
eBook - ePub
Disponibile fino al giorno 27 Nov |Scopri di più
Il duca indiscreto (I Romanzi Passione)
- 256 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Disponibile fino al giorno 27 Nov |Scopri di più
Il duca indiscreto (I Romanzi Passione)
Informazioni su questo libro
Colin Ramsay, duca di Newark, è infatuato della nota cantante d'opera Lottie English, e farebbe di tutto pur di averla nel proprio letto. Ancora non sa che, in realtà , Lottie è lady Charlotte Hughes, sorella dell'uomo sul quale la Corona gli ha chiesto di investigare. Charlotte adora cantare e il suo sogno è di esibirsi sul continente, ma il suo dispotico fratello vuole che si sposi. Colin, quindi, potrebbe essere la risposta a quel sogno: concedersi in moglie in cambio del finanziamento di una tournée significherebbe soddisfare tutti quanti...
Domande frequenti
Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Il duca indiscreto (I Romanzi Passione) di Adele Ashworth, Federico Cenci in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.
Informazioni
eBook ISBN
97888520461001
Londra
Febbraio 1861
Colin Ramsey, terzo insigne duca di Newark, era innamorato da tre anni e mezzo di Lottie English. Ma forse non era questo il vero nome, e del resto nessuno gliel’aveva ancora presentata formalmente. Eppure c’era qualcosa di così affascinante in lei, quando cantava sul palco, da conquistare la sua immaginazione. Probabilmente, Lottie English sarebbe stata al centro delle sue fantasie erotiche fino al giorno del suo ultimo respiro... o per lo meno finché non se la fosse portata a letto.
Con quei pensieri che gli affollavano la mente, Colin varcò la soglia del sontuoso Royal Italian Opera House di Covent Garden giurando a se stesso che quella sera l’avrebbe finalmente incontrata faccia a faccia. Già per due volte aveva provato a conoscerla dopo lo spettacolo, ma lei si era sempre abilmente sottratta, offrendo l’ultimo inchino al pubblico in adorazione e lasciando in fretta il teatro con un cavallo preso a nolo. Non l’aveva mai raggiunta in tempo.
Era quello il mistero che la avvolgeva e, Colin pensò, la ragione per cui perdurava nelle sue fantasie e gli tormentava i sogni. Nessuno sapeva chi fosse, di lei era nota solo l’immagine pubblica, che la riconosceva come uno dei più talentuosi soprani di coloratura dell’intera Inghilterra.
Quella sera doveva interpretare Susanna nelle Nozze di Figaro di Mozart e lui sarebbe stato a guardare come al solito, ma invece di cercare di presentarsi a lei dopo l’esibizione, l’avrebbe colta alla sprovvista durante l’ultimo intervallo. E poiché era il duca di Newark, ben difficilmente avrebbe potuto negargli udienza.
Sicuro di sé ed esaltato al massimo come uno scolaretto, lanciò un’occhiata verso i suoi amici, Samson Calliste, duca di Durham, e la moglie, Olivia, che sorseggiavano champagne nel foyer del teatro. Ovviamente, nel corso del tempo, i conoscenti avevano saputo della sua infatuazione per l’avvenente Lottie e ne erano rimasti, chi in un modo chi nell’altro, tutti piuttosto divertiti. E di tanto in tanto non mancava di arrivare qualche amichevole frecciatina, come sarebbe senza dubbio successo anche quella sera.
La magia dello spettacolo imminente riempiva l’aria, mentre Colin, attraversando il gremito foyer illuminato a giorno dai candelabri a muro e dai lampadari di cristallo, rivolgeva cortesi cenni del capo in direzione di alcune signore che lo avevano salutato. Si era vestito di tutto punto per l’occasione: aveva scelto il suo abito da sera più elegante, di seta nera con colletto e polsini di velluto, camicia bianca plissettata, panciotto color fumo di Londra e fazzoletto da collo in tinta fissato da una spilla di onice. Si era pettinato i capelli all’indietro e rasato con cura, completando il tutto con appena un accenno di acqua di colonia al muschio. Solo il meglio per Lottie English.
