Inafferrabile (I Romanzi Passione)
eBook - ePub
Disponibile fino al giorno 27 Nov |Scopri di più

Inafferrabile (I Romanzi Passione)

  1. 352 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Disponibile fino al giorno 27 Nov |Scopri di più

Inafferrabile (I Romanzi Passione)

Informazioni su questo libro

Dopo essere sfuggita a un assalto durante il viaggio verso l'India, Emily Ensworth riesce a raggiungere la residenza del governatore. Con sé ha una lettera che potrebbe contenere informazioni sull'identità del criminale conosciuto come Cobra Nero. Durante il soggiorno in Oriente, Emily conosce il maggiore Gareth Hamilton e si convince di aver incontrato l'uomo della sua vita, tanto che quando lui lascia il paese decide di inseguirlo. Impegnato in una pericolosa missione e braccato dal nemico, Gareth non si aspettava certo di incontrarla di nuovo, rendendosi ora conto che la vita di Emily è a rischio quanto la sua...

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Inafferrabile (I Romanzi Passione) di Stephanie Laurens, Giuliano Claudio Acunzoli in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2012
eBook ISBN
9788852028052

1

Dalla mia cabina sullo sloop Mary Alice
17 settembre 1822
Caro diario,
come sempre cercherò di trascrivere i miei pensieri ogni pomeriggio alle cinque, cioè prima di cambiarmi per la cena. Stamattina abbiamo lasciato Bombay e adesso la Mary Alice procede rapida e sicura con il vento favorevole e il mare poco mosso.
Devo ammettere che l’idea d’inseguire un uomo è assai temeraria, ma come tutti sanno, la fortuna aiuta gli audaci e io sono certa di ritrovarlo a Aden. In effetti, credo che persino i miei genitori riuscirebbero a capirmi: dopotutto mi hanno mandata in India dopo avermi visto rifiutare una serie infinita di pretendenti, ma io ho scelto di aspettare l’uomo giusto come hanno fatto sia le mie sorelle sia le mie cognate e sono convinta che il tempo giochi la sua parte, poiché l’uomo giusto non compare per miracolo. Pertanto, se il maggiore Hamilton dovesse dimostrarsi tale, non credo che qualcuno troverebbe da ridire sul fatto che sia io a inseguirlo alla matura età di ventiquattro anni.
Naturalmente bisogna ancora stabilire se lui è davvero l’uomo per me, ma visto che devo comunque rientrare in Inghilterra, perché non farlo dando al destino l’opportunità di farci rivedere?
L’unico interrogativo in tutto questo è il fatto che lui e i suoi domestici siamo partiti due giorni prima di me. Chissà se la Mary Alice è veloce come afferma il capitano?
Dalla mia cabina a bordo della Mary Alice
1 ottobre 1822
Caro diario,
ho trovato risposta alla domanda che mi ponevo due settimane fa. La Mary Alice corre come il vento quando tutte le vele sono alzate. Il fascino che esercito sul capitano lo ha convinto a chiedere il massimo all’equipaggio e la sfida è vinta. La scorsa notte abbiamo avvistato le luci della Egret, lo sloop di Hamilton, per poi lasciarcele alle spalle. Con un po’ di fortuna sbarcherò a Aden prima di lui, così non solo sarò certa di trovarlo, ma eliminerò anche ogni sospetto che abbia intrapreso questo viaggio per seguirlo.
Aden, penisola arabica
2 ottobre 1822
— Come diavolo è possibile? — Appoggiato alla balaustrata di prua della Egret, Gareth contemplò incredulo il parasole rosa pallido che ondeggiava tra la folla. Avevano seguito un altro sloop nel porto, ma per ormeggiare era necessario attendere che la nave arrivata prima di loro, la Mary Alice, completasse lo sbarco delle merci e dei passeggeri.
I suoi bagagli, insieme a quelli ridotti al minimo dei suoi pochi ma efficienti servitori, venivano accatastati in quel momento sul ponte dello sloop. Il suo attendente, Bister, il suo tuttofare, Mooktu, un ex sepoy, e la moglie di Mooktu, Arnia, seguivano tranquilli l’attracco della nave. Meglio così, perché sarebbe stato difficile spiegare loro lo stupore che l’aveva colto all’improvviso.
