TERZA PARTE
Ritrovando
–——la——–
Via
Cosa non fare nella malaugurata circostanza che si finisca in preda ai dubbi e si cerchi in qualche modo di liberarsi:
– non cercare aiuto. Anche se lo troverai, non ti basterà;
– non ostentare sicurezza. Te la porteranno via insieme al resto;
– non farti domande. Quelle che hai sono fin troppe;
– non giocarci d’azzardo. I dubbi sanno bluffare meglio di te.
Cosa fare:
– sedersi e armarsi di pazienza, se la si ha.
Caro Lloyd,
non credo che questa mia comunicazione in forma scritta riesca a trasmetterti adeguatamente il senso di urgenza e di impellenza riguardo alla mia precedente richiesta. Capisco e condivido la freddezza con cui stai trattando l’attuale situazione, e anzi mi trovo straordinariamente concorde con numerosi degli aspetti da te sottolineati. Tuttavia, caro Lloyd, AIUTO.
La situazione, dalla nostra ultimissima comunicazione, è rapidamente degenerata: i dubbi, per usare un eufemismo, non hanno accolto con particolare favore la mancata accettazione delle loro condizioni. Dopo essersi presi tutte le certezze, dopo avermi privato dell’ironia a 18 carati, dopo avermi rinchiuso in una stanza umida e con una misera finestrella da cui si riesce a vedere a malapena uno scorcio di futuro, si sono messi a tormentarmi nel sonno, parlando ad alta voce, venendo a bussare alla mia porta e suonando musica ad altissimo volume nel cuore della notte. L’intero repertorio del complesso di inferiorità a ripetizione. Senza tregua.
Sono sfinito, caro Lloyd. Non pensavo che le milizie mercenarie dei dubbi fossero così spietate e disumane. Quindi, non potendomi appellare alla loro umanità, mi appello alla tua e ribadisco: AIUTO. Ciò premesso, ti pregherei di mandare quanto richiesto a stretto giro di posta, affinché i dubbi siano accontentati e noi possiamo finalmente riprendere il viaggio, anche se non credo che riusciremo mai ad arrivare per tempo all’appuntamento. L’avresti detto che alla fine i dubbi mi avrebbero impedito di giungere al Destino?
Aspetto tue
Aiuto
Davvero
NB: Nel caso avessi deciso di proseguire sulla linea della non collaborazione, ti lascio scritte qui sotto le mie ultimissime volontà:
Voglio uscire da qui. E voglio farlo subito. Se però non sarà possibile uscire, ti proibisco di far entrare il Destino nella cantina. Lo sai che allunga il vino con l’acqua gasata?
Egregio sir,
poiché è già stato rapito dai dubbi, eviterei di farsi prendere anche dal panico, cosa che, peraltro, date le circostanze, potrebbe condurla a luoghi più inaspettati, ma di certo altrettanto spiacevoli. Per liberarsi dai dubbi, sir, è necessaria un’accurata strategia. Il rischio, infatti, è quello di cedere alle loro richieste senza riuscire minimamente a liberarsi dalla loro morsa. Non si preoccupi, sto già riflettendo su un piano adeguato che dovrebbe risolvere la situazione. Mi riservo di illustrarglielo meglio nel corso di una sua prossima chiamata. Ho inoltre preso nota delle sue volontà. Spero che ne possa avere presto delle altre oltre a queste.
Attendo sue,
Lloyd
“Pronto, Lloyd?”
“Sir, che piacere sentirla. Sta bene?”
“No che non sto bene. Sono immobilizzato dai dubbi”
“Capisco, sir. A tal proposito…”
“Sì, appunto, a tal proposito… dimmi il tuo piano, e in fretta, che il tempo a mia disposizione è poco. Ho convinto i dubbi che dovevo chiamarti per convincerti una volta per tutte a obbedirmi”
“Molto astuto, sir”
“Grazie, Lloyd, ma per quanto riguarda il piano…”
“Certamente, sir. Mi dica, l’ansia che era con lei si è destata?”
“Terribilmente, Lloyd. Da quando siamo qui non ha smesso un attimo di blaterare. Passa il giorno a lamentarsi”
“Per caso si è anche messa a raccontare delle storie?”
