Come il vento per una girandola (YouFeel)
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Come il vento per una girandola (YouFeel)

È proprio quando credi che sia tutto finito, che tutto comincia.

  1. 200 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Come il vento per una girandola (YouFeel)

È proprio quando credi che sia tutto finito, che tutto comincia.

Informazioni su questo libro

È proprio quando credi che sia tutto finito, che tutto comincia. Chiara e Alessio. Da due anni le loro strade si sono divise, lasciando una profonda ferita nel cuore di entrambi. Lontano l'uno dall'altra, hanno cercato di andare avanti con le loro vite e lasciarsi il passato alle spalle. Quando però Alessio torna a vivere a Milano e le chiede di tornare nella sua vita, Chiara si troverà ad affrontare una scelta più difficile di quanto lei stessa potesse immaginare. Fidarsi ancora una volta di Alessio e rimettere in gioco i propri sentimenti o chiudere definitivamente col passato e guardare avanti? Mood: Romantico - YouFeel RELOADED dà nuova vita ai migliori romanzi del self publishing italiano. Un universo di storie digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d'animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2016
eBook ISBN
9788858686614

CAPITOLO CINQUE

«Forza tesoro, non tergiversiamo, voglio un resoconto dettagliatissimo sul vostro appuntamento, è per questo che siamo qui.»
Infilai la mano nel sacchetto di patatine appoggiato sul divano e mi riempii la bocca, tanto per prendere ancora un po’ di tempo.
Federico alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.
«Manuel, non puoi pretendere un racconto “dettagliatissimo” ogni volta che Chiara e Ivan escono insieme.»
Non che mi seccasse confidarmi con Manuel ma erano solo un paio di settimane che io e Ivan uscivamo insieme, cinque appuntamenti in tutto, non poteva pretendere che ci fossero stati sviluppi eclatanti in un lasso di tempo così breve.
«Cosa vuoi sapere?» ruminai con la bocca ancora piena.
«Tutto quello che è successo ieri!»
Infilai di nuovo la mano nel sacchetto ma, prima che potessi prendere anche solo una patatina, Manuel lo afferrò e lo lanciò sull’altro divano, fuori dalla mia portata.
«Forza» mi incitò tornando a voltarsi verso di me.
«Siamo andati al ristorante e poi a bere qualcosa. Abbiamo parlato un po’, è stata una serata tranquilla.»
«Tutto qui?»
Alzai le spalle e andai a recuperare il sacchetto di patatine che, miracolosamente, non si era rovesciato.
«Ci siamo dati un bacio.»
«Wow, addirittura…»
Quando mi girai, beccai Federico che intimava a Manuel di stare zitto, con un gesto più che eloquente della mano.
«Cos’ era quel tono sarcastico?» chiesi guardando prima l’uno e poi l’altro.
«Non succede nulla, ma non è così che ti ho insegnato a essere dettagliata.»
«Be’, se proprio vuoi saperlo…»
Mi lasciai cadere sul divano, accanto a Manuel, e scambiai un’occhiata d’ intesa con Federico. Mi misi in bocca una patatina con fare malizioso. Manuel raddrizzò la schiena e si sporse verso di me, in attesa. Masticai e ingoiai molto lentamente, per portare ai massimi livelli la curiosità del mio amico, che già pregustava il racconto del dopo serata.
«Non siamo stati a letto insieme.»
«Cosa?»
Si voltò sconvolto a cercare il sostegno del suo compagno che, in risposta alla sua espressione sconcertata, si mise a ridere. Quando tornò a guardare verso di me, però, Manuel si fece improvvisamente serio.
«Chiara, sei sicura che vada tutto bene tra voi due?»
