I 36 stratagemmi
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I 36 stratagemmi

L'arte segreta della strategia cinese per trionfare in ogni campo della vita quotidiana

  1. 340 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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I 36 stratagemmi

L'arte segreta della strategia cinese per trionfare in ogni campo della vita quotidiana

Informazioni su questo libro

Un distillato di migliaia di anni di strategia bellica che va oltre l'ambito militare e diventa scienza per influenzare il comportamento umano: cosi si può definire I 36 stratagemmi, antico trattato militare cinese - di autore incerto - che raccoglie suggerimenti per vincere battaglie e guerre basati su una profonda saggezza e un'acuta comprensione della psiche umana. Oggi, infatti, gli insegnamenti contenuti nel libro hanno superato i confini della strategia militare per essere applicati nei campi più diversi: dalla psicologia alla politica, dal business al management, dall'educazione alla diplomazia, dall'etica alle relazioni umane. E da essi si può imparare quando e come è opportuno "attaccare", come sferrare un contrattacco e quando, invece, la miglior strategia è la ritirata, anche nelle battaglie della vita quotidiana. Una rilettura semplice e concisa, commentata da uno dei maggiori esperti orientalisti italiani, che insegna a sconfiggere l'avversario con l'astuzia. Perché il migliore stratega è colui che non combatte e, se costretto a farlo, si comporta come l'acqua: vince senza lottare.

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2019
Print ISBN
9788817109055
eBook ISBN
9788858695678

