Il modo più efficace per lasciare andare e vivere pienamente il nostro quotidiano è essere presenti a noi stessi, consapevoli, sempre. Per riuscirci è necessario praticare la meditazione.
E mentre la pratichi in modo formale (con gli esercizi proposti nel libro) per realizzare grandi risultati, la puoi praticare anche in modo informale, vale a dire con una serie di tecniche quotidiane che hanno una duplice funzione.
La prima consiste nel riportarti nel qui e ora, ogniqualvolta la tua mente viene inghiottita dal flusso incontrollato di pensieri che ti ancorano al passato – suscitando in te rabbia e sensi di colpa – o che ti proiettano in un futuro allarmante (di qui l’ansia e la paura).
La seconda funzione è iniziare a lasciare andare le piccole cose fastidiose e sopravvivere alla guerra di trincea in cui ti sembra di ritrovarti ogni giorno. Svuotare un po’ il vaso, un cucchiaio alla volta, affinché non basti una goccia per farlo traboccare.
Mentre tu evolvi sul tuo sentiero, diretto verso un sano «chissenefrega», gli altri potrebbero continuare imperterriti a lanciarti sassi e prima che tu possa davvero essere troppo lontano dalla loro portata, si rende necessario uno scudo con cui parare i colpi.
Un giorno sarai davvero fuori dalla traiettoria di tutti questi fastidi. Continueranno a lanciarti sassi?
Forse, probabilmente sì, ma non ti colpiranno.
Continuerai a incappare in difficoltà e problemi?
Sì, ma li troverai più facilmente risolvibili e ti capiteranno sempre meno.
È il «miracolo» operato dalla meditazione: un meraviglioso, incredibile, stupefacente miracolo.
Non devi credermi sulla fiducia (non abbandonarti mai a un’adesione fideistica), prova!
Non dire, dopo un paio di tentativi poco convinti: «Non succede nulla», «Non fa per me» o «Non sono capace». Perché meditare è una capacità INNATA e PECULIARE dell’essere umano, perché ci vuole un po’ di pratica costante per vederne i risultati. Chissà perché per imparare a parlare una lingua straniera, o a suonare uno strumento o a sciare, accettiamo che ci voglia tempo, impegno ed esercizio, mentre per meditare no!
Nel frattempo, mentre ti applichi a meditare, ecco alcune tecniche di sopravvivenza quotidiana, pronte all’uso, per iniziare a lasciare andare.
Alcune ti sembreranno, forse, slegate dal contesto della tua situazione, ma si riveleranno efficaci.1
TECNICA 1: RESPIRO
Al mattino, appena sveglio, e alla sera, quando ti appresti a dormire, trova un paio di minuti per respirare in consapevolezza. Fa’ tre respiri profondi, rilassati, e poi lasciati cullare dal tuo ritmo naturale di respirazione. Lasciati letteralmente cullare. È una coccola potentissima.
Se puoi, fallo anche nella pausa pranzo, prima di cominciare la seconda parte della tua giornata.
TECNICA 2: SILENZIO
Trova un minuto per stare con gli occhi chiusi, in silenzio, per ascoltare il battito del tuo cuore, il tuo corpo, il tuo dialogo interiore, per sintonizzarti con la tua natura superiore.
TECNICA 3: MADRE NATURA
Quando puoi, va’ a camminare immerso nella natura, accarezza o abbraccia gli alberi, annusa i fiori, sposta lo sguardo fino all’orizzonte, ascolta il gorgoglio di un ruscello o il frangersi delle onde, cammina scalzo sulla sabbia... cammina, cammina e cammina nella natura, la sua energia è guaritrice, corroborante, nutriente.
Se lascerai penetrare la natura dentro di te, essa TI RIGENERERÀ profondamente.
TECNICA 4: PET THERAPY
Accarezza consapevolmente il tuo animale da compagnia, giocaci insieme, coccolalo, parlagli... senti il legame che c’è con lui, ammira la perfezione del suo essere, prendi consapevolezza che la vita lo anima. Ma soprattutto: ACCAREZZALO. Il tatto è un canale privilegiato per stare meglio ed essere nel qui e ora.
TECNICA 5: ABBRACCIO
L’abbraccio è un gesto potentissimo che fa molto, molto, molto bene. L’abbraccio consapevole, ovvio. L’abbraccio in cui accogli un’altra persona e la tieni sul cuore, sentendola vicina e donandole conforto e accettazione.