Fu Olivia a notarlo per primo, con quei suoi occhi azzurri scintillanti e l’espressione di chi la sa lunga. — In grande spolvero per Lottie English, vedo.
Sam sbuffò.
Sorridendo, Colin le prese la mano inguantata e si avvicinò per darle un bacio sulla guancia. — Stavo giusto pensando la stessa cosa.
— Naturale, non pensi ad altro — fece Sam strascicando le parole. — Per lo meno negli ultimi tempi.
Lui fece spallucce. — È la stagione invernale dell’opera.
— Infatti — convenne Olivia. Iniziò a spostarsi verso la parete di destra per sfuggire alla calca crescente e invitò con un cenno del capo i due uomini a seguirla. Poi sorseggiò il suo champagne. — Mi sono giunti all’orecchio alcuni pettegolezzi che la riguardano — disse con fare furtivo.
Colin sollevò un sopracciglio. — Ah sì? Adoro i pettegolezzi.
— Soprattutto se ti riguardano — disse Sam cercando di nascondere un sorrisetto sornione.
Lui lo ignorò, perché aveva occhi e orecchie solo per Olivia e le sue indiscrezioni. — Be’?
Olivia cominciò a ondeggiare avanti e indietro, con un’espressione canzonatoria sul volto. — Vengo giusto adesso dal salottino delle signore, e alcune lady a quanto pare ben informate mi hanno detto che dovrebbe essere la figlia di un visconte.
Sam ridacchiò e si portò alla bocca il calice di champagne. — Ridicolo.
Anche a Colin sembrava piuttosto improbabile. — Le figlie dei nobili non lavorano a teatro — disse con un sospiro esagerato, prendendo un calice di champagne dal vassoio di un valletto che stava passando di lì. — Un altro vicolo cieco, purtroppo.
— Quali piacevoli argomenti accompagnano la conversazione di lor signori in questa notte burrascosa? — chiese in tono allegro una voce baritonale dietro di lui.
Colin si voltò per ricambiare il saluto dell’amico di vecchia data nonché supervisore delle sue attività per la Corona, sir Thomas Kilborne. Pingue e imponente, l’uomo aveva le guance rosse e ormai pochi capelli neri, e tentava di mascherare la calvizie con un riporto che andava da un orecchio all’altro.
— Buonasera, Thomas — lo salutò affabilmente Colin. — Stavamo parlando di donne.
— Ah, ancora Lottie English.
Olivia si fece avanti per baciare l’uomo sulle guance. — Buonasera, sir Thomas.
— Madame, siete incantevole come sempre — rispose lui, facendosi appena un po’ indietro per osservarla per intero nel suo sontuoso abito di raso rosso scuro. Poi si voltò verso Sam e accennò un inchino. — Vostra Grazia.
Sam ricambiò con un cenno del capo. — Dove avete lasciato la vostra deliziosa moglie?
Sir Thomas sospirò fingendosi esasperato. — Non ne ho idea. Si è unita a un gruppo di signore appena entrati e mi ha piantato in asso.
— Fanno sempre così, vero? — commentò Colin.
Le labbra di sir Thomas si contrassero, deformando i folti favoriti. — È una tregua che non mi dispiace affatto, in realtà . Per tutta la serata non farà altro che pungolarmi col ventaglio per assicurarsi che non mi sia addormentato.
— Anche voi, come me, siete in trepidante attesa dello spettacolo, dunque — fece Sam sarcastico.
Il suono della campanella, che annunciava l’inizio della rappresentazione di lì a pochi minuti, coprì il frastuono prodotto dalle risa, dalle voci e dal fruscio degli abiti.
— Be’ — scherzò Olivia, afferrando suo marito per il gomito — non vorremo certo perderci l’inizio, caro, no?
— Come potremmo mai — rispose Sam.
— Io no di sicuro — aggiunse Colin, senza dubbio molto più eccitato di tutti gli altri spettatori maschi presenti.
Tanto per rimandare la partenza ancora un po’, Sam lanciò un’occhiata di traverso all’amico. — Come mai tanto fiducioso di incontrare la famosa Lottie English, stasera?