Stratagemmi delle battaglie d’attacco

XIII
STRATAGEMMA

Battere l’erba per spaventare i serpenti

COMMENTO
Nel dubbio, ricercare la realtà [dei fatti]. Muoversi solo dopo averla vagliata scrupolosamente.
In tal modo «Il ritorno» mette in evidenza lo yin.
Spiegazione
«Conoscere se stessi e l’altro: vittoria senza pericolo.
Conoscere il Cielo e la Terra: vittoria totale.»
ANTICO DETTO CINESE
L’espressione dello stratagemma allude al metodo utilizzato durante le passeggiate in aperta campagna: battendo l’erba alta, si spaventano i serpenti rannicchiati nei paraggi, che fuggono via.
Quando il rivale è riservato, silenzioso e non si riescono a percepire i suoi reali intenti, occorre prestare attenzione e vagliare scrupolosamente tale comportamento. Nella penombra (yin) egli potrebbe elaborare un piano o un tranello.
Lo stratagemma suggerisce di non avanzare incautamente, ma di capire se e da dove partirà il colpo dell’avversario. Si scandagli il terreno, provocando, disorientando, sorprendendo, spaventando e mettendo in guardia l’avversario con un finto attacco o una mossa inattesa. Nell’intervallo di tempo di reazione all’elemento sorpresa, l’avversario rivela la sua psicologia, le sue intenzioni e la sua strategia, rimaste sino allora celate (yin). A quel punto, avendo una conoscenza approfondita del contendente, ci si muove con una strategia offensiva.
Lo stratagemma attinge la sua linfa dall’esagramma 24, «Il ritorno», del Libro dei mutamenti, la cui immagine è il tuono nella terra.1 La filosofia cinese del potere, nata da un’osservazione empatica della natura, della società e della mente, vedeva in quest’immagine il solstizio invernale, cioè quel momento in cui le forme di vita ancora avviluppate dal freddo e dall’oscurità (yin) si preparano a rivivificarsi («Il ritorno»). Così, come l’inverno cede il passo alla primavera, in campo bellico nel silenzio e nel riserbo l’avversario può covare un piano d’attacco o un’imboscata. Sono opportuni, dunque, la circospezione e l’attento scandaglio della situazione («battere l’erba»).
Lo stratagemma nasce dall’aneddoto verificatosi durante la dinastia Tang. Stanca dei soprusi e delle vessazioni dell’avido governatore distrettuale, la popolazione fece una petizione pubblica contro il suo assistente, accusandolo di corruzione e minacciò il governatore che presto sarebbe arrivato il suo turno. Terrorizzato dalla piega che stava prendendo la situazione, il governatore scrisse d’impulso una lettera di supplica alla popolazione: «Voi avete semplicemente battuto un colpo sull’erba. Ora io sono un serpente spaventato».
Si tratta di una strategia dalla grande efficacia psicologica. Certi detti e racconti pedagogici di varie tradizioni, non solo sino-giapponesi, sono impiegati soprattutto per mettere alla prova le persone, per sondarne la natura e addestrarle. Nell’ambito del buddhismo cinese «battere l’erba per far scappare il serpente» ha il significato di creare effetti shock nella mente dell’allievo per mettere in luce i lati nascosti della personalità e prepararlo all’illuminazione.2
Nell’ambito di negoziazioni diplomatiche, politiche o di semplici discussioni, «battere l’erba per spaventare i serpenti» significa indurre l’avversario a parlare, limitandosi ad ascoltarlo con fare sereno e semplici gesti ordinari. Senza interromperlo, se non con essenziali considerazioni utili a sciogliergli la lingua, si potrà studiare il suo comportamento e comprendere la sua reale opinione. Un fiume di parole, nel suo corso frenetico, tende a divenire irriflessivo, a mettere in luce i punti deboli, le reali motivazioni di chi parla, se non addirittura ciò che questi avrebbe fatto meglio a sottacere.
Se la situazione lo rende necessario, a quel punto, conoscendo la psicologia dell’avversario, si può provocarlo facilmente, irritandolo, facendogli perdere la bussola, confondendolo, continuando a mantenere un atteggiamento calmo e sereno. Se l’avversario agirà impulsivamente, in preda alla collera, commetterà sicuramente degli errori, prestando il fianco. Si approfitti della momentanea instabilità del suo stato d’animo. Non gli si permetta di riprendersi e si reagisca opportunamente al ritmo della sua azione. A quel punto, in posizione di vantaggio, sarà semplice trionfare.
Una variante dello stratagemma consiste, al contrario, nel ritardare il momento in cui si «batte l’erba per far scappare il serpente». La s’impiega quando si sta preparando un attacco a sorpresa. In questo caso, provocare l’avversario sarebbe tutt’altro che strategico. Il serpente potrebbe scappare, sentendosi minacciato. Lo stratagemma si ritorcerebbe contro chi lo impiega, funzionando come un avvertimento di pericolo per l’avversario e l’elemento sorpresa sfumerebbe. Sarebbe come commettere l’imprudenza di svegliare il cane che dorme. Tutto ciò va esaminato a fondo.
Illustrazione storica
Nel 627 a.C. il duca Mu di Qin volle inaugurare una campagna militare contro il lontano regno di Zheng, che rappresentava un boccone prelibato. Il consigliere militare Jian Shu tentò di scoraggiare una simile impresa: la sua attuazione richiedeva una programmazione accurata degli elementi in gioco. Un’attenta pianificazione della campagna militare era più che mai doverosa: la distanza era enorme e il territorio sconosciuto. Il duca però fu irremovibile. Aveva ormai preso la decisione di soddisfare le sue enormi mire imperialistiche e non aveva tempo da perdere in ponderazioni accurate!
Jian Shu si recò dal generale Meng Mingshi, comandante in capo della spedizione, per metterlo in guardia dal valico montuoso di Xiao presso Jin, via obbligata per giungere nel regno di Zheng. La zona era ricca di alti valichi montani e gole impervie, il luogo ideale per un’imboscata. Ma Meng Mingshi, uomo impulsivo e bellicoso, non prestò il minimo ascolto alle parole di Jian Shu e, alla testa di un’imponente armata, partì alla volta del lontano regno di Zheng.
Dopo una lunga marcia, le truppe Qin giunsero finalmente al valico di Xiao. Sentendosi forte del suo vigoroso esercito, Meng Mingshi ritenne sufficiente schierarlo in quattro colonne, una dietro l’altra. Premunire l’avanzata con un drappello in avanguardia fu ritenuta una precauzione inutile. Così, senza truppe avanzate in ricognizione, l’esercito proseguì la marcia attraverso il valico di Xiao.
La colonna in testa fu accolta da un piccolo battaglione nemico in agguato, che, dopo qualche schermaglia, batté in veloce ritirata.
Questa sarebbe dovuta essere l’imboscata da temere secondo il consigliere militare Jian Shu?
Quella schermaglia non fu sufficiente a chiarire al generale Meng Mingshi il rischio a cui stava andando incontro. Egli sottovalutò la situazione senza intuire che l’avversario aveva messo in atto lo stratagemma «Battere l’erba per spaventare i serpenti». Servendosi della scaramuccia il nemico poté tastare il terreno, vagliare la forza dell’avversario e la sua linea coordinatrice.
La schermaglia si preparava a diventare strategia.
In agguato tra i cespugli sulle alture da parecchi giorni, i soldati Zheng erano pronti a ghermire l’avversario di sorpresa e a bloccargli ogni tentativo di fuga.
Meng Mingshi, anziché vagliare scrupolosamente il terreno, compiaciuto della ritirata nemica e fiero del suo notevole spiegamento di forze, agì d’impulso e s’inoltrò lungo la stretta gola, senza alcun contingente in avanscoperta.
Dalle alture non giungeva segno di vita. Solo un flebile fruscio tra i cespugli segnò l’incipit dell’imboscata.
Una volta nella gola, per le milizie di Meng Mingshi fu come gettarsi in pasto a cani rabbiosi, pronti a impossessarsi della preda! Una selva di dardi micidiali cominciò a saettare contro l’armata, impreparata a una tale offensiva. Sparpagliati e confusi, in un attimo i combattenti si trovarono allo sbando.
Il poderoso esercito Qin fu travolto selvaggiamente. Circondato, fu sgominato fino all’ultimo uomo. Mentre i suoi soldati gli cadevano accanto a migliaia, il generale Meng Mingshi fu centrato mortalmente da una freccia. Ebbe appena il tempo di pentirsi per non avere fatto meglio i suoi calcoli: se avesse impiegato a sua volta lo stratagemma XIII e inviato in avanscoperta un plotone di ricognizione, le sorti della guerra sarebbero state ben diverse.
Ma ormai il dado era stato tratto! E Meng Mingshi non poté che sperimentare una fine ignominiosa.
1. → I 64 Enigmi, “Ritorno”, op. cit., pp. 54-55.
2. Per l’utilizzo delle storie didattiche come forma di training psicopedagogico si vedano i miei: Il tesoro nascosto, Sperling & Kupfer; La Via dell’Umorismo, Il Punto d’Incontro, Vicenza 2008.
XIV
STRATAGEMMA

