Barack Obama in parole sue
ABBIAMO FATTO LA STORIA
Dopo la vittoria alle elezioni nel 2008
Abbiamo appena fatto la storia. Tutto questo è successo perché avete donato il vostro tempo, talento e passione. Tutto questo è successo a causa vostra. Grazie.
Tweet, 5 novembre 2008
AIUTARE GLI ALTRI
Credo che saremo giudicati per come ci prendiamo cura del povero e del vulnerabile, del malato e dell’anziano, dell’immigrato e del rifugiato, di tutti coloro che stanno cercando una seconda possibilità. Credo che per vivere concretamente i nostri ideali dobbiamo continuamente lottare contro la discriminazione, in tutte le sue forme, e mostrare sempre al mondo che l’America è un paese generoso e prodigo.
Discorso in occasione del Giorno del Ringraziamento, Washington, 23 novembre 2016
ALTERNATIVE
Non c’è conflitto tra un’economia sana e un pianeta in buona salute.
Tweet, 1 settembre 2016
AMERICA CHE CONOSCO
L’America che conosco è piena di coraggio, e ottimismo, e ingegno. L’America che conosco è perbene e generosa.
Convention del Partito democratico, Philadelphia, 27 luglio 2016
AMERICA DEI LAVORATORI
Quando i lavoratori alzano la voce per ottenere salari equi e dignità sul posto di lavoro, sostengono la storia dell’America, l’idea che se lavori duro dovresti riuscire a farcela, ad andare in pensione dignitosamente e a lasciare qualcosa per la prossima generazione.
Lettera aperta ai lavoratori americani per il Labor Day 2016, Washington, 4 settembre 2016
AMORE
Dopo la decisione della Corte Suprema che ha legalizzato il matrimonio gay in tutti gli USA
#LoveIsLove.
Tweet, 26 giugno 2013
ANNIVERSARIO
Vent’anni fa oggi ho sposato l’amore della mia vita e la mia migliore amica. Buon anniversario Michelle. -bo
Tweet, 3 ottobre 2012
APATIA CON CONSEGUENZE
Nel 2014 la percentuale dei votanti è stata la più bassa dalla Seconda Guerra Mondiale. Meno di un giovane su cinque è andato a votare. E i quattro che sono rimasti a casa hanno influenzato la vita di questa nazione tanto quanto l’unico che ha votato. Perché l’apatia ha delle conseguenze.
Discorso ai laureati della Rutgers University, Brunswick (New Jersey), 15 maggio 2016
APPELLO AGLI UOMINI
I leader e gli uomini in tutti i paesi devono capire che le nazioni di maggior successo saranno quelle che danno opportunità alle ragazze e alle donne, non solo ai ragazzi e agli uomini. [...] Non è solo un problema di ragazze e donne, anche gli uomini devono riconoscerlo: è un bene per voi. E se sei un uomo forte, non dovresti sentirti minacciato se le donne hanno successo. Dovresti essere fiero che le donne hanno successo. E se le donne hanno opportunità, il che significa che saranno in grado di portare più reddito, la famiglia, nel suo complesso, andrà meglio.
E siamo onesti, qualche volta, lo sapete, il nostro comportamento machista rende più difficile per le donne avere successo, e a volte quest’attitudine viene anche da coloro che le amano. Per cui, uomini, mi rivolgo a quelli di voi che saranno padri e avranno delle femmine, dobbiamo far andare in alto le nostre figlie. Dir loro solo che sono carine non basta. Dovete dire che sono intelligenti e ambiziose, e dovete dar loro un’opportunità.
Discorso alla Pontificia Università cattolica del Perù, Lima, 20 novembre 2016
APPELLO ALLE DONNE
Donne di successo, dovete combattere per le giovani donne che verranno dietro di voi, e assicurarvi di cambiare alcuni di questi comportamenti [sessisti]. Se ricoprite un ruolo di vertice in una banca, dovete assicurarvi che le sue policies [per la concessione di fidi, finanziamento, ecc., n.d.r.] siano giuste per le donne. Se avete successo in politica, dovete promuovere e incoraggiare le donne che verranno dopo di voi.
Discorso alla Pontificia Università cattolica del Perù, Lima, 20 novembre 2016
ARRIVARE OVUNQUE
Io credo che abbiamo idee migliori [dei repubblicani, n.d.r.]. Ma credo anche che le buone idee non contino se le persone non ne vengono a conoscenza. E una delle questioni che i democratici devono avere ben chiara è che, data la distribuzione della popolazione nel paese, dobbiamo competere ovunque. Dobbiamo arrivare ovunque. Dobbiamo lavorare a livello della gente comune, una cosa che ha mandato avanti la mia carriera.
Conferenza stampa dopo le elezioni 2016, Washington, 14 novembre 2016
AUDACIA DELLA SPERANZA
In un paese con 300 milioni di abitanti, ci vuole un certo grado di audacia per affermare “sono la persona migliore per guidare la nazione”.
Intervista di Jim Kuhnhenn, “Riding High, Obama Ponders His Future”, Washington Post, 18 novembre 2006
Ciò che sappiamo, ciò che abbiamo visto, è che l’America può cambiare. Questo è il vero genio di questa nazione. Ciò che abbiamo già raggiunto ci dà speranza – l’audacia della speranza – per quello che possiamo e dobbiamo raggiungere domani.