Colin sorrise e finse di aggiustarsi il fazzoletto al collo. — Salirò sul palco e le dichiarerò il mio amore durante la prima aria. Non potrà evitarmi, se le piomberò davanti.
— Buon Dio — commentò sir Thomas. — Non metterti a cantare, però.
Olivia sogghignò, ma Sam lo guardò fisso. — Lo sai, vero, che se fai una cosa tanto inqualificabile sarò costretto a rinnegare la nostra amicizia.
Colin si strinse nelle spalle. — Il prezzo dell’amore.
— Chissà — fece Olivia sfoggiando un sorriso radioso — magari alla fine vi sposerete con lei.
Lui bevve con calma un sorso di champagne. — Questo lo considero piuttosto improbabile.
— Perché Lottie English non ne avrà il coraggio — scherzò sir Thomas. — Soprattutto se ti metti in ridicolo saltando sul palco durante lo spettacolo. Diventerai lo zimbello di tutta l’Inghilterra.
Olivia sollevò la testa, studiando Colin con un’espressione divertita. — Su, diteci in che modo intendete davvero incontrare la vostra... come definirla... amica.
Colin fece spallucce. — Andrò dietro le quinte durante l’ultimo intervallo.
Risero tutti e tre, compreso Sam. Ciò significava non solo che consideravano la sua infatuazione come la cotta di uno sbarbatello, ma di fatto che neppure credevano a ciò che diceva.
— Durante l’intervallo — ripeté Olivia sbigottita, con le sopracciglia aggrottate.
Colin ammiccò verso di lei. — Cos’altro può inventarsi un uomo afflitto e disperato?
Sir Thomas si schiarì la gola. — Senti, mentre tu pensi alla... uhm, proposta...
— All’aggressione — corresse Sam. — Povera ragazza.
— Effettivamente... Ma vorrei scambiare due parole con te, Colin, prima che tu perda la testa per la tua bella sul palco e ti portino al manicomio di Bedlam.
— Gente di poca fede... — fu il commento di Colin prima di svuotare il calice.
— Andiamo a sederci, tesoro — fece Olivia a mo’ di esortazione verso suo marito, strattonandolo per la manica. — So che non volete assolutamente perdervi l’inizio dello spettacolo.
— Per niente al mondo — mentì Sam, guardando la moglie con un malcelato sorriso sulle labbra.
Lei, rivolgendosi di nuovo a Kilborne, sollevò l’abito per mettersi in cammino. — Ebbene, sir Thomas, spero di rivedere almeno voi durante l’intervallo.
Sir Thomas saltellò sulla punta dei piedi. — Sarò qui, naturalmente, con mia moglie. Ho una dignità da difendere, io.
— Benissimo. E Colin, caro — proseguì Olivia in tono di rimprovero, scrollando la testa e squadrando l’amico — comportatevi bene.
— Farò del mio meglio per contenermi, Madame — rispose Colin fingendosi serio. — Ma vi garantisco che sarà una serata da ricordare. Almeno per me.
Olivia raddrizzò le spalle e sospirò. — Poi, naturalmente, mi aspetto un resoconto. Ci vediamo al vostro palco. — Così detto, si voltò e praticamente trascinò suo marito verso le entrate gremite di spettatori che lentamente si facevano strada per raggiungere il proprio posto a sedere.
Colin abbandonò il calice vuoto accanto a molti altri su un piccolo ripiano e, in silenzio, si avviò con sir Thomas verso l’angolo più remoto dell’enorme foyer, aspettando che la folla si disperdesse ancora un po’ prima di avviare la conversazione. Man mano che i secondi passavano, si sentiva crescere dentro il nervosismo per l’incontro con la celebre Lottie, e voleva solo concludere in fretta quella faccenda con sir Thomas, per poter vedere il sipario aprirsi e le luci illuminare la donna dei suoi sogni.
— Che cos’hai per me? — chiese non appena furono soli, tenendo a freno l’impazienza.
Sir Thomas si guardò attorno con occhio esperto, senza darlo a vedere. — Charles Hughes — disse in tono pacato, e si portò il calice alle labbra.
— Charles Hughes? — ripeté lui, passandosi il palmo della mano sul collo.