Aveva notato quell’ombrellino sulla passerella della Mary Alice mentre i passeggeri sbarcavano. Apparteneva a una giovane donna, indubbiamente inglese che indossava un abito anch’esso rosa. Intento a studiare la banchina, Gareth l’aveva seguita distrattamente con lo sguardo, vedendola riunire il gruppo dei suoi servitori per poi spostarsi verso il centro cittadino preceduta da un uomo alto e muscoloso che faceva loro strada.
Per uscire dal porto dovevano però passare davanti alla Egret e da lì nasceva il suo stupore. Perché a un certo punto, la giovane donna si era voltata per osservare la nave in attesa... e lui si era ritrovato a guardare un volto che aveva creduto di non rivedere più.
Un volto il cui ricordo lo tormentava in sogno da diverse settimane.
Sbatté le ciglia guardò di nuovo, ma adesso la ragazza gli dava le spalle.
— Accidenti — ringhiò. Una parte di lui provava a spiegargli che non poteva trattarsi di Emily che si era solo immaginato di vederla. Ma un’altra parte, quella istintiva, era sicura di ciò che aveva visto. Incerto, continuò a seguire l’avanzata del parasole nella folla, sperando che la giovane donna si voltasse ancora in modo da guardarla bene.
Fu un improvviso movimento dietro di lei a dargli la certezza di non essersi sbagliato.
Era proprio Emily Ensworth e si trovava nel mirino dei seguaci del Cobra Nero.
Il sangue gli si gelò nelle vene. Sapeva che li avrebbe trovati al porto ad aspettarlo. Lui e i suoi uomini erano pronti a riceverli, ma la signorina Ensworth e i suoi servitori non sospettavano nulla.
La nave aveva già attraccato, ma la passerella era ancora alzata. Senza pensarci due volte, afferrò il corrimano e si lanciò al di là della balaustrata. Atterrò sul molo con una spinta considerevole, che sfruttò per lanciarsi in avanti tra la folla. Riuscì a raggiungerla proprio mentre un pugnale si alzava sulla moltitudine di teste, l’afferrò per un polso, la tirò a sé con un poderoso strattone...
La lama si abbassò con un sibilo letale, andando però a vuoto. La signorina Ensworth gridò, ma il suo urlo venne sommerso da una cacofonia di voci, di esclamazioni e grida. Diverse persone avevano visto il pugnale volare, ma nel momento stesso in cui la gente cominciò a guardarsi attorno, i fanatici si dispersero tra la folla, consci che era impossibile distinguerli in quel trafficato porto d’Oriente.
Gareth però era riuscito a vederli fuggire. Più alto della media, li aveva visti correre verso un indù che si teneva in disparte. Era un uomo sulla quarantina, alto, robusto, con occhi scuri e acuti e una folta barba nera. Persino a quella distanza aveva avvertito l’odio che lo riempiva: per un attimo l’indù era rimasto fermo, come per studiarlo, quindi si era voltato e la folla lo aveva inghiottito in un baleno.
— Lo inseguiamo? — chiese Mooktu, comparendo accanto a lui.
Gareth cercò Bister con lo sguardo e vide che lo stava già cercando. “Raggiungilo!” gli gridò subito l’istinto. Faceva parte della missione neutralizzare tutti i seguaci del Cobra Nero che riuscivano a trovare, ma poi lanciò un’occhiata alla giovane donna che stava ancora stringendo, tenendola per le spalle con entrambe le mani per proteggerla.
Lei aveva abbassato il parasole e Hamilton si ritrovò a contemplare grandi occhi azzurri con sfumature color muschio, poi un volto delizioso quanto ricordava, anche se il terrore lo rendeva molto più pallido.
Grazie a Dio non gridava più.
— No — disse a Mooktu. — Dobbiamo andarcene dal porto il più in fretta possibile.
L’ex sepoy annuì. — Vado a prendere gli altri.
Si voltò e corse via, lasciandolo da solo con la signorina Ensworth, ancora spaventata. Gentilmente, come se fosse fatta di porcellana, s’assicurò che restasse in piedi e poi la lasciò. — State bene?
