Vado per mare, vado per terra
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Vado per mare, vado per terra

  1. 288 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Vado per mare, vado per terra

Informazioni su questo libro

1940. Sabrina e suo fratello James salgono su una nave. Vanno in America, scappano dai bombardamenti, separati dai loro genitori. Non sanno quando torneranno a Londra, quanto durerà la guerra, che cosa potrebbero trovare o non trovare più al loro ritorno. In un mondo nuovo, tra incontri con personaggi magici e posti eccitanti da scoprire, capiscono cosa significa lasciare ciò che amano, ma anche come sopravvivere. Un romanzo tenero e incantato che, con le parole semplici e perfette di una bambina di undici anni, racconta cose di ogni tempo, anche del nostro: lo sradicamento, la nostalgia, la paura, la guerra, la vita.

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2016
Print ISBN
9788817086295
eBook ISBN
9788858686379

PARTE SECONDA

VADO PER TERRA

… settembre

Non ho avuto tempo per scrivere il diario ultimamente perché c’è stato davvero tanto da fare. Zia Harriet dice che, dopo tutte le nostre avventure, adesso dobbiamo solo abituarci al posto e rilassarci. Ma persino i giorni che lei crede noiosi per noi sono eccitanti come giorni speciali in Inghilterra. Ognuno è diverso e sembra iniziato da poco che già finisce. Questo perché il tempo scorre molto più rapido in America. Penso che sia per tenersi al passo con l’Inghilterra che è cinque ore avanti. A volte va così veloce che faccio fatica a rendermi conto di dove mi trovo. Mi sento smarrita, e devo ripetere a me stessa il mio nome: «Sabrina, Sabrina, Sabrina», il che mi fa tornare in me.
Quando siamo arrivati, i boschi intorno alla casa di zio George erano gialli, ma adesso stanno lentamente diventando rossi, come se un incendio si propagasse da un albero all’altro. Oltre i boschi ci sono dei campi, e un fiumiciattolo che si rovescia in una cascata e finisce in un grande lago. Quando avremo tempo andremo a esplorare tutti i dintorni.
Oggi in paese zia Harriet mi ha comprato un cappello americano e un vestito nuovo. Nel negozio di Miss Pigeon a Thornfield si possono comprare soltanto biancheria di lana che punge e tute da lavoro per uomini e cose rosa per i bebè. Ma il mio vestito nuovo è bello come se l’avessimo comprato in una grande città. È blu ricamato di giallo, e il cappellino è scarlatto e tutt’intorno ha una falda che si solleva verso l’alto. È anche tutto coperto di piccoli elefanti e conigli e navi e ferri di cavallo e uccellini e in cima c’è un campanello che tintinna quando corri. Vorrei che la mamma potesse vederlo. È proprio il genere di cappellino che lei adorerebbe. È come una fiaba, e me ne racconterò una in proposito quando ho tempo. Ma è difficile inventare storie quando ne stai già vivendo una. Avete presente come vi sentite mentre girate le pagine di un libro molto emozionante? Ecco, l’America è proprio così.