Sir Thomas gli rivolse un cenno d’assenso, aggrottando le sopracciglia, e il doppio mento gli coprì il colletto inamidato. — Il conte di Brixham. Pare abbia stretto relazioni piuttosto interessanti con alcuni governi stranieri.
Colin si strinse le mani dietro la schiena per contenere l’agitazione crescente. — Che genere di relazioni?
Dopo aver inspirato a fondo, sir Thomas trattenne per un attimo il respiro. Poi svuotò i polmoni lentamente, con gli occhi puntati sul tappeto. — Non ne siamo certi, ma pensiamo che stia cercando di vendere informazioni ottenute grazie al suo coinvolgimento nei vari comitati all’interno della Camera.
La Camera dei lord. Colin ci rifletté per un istante. Non conosceva il conte di Brixham, al massimo gli aveva stretto la mano in un paio di occasioni. Ma non gli sembrava che ci fossero sufficienti indizi di una condotta illegale, a meno che dietro non vi fosse una buona ragione.
— Perché? — chiese semplicemente. — Cosa avete su di lui?
Sir Thomas alzò di nuovo gli occhi verso il suo interlocutore, fissandolo intensamente. — Ha dei grossi debiti. Scommesse e roba del genere. — Fece una pausa, pensieroso. — Secondo me farebbe qualunque cosa, ormai, per i soldi.
Colin cercò di far convergere i pensieri sui dettagli che sir Thomas gli stava fornendo anziché sulle curve del famoso soprano che da un momento all’altro sarebbe salito sul palco. — E io cosa potrei fare? — chiese nel blando tentativo di venire al punto.
Con una sola sorsata sir Thomas finì lo champagne che aveva nel calice e terminò leccandosi i baffi. — Ho bisogno che tu vada a casa sua...
— Thomas, non sono un investigatore, lo sai — fece lui reclinando la testa di lato e guardando l’altro con un’abbondante dose di scetticismo. — Non hai qualcun altro che sappia fare questo lavoro meglio di me?
Sir Thomas scrollò la testa risolutamente. — No. Potrebbe sospettare qualcosa se gli mandiamo qualcuno dei nostri. Tu puoi fare la parte del nobile ozioso con troppi soldi in tasca che vuole comprare il suo pianoforte.
Colin ridacchiò incredulo. — Stai scherzando.
— Nient’affatto — fu l’immediata risposta.
— Non mi serve un pianoforte — disse Colin in tono allegro, perfettamente consapevole di come l’obiezione fosse del tutto irrilevante. — Ne ho già uno che va benissimo, a casa, e naturalmente non lo suono mai.
Sir Thomas si grattò i favoriti e, rivolgendo lo sguardo al foyer ormai quasi del tutto vuoto, fece un sorriso beffardo. — È una buona scusa, e lui di certo accetterà di venderlo. Ormai è finanziariamente con le spalle al muro e il pianoforte vale un bel gruzzolo. — Sospirò. — Ma voglio anche che tu veda che stile di vita conduce, che ti faccia un’idea dei beni di cui dispone e cose di questo tipo. Quando gli farai l’offerta per lo strumento, chiedigli un atto di vendita vero e proprio. Tutto qui. Ce la puoi fare, no?
Fino a un atto di vendita ci poteva arrivare. Era un professionista, dopotutto. Eppure Colin rimase in silenzio, meditando sulla strana richiesta del suo superiore.
Sir Thomas si rese conto delle riserve dell’amico e chiarì allegramente: — Per il bene dell’Inghilterra, figliolo.
E questo tagliò la testa al toro. Come avrebbe potuto, a quel punto, dire di no? Esalando un sospiro esagerato, Colin cedette. — Dammi una settimana.
Sir Thomas gli rivolse un ampio sorriso. — Nessun problema. Hughes ha anche una sorella. Ha già fatto tre o quattro Stagioni ma ha respinto tutti i corteggiatori. Così ho sentito dire, almeno. Potresti farle la corte tu.
Colin sbuffò ridacchiando. — Non ci penso neanche.
L’a...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Il duca indiscreto (I Romanzi Passione)
- 1
- 12
- Epilogo
- Copyright