A chi si rivolge questo libro
Nell’apprestarsi a stilare la scaletta per questo testo la prima cosa che ci siamo chiesti è stata se esso avrebbe dovuto servire al grafologo che analizza le scritture dei candidati oppure a chi seleziona il candidato in azienda o in uno studio di consulenza. La risposta è stata che avrebbe dovuto servire a entrambi poiché la conoscenza di una persona avviene in più modi e se il comportamento, l’aspetto esteriore e il modo di parlare mettono a disposizione spunti da tenere in alta considerazione, la scrittura ci offre la possibilità di esplorare la parte nascosta dell’iceberg personale.
Lo scopo principale che si vorrebbe raggiungere è quindi quello di offrire uno strumento valido ai fini di una corretta selezione a seconda delle diverse posizioni e mansioni aziendali. In questa fase infatti è importantissimo ponderare bene le scelte e può essere di notevole aiuto l’integrazione con una «radiografia» grafologica che permette di individuare con accuratezza eventuali attitudini o potenziali talenti che per varie ragioni non sempre emergono.
Se in un colloquio il candidato, oltre a presentare un buon curriculum, può essere preparato alle risposte, in un’analisi grafologica i contenuti emergono oltre il detto, mettendo in luce i punti forti e deboli del candidato, non tanto ai fini di un giudizio, ma per renderlo consapevole che una posizione per lui idonea può evitargli delusioni future.
«L’uomo giusto al posto giusto»: non è una premessa scontata, ma il presupposto per un approccio al lavoro ottimale e un riparo da eventuali delusioni, demotivazioni e somatizzazioni negative. Un aiuto e un riguardo sempre più vicino all’uomo per evitare somatizzazioni e demotivazioni. Del resto, secondo Freud, l’amore e il lavoro sono le due premesse fondamentali per godere di buona salute.
La grafologia, riconosciuta di recente dal ministero per lo Sviluppo Economico come scienza ufficiale inserita nelle attività intellettuali non ordinistiche, permette di abbassare di molto il livello d’errore nella scelta delle persone da inserire in azienda, non perché sia scienza divinatoria ma in quanto aiuta a conoscere aspetti della persona che altrimenti resterebbero ignoti.
Come usare questo libro
È chiaro che con questo volume non si vuole insegnare a chi si occupa di selezione del personale a eseguire analisi grafologiche, né a chi è già grafologo a diventare un perfetto selettore. Ciò che vogliamo conseguire è di aumentare, in entrambi, il livello di consapevolezza del fatto che una buona scelta di un candidato o una migliore sistemazione del personale già esistente in azienda dipende anche dalla conoscenza profonda dell’individuo che solo un test approfondito e sensibile come quello grafologico può dare.
Questo libro non andrà letto di getto come si può leggere un romanzo avvincente, bensì comporterà necessariamente un lavoro di approfondimento progressivo e graduale per assimilare la materia, che non è certamente semplice come non è semplice la personalità umana. A tale proposito ci sentiamo anche di suggerire da un lato l’approfondimento delle tematiche di psicologia del lavoro e dall’altro qualche buona lettura di testi di grafologia, non troppo impegnativi, ma che possano dare un’idea della bellezza e della ricchezza di questa materia. Altro consiglio è di verificare da subito la giustezza delle affermazioni che si trovano lungo il libro, confrontando quanto detto con scritture di soggetti che sembrano rispondere alle caratteristiche descritte o, viceversa, con altri che invece non corrispondono assolutamente alla descrizione. In questo modo, oltre a verificare la correttezza delle enunciazioni, s’inizierà una sorta di addestramento alla visione dei candidati attraverso un filtro sensibile come quello grafologico.
Infine, sarebbe auspicabile anche qualche prova diretta su scritture e firme da verificare poi con professionisti esperti per misurare il livello di competenza raggiunto. Va tenuto conto, però, che la materia è piuttosto complessa, per cui, per poterla applicare con successo, occorre non avere premura e continuare a studiare per cogliere al massimo i suoi componenti.
Ciò non toglie che anche la persona incuriosita da questa materia e desiderosa di avvicinarsi alla grafologia possa trarne un utile strumento di conoscenza sia dell’altro sia di se stesso. In fondo, il test attitudinale grafologico consente di sviscerare al massimo le potenzialità di ognuno di noi e può permetterci di indirizzare meglio anche le risorse dei nostri figli.
La grafologia si pone all’interno delle discipline che studiano la psiche umana con la valenza di uno strumento per conoscere aspetti innati e acquisiti della persona: il temperamento connaturato a o...