Gli splendidi cannibali
Gli Speciali del villaggio di Swampmuck vivevano in maniera molto modesta. Erano contadini, e sebbene non possedessero oggetti raffinati e abitassero in fragili case fatte di canne, erano in salute e gioiosi e si accontentavano di poco. Il cibo cresceva abbondante nei loro orti, l’acqua limpida scorreva nei ruscelli, e perfino le loro umili dimore potevano essere considerate dei piccoli lussi, perché il clima a Swampmuck era così bello e gli abitanti del villaggio tanto votati al lavoro, che molti di loro, dopo una lunga giornata trascorsa a spalare fango, non facevano altro che stendersi e dormire nelle paludi.
La stagione del raccolto era quella che preferivano. Lavorando giorno e notte, raccoglievano le erbe migliori cresciute nella palude, le affastellavano su carri trainati da asini e portavano il loro carico al mercato della città di Chipping Whippet, a cinque giorni di viaggio, per vendere quel che riuscivano. Non era un compito facile. Le erbe palustri erano ruvide e tagliavano le mani. Gli asini erano bizzosi e propensi a mordere. La strada per il mercato era costellata di buche e infestata di ladri. Accadevano spesso gravi incidenti, come quando durante il raccolto il contadino Pullman, in un eccesso di zelo, falciò per errore la gamba del suo vicino. Questi, il contadino Hayworth, ne fu comprensibilmente sconvolto, ma gli abitanti del villaggio erano persone tanto a modo che presto fu tutto perdonato. Il denaro che guadagnavano al mercato era scarso, tuttavia sufficiente a comprare beni di prima necessità , oltre ad alcune razioni di sella di capretto, e con questa rara prelibatezza come pezzo forte organizzavano una chiassosa festa che andava avanti per giorni.
Quell’anno, subito dopo la fine della festa, quando gli abitanti stavano per tornare alle loro fatiche nelle paludi, al villaggio giunsero tre forestieri. A Swampmuck ne arrivavano di rado, poiché Swampmuck non era il genere di luogo che la gente desiderava visitare, e di certo non aveva mai avuto visitatori come quelli: due uomini e una signora vestita da capo a piedi con un sontuoso broccato di seta, in sella a tre eleganti cavalli arabi. Ma benché i forestieri fossero palesemente ricchi, avevano l’aria emaciata e dondolavano fiaccamente sulle selle tempestate di pietre preziose.
Gli abitanti del villaggio si radunarono incuriositi intorno agli stranieri, pieni di ammirazione per gli abiti e i cavalli.
«Non vi avvicinate troppo» disse la contadina Sally. «Sembra che stiano per vomitare.»
«Siamo in viaggio verso la costa di Meek»1 spiegò uno dei nuovi arrivati, un uomo che pareva l’unico abbastanza forte da poter parlare. «Siamo stati avvicinati dai banditi qualche settimana fa e siamo riusciti a seminarli, ma ci siamo persi. Abbiamo girato in tondo da lì in poi, cercando la vecchia strada romana.»
«Non siete affatto vicini alla strada romana» disse la contadina Sally.
«Né alla costa di Meek» aggiunse il contadino Pullman.
«Quant’è lontana?» chiese il forestiero.
«Sei giorni di cavallo» rispose la contadina Sally.
«Non ce la faremo mai» considerò l’uomo con espressione cupa.
A quelle parole, la donna vestita di seta si accasciò sulla sella e cadde a terra.
Gli abitanti del villaggio, mossi a compassione nonostante il timore delle malattie, portarono la donna caduta e i suoi compagni nella casa più vicina. Fu data loro acqua e furono adagiati su letti di paglia, e una decina di persone si strinse loro intorno per offrire aiuto.
«Fate spazio!» disse il contadino Pullman. «Sono esausti; hanno bisogno di riposare!»
«No, hanno bisogno di un dottore» replicò la contadina Sally.
«Non siamo malati» disse l’uomo. «Abbiamo fame. Le provviste che avevamo sono terminate più di una settimana fa, e non mangiamo un solo boccone da allora.»
La contadina Sally si chiese come mai gente tanto benestante non avesse comprato del cibo da altri viandanti sulla via, ma era troppo educata per domandarlo ad alta voce. Ordinò invece ad alcuni ragazzini del villaggio di correre a prendere delle ciotole di zuppa di erbe palustri, del pane di miglio e quel che restava della sella di capretto dalla festa; ma quando fu tutto sistemato davanti ai f...