«Certo che va tutto bene, il fatto che non sia stata a letto con lui dopo soli cinque appuntamenti non significa che ci sia qualcosa che non va. È solo che non mi sento pronta per farlo.»
Manuel aggrottò la fronte.
«Al matrimonio di Laura non sembravi della stessa opinione.»
«Per questo te la sei presa?»
«So che non sei tipo da andare a letto col primo che capita, ma quella sera non eri in te, temevo che potesse approfittarne.»
«È un gentiluomo, non l’avrebbe fatto.»
«Questo allora tu non potevi saperlo e non posso saperlo io adesso, dal momento che quando mi racconti di lui ti limiti a elencare i posti in cui siete stati. Se devo essere sincero, non mi sembra molto normale.»
«Dove vuoi andare a parare?»
Manuel fece per rispondere, ma Federico gli afferrò un ginocchio e glielo strinse. Sapevo cosa significasse quel gesto e quella era già la seconda volta che gli intimava di tenere a freno la lingua. Adesso fui io a innervosirmi.
«No, Federico, adesso voglio sapere quello che ha da dire!»
«Non ho nulla da dire» rispose alzandosi, «è solo una mia impressione e spero di sbagliarmi, quindi me la tengo per me. Non ho voglia di discutere, magari per nulla.»
Era evidente che un’opinione l’aveva eccome e certamente non era positiva, ma per qualche strano motivo Federico l’aveva convinto a tenersela per sé.
«Eh no, caro mio, adesso mi dici quello che ti passa per la testa!»
Mi alzai e lo afferrai per una manica per impedirgli di allontanarsi, forse con un po’ di foga in più di quanto avessi voluto. Con la coda dell’occhio vidi Federico alzarsi e venire verso di noi.
«Stai tranquilla, non è niente di grave» disse appoggiandomi una mano sulla spalla.
Nel gruppo, Federico era sempre quello che riusciva a calmare gli animi, ma stavolta non ci riuscì.
«Non mi interessa, voglio saperlo. Non sei stato proprio tu, Manuel, a dirmi che, prima di farmi idee sbagliate, dovevo parlarne col diretto interessato? Adesso che il diretto interessato sei tu, non ti fa più comodo avermelo insegnato?»
«Vuoi sapere cosa ne penso o vuoi che stia dalla tua parte come mi hai chiesto al matrimonio? Perché, mi dispiace per te, sono due cose ben diverse.»
«Voglio che tu mi dica ciò che pensi.»
Mi indicò una delle sedie intorno al tavolo e occupò quella di fronte. Federico rimase in piedi, scuotendo la testa, appoggiato con entrambe le mani allo schienale della sedia tra me e Manuel. Sapevo che ciò che stavo per sentire non mi sarebbe piaciuto affatto.
«Chiara, sono due settimane che esci con Ivan, eppure quando racconti i vostri appuntamenti lo fai con la stessa enfasi con cui mi racconteresti che sei andata a spedire un pacco in posta.»
«Perché non c’è molto da dire, e allora?» chiesi incrociando le braccia.
«“E allora”? Non ti sembra strano, visto che sei all’inizio di una relazione, mostrare così poco entusiasmo, soprattutto considerando che la prima volta che l’hai visto non hai fatto altro che parlare di lui per due ore, in auto?»
«A me Ivan piace davvero.»
«Ah sì? Allora dimmi cosa ti piace tanto di lui.»
Aprii la bocca per rispondere, ma non sapevo cosa dire. Perché Ivan mi piaceva così tanto? Fino a quel momento, non ci avevo mai pensato seriamente.
«È dolce, premuroso, gentile e abbiamo un sacco di cose in comune.» Improvvisai.
«Il fatto che vi piacciano i cavalli non significa “avere un sacco di cose in comune”.»
«Vedrai che ne troveremo altre, conoscendoci meglio.»
«Ne sei sicura o lo speri?»
