1
Manca poco, pochissimo e la scuola si fermerà per tre mesi. Sto facendo il countdown dei minuti e dei secondi. Non vedo l’ora di andare al mare con mio cugino Marco. Anche se lui sarà con la fidanzata e io sarò il terzo incomodo, uff. Ma che poi, alla fine, io devo stare con loro solo in casa, per il resto posso fare quello che mi pare.
Inizia il conto alla rovescia. Meno cinque: siamo tutti pronti per partire e per vivere la nostra estate.F
Meno quattro e il tempo sta andando a rallentatore.
Meno tre e io sto per essere di nuovo felice.
Meno due e gli occhi sono puntati sull’orologio.
Meno uno e ci siamo già alzati in piedi.
Zero: ci siamo catapultati fuori dall’aula, cantando El Mismo Sol.B Tutti insieme, tutti uniti. Almeno per un giorno dell’anno siamo anche noi una squadra.
Finalmente fuori, finalmente è finita, finalmente è estate.
Corro alla fermata del bus, devo andare assolutamente a casa e iniziare a preparare la valigia. Parto domenica e oggi è venerdì, quindi mi devo dare da fare.B
Salgo, mi siedo in uno dei posti davanti e metto le cuffiette, sembra un giorno come gli altri ma per me è diverso. Infatti un sorriso ebete mi compare sul volto ancora bianco per il poco sole. Devo abbronzarmi, farmi il tatuaggio e poi trovare delle persone come me, non posso sempre stare sola, anche se ammetto che la solitudine mi piace parecchio.
Scendo, entro in casa, saluto i miei e corro in camera a preparare il bagaglio che mi accompagnerà per questi mesi. Ho una fortuna assurda ad avere un cugino che mi adora, che ha un appartamentino al mare e che mi porta sempre con lui, a differenza di mio fratello.
Ci vuole musica! Stereo, CD e ora posso cominciare.
Ho infilato tutto in valigia, tranne i vestiti che indosserò prima di partire, logicamente.
Adesso posso anche mangiare qualcosa, sono le 16 e la mia pancia brontola. Grazie a Dio ho un corpo che può stare senza mangiare per molto, ma in questo caso ho davvero bisogno di mettere in bocca del cibo, potrei svenire se no. Maledetto caldo e maledetta bassa pressione!
Scendo in cucina, mi preparo un panino con la Nutella e lo agguanto senza preoccuparmi di sembrare Goku. Meno male che i miei sono al lavoro, se no mi avrebbero riempita di discorsi sul mangiare sano e le solite cose.
Ritorno in camera portando con me delle patatine, mi adagio sul letto e inizio a smanettare con il telefono, cambiando canzone ogni due secondi. Sono elettrizzata all’idea di un’altra estate con i due piccioncini. Lo scorso anno è stato uno sballo assurdo, ci siamo divertiti tantissimo e loro erano davvero felici che fossi lì. Chissà cosa mi aspetta quest’anno, chissà se Marco e la sua ragazza saranno di nuovo felici di avermi con loro. Prima lui mi ha chiamata, mi ha accennato che altre persone vivranno con noi, non mi ha detto molto ma sono ancora più contenta. Spero che domenica arrivi presto.
2
Domenica è arrivata senza che io me ne sia accorta, grandioso! Ieri sono andata con mio fratello a vedere i fuochi a una sagra qui vicino e sono stata davvero felice di passare del tempo con lui, non accade spesso.
Mi alzo di scatto dal letto rischiando un bel bernoccolo, l’allegria ormai è parte di me. Mi butto sotto la doccia lavandomi in fretta e furia, non posso fare a meno di canticchiare. Dopo essermi avvolta un asciugamano addosso, mi sistemo i capelli ramati in uno chignon disordinato e metto un filo di matita. Esco dal bagno come un tornado, scendo le scale e arrivo nella stanza degli armadi. Apro il mio, prendo e indosso il vestito che ho scelto ieri, poi corro a fare colazione trascinando la valigia. I miei mi aspettano seduti, sono di buonumore, è una cosa che accade in rare occasioni e questo mi rende ancora più felice di prima. Sorseggio il mio latte e NesquikB F e inizio ad avere ancora più energie: meno male che esiste quel coniglietto, penso tra me e me ridendo.
Il campanello suona, i miei occhi si illuminano, mio papà risponde al citofono e poi apre il cancello.
Dopo alcuni secondi lo vedo: ecco il mio cugino preferito. Colui che mi porta ovunque e non si vergogna mai di me. Quanto lo adoro!
Marco è un ragazzo delizioso, è alto ma non troppo, ha una corporatura normale e i capelli scuri sono sempre tirati su con un po’ di lacca o di gel. Non cambia pettinatura da anni: è una persona abitudinaria, direi.
I suoi occhi azzurro ghiaccio mi cercano in giro e poi mi trovano, ancora in cucina. Mi alzo dalla sedia e gli vado incontro, devo assolutamente abbracciarlo. È solo grazie a lui se ho un bagaglio pieno di esperienze.
Gli salto addosso, lui mi stringe forte e mi fa volteggiare. Abbiamo questa abitudine da anni: quando ci vediamo gli balzo in braccio e lui mi fa girare tre volte, è un rito che non possiamo assolutamente perdere e dimenticare.
«Ehi, Nadia! Quanto mi sei mancata» mi dice appoggiandomi poi a terra.
«Anche tu mi sei mancato, cugino.» Lo abbraccio di nuovo.
«Che dici? Partiamo?» mi domanda con un mezzo sorriso.
«Certo che sì!» Prendo la valigia e gliela passo.