“Come fai a saperlo, Lloyd? Non fa altro che raccontare aneddoti sul suo passato che finiscono tutti in maniera tragica. Ogni singolo dettaglio è un’occasione per tirare fuori racconti tristi e deprimenti”
“Molto bene, sir”
“Come molto bene, Lloyd? È una tortura!
È peggio del rumore del macina-caffè al bar dopo una serata di bagordi con gli amici”
“Comprendo, sir. Tuttavia c’è un aspetto positivo in questo”
“E quale sarebbe, Lloyd? Illuminami, ti prego, che qui non riesco a vedere il punto”
“Vede, sir, i dubbi sono solitamente attratti dalle storie tragiche, ne sono, come dire, affamati. Trovi il modo di far arrivare l’ansia in mezzo ai dubbi e vedrà che in pochi minuti saranno tutti vicino a lei ad ascoltare le sue storie come bambini intorno al fuoco”
“E a quel punto noi sgattaioliamo fuori?”
“Esattamente, sir”
“Sì, ma come faccio a far arrivare l’ansia ai dubbi, Lloyd? Mica è semplice”
“Nella valigia mi sono permesso di metterle l’imbuto delle scadenze, ha presente? Quello con cui solitamente si imbottigliano gli impegni creando quasi sempre il gorgo della procrastinazione…”
“… Sì, ho presente benissimo.
Che ci dovrei fare?”
“Può provare a usarlo per amplificare la voce dell’ansia. È un mezzo empirico ma funzionale, sir”
“E dici che questo attrarrà i dubbi?”
“Credo di sì, sir. Da come li ha descritti sono abbastanza sciocchi”
“Eccellente, Lloyd. E una volta che saranno distratti? Da dove usciamo?”
“Da una delle possibilità che i dubbi lasciano sempre aperte, sir”
“Eccellente, Lloyd. Altro?”
“Ci sarebbe un’ultima cosa, sir. Se riesce, si faccia dare l’orologio dell’ansia”
“Per quale ragione, Lloyd?”
“Credo che le potrà tornare utile in futuro, sir.
E se riesce provi a riprendersi l’ironia. È un gioiello di famiglia…”
“Lo so, lo so, lo so. Vedo quello che posso fare senza espormi troppo”
“Molto bene, sir”
“Te l’ho già detto che ti meriti una gratifica, Lloyd?”
“Fa sempre piacere sentirselo ripetere, sir”
“Dovere, Lloyd”
“Buona fortuna, sir.”
Ce l’abbiamo fatta!
La tua intelligenza e la mia prestanza sono un connubio perfetto, caro Lloyd! Già immagino le facce dei dubbi quando si accorgeranno che sono rimasti con un pugno di mosche. Ah, che sensazione meravigliosa! Che gusto dolce, la libertà! Sarai lieto di sapere che tutte le tue previsioni si sono rivelate esatte e che il piano che hai così sapientemente architettato ha funzionato alla perfezione. Ogni singolo ingranaggio si è inserito al posto giusto come un capolavoro di orologeria svizzera: non appena la voce dell’ansia è giunta alle orecchie dei dubbi, quelli si sono affrettati a radunarsi intorno a lei lasciandoci liberi di sgattaiolare fuori senza essere visti.
Avresti dovuto vederli, caro Lloyd: totalmente, assolutamente e inequivocabilmente ipnotizzati da quel blaterare. Pensa che non ho avuto la benché minima difficoltà a recuperare anche la mia ironia a 18 carati che avevano cercato di nascondere dentro un sacco di ipotesi. Dico io: c’era un posto più ovvio? Avevi proprio ragione, vecchio mio, erano davvero sciocchi. Unico, piccolissimo, intoppo è stato passare dalla finestrella delle possibilità che i dubbi avevano lasciato aperta. Rischiavo di rimanerci incastrato se non fosse stato per la paura, che mi ha dato una robusta spinta facendomi uscire.
