Per sempre
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Per sempre

  1. 224 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Per sempre

Informazioni su questo libro

Katherine e Michael si conoscono a una festa di Capodanno e si mettono insieme. La loro storia, intensa e romantica, sembra destinata a durare. Hanno diciotto anni, sono innamorati, vogliono stare insieme e vogliono farlo fino in fondo. Ma come spesso accade al primo grande amore, solo il tempo potrà dire se sarà per sempre. Uscito negli Stati Uniti a metà degli anni Settanta, Per sempre ha parlato per la prima volta ai ragazzi di sessualità, diventando un vero e proprio classico per gli adolescenti.

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2016
Print ISBN
9788817089227
eBook ISBN
9788858685976

Nove

Era una giornata di sole, fredda, ma senza vento. Secondo Michael era perfetta per sciare. Mi infilai calzamaglia, dolcevita a collo alto, pantaloni da sci, maglione, due paia di calze e doposci. Riuscivo a malapena a muovermi.
Sharon dormiva ancora, mentre Ike aveva già preparato sul tavolo la colazione: cereali, uova e panini dolci.
«Niente uvette» commentò Michael passandomi il vassoio.
«Come fai a sapere che non mi piacciono?»
«Il primo dell’anno… non ricordi?»
«Ah, già…» dissi io rivedendomi seduta al tavolo di Sybil, tutta intenta a togliere le uvette da un panino. «Complimenti, ottima memoria.»
«Dipende dagli argomenti» rispose Michael con un sorriso.
Finita la colazione, Ike diede a Michael le chiavi della macchina e gli suggerì di portarmi in città ad affittare l’equipaggiamento. «Lì i prezzi sono migliori che al rifugio. Con un po’ di fortuna, al vostro ritorno troverete pronta anche Sharon.»
Andammo al negozio Alpine Ski. Quando Michael ebbe trovato degli scarponi che mi calzavano a dovere, mi spiegò come chiudere i ganci e anche come dovevo camminare se non volevo uccidermi, impresa non facile.
Quando tornammo a casa, Sharon era vestita e pronta per partire. Da lì alle piste la strada da fare non era molta. Sharon e Ike avevano uno skipass stagionale, mentre per me Micheal comprò un giornaliero. «Non avrei mai pensato che sciare costasse così caro» commentai, vedendo i prezzi.
«È l’unico svantaggio» mi rispose Michael.
«Passiamo dal bagno prima di metterci gli sci» propose Sharon. «È una tale seccatura doversi fermare prima del pranzo.»
Io la seguii dentro il rifugio e poi giù per le scale. Andammo tutte e due in bagno. Poi, mentre ci lavavamo le mani, Sharon mi spiegò che la maggior parte dei principianti si fanno male perché pretendono di imparare da soli. «Ma tu stai tranquilla: Michael è un istruttore qualificato, altrimenti io e Ike avremmo insistito per farti prendere delle lezioni.»
«È davvero così bravo?»
«Aspetta soltanto di vederlo in azione.»
Sharon si accorse che mi era sfuggito un sorriso e scoppiò a ridere: «Intendevo in azione sugli sci.»
«Lo so.»
«Mio fratello è un ragazzo proprio carino, vero?»
«Credo di sì.»
«Ma sembra così… vulnerabile.»
«In che senso?»
«Mah, è così aperto verso gli altri. Non vorrei vederlo soffrire.»
Mentre lo diceva, non mi guardava in faccia. Fissava lo specchio, spalmandosi una crema biancastra sulle labbra. Io non sapevo cosa risponderle. Voleva dire che Michael poteva soffrire a causa mia? Pensava che lo stessi solo usando?
«Be’, andiamo.» Sharon si rimise il tubetto di crema in tasca. «E, Katherine…»
«Sì?»
«Scusami se ti ho fatto questo discorso da chioccia, un minuto fa… Dovrei smetterla di preoccuparmi per Michael. Dopotutto è grande, no?»
«Sì, in effetti lo è» concordai. Era buffo che Sharon si preoccupasse per lui proprio come mio padre si preoccupava per me.
Risalite le scale, trovammo Michael e Ike ad aspettarci fuori e decidemmo di darci appuntamento al rifugio per l’ora di pranzo. Poi Sharon e Ike si diressero verso le piste più impegnative.
Michael mi aiutò a mettermi gli sci. Erano cortissimi, la coda spuntava appena alle mie spalle. Secondo lui, è molto più facile imparare con un paio di sci corti e, una volta acquisita più sicurezza, avrei potuto noleggiare sci più lunghi. Io avevo dei dubbi in proposito.
