
- 200 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Genova è mia moglie
Informazioni su questo libro
Sfoglio queste pagine ampie e ritrovo la Genova che Fabrizio ci ha raccontato e fatto conoscere. E ci parla di lui, figlio navigante che ha abbandonato la banchina del porto per guardare più lontano, oltre la fine delle cose. Ma che sempre vi ha fatto ritorno. Dalla Prefazione di Dori Ghezzi. Un inedito Fabrizio De André raccontato da foto uniche che catturano la sua Genova e dialogano con le sue parole. Un viaggio straordinario che esce dai percorsi stereotipati e attraversa l'anima di una città ricca di umanità e poesia.
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Informazioni
eBook ISBN
9788858691731Categoria
Biografie in ambito musicaleCanzoni in città




- Villa Durazzo Pallavicini, Pegli – Valzer per un amore.
- Stazione Marittima, ponte dei Mille – D’ä mê riva.
- Via del Campo – Via del Campo.
- Piazza Vacchero, Colonna infame – Nella mia ora di libertà.
Piazza Vacchero – Le passanti. - Piazza Don Andrea Gallo – Prinçesa.
- Via degli Orefici, 47 – Ave Maria.
- Piazza Grillo Cattaneo – La città vecchia.
- Via dei pescatori – Le acciughe fanno il pallone.
- Piazza Sarzano – Inverno.
- Cattedrale di San Lorenzo – Un giudice.
- Piazza San Matteo – Geordie.
- Vico dritto di Ponticello – Â duménega.
- Mercato Orientale, via XX settembre 75 – Crêuza de mä.
- Il palazzo dei Giganti, via XX settembre 14 – I fannulloni.
- Piazza Corvetto – Fiume Sand Creek.
- Albergo dei poveri, piazza Emanuele Brignole – Via della Croce.
- Carceri di Marassi, piazzale Marassi 2 – La ballata del Miché.
- Ponte di Sant’Agata – Dolcenera.
- Castello d’Albertis, corso Dogali – Rimini.
- Via Antonio Cecchi 21 – Signore io sono Irish.
- Casa del mutilato, corso Aurelio Saffi 1 – Terzo intermezzo.
- Corso Italia – La domenica delle salme.
- Boccadasse – Genova blues.
- Villa Saluzzo Bombrini, via Francesco Pozzo 1 – Preghiera in gennaio.
- Ex Ospedale psichiatrico di Quarto, via Giovanni Maggio – Un matto.
- Istituto Giannina Gaslini, via Gerolamo Gaslini 5 – Sidùn.
- Monumento dei Mille, via 5 maggio – La guerra di Piero.
- Passeggiata Anita Garibaldi, Nervi – La canzone di Marinella.
- Ex stazione ferroviaria di Sant’Ilario, Capolungo – Bocca di rosa.
Ringraziamenti
Grazie a Dori Ghezzi, Liliana Azzolini e tutta la Fondazione Fabrizio De André;
a Daria Figari, Rossella Biancardi e tutta la Rizzoli libri;
a Roberto Beccaria, sezione periodici della Biblioteca Berio di Genova;
ai bibliotecari della Biblioteca Sormani di Milano;
a Antonella Benvenuto di Sâ pesta per la foto della farinata; Rosario Bisanti, vice presidente dell’Associazione panificatori di Genova, per la foto della focaccia; Roberto Panizza di Rossi 1947 per la foto del basilico;
a Gianni Ansaldi, Serena Bertolucci, Rossella Bianchi, Paola Bortolani, Luca Borzani, Teodoro Chiarelli, Maria Rosa Costa, Mauro Covacich, Irene Dadone, Daniela De Gol, Mauro Garofalo, Laura Grandi, Franco Manzitti, Andrea Marti, Laura Monferdini, Bruno Morchio, Giovanna Olivari, Mario Paternostro, Enrica Perilio,
Pino Petruzzelli, Paola Piacentini, Barbara Sgarzi,
Carla Sibilla, Daniela Strano, Walter Tettamanti, Giuliana Traverso, Luca Ussia.
