sa molto, a parte il fatto che per un certo periodo fu consigliere di un signore feudale. Il testo qui pubblicato, una raccomandazione originariamente scritta per il suo signore, offre un’ampia sintesi della scienza politica e militare tradizionali, unendo abilmente concetti shintoisti, taoisti, legalisti e confuciani sulla società, il governo e la guerra.
Il principio di ordine e disordine
nella storia del Giappone
I fondamenti dell’ordine
Un vecchio classico dice: «La luce della divinità del sole illumina tutte le cose. Quando la gente segue quella luce, il paese è ordinato; quando la gente si allontana da quella luce, il paese muore».
Perché ricorrere a leggi straniere per governare una nazione? Se ci atteniamo allo stato naturale del paese, qualsiasi cosa accada la adeguiamo al nostro uso, quindi perché rifiutare le leggi straniere?
È solo che quando si perde il rapporto tra ciò che è fondamentale e ciò che è accidentale, risulta impossibile realizzare l’ordine totale nel paese. Da qui derivano i principi della scienza del governo. Se coloro che sono interessati a questa scienza quietassero la loro mente e percepissero lo stato naturale del paese, quali difficoltà ci sarebbero nel proteggere l’intero territorio?
1. LA SOSTANZA DELLA NAZIONE
Dopo che cielo e terra si furono separati, si formò una miriade di nazioni. Ciò era dovuto all’evoluzione di una sostanza invisibile. L’invisibile che si estese a tutti i paesi è chiamato correttezza. Attenersi alla correttezza e manifestare lo stato naturale è detto virtù.
Lo stato naturale della Creazione ha reso le nazioni fisicamente diverse tra loro, e così le predisposizioni delle persone. Il Giappone è stato fin dall’inizio governato e pacificato con forza e coraggio. Questa è chiamata marzialità, ed è la predisposizione del nostro paese conferitagli dalla Creazione.
Governare un paese con l’espressione della sua predisposizione è detto conoscere la sostanza della nazione. Coloro che non distinguono la sostanza della nazione, ma cercano di governare utilizzando dottrine straniere sono in grave errore. Il fondamento della grande scienza del governo consiste nel comprendere la sostanza della nazione.
2. GLI INIZI
All’inizio delle nazioni, gli esseri umani non si distinguevano dagli animali. Alcuni uomini intelligenti, usando conoscenze innate, inventarono il cibo, gli abiti e le dimore. Fu seguendo il loro esempio che la maggior parte dell’umanità, che non aveva il dono della veggenza, iniziò a cucinare i pasti, rivestire il proprio corpo e a proteggersi da pioggia e neve. Imitando gli intelligenti riuscirono a sopravvivere, così accettarono spontaneamente la loro guida, delineando perciò le posizioni di capo e seguaci.
Padri e madri mettevano al mondo bambini che curavano con affetto perché erano carne della loro carne, e questi li rispettavano come genitori per via di tale accudimento. Di conseguenza l’amore e la gratitudine tra genitori e figli fluivano naturalmente.
Poi sono state definite le norme sociali, sono stati instaurati i ranghi e le classi. Solo la persona al vertice, cercando di sostenere il destino naturale della moltitudine, educa e guida gli altri a riconoscere la propria posizione, usando una legge uniforme per permettere a tutti di guadagnarsi da vivere.
Nelle epoche successive furono enunciati vari principi, che però non alterarono lo stato iniziale del paese. Le persone che hanno occhi per vedere tutto ciò non dovrebbero trovare difficoltà nello stabilizzare la nazione e ripristinare il suo ordine anche in generazioni successive.
3. MANTENERE L’ORDINE
I nostri antenati fondarono la nazione, promulgarono le leggi, avviarono l’istruzione ed educarono le masse. Le generazioni successive, e così i loro discendenti, faticarono a indurre il paese a seguirle. Con il passare del tempo ciò che una volta era considerato giusto magari diventava sbagliato, mentre ciò che era considerato sbagliato adesso era giusto.
Se ci limitassimo ad applicare le leggi e le norme del passato provvedendo al benessere della popolazione, permettendole di trovare il proprio posto in conformità con il periodo storico senza usare la nostra soggettività personale, non altereremmo l’ordine sociale né destabilizzeremmo la nazione.
4. EQUILIBRIO
Un paese è formato da un’infinità di persone e di cose che esistono naturalmente e svolgono una certa funzione per la nazione. Quando le persone non sono al loro posto, si danneggiano a vicenda e si derubano. Quando le cose sono fuori posto, perdono la loro funzione e diventano inutili.
Come può questo essere considerato naturale? Se fossimo come la brezza primaverile e la pioggia estiva, chi non ne trarrebbe beneficio? Se fossimo come i fiumi possenti che scorrono nella terra, dove non arriveremmo? Anche se le dottrine straniere si ergono come punte di spada, le facciamo comunque nostre. Questa è un cosa che va compresa.
5. NOMINE SELETTIVE
Gli aspetti di una nazione sono molteplici. Anche se al vertice c’è un comandante illuminato, è impossibile comprendere tutto ciò che esiste all’interno dei mari con il sapere di un singolo individuo. Per questo selezioniamo persone intelligenti e affidiamo loro mansioni e incombenze in base alle capacità di ognuno.
Di conseguenza, i ministri dello stato dedicano la propria intelligenza ed energia ai loro compiti, a beneficio della nazione. Se il governante instaura l’ordine supremo senza alzare un dito, è perché ha nominato delle persone intelligenti.