Discorso al National Constitution Center, Philadelphia, 18 marzo 2008
AUTOCORREZIONE DEMOCRATICA
La democrazia, come tutte le istituzioni umane, è imperfetta. Può essere lenta; può essere frustrante; può essere dura; può essere caotica. I politici tendono a essere impopolari in democrazia, indipendentemente dal partito, perché, per definizione, le democrazie prevedono che tu non ottenga il 100% di ciò che vuoi. Serve il compromesso. Winston Churchill, com’è noto, disse che la democrazia è la peggior forma di governo... eccezion fatta per tutte le altre. E in una società multietnica, multirazziale, multiculturale, come gli Stati Uniti, la democrazia può essere particolarmente complicata. Credetemi, lo so.
Ma è migliore delle altre alternative perché ci permette di lavorare pacificamente sulle nostre differenze e avvicinarci ai nostri ideali. Ci permette di testare nuove idee e di correggere gli errori. Qualsiasi azione di un Presidente, qualsiasi risultato di un’elezione, o qualsiasi legislatura che si dimostri viziata può essere corretta attraverso il processo democratico.
Discorso al Centro culturale Fondazione Stavros Niarchos, Atene, 16 novembre 2016
BEI TEMPI ANDATI
Quando sentite qualcuno ricordare i “bei tempi andati”, prendetelo cum grano salis. Prendetelo con le pinze. Viviamo in una grande nazione e siamo giustamente orgogliosi della nostra storia. Beneficiamo del lavoro, della perseveranza e del coraggio di generazioni che sono venute prima di noi. Credo però che sia parte della natura umana, specialmente in momenti di cambiamento e incertezza, voler guardare indietro e ricordare con nostalgia un passato in cui tutto funzionava, l’economia girava bene, i politici erano saggi e ogni ragazzino era educato, e l’America faceva praticamente quasi tutto quello che voleva nel mondo.
Indovinate un po’? Non era così.
Discorso ai laureati della Rutgers University, Brunswick (New Jersey), 15 maggio 2016
BENEDETTO
I miei genitori mi hanno dato un nome africano, Barack, che vuol dire “benedetto”, pensando che in un’America tollerante il nome che si porta non sia un ostacolo al successo. Hanno immaginato che sarei andato nelle migliori scuole del paese anche se non erano ricchi, perché in un’America generosa non si ha bisogno di essere ricchi per realizzare le proprie potenzialità.
Discorso di apertura della convention del Partito democratico, Boston, 27 luglio 2004
BOLT
Nessuno è mai stato più veloce di questo qui, nessuno, di tutti i miliardi di persone.
Tweet, 13 aprile 2015
BERLINO OGGI
Il fatto che possiamo essere qui oggi, lungo la linea che ha diviso una città, dice un’eterna verità. Nessun muro può ergersi contro l’anelito di giustizia, il desiderio di libertà, la voglia di pace che arde nel cuore umano.
Discorso davanti alla porta di Brandeburgo, Berlino, 19 giugno 2013
BIN LADEN: GIUSTIZIA È STATA FATTA
Stasera posso riferire al popolo americano e al mondo che gli Stati Uniti hanno condotto un’operazione che ha portato alla morte di Osama bin Laden, leader di al Qaeda, un terrorista responsabile della morte di migliaia di uomini innocenti, donne e bambini.
Quasi dieci anni fa, un limpido giorno di settembre è stato oscurato dal peggior attacco al popolo americano della nostra storia. Le immagini dell’11 settembre sono impresse nella nostra memoria nazionale: aeroplani dirottati che attraversano il cielo chiaro di settembre; le Twin Towers che collassano al suolo; fumo nero che sale dal Pentagono; il Volo 93 che precipita a Shanksville, Pennsylvania, grazie all’azione di cittadini eroici che hanno evitato altri dolori e distruzione. Tuttavia sappiamo che le immagini peggiori sono quelle che il mondo non ha visto. I posti vuoti a tavola. Bambini costretti a crescere senza madre o padre. Genitori che non avrebbero più conosciuto la sensazione dell’abbraccio dei loro figli. Quasi 3.000 cittadini portati via, lasciando un vuoto enorme nei nostri cuori...
Per più di vent’anni, bin Laden è stato il leader e il simbolo di al Qaeda, e ha continuato a tramare attacchi contro la nostra nazione e i nostri amici e alleati. La sua morte segna il miglior risultato a oggi nello sforzo del nostro paese per sconfiggere al Qaeda. Tuttavia essa non segna la fine del nostro sforzo. Non c’è dubbio che al Qaeda continuerà a ordire attacchi contro di noi. Dobbiamo – e lo faremo – rimanere vigili in patria e all’estero. Ho reso ben chiaro, come ha fatto il Presidente Bush poco dopo l’11 settembre, che la nostra guerra non è contro l’Islam. Bin Laden non era un leader mussulmano; era un assassino di massa di mussulmani. Non c’è dubbio che al Qaeda abbia ucciso un gran numero di mussulmani in molti paesi, compreso il nostro. Quindi la sua eliminazione dovrebbe essere ben accolta da chiunque creda nella pace e nella dignità umana [...] Gli americani comprendono il costo della guerra. Come nazione, però, non tollereremo mai minacce alla nostra sicurezza, né resteremo passivi mentre i nostri cittadini vengono uccisi. Non smetteremo mai di difendere i nostri cittadini e i nostri amici e alleati. Resteremo fedeli ai valori che ci rendono ciò che siamo. E in notti come questa possiamo dire a quelle famiglie che...