Solo quando le sue mani così calde e protettive la lasciarono, Emily riuscì a raccogliere le idee. — Sì — rispose, sbattendo le palpebre. Si sentiva strana. Era questo, dunque, lo shock?
A dire il vero era stupita di non essere svenuta. Il maggiore l’aveva salvata dal pugnale, poi stretta a sé con tanta forza da schiacciarla contro il suo corpo muscoloso. Aveva il petto duro come il ferro ed emanava un calore che le toglieva il fiato: una signorina non poteva essere più la stessa dopo una simile esperienza!
— Ah… — balbettò. Dov’era un ventaglio quando serviva? Si guardò attorno e il rumore all’improvviso ritornò, intenso e aggressivo. Una folla sterminata si muoveva ovunque, parlando una babele di lingue diverse.
Hamilton non si era mosso e si ergeva solido come una roccia in quell’oceano di brulicante umanità. Emily non era così orgogliosa da rifiutare la protezione che le offriva: si guardò attorno e finalmente vide Mullins, il massiccio e brizzolato reduce che le faceva da guardia del corpo. Poco prima dell’attentato la folla si era mossa, separandoli, poi l’attentatore si era frapposto tra lei e Watson, la sua guida.
Entrambi erano armati, ma visto che degli attentatori non c’era più traccia stavano tornando indietro. Mullins riconobbe subito Hamilton, anche se non era in uniforme, e alzò una mano in un cenno di saluto. — Grazie, maggiore, per il vostro intervento. Non so come avremmo fatto senza di voi.
Emily notò il modo in cui Hamilton strinse le labbra e lo ringraziò dentro di sé per non avere affermato l’ovvio: senza il suo intervento, lei sarebbe morta.
Il resto del gruppo di Emily li raggiunse e lei ne approfittò per fare le presentazioni. Erano tutti inglesi: oltre a Mullins, c’era Watson, una guida dall’aria sveglia, il giovane nipote di Watson, Jimmy, e infine Dorcas, la cameriera personale di Emily, londinese dalla testa ai piedi.
Gareth li salutò tutti con un cenno. Il suo sguardo volò dalla signorina Ensworth a Watson. — Siete in pericolo — affermò. — Sapete già dove sistemarvi?
Dopo un breve consulto con i suoi accompagnatori, un attendente sui venticinque anni ma con l’esperienza dipinta in volto, un orgoglioso guerriero Pashtun con la moglie, ugualmente fiera, il maggiore fece caricare i bagagli su un carro e i due gruppi si diressero non verso la parte europea di Aden ma verso i quartieri arabi, molto più popolati ed estesi.
Hamilton insisteva nel dire che, dopo quanto era successo, i due gruppi dovevano restare uniti e cercare una sistemazione che non desse nell’occhio. Per questo evitarono con cura l’albergo che le aveva consigliato suo zio e si sistemarono in una casa non distante dal porto, ma ben lontana da qualunque cosa sapesse di occidentale.
Dopo una rapida ispezione, Emily dovette ammettere che quello era davvero l’ultimo posto in cui cercare la nipote del governatore di Bombay. Annidata dietro un alto muro di pietra che delimitava un vicolo, la casa sorgeva attorno a uno splendido cortile arabo e apparteneva a un’unica famiglia, che però si era ritirata in un’ala lasciando libera la parte centrale e le due ali laterali per poterle affittare ai viaggiatori.
Al momento c’erano solo loro e, da quanto aveva capito durante la trattativa, il maggiore aveva affittato l’intera casa per tutta la loro permanenza. Non l’aveva consultata, né informata delle sue intenzioni. Si era semplicemente limitato a prelevare lei e il suo gruppo dopo l’attentato per poi condurli lì.
Doveva riconoscere che la sistemazione sembrava sicura, almeno per quanto lo permettessero le circostanze. Subito dopo l’aggressione, lei era un po’ troppo distratta per riflettere sulle implicazioni, ma una volta superato l’orrore di avere visto la morte in faccia e il ridicolo turbamento in cui sembrava gettarla la presenza del maggiore, aveva cominciato a pensarci sopra e a porsi delle domande.