… settembre

Oggi è successa una cosa terribile. Siamo caduti in miseria.
Zio George ci ha chiesto se volevamo un po’ di soldi ma abbiamo risposto di no perché abbiamo ancora buona parte delle nostre dieci sterline. Allora lui è diventato molto serio e ha ci ha detto che le nostre sterline qui non servono a nulla, perché il governo britannico non ce li farà spendere se non in Inghilterra.
«Non importa. Mentre siete qui vi presterò dei dollari e dopo la guerra verremo tutti a trovarvi e voi ci potrete prestare delle sterline in cambio.»
Era gentile da parte sua, considerato quanto i dollari sono preziosi. Questo perché comprano molte più cose delle sterline. Se spendi un dollaro intero in cioccolata e caramelle e gomme da masticare ne avrai abbastanza per un mese. Ma, naturalmente, si tratterebbe di un lusso inutile, in tempo di guerra.
Zio George ha un viso molto solenne quando non ride. Quando ride gli si riempie di grinze, e lui sussulta tutto e fa: «Uh, uh, uh!». Ma quando non è divertito ha la faccia triste di chi non ha mai quello che vorrebbe. Non si ha mai la sensazione che sia davvero presente, quand’è a casa: sembra solo qualcuno seduto in una stanza molto pulita che aspetta di andare altrove. Al lavoro, immagino, dove si occupa di oli. Non olio di oliva o di castoro, ma petrolio. Zio George è sempre in ordine e non indossa mai vecchi cappotti stazzonati. Papà invece ne ha diversi, però si arrotola sempre la manica destra sul polso con molta eleganza. Anche James lo fa. Suppongo che sia per quella faccenda di tale padre, tale figlio.
Zia Harriet è alquanto diversa. Dovunque sia, si sente a casa. Zio George si trova bene fuori, ma lei sta bene dentro e sistemata per bene. Ha un’indole molto affettuosa. Le persone le piacciono così tanto che non riesce a smettere di fare cose per loro. Già al mattino presto si mette a fare programmi e quando arriva la sera è ancora lì a farne. Così nessuno deve decidere qualcosa per conto suo. A me e James interessano così tanto i suoi piani che molto spesso non riusciamo a finirli in tempo, e quindi lei deve farne altri. Devi correre per star dietro a zia Harriet. Somiglia alla Regina di Cuori di Alice nel paese delle meraviglie, ma molto più carina, e il suo viso è tutto stropicciato dai sorrisi, come una felce. Mette acqua di Colonia dietro le orecchie e ha un sacco di cappotti di tweed con i cappelli giusti e i guanti abbinati.
Il nome di Georgina viene da quello di zio George perché zia Harriet lo ama molto. Georgina ha tredici anni e sta mettendo su il seno. Quando parla scuote la testa con orgoglio come un cavallo e si è fatta la permanente ai capelli. Ci considera un po’ giovani, ma James le dice che non possiamo essere davvero giovani perché veniamo dal Vecchio mondo.
«Puah» replica lei, «i Nuovi mondi sono molto meglio!» Poi ride e si aggiusta i capelli, ma a James lei piace molto e le porta sempre le cose quando ha bisogno.
Vorrei che il seno mi crescesse un po’.
Washington è suo fratello, e ha diciassette anni. Anche il suo nome viene da quello del padre, che ha preso il suo da George Washington, il grande vecchio statista americano che non avrebbe mai detto bugie sulla sua ascia. Di solito viene chiamato semplicemente Wash o Washy, a meno che le persone non siano orgogliose di lui o irritate con lui. È alto e vigoroso e la sua faccia si raggrinzisce quando ride come quella di zio George. Gli uomini mi piacciono molto. Sono molto meglio dei ragazzi. Washington è quasi un uomo. Ride del modo in cui parliamo e lo chiama Inglese da Sempliciotti, e dice che siamo bambini simpatici ma poco vivaci. Ma è solo perché non abbiamo ancora reimparato a essere vivaci, o forse siamo vivaci in altre maniere. Ci invidia molto perché abbiamo visto le bombe e quando sarà adulto vuole diventare pilota nell’Aeronautica.
Nelly, la governante, indossa abiti neri e ha problemi ai denti, e Kate, la cuoca, si veste di bianco e ha un allegro viso rubicondo. Micky, l’autista, viene dalla contea di Clare in Irlanda e suo figlio Patrick è già uno dei nostri migliori amici perché ha tre furetti e andremo a catturare i topi con lui. È anche campione di sputi, e ci insegnerà lo sputo lungo, lo sputo a goccia e quello dietro-le-spalle.
Stare da zio George e zia Harriet è come avere di colpo tutta una nuova famiglia. Non è una brutta idea: ti impedisce di sentirti troppo solo. Credo che Mrs Dionne si sentisse così quando ha avuto cinque gemelli.

