Non dirmi addio (Youfeel)
eBook - ePub

Non dirmi addio (Youfeel)

L'amore vero si può trovare nella stanza 22

  1. 200 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Non dirmi addio (Youfeel)

L'amore vero si può trovare nella stanza 22

Informazioni su questo libro

L'amore vero si può trovare nella stanza 22 Lise sente le gambe tremare al solo pensiero di ritornare a Hopefield. Quel posto le ricorda la prematura perdita di sua madre e tutti i drammi che ne sono scaturiti. Quando varca la soglia della locanda di famiglia, è sicura di non essere pronta per mettersi tutto alle spalle: dentro di lei il dolore è ancora vivo. Nemmeno Colin sembra darle quella pace di cui è sempre alla ricerca: troppo impegnato con i suoi concerti, sempre assente nei momenti più difficili. È la conoscenza di un ospite della locanda a risvegliare in Lise sensazioni nuove. Adam è un giovane scrittore in piena crisi creativa. Non riesce a terminare il suo romanzo e ha pensato che una cittadina pittoresca come Hopefield potesse giovare alla sua ispirazione perduta. Parla poco di sé, è misterioso, ma è proprio questo aspetto che suscita in Lise l'impulsiva voglia di passare sempre più tempo con lui. Il sentimento sboccia nel suo cuore inaspettatamente, la passione travolge come un fiume in piena qualunque barriera e il bisogno di stare insieme coglie entrambi alla sprovvista. Ma solo un amore autentico può sanare le ferite più profonde… 'Non dirmi addio' è un delicato romanzo in cui sentimenti, drammi e segreti si mescolano tra loro, ed esplodono in una storia intensa ed emozionante. Mood: Emozionante - YouFeel RELOADED dà nuova vita ai migliori romanzi del self publishing italiano. Un universo di storie digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d'animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Non dirmi addio (Youfeel) di Reika Kell in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2016
eBook ISBN
9788858685990