«Muovi prima un piede, poi l’altro» mi spiegò Michael, mentre io cercavo di procedere, ma incrociai gli sci e mi feci lo sgambetto da sola. Scoppiammo a ridere tutti e due. «Lasciali scivolare sulla neve, non cercare di alzarli.»
«Come? Così?»
«Molto bene» disse lui, prendendomi per un braccio.
Non so come, riuscimmo a raggiungere la seggiovia. «Metti una mano sullo schienale e siediti appena hai la seggiovia sotto il sedere» mi raccomandò Michael. «Pronta… ora!» Io mi sedetti, sorpresa di essere atterrata incolume sul sedile e di avere Michael al mio fianco. Prima che avessi il tempo di accorgermene, stavamo già salendo.
Michael abbassò la sbarra di sicurezza e guardandomi negli occhi disse: «Ti piacerà da pazzi, vedrai.»
Io annui, cercando di restituirgli il sorriso.
«Non preoccuparti, cominceremo su una pista da principianti.»
«Non sono preoccupata.»
«Ma hai una faccia da panico.»
«Non fare lo stupido… non vedo l’ora di imparare a sciare.» Ma dentro di me pensavo che stavamo andando così in alto… come avrei fatto a scendere? Mio padre aveva ragione, mi sarei rotta una gamba… forse due… o addirittura tutte e due le gambe e un braccio… magari peggio.
«Scendere è un gioco da ragazzi» disse Michael, alzando la sbarra e lasciandomi libera di precipitare al suolo da qualche metro di altezza. «Guarda solo quello che faccio io: alza la punta degli sci.»
Io eseguii.
«Ecco, ora stai pronta… tra un minuto dobbiamo alzarci in piedi e poi lasciare che la seggiovia ci spinga via… chiaro?» Michael mi aveva afferrato forte, ma io dimenticai tutte le sue raccomandazioni, così dovette darmi una spinta per evitare che la seggiovia mi colpisse sulla testa e ovviamente con quella spinta io volai per terra.
«Maledizione!»
Michael rideva.
«Non c’è niente da ridere.»
«Sarà meglio che ti ci abitui: passerai più tempo per terra che in piedi, oggi, ma consolati… domani sarai una professionista!»
«Ah ah!»
Mi aiutò a rialzarmi, ma mi colava il naso. «Tieni» mi disse, sfilandosi un fazzolettino di carta dalla tasca.
Io mi soffiai il naso.
«Mi ero dimenticato di dirtelo: a tutti cola il naso quando si scia.»
«Magnifico, ci mancava solo questo.»
«Pronta?»
«Ma sei sicuro che posso farcela?»
«Non mi dicevi che sei un fenomeno di coordinazione? Un mago del tennis… un mostro della danza moderna…»
«Mai parlato di maghi né tantomeno di mostri!»
«Rilassati, chiunque può imparare a sciare.»
«Speriamo. Un’ultima domanda prima di cominciare, va bene?»
«D’accordo. Spara.»
«Come faccio a scendere da questa montagna?»
«Con gli sci, Kath.»
«Temevo che l’avresti detto.»
Michael aveva ragione. All’inizio passai più tempo per terra che in piedi, ma entro l’ora di pranzo avevo fatto già tre volte la pista per i principianti. La terza volta, riuscii perfino a non cadere scendendo dalla seggiovia e anche se non si poteva dire esattamente che sciassi, quanto meno facevo qualcosa.
Sharon e Ike ci aspettavano al rifugio e avevano tenuto un tavolo per il pranzo.
«Com’è andata?» chiese Ike.
«Non puoi immaginare quanto è brava» rispose Michael. «Sono davvero orgoglioso di lei.»
«Ti piace?» si informò Sharon.
«Sì, è divertente, ti dà una bella sensazione…»
«… di energia» suggerì Ike.
«Sì, proprio così… una sensazione di energia.»
«E fa venire un ottimo appetito» ci interruppe Sharon. «Sto morendo di fame.»
«Mettiamoci in fila» propose Michael. «Non voglio sprecare troppo tempo al rifugio: voglio riportare Kath sulle piste.»
Dopo pranzo provammo una pista nuova.
«Tieni gli sci uniti» spiegava Michael, «lasciali scorrere lungo la diagonale… scivola… scivola… bene… perfetto… ora spingi le code verso il basso… brava, così…»
«Ce l’ho fatta» gridai. «Mi sono fermata davvero!»
«Sì… ora non dovrai per forza buttarti a sedere o...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Dedica
  4. Uno
  5. Due
  6. Tre
  7. Quattro
  8. Cinque
  9. Sei
  10. Sette
  11. Otto
  12. Nove
  13. Dieci
  14. Undici
  15. Dodici
  16. Tredici
  17. Quattordici
  18. Quindici
  19. Sedici
  20. Diciassette
  21. Diciotto
  22. Diciannove
  23. Venti
  24. Ventuno
  25. Ventidue
  26. Ventitré
  27. Ventiquattro
  28. Venticinque
  29. Ventisei