… settembre

Una delle cose migliori dell’America è che non devi mai aspettare per avere qualcosa. Per esempio, se vuoi del ghiaccio devi solo andare a prendertelo nel Frighirifero. Non abbiamo mai avuto un Frighirifero a casa, solo dei blocchi di ghiaccio che Mr Tanner, della compagnia del latte, porta fuori ogni due giorni, tranne le domeniche in cui si occupa di porgere il piatto per le offerte in chiesa. Qui possiamo mangiare il gelato più volte a settimana invece che dover aspettare un compleanno o Pasqua.
Si può anche scaldare o raffreddare una stanza in un secondo. Oggi zia Harriet ha detto a Nelly «Per favore, accendi un po’ il riscaldamento nella camera di Sabrina». Sono corsa di sopra per controllare e la stanza cominciava a intiepidirsi, come l’ala di un uccello. Scaldare le cose in questo modo è quasi come essere Dio. È come se Dio dicesse: «Sia fatto il calore». E calore fu.
Oggi siamo andati a fare compere in paese con zia Harriet. Non assomiglia per niente a Thornfield. Laggiù ci vuole l’intera mattinata per andare dal panettiere e dal droghiere e dal farmacista e all’ufficio postale. Nel paese di zia Harriet fai tutto in un solo negozio o al massimo due. Compri la carne e la verdura e il pesce e lo zucchero e le sigarette nello stesso posto. E alla porta accanto c’è un drugstore, un posto che vende soprattutto Ice cream soda, gelato e soda mescolati e, ancora meglio, Coco-cola. La Coco-cola è il cibo più buono d’America, a parte le pannocchie arrosto. Zia Harriet dice che se ne bevi troppa ti dà alla testa, ma non ne abbiamo mai bevuta così tanta. Purtroppo.
In ogni negozio tutti parlavano con noi e ci chiedevano dell’Inghilterra, quante bombe avessimo visto, se non era successo niente alla nostra casa e se avevamo paura. E abbiamo raccontato tutto quello che potevamo. Nel drugstore, mentre bevevamo un’ultima Coke (la parola americana per Coco-cola), è entrata una signora con un cappello elegantissimo e un lungo viso sottile, e ha cominciato: «Be’, Harriet, come stai e questi sono i tuoi piccoli profughi, quando siete arrivati bambini e com’è stato il viaggio, dev’essere tremendo in Inghilterra tutto in fiamme, quanti anni avete e dove abitate, devono venire a cena domenica, Harriet, e ditemi, non sto più nella pelle, vi è caduta qualche bomba addosso, avevate un riparo, Povere Creature, ho sentito che i rifugi antiaerei sono spaventosi, sembrano ben pasciuti, Harriet, cari, cari, è tutto così terribile, quanto costano gli spazzolini?».
È andata avanti a blaterare e io e James abbiamo continuato a fissarla. Non abbiamo aperto bocca, ma non ci piaceva affatto essere chiamati profughi e povere Creature. Dopotutto abbiamo Thornfield in Inghilterra e zio George e zia Harriet in America, e che cosa si può volere di più? Sapevo che zia Harriet sapeva cosa stavamo pensando, perché ha allargato il sorriso rivolto a noi e quando la Voce ha dovuto fermarsi per bere un gelato-e-soda ha detto in tono cortese e pungente: «Grazie, carissima Molly, è veramente gentile da parte tua, ma domenica viene zia Porter. E Sabrina e James non sono profughi, cara. Cerca di ricordartelo. Sono i figli della mia amica d’infanzia, Margaret Lind, e sono venuti in America per stare da noi finché la guerra non finirà. Arrivederci, cara, è stato un piacere vederti».
Poi ci ha spinti in fretta fuori dal drugstore, e quando eravamo in macchina James ha detto: «In ogni caso, noi non possiamo essere profughi. I profughi vengono dalla Polonia e dal Belgio e hanno uno scialle addosso e mangiano zuppe nelle mense dei poveri e non hanno una casa».
Zia Harriet ha detto: «Certo!».
E lui ne era così compiaciuto che voleva regalarle qualcosa di speciale, il suo costume da cowboy se le piaceva. Ma lei pensava che fosse un pochino piccolo, com’era difatti.
Ma la giornata non è finita così. Nel pomeriggio è venuto un bambino per il tè e in mezzo a una fetta di torta ci ha chiesto se avessimo visto qualche bomba. Gli abbiamo raccontato tutto del cratere. Lui ha commentato «Be’, non dovete preoccuparvi perché, non appena l’America sarà pronta, salverà l’Inghilterra. Vinceremo la guerra per voi».
Certo, sapevamo che lo diceva solo perché era invidioso del fatto che noi avessimo visto le bombe e lui no. Ma James è diventato tutto rosso e poi bianchissimo, come gli succede sempre quando si arrabbia, così gli ho dato un calcio di avvertimento sotto il tavolo. Come ciliegina sulla torta, Burton (il bambino) ha chiesto a James quale fosse il suo sport preferito, e quando James ha detto «cricket» lui ha risposto che il cricket è un gioco da femminucce, e che nessun americano ci giocherà mai. È stato allora che James ha smesso di mangiare e ha chiesto a Burton di uscire con lui.
Quando sono rientrati Burton piangeva e aveva un grosso livido blu sotto l’occhio destro. Zia Harriet ha fatto uno strillo da pavone e ha detto: «Perdio, James, cos’è successo? Ma guarda Burton! Come po...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Dedica
  4. PARTE PRIMA. VADO PER MARE
  5. PARTE SECONDA. VADO PER TERRA