I miei genitori mi guardano felici e così li stringo forte esprimendo tutto il mio amore.
Prendo la borsa, esco di casa e dal cancello, mi siedo in macchina e saluto Betty.
Chi è Betty? È la fidanzata di mio cugino. Lei ha i capelli biondi, quasi, diciamo che lo shatush non è venuto proprio bene e si vede l’esperimento andato male: per questo la chiamo bionda piuttosto che castana. È più alta di me, quasi raggiunge e supera Marco. Ha gli occhi scuri ed è più grande di Marco di un paio d’anni.
Con lei mi trovo bene, ogni tanto mi prende in giro ma ci sta perché lo fa con amore, proprio come farebbe qualsiasi amica vera. Ma no, non mi ritengo sua amica, più che altro sono una conoscente che sa ogni dettaglio della loro relazione amorosa e no, quindi un mix tra amica e conoscente… amiscente! Ecco, sono proprio una sua amiscente.B
Si parte! Il sorriso non mi è ancora scomparso. Guardo fuori dal finestrino e tutto scorre.
3
Il viaggio è stato meraviglioso! Musica al massimo, abbiamo cantato a squarciagola, riso tantissimo, scherzato parecchio e parlato, ma non mi hanno ancora detto chi altro vivrà con noi.
Siamo finalmente a casa e stiamo mettendo il cibo, le bevande e tutto il resto a posto.
Ho sistemato la valigia, l’ho svuotata e ho riempito l’armadio. Camera mia è come l’avevo lasciata la scorsa estate, anche se Marco e Betty sono venuti a pulire non hanno cambiato niente nella stanza: questo mi fa capire che hanno rispetto delle mie cose e di me.
L’appartamento è enorme, lo spazio non ci manca di sicuro. Siamo comodi anche con alcuni letti in più nelle altre due stanze libere.
Però loro mi hanno chiesto se, nell’eventualità che i ragazzi invitino altri amici, possono aggiungerne uno o due da me e io ho subito risposto di sì. Detto così sembra che dobbiamo ospitare uno squadrone o comunque parecchia gente ma, per mia fortuna, andrà diversamente.
«I primi due arrivano stasera o domani mattina» dice Betty dalla cucina.
«Ottimo, così abbiamo più tempo per organizzare i letti e mettere le lenzuola» le urla Marco dalla camera.
«Andiamo io e Nadia a prendere le lenzuola in macchina. Tu finisci di sistemare qui!» ordina lei e lui esegue senza dire nulla.
Dato che devo andare con la bionda, meglio se corro.
Abbiamo finito anche con l’ultimo letto, siamo stati bravi. Sono le 15:20 e quindi direi che si può andare a fare un giro.
Avverto mio cugino e mi precipito tra le vie che portano in centro: ci sono tanti, tantissimi turisti e io mi sento a casa, non è più come anni fa che mi sentivo sperduta, ora anche io faccio parte di questo posto, proprio come Marco e Betty.
Osservo le vetrine dei negozi, gli atteggiamenti delle persone, mi fermo ogni tanto a contemplare la bellezza di un bikini o un peluche e, infine, mi fiondo in libreria: accarezzo tutti i libri, leggo le trame ma non ne compro neanche uno. Non perché io non abbia soldi, ma semplicemente perché leggendo non avrei la possibilità di vivere davvero la mia, di storia. I libri mi accompagnano sempre, ma in estate li lascio perdere: voglio vivere io e non far vivere i personaggi di una storia che non mi appartiene.
Questo luogo balneare racchiude molti dei miei ricordi d’infanzia,F venivo qui anche da piccola con le zie o con i miei genitori. Mi sono sempre trovata bene nel centro, con la sua piazza accogliente. Tra l’altro, a Ferragosto, fanno i fuochi d’artificio proprio in queste zone e i negozi sono sempre aperti.
È una buona meta turistica per chi non vive sempre sul mare, fin dall’inizio della stagione è affollata. In poco tempo i turisti e la gente del posto si mescolano tra loro, formando una grande massa che riempie le strade fatte di sampietrini. Anche questo dettaglio mi piace, rende questo luogo magico. Se poi ci mettiamo anche tutte le stelle che si vedono da qui, be’… diciamo pure che il luogo in questione è fiabesco, anche se moderno.
Ora sono indecisa se prendermi un frappè, un gelato o una granita e se camminare in spiaggia oppure vagare per la città.
Ok, gelato al cioccolato preso, ora basta scegliere se sabbia o asfalto… e spiaggia sia.
Alle 18 inizieranno le feste sul lungomare, adoro questo posto. Cammino scalza e sento la sabbia fresca sotto i piedi, è una cosa meravigliosa. Il mare è tranquillo, non c’è molto vento e l’acqua è quasi piatta.
Ascolto lo scoppiettio di un falò vicino, vedo il fumo che si sprigiona e osservo i ragazzi: alcuni cantano, alcuni ballano, alcuni suonano e altri sono semplicemente seduti con una birra in mano. Tutti insieme, tutti felici.
Questa è l’estate che desidero: amici, nuove conoscenze, feste in spiaggia, falò, musica e nuovi amori. Chissà se quest’anno mi aspetta proprio questo.F B
Forse è meglio se torno nell’appartamento, devo preparare la cena e poi, magari, tornerò qui con mio cugino e la biondina.
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Abbiamo cenato, poi ho obbligato i due innamorati a fare un giro e infatti ora stiamo passeggiando in centro. Se gli altri arrivano, ci mandano un messaggio. Da quello che ho capito arrivano da Modena, non ci sono mai andata ma mi piacerebbe visitarla.B I due piccioncini si t...