La durata media di un abbraccio tra due persone è di tre secondi, ma quando l’abbraccio è consapevole e dura almeno venti secondi, si ha un notevole beneficio sulla nostra salute fisica e mentale, perché viene rilasciata l’ossitocina, nota anche come l’ormone dell’amore. Ci sentiamo al sicuro e calmiamo l’ansia. Ogni volta che prendiamo una persona tra le braccia riceviamo gratuitamente questo portentoso tranquillante, e ciò accade sia che abbracciamo sia che veniamo abbracciati.
Da’ nell’abbraccio, perché solo dando, ricevi.
TECNICA 6: PRESENTE!
Individua i momenti in cui perdi il contatto con la realtà , travolto dal turbine dei pensieri, ed esci dal loro vortice riportando l’attenzione al momento presente, ai tuoi sensi fisici, a dove sei ora e a ciò che stai facendo. Rispondi alla vita: «Presente!».
In questo modo molli la presa su ciò che ti racconta la mente.
TECNICA 7: SCREMATURA DEI SOCIAL2
Alcune pubblicazioni sui social, alcune notifiche ti fanno innervosire e, probabilmente, non riesci ancora a evitare che ti indispongano. Però puoi evitare di leggerle, di andarle a guardare, di mettere «like» per buona educazione. Puoi soprattutto bloccare alcuni contatti che ti causano malessere. Funziona: starai da subito meglio. Anche perché sarai decisamente più presente nella TUA vita.
TECNICA 8: USCIRE DAL SELCIATO
Per mantenere la mente «elastica», qualità fondamentale per una vita meno grigia e più creativa, esiste una «tecnica» davvero semplice: cambiare le piccole abitudini. Esci dal selciato, dalla strada battuta in cui hai fatto un solco, ripetendo quotidianamente gli stessi gesti nella stessa sequenza. Basta davvero poco: cambia strada per andare al lavoro, o posto a tavola, o lato del letto. Osserva come tendi a mantenere un certo ordine nelle cose che fai e apporta piccole (con effetti grandiosi!) variazioni. Prova a prendere il caffè dopo esserti vestito, se di solito lo prendi prima di toglierti il pigiama (o viceversa); porta fuori il cane dopo cena, se normalmente lo porti prima; fa’ la spesa in un supermercato diverso...
Per attuare tali modifiche, dovrai prendere consapevolezza delle tue abitudini più ordinarie e uscire dal sonnambulismo in cui sei finito. Sarai molto più presente a te stesso. Sarai nel qui e ora, necessariamente.
Come mantenere il benessere che hai conquistato (o che stai costruendo, giorno dopo giorno)? Perché mentre tu respiri e mediti, altri restano irretiti nel loro lungometraggio di rancore, paura, ansia e cercano di riacciuffarti e tirarti dentro.
Non lo fanno intenzionalmente, non vedono una realtà diversa e potrebbero, addirittura, non essersi accorti che tu non ne fai più parte. È una sorta di sonnambulismo esistenziale. Per usare le parole di Franz Kafka: «Gli uomini diventano cattivi e colpevoli perché parlano e agiscono senza figurarsi l’effetto delle loro parole e delle loro azioni. Sono sonnambuli, non malvagi»... oppure puoi leggerla come Morpheus, in Matrix: «Devi capire che la maggior parte di loro non è pronta per essere scollegata. Tanti di loro sono così assuefatti, così disperatamente dipendenti dal sistema che combatterebbero per difenderlo».
Puoi suggerire loro di trovare un modo per lasciare andare, ma nel caso ti guardassero perplessi e ricominciassero a scaricarti addosso un mucchio di letame, meglio avere a disposizione un paio di strategie per svicolare!
STRATEGIA 1: LA TECNICA DELL’OPOSSUM
Ovvero fingersi morti! La tanatosi, parola che deriva dal greco thanatos (θάνατος) ossia «morte», è un comportamento attuato da alcuni animali, tra cui l’opossum, che si manifesta con irrigidimento completo del corpo e apparente stato di morte (lingua penzoloni e bava alla bocca...?).
Tale comportamento viene messo in pratica come forma di autodifesa in una situazione di pericolo, per depistare i predatori. Non appena il pericolo è scampato o approfittando di un momento di distrazione del nemico, l’opossum si ridesta e si dà rapid...