Prendere a prestito un cadavere per rifondervi lo spirito

COMMENTO
Non si può [facilmente] prendere a prestito ciò che è utile.
Ciò che è assolutamente inutile, [invece,]
può essere richiesto e [facilmente] preso a prestito.
Prendere a prestito ciò che è assolutamente inutile e utilizzarlo [a proprio vantaggio].
[Il Libro dei mutamenti dice:]
«Non sono io che cerco il giovane inesperto. È lui che cerca me».
Spiegazione
«Il saggio pur mettendosi in secondo piano, balza in primo piano.»
DAODEJING, VII
Il relativismo cinese domina lo stratagemma: nulla è mai definitivo, ogni situazione tende a mutarsi nel suo opposto. Tutto scorre incessantemente come una ruota che gira: le stagioni e le fasi lunari si susseguono; così nel corso della giornata le ore si cedono il passo. All’inizio segue la fine e alla fine un nuovo inizio, senza sosta.
In un mondo fluttuante, in cui la vittoria si può ribaltare in una sconfitta e la più cocente delle sconfitte in una brillante vittoria, la presenza mentale e la calma sono indispensabili. L’abile stratega non è paralizzato dalle avversità, ma coltiva la capacità di saper attendere l’occasione propizia per risolvere una situazione critica. Grazie a tale consapevolezza psicologica, egli vaglia attentamente le circostanze per scoprire tutte le possibili occasioni favorevoli e i fattori inediti («prendere a prestito un cadavere») e con spirito d’iniziativa capovolge un insuccesso in vittoria («rifondervi lo spirito»), risorgendo come una fenice.
Nel contesto bellico cinese, alla caduta di una dinastia i leader più avveduti che si contendevano il controllo dell’impero sapevano che le basi del potere non si fondano unicamente sulle vittorie militari, ma sulla legittimazione popolare. Un modo efficace per ottenere i favori del popolo ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Presentazione di Franco Battiato
  4. La strategia dello spirito
  5. Prefazione alla seconda edizione
  6. I 36 STRATAGEMMI
  7. Introduzione
  8. SEI VOLTE SEI FA TRENTASEI
  9. STRATAGEMMI DELLE BATTAGLIE VINCENTI
  10. STRATAGEMMI DELLE BATTAGLIE DI CONTRATTACCO
  11. STRATAGEMMI DELLE BATTAGLIE D’ATTACCO
  12. STRATAGEMMI DELLE BATTAGLIE PER CONFONDERE
  13. STRATAGEMMI DELLE BATTAGLIE D’AVANZAMENTO
  14. STRATAGEMMI DELLE BATTAGLIE PERSE
  15. Cronologia delle dinastie cinesi
  16. Nota bibliografica
  17. Nota sul curatore
  18. Copyright