Domande a cui solo Hamilton poteva dare una risposta.
Di conseguenza, dopo essersi assicurata che Watson e gli altri si fossero sistemati a dovere, si fece un bagno rinfrescante per lavar via il sudore e la polvere, poi scese nell’ampio locale che fungeva da sala comune, sperando di trovarlo.
Il maggiore era lì, da solo, comodamente adagiato su un’ottomana coperta di cuscini. La sentì entrare, alzò lo sguardo e, non appena la vide, si alzò galantemente in piedi per salutarla.
Con un radioso sorriso, Emily si avvicinò e sedette sull’angolo opposto dell’ottomana, alla sinistra di Gareth. Davanti a loro, un’ampia doppia porta dava sul patio, con la sua piccola vasca centrale in cui scorreva l’acqua e i grandi melograni per fare ombra.
Il maggiore tornò a sedersi. — Io… ebbene, spero che abbiate tutto ciò che vi serve.
— La sistemazione è ottima, grazie — si affrettò a specificare lei. Non ai livelli a cui era abituata, ma le stanze erano fresche e pulite a sufficienza. — Tuttavia avrei qualche domanda da farvi, maggiore, e mi auguro che siate così gentile da rispondermi. Ho visto solo di sfuggita il mio assalitore, ma sarei pronta a giurare che si trattava di un seguace del Cobra Nero. Quello che non capisco è il motivo per cui mi ha aggredita, e soprattutto perché uno di quei fanatici dovrebbe trovarsi a Aden.
Tacque per un attimo e quando vide che lui non intendeva blandirla con mille rassicurazioni, continuò: — Il solo contatto che ho avuto con il Cobra Nero è stato il giorno in cui il povero capitano MacFarlane è stato ucciso. Allora vi consegnai una grossa busta: sbaglio a pensare che sia quella la causa dell’attentato che ho subito oggi?
Gareth la guardò in volto. Era sicura e determinata e questo lo spinse suo malgrado a scartare l’idea di non dirle nulla. Se fosse stata la tipica signorina di buona famiglia senza un grammo di esperienza… ma purtroppo, sul bel viso della signorina Ensworth c’era intelligenza, determinazione e una profonda curiosità. — No, non sbagliate. Quei seguaci erano al porto per intercettare me e tutto si deve alla busta che ci avete consegnato a Bombay. Hanno aggredito voi perché vi hanno riconosciuta — affermò. — Probabilmente l’intenzione era assestare un colpo al morale delle nostre truppe uccidendo la nipote del governatore di Bombay, o magari volevano farvi pagare il coinvolgimento in questa storia. In ogni caso, eravate un facile bersaglio.
— Cosa c’è in quella busta di così importante da spingere il Cobra Nero a inseguirvi attraverso l’oceano?
Gareth grugnì. Proprio come temeva, la signorina Ensworth si stava dimostrando fin troppo sveglia. Doveva tacerle i dettagli della missione? Magari gli aspetti più segreti e importanti?
No. Troppo acuti e troppo attenti erano quei deliziosi occhi azzurri dalle sfumature verde muschio. Molti, e soprattutto lei, avrebbero obiettato che era suo diritto sapere in cosa si fosse cacciata, soprattutto adesso che il Cobra Nero aveva dimostrato la sua ferocia. In effetti, quei fanatici non avrebbero mai scordato che lei aveva fatto parte del gruppo di James MacFarlane. Sospirando, annuì e rispose: — Va bene, vi spiegherò tutto. Suppongo sia meglio cominciare dall’inizio.
— Immagino di sì.
— Noi cinque, ovvero io, il colonnello Delborough, il maggiore Monteith, il capitano Carstairs e il povero Mac-Farlane, siamo stati mandati a Bombay dal governatore generale Hastings con l’ordine di fare tutto ciò che era necessario per assicurare il Cobra Nero alla giustizia — spiegò, muovendosi sui cuscini e puntando lo sguardo contro la parete. — Questo accadde a marzo. Nel giro di pochi mesi riuscimmo a identificare il Cobra Nero, ma avevamo solo indizi e visto chi andavamo...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Inafferrabile (I Romanzi Passione)
  3. Prologo
  4. 1
  5. 9
  6. 16
  7. Copyright