Se operi la scelta con cura, l’incarico sarà facile. Se le scelte vengono fatte seguendo i principi, a prescindere dalle preferenze soggettive, le persone non riusciranno a nascondere le proprie qualità, sia buone sia cattive. Se affidi un incarico a qualcuno e non dubiti di lui, quella persona darà il meglio di sé. Affinché l’arte del governo si estenda a tutto il paese è indispensabile una giusta selezione delle nomine.
6. COMUNICAZIONE E BLOCCO TRA ALTO E BASSO
L’ordine perpetuo e imperturbato di una nazione dipende dalla comunicazione dei sentimenti umani tra l’alto e il basso. Se la comunicazione è buona, tutto scorre tranquillamente e non potrebbero insorgere disordini neanche volendo.
Se una nazione è sempre agitata e in preda ai disordini è perché i sentimenti umani alti e bassi sono bloccati. Se i sentimenti umani sono bloccati, tutto viene soffocato e non potrebbe essere riportato all’ordine nemmeno volendo.
L’ordine e il disordine di una nazione sono soprattutto una questione di blocco o di circolazione. Quando chi sta in alto è al suo posto e chi sta in basso fa bene il proprio lavoro, i sentimenti umani comunicano spontaneamente. Quando chi sta in alto non è in grado di occupare la propria posizione e chi sta in basso trascura il proprio lavoro, improvvisamente i sentimenti umani si bloccano.
È necessario decidere se attenersi al principio o basarsi sulla soggettività.
7. CARATTERISTICHE PROVINCIALI
I paesi differiscono tra loro per dimensioni, territorio, clima, accessibilità e fertilità del terreno. Il calore o la freddezza delle persone, l’avvizzimento o la maturazione dei semi, la presenza o l’assenza di pesce, sale, lino e gelso, l’utilizzo del legname e dei metalli, tutto contribuisce a creare un vantaggio per la nazione a seconda delle caratteristiche provinciali. Riconoscerlo costituisce la migliore arte di governare.
8. COSTUMI PROVINCIALI
Governare una nazione consiste essenzialmente nel saper governare le persone. Governare le persone consiste nel conoscere le loro inclinazioni. Conoscere le loro inclinazioni è saper distinguere i costumi provinciali.
Gli uomini sono le creature più intelligenti. Anche se i popoli di tutte le nazioni si assomigliano, i loro temperamenti cambiano a seconda delle caratteristiche provinciali della località in cui sono nati. Radicandosi in abitudini, essi differiscono nei punti di forza e di debolezza.
Se osservi con cura le differenze e sfrutti i punti di forza senza attaccare i difetti, le persone sono tutte utili alla nazione. Se trascuri i loro punti di forza perché non tolleri i difetti, le persone invece danneggiano la nazione.
L’individuazione dei costumi provinciali è la chiave per governare la popolazione. La loro natura, inoltre, appartiene a non più di cinque tipologie. Se conosci i principi fondamentali, perché dovresti perdere il favore della popolazione?
9. SENTIMENTI UMANI
Le sette emozioni degli esseri umani sono la gioia, la rabbia, il dispiacere, la felicità, l’amore, l’odio e il desiderio. Sono fenomeni che si manifestano quando la mente entra in contatto con degli oggetti. La sensibilità umana si basa sulla loro esistenza, e così le cattive azioni.
Dal momento che le persone sono fisicamente diverse, anche il modo in cui vengono influenzate dalle cose cambia da un individuo all’altro. Per esempio, osservando un gruppo vedrai che alcuni sono contenti, altri arrabbiati, qualcuno è triste, qualcun altro è felice. Non esiste un’uniformità. Se non li rendi uguali, non puoi governare.
In genere, quando le persone hanno qualcosa che le accomuna, i loro sentimenti si amalgamano con facilità. Se perdono quella base comune, anche se sono reciprocamente solidali ognuno va per la sua strada. Se viene fissato uno scopo comune, alcuni lo perseguono con rabbia, altri con piacere, qualcuno con tristezza, qualcun altro con gioia. I sentimenti sono diversi, ma la base è comune.
Conoscere i sentimenti delle persone è un importante segreto dell’arte di governare. Richiede capacità di analisi.
10. L’ENERGIA DELLA TERRA
La virtù della terra è di riuscire ad alimentare miriadi di esseri senza consumarsi; il merito della terra è di favorire la crescita di miriadi di esseri nel loro stato ordinato. Se l’uomo vive tra la terra e il cielo, e si prende cura delle cose terrestri secondo l’ordine celeste, l’energia della terra dovrebbe manifestarsi in modo naturale.
Governare il paese e fare in modo che tutte le persone trovino il loro posto è possibile a causa delle cose terrestri. Solo nei luoghi che non sono stati raggiunti dal sapere umano o dove la terra non viene utilizzata appieno, la sua efficacia non è evidente.
Anche se hai una forza colossale non puoi ricavare raccolti da un terreno che non è fertile, né trovare pesci in montagna o alberi nel mare. Dove c’è uno stato, ci sono delle persone e ogni genere di cose. L’ordine naturale è che la produzione dello stato mantenga la popolazione. Se i prodotti della terra non sono sufficienti per il sostentamento della popolazione, bisogna andare alla ricerca di altre terre per poterla sfamare, altrimenti si potrebbe arrivare alla carestia. Ciò è dovuto all’incapacità di sfruttare il terreno appropriatamente.
Quando ci capisce quello che c’è e quello che non c’è, e si coltiva quello che crescerà in abbondanza, allora i vari stati scambieranno naturalmente quello che hanno per quello che non hanno, così non ci sarà scarsità di alcun bene. La base per arricchire il paese si riduce a questo.
11. ADDESTRAMENTO E DISCIPLINA
L’addestramento consente alla gente di svolgere il proprio lavoro; la disciplina permette di coordinare le persone per e...