Riferimenti bibliografici
- Alberto Bazzurro, Fabrizio De André primo fra gli ultimi, in Genova e la canzone d’autore, a cura di Enrico de Angelis, GGallery Publishing per Banca Carige 2014
- Gianni Berengo Gardin, Gabriella Nessi Parlato, Staglieno. Giganti di marmo, testi poetici di Antonio Riccardi, testi storici di Simona Basso, Tormena 2002
- Belìn, sei sicuro? Storia e canzoni di Fabrizio De André, a cura di Riccardo Bertoncelli, Giunti 2013
- Rossella Bianchi, In via del campo nascono i fiori, Imprimatur editore 2014
- Eugenio Buonaccorsi, Govi. Storia di un “grande attore” del teatro italiano, Bozzi editore 2003
- Fabrizio Càlzia, De André & dintorni, Gal...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Prefazione
- GENOVA È MIA MOGLIE
- Introduzione
- Tornare a Genova è diverso, a Genova ritornerò volentieri perché Genova è mia moglie
- Quelle nuvole che vanno e vengono, senza darci il conforto di una goccia di pioggia
- Bocca di rosa è immortale
- Si rannicchiano zone d’ombra prima che il sole le agguanti
- A cantare solo con la chitarra proverei la stessa sensazione che a mettermi alla pecorina nella fontana di De Ferrari a mezzogiorno
- Continuo a coltivare gli stessi ideali che avevo a diciotto anni, le stesse speranze di egalitarismo e giustizia
- A volte la patria è acqua salata che più ne bevi e meno ti disseta
- Al confine fra la terra e il cielo
- Nessun silenzio passi inosservato
- Ringrazio Mina per aver truccato le carte
- Caignàn
- Una crêuza amica e sicura
- Mi comperai la vita con i canti e i sorrisi
- Se sbarcherò alla Foce
- Il colore del vento
- Acqua che spacca il monte che affonda terra e ponte
- Cinquemila anni (più le spese)
- Il mare è femmina e non lo puoi tradire con le sue curve azzurre a sfruculiare la terra
- Aveva le labbra rosse, come le lingue dei bocconi, quelli che Nando del Mentana mette sulla ghiaia di ghiaccio all’ingresso del ristorante per fare scena
- Basilari nostalgie di basilico
- Il chiaroscuro è l’essenza della vita
- Dietro ogni scemo c’è un villaggio
- A Genova, dove io nacqui nel disgraziato anno di grazia 1940
- I ricordi e le illusioni
- Libero e scapolo
- Gli occhi dei poveri
- Genova è una città ipercritica. Se non fai ridere o non fai piangere, è meglio che smetti di fare quei mestieri lì
- Il genovese sembra la lingua creata per le canzoni, come l’ebraico quella delle profezie
- Penso che l’arte sia il modo fondamentale per riuscire a spiegare meglio la verità
- In mare c’è poco tempo per la nostalgia
- Un amore che non ho mai tradito
- Figli della luna
- Mi emoziona e mi gratifica di più navigare su una barchetta di legno
- Ai baracconi
- Non è mai stata scritta una storia della pace
- La cercò per tutta Genova, nei bar, negli spacci di torte e farinata, nei sottopassi, ai bagni comunali, dai parrucchieri, dalle pedicure, da est a ovest, in discesa e in salita
- La primavera in agguato ti strangolerà di fiori
- Il tempo che passa non possiamo spiegarcelo, possiamo solo stare a guardarlo
- Un privilegio raro
- Inseguendo il dispiegarsi di una luce destinata all’ombra
- Voi non avete fermato il vento, gli avete fatto perdere tempo
- Una farinata che suda
- E poi il buio e l’illusione di quiete
- Il ricordo di Crêuza de mä sono gli aromi, il sapore di un pasticcio in agrodolce di gatto (lepre da tegola)
- E i vecchi ballano coi capelli d’argento
- Giorni di finestre adornate
- Anciôe bélle
- Il tuo bel Paradiso
- Buon cammino, eterni passanti per sentieri invisibili
- Genova è stata una palestra in cui mi sono esercitato a vivere, e quindi, grazie anche alla cultura limitrofa, a pensare, a scrivere e a suonare
- Finché costruisci castelli di sabbia va tutto bene, ma se poi un giorno ti dicono: «Ingegner De André, mi faccia un ponte!» allora subentra la responsabilità vince la coniglieria
- Lepego
- In galera restano solo i poveri
- Non avere casa vuol dire avere la cultura della strada, per capire il cielo e le nuvole
- La grande luce di fuoco
- Meglio un giorno da Arlecchino che vent’anni da postino
- Il marinaio non ama il mare
- Per nascondere la luce del sole
- Aborro la ginnastica di qualsiasi tipo e non obbligherei mai nessuno a compiere sforzi muscolari
- Soffocati dalle cartacce, sarebbe meglio dalle focacce
- Io me ne vado a Genova
- Una ruga lungo il viso
- Con tutto il rispetto, vorrei ricordare che anche Gesù Cristo aveva dei collaboratori
- Il mare separa e unisce popoli e continenti
- È una menzogna che Colombo abbia scoperto l’America nel 1492: noi pellerossa la popolavamo da tempo immemorabile
- Gesù di Nazareth, secondo me, è stato il più grande rivoluzionario di tutti i tempi
- Fu in una mattinata di tramontana fredda e così pulita che la città mi apparve come racchiusa nella trasparenza di una diapositiva
- E delle automobili che passavano lente poco lontano, nella via Gramsci
- Non si può sempre osservare la vita da alte distanze
- Passavo spesso da via del Campo
- Puntixellu
- Ma, a essere troppo premiati, si finisce come le statue: o ti mettono in un museo o rimani in piazza per essere utilizzato dai piccioni
- È proprio navigando che si riesce a guardare più lontano, oltre la fine delle cose
- Non potrei interpretare il presente se non facessi costante riferimento al passato
- Esiste navigando un desiderio che sta al di là della necessità di capire; la meta non è più arrivare: è navigare, contro il tempo, malgrado il tempo, a favore del tempo, nonostante il tempo
- Quello che non ha la bicicletta
- Occhi turchini e giacca uguale
- Cosa sono io? Sono un genovese emigrato a Milano per lavoro
- Il viaggio fa paura: per questo si cerca di arrivare in fretta alla meta
- I prediletti parrocchiani del lungomare domenicale
- Il primo dei nostri cantautori
- Abitava all’ultimo piano di un palazzo alle Mura degli Angeli, sul crinale roccioso che un tempo divideva Genova da Sampierdarena
- Scusi ha da vendermi un tramonto?
- Noi non abbiamo che una risorsa contro la morte: fare dell’arte con lei
- Ho sempre impostato la mia vita in modo da morire con trecentomila rimorsi e nemmeno un rimpianto
- Una vita per immagini
- Canzoni in città
- Ringraziamenti
- Riferimenti bibliografici