A proposito della paura: da quando ha smesso di truccarsi in quella maniera esagerata, è diventata molto affascinante e di più gradevole compagnia. Ha perso quella sua mania di parlare incessantemente solo per riempire l’aria ed è estremamente interessante da ascoltare: tutto ciò che dice è pertinente e straordinariamente puntuale. Te l’ho già detto che mi sento benissimo? È proprio vero: nulla è più gradevole della libertà quando si riesce a riconquistarla. Immagino che sarai però curioso di sapere da dove ti sto scrivendo in questo momento. Già ti vedo preoccupato per me, pensandomi sperduto in qualche bosco, malnutrito, dolorante e in procinto di nutrirmi di bacche e licheni.
Ebbene no, vecchio mio. La prigionia, per quanto stremante, non mi ha privato del mio proverbiale sesto senso per le strutture di un certo livello. In questo momento, infatti, ti scrivo da un piccolo rifugio veramente grazioso in cui ci siamo nascosti subito dopo la nostra fuga precipitosa. Mi ricorda un po’ uno chalet di montagna e un po’ la capanna dello zio Tom. Anche se quel libro non l’ho mai letto. Comunque, mi sento euforico e pronto ad affrontare tutta la strada che ci separa dalla nostra meta. Ecco, a proposito, vorrei chiederti se per caso potessi darmi qualche piccola delucidazione su come ritrovare la strada, perché in questo momento sono pieno di buoni propositi ma non altrettanto di buon orientamento. Potrei chiedere qualche indicazione al corriere quando verrà a ritirare la lettera, ma i dubbi mi hanno lasciato addosso una sgradevole sfiducia nel prossimo. E poi, difficilmente un postino potrebbe sapere con certezza dove stia di casa il Destino.
Ti pregherei di rimandarmi copia delle indicazioni per raggiungere quel vecchio arcigno, anche se temo che ormai il mio ritardo l’avrà già indotto a far ferrare i cavalli e a preparare lo stomaco per venire a pasteggiare a mie spese.
Peraltro, non so se lo sai, ma l’infuso di bacche e licheni è davvero eccellente.
Egregio sir,
sono lieto di sapere che è riuscito nell’impresa di liberarsi dai dubbi. Serbavo la più piena fiducia nelle sue doti atletiche. Non credo di poter dire altrettanto in merito alle sue conoscenze in campo botanico: per tale ragione le chiederei cortesemente di rinunciare agli infusi e tornare al buon vecchio tè, che spero non manchi. Nessun luogo si può dire confortevole se privo di una buona teiera.
Per quanto riguarda la giusta strada da prendere per proseguire il suo viaggio, mi permetta di sottolineare l’importanza di lasciarsi in prima istanza i dubbi alle spalle. E di sfruttare questa piccola evasione per prendere le adeguate distanze da ciò in cui è rimasto intrappolato. Una volta che si sarà adeguatamente distaccato da quel che la imprigionava, riuscirà a vedere con molta chiarezza la strada migliore da percorrere. Ho richiesto a Sua Signoria copia della mappa che le aveva mandato, in modo da potergliela inviare al più presto. Augurandole una buona prosecuzione e porgendo i miei saluti anche al solerte postino, la saluto,
Lloyd
Caro Lloyd,
hai presente quella gratifica di cui ti parlavo? Meglio che te la scordi. Vecchio mio, lasciatelo dire: stai perdendo colpi. Mi hai detto di proseguire, di prendere le distanze dai dubbi, di procedere dritto per la mia strada, e cosa ho ottenuto? Che mi sono perso. Prima, per lo meno, avevo un’indicazione di massima su dove ero, ma così, in questo modo, in questo luogo raggiunto a caso, non so davvero dove sono finito. Ho provato a ripercorrere i miei passi al contrario. Ho pensato: “Se sono andato sempre dritto, basterà tornare indietro in linea retta per ritrovare il rifugio e con esso l’orientamento”. E invece l’unico risultato che ho ottenuto è stato di perdermi ancora di più. Anzi, di perderci ancora di più. E non puoi avere idea di quanto sia fastidioso viaggiare in compagnia di una speranza perduta. Ti descrivo come sono andati in breve i fatti, non tanto con l’auspicio che tu possa in qualche modo orientarti al posto m...