Lo speravo ma la certezza non l’avevo e, volendo essere onesti, più ci frequentavamo, più la possibilità che fosse così si faceva remota. Ma stavo bene con lui, parlavamo di un sacco di cose e quando non eravamo d’accordo su una questione ne nasceva un bel confronto.
«Ne sono sicura. Pensi forse che esca con Ivan tanto per passare il tempo? Credi forse che, se non mi piacesse, ci uscirei comunque?»
«Sì.»
«E perché dovrei fare una cosa tanto stupida?»
«Se non ci arrivi da sola è inutile che te lo dica.»
Il tono severo e saccente di Manuel mi irritò e mi fece scattare in piedi come se la mia sedia avesse preso fuoco.
«Falla finita con questa sceneggiata da prima donna e dimmelo!»
Anche Manuel si alzò, picchiando entrambe le mani sul tavolo, e si protese verso di me.
«Sei cieca o cosa? Non vedi che assomiglia in modo impressionante ad Alessio? Tu esci con Ivan sperando che prima o poi si trasformi in Alessio.»
Fu come se mi schiaffeggiasse. Rimasi a bocca aperta, sperando di aver sentito male, oppure che in qualche modo rettificasse. Non lo fece. Continuò a guardarmi negli occhi, sfidandomi a smentirlo. Anche Federico mi stava guardando in attesa di una risposta. La foga che mi aveva presa poco prima sparì di colpo e rimasi stordita per qualche istante. Le parole tremanti che uscirono dalla mia bocca, suonarono più come una preghiera che un dato di fatto.
«Non puoi credere davvero a ciò che hai appena detto. Federico, diglielo almeno tu, è ridicolo!»
Federico si morse un labbro e distolse lo sguardo. Anche lui. Anche lui credeva a quell’ ipotesi assurda. Di nuovo sentii il sangue andarmi alla testa.
«Quindi, secondo voi, in questi due anni io non avrei fatto altro che pensare a lui? E ditemi, perché la vostra folle teoria salta fuori solo ora?»
«Perché credevamo di sbagliarci e invece tutto avvalora la nostra tesi.»
«Ah sì? E sentiamo, cos’è che avvalorerebbe la vostra idea?»
«Tanto per iniziare, il fatto che tu te la stia prendendo tanto e che non hai ancora detto che mi sto sbagliando.»
A quella risposta non ci vidi più.
«Se la pensate così siete due idioti e non avete capito un bel niente di me. Andatevene al diavolo!»
Uscii dalla stanza a passo di marcia, prima ancora che uno dei due riuscisse ad aprir bocca. Federico mi venne dietro, ma mi raggiunse quando ormai ero sull’uscio, con la porta aperta.
«Chiara, aspetta» chiamò, prendendomi delicatamente per una spalla.
Mi girai di scatto e con un movimento brusco mi liberai dalla sua presa.
«Vaffanculo Federico, speravo che almeno tu stessi dalla mia parte!»
Afferrai la mia borsa e uscendo sbattei la porta di casa, affievolendo la voce di Manuel. Che cosa era saltato in mente a quei due deficienti? Tutto solo perché non ero ancora stata a letto con Ivan, ecco qual era il problema! Afferrai il cellulare e inviai un messaggio a Ivan senza pensarci troppo.
Cena a casa mia, dopodomani ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Copyright
  3. Frontespizio
  4. COME ILVENTO PER UNA GIRANDOLA
  5. NADIA FILIPPINI
  6. PROLOGO
  7. CAPITOLO UNO
  8. CAPITOLO DUE
  9. CAPITOLO TRE
  10. CAPITOLO QUATTRO
  11. CAPITOLO CINQUE
  12. CAPITOLO SEI
  13. CAPITOLO SETTE
  14. CAPITOLO OTTO
  15. CAPITOLO NOVE
  16. CAPITOLO DIECI
  17. CAPITOLO UNDICI
  18. CAPITOLO DODICI
  19. CAPITOLO TREDICI
  20. CAPITOLO QUATTORDICI
  21. CAPITOLO QUINDICI
  22. CAPITOLO SEDICI
  23. CAPITOLO DICIASSETTE
  24. CAPITOLO DICIOTTO
  25. CAPITOLO DICIANNOVE
  26. CAPITOLO VENTI
  27. CAPITOLO VENTUNO
  28. EPILOGO