CAPITOLO OTTO

Lise

«Hai la voce di una che ha fatto sesso nelle ultime dodici ore.»
Mi aspettavo una risposta più simile a un Ciao, Lise! Ti chiamo per sentirti e sapere se oggi stai meglio dall’altra parte della cornetta, ma stiamo parlando di Jas. Da lei impossibile aspettarsi qualcosa di anche solo lontanamente normale.
«Jas!»
«Oh, cazzo. L’hai fatto? Hai già fatto sesso con Mr. Daoggipuoichiamarmiiltuoeroemuscoloso?!»
«Sei completamente fuori strada!» Lancio occhiate furtive in giro nella speranza che Gwenda non mi becchi mentre uso il cordless della locanda. Odia quando tengo occupata la linea di lavoro per conversazioni personali. Mi acquatto dietro sperando che possa nascondere me e il telefono, o magari entrambi, e abbasso il tono di voce: «Col è venuto qui ieri sera».
«Oh, cazzo.»
«L’hai già detto.»
«“Oh, cazzo” ci sta sempre bene.»
Le urla di Mark sovrastano la sua voce. Ce l’ha con il nuovo arrivato, che a giudicare dal rumore di piatti fracassati a terra deve essere alle prime armi.
«Ho solo due minuti, prima che il capo si accorga che sono al telefono a spettegolare con te, perciò cerca di essere sintetica e riassumimi la tua trombata epica da riappacificazione in circa un minuto e mezzo, così mi rimane il tempo per salutarti e dirti che la prossima volta che cerchi di convincermi della stronzaggine di Colin Atwood, ti arriveranno vagoni di legnate da qui fino al Ringraziamento.»
«Ok, ok. Stavolta è venuto qui e ha fatto lui il primo passo, ma ti assicuro che raramente si comporta così.»
I tacchi di Gwenda picchiettano contro il pavimento della cucina. Tengo d’occhio l’obiettivo attraverso le fessure tra le foglie, pronta a scattare verso la reception al primo segnale di pericolo.
«Quindi il mio naso fiuta-ormoni ci ha visto giusto? Hai dato il premio al tuo secondo eroe?»
«Jas!» ma scoppio in una risata soffocata, «Sì, l’abbiamo fatto. In camera mia. Con Winnie The Pooh che ci guardava».
«Oh, mio dio, siete due depravati!» dice con la bocca piena di cibo, mentre mastica come un ruminante.
«E come è stato?»
«È stato…» ci penso qualche istante. Il sesso con Colin è uno dei pochi punti di forza della nostra relazione. Ma per tenerla in piedi, una relazione, è necessario avere molte altre cose in comune, e solo in questo momento mi rendo conto che un bilocale in affitto e un pub in centro sono poca roba per poter parlare di vera condivisione. «È stato molto bello. Dopo averlo fatto mi ha abbracciata e ci siamo addormentati così. Starà in una pensioncina qua vicino e andrà via tra due giorni.»
«Va bene, tempo scaduto. Mantengo la promessa. Smettila di fare la solita fidanzatina lagnosa, dalla più spesso al tuo cantante rock e scolati qualche birra in più. Ciò che non risolve il destino, te lo risolverà l’alcool. A dopo!» E, senza darmi il tempo di rispondere, riaggancia.
Non ho ancora cancellato dalla faccia questo sorriso ebete che un colpetto di tosse richiama la mia attenzione, qualcuno alla reception attende che la sottoscritta inizi a lavorare. Mi volto e faccio per guadagnare la mia postazione, ma il respiro mi si blocca. Adam.
«Oh… sei tu…»
Le labbra gli si assottigliano in una linea imbarazzata e annuisce: «Sono io».
Ho le gambe molli, le dita attorcigliate tra loro, improvvisamente fredde, il respiro irregolare: «Hai sentito la mia… conversazione con Jasmine?».
Solleva le sopracciglia e si mordicchia l’interno della guancia: «Dalla prima all’ultima parola».
Chiudo gli occhi. La mia bocca deve essersi arricciata in una smorfia orribile, bel colpo, Lise.
«Sta’ tranquilla, non ho alcun interesse per la tua vita privata» il tono di voce è basso, quasi scontroso, «Sono qui per il check-out».
Aggrotto la fronte e sfoglio il registro prenotazioni: «Il tuo check-out non è previsto per oggi».
«Lo so.»
Dietro di lui, una valigia verde militare, tanto alta da arrivargli alla vita, e il borsone nero, gonfio fino a impedire alla cerniera di chiudersi. Sta andando via davvero.
«Sei sicuro di voler lasciare Hopefield? Non ho avuto ancora il tempo di farti visitare il lago…»
«Notizia flash: tu non ci volevi venire al lago. Ricordi? “Lo faccio solo per Gwenda”, “mi sembra ovvio che non verrò”… devo continuare?»
«Ricordo bene, ma…»
«Ah, c’era anche il “vivo in un mondo in cui non esistono sbruffoni come te”. Questa è la mia preferita!»
«Ok, senti, io…»
«Ascolta, Lise» sospira spazientito. Di colpo, l’ombra del sarcasmo si dilegua e lascia spazio a un turbamento che non so riconoscere. «Avevi ragione. Ho approfittato della tua soggezione per divertirmi un po’. Non ho mai avuto intenzione di lamentarmi con tua sorella, ti ho solo presa in giro. Ti chiedo scusa. Consideriamo chiusa la faccenda.» Il suo sguardo non lascia speranze per nessuna replica: «Ho fretta di tornare a Richmond, quindi…».
Gli sorrido incerta e cerco di tornare professionale: «Hai pagato per un soggiorno molto più lungo. Ti restituisco i soldi».
«Non è importante.»
«Sì che lo è» chissà per quale strano motivo rispondo piccata.
«No, non lo è.»
Una pausa interminabile. Mi dà le spalle e afferra il manico della valigia. Si allontana senza voltarsi, trascinando con sé il rumore delle rotelle sul pavimento. Prima che possa rendermene conto, la porta della locanda si richiude. Adam Lowen è andato via.
Il percorso dalla reception alla cucina è di pochi passi, eppure la corsa che faccio per coprire questa distanza mi dà la sensazione che a separare le due stanze ci siano mille miglia.
«Gwenda!» La trovo insieme a Hugo, lo chef che sostituisce papà il mercoledì, mentre discutono sui cucchiaini di sale necessari per un eccellente risotto alla zucca e al prosciutto. Quando mi vede sulla soglia, ansante per la corsa e rossa in viso per l’agitazione, assume la tipica espressione di chi ha appena visto uno spettro: «Lise, cielo! Cosa sta succedendo!». Mi sento in colpa per la bimba, uno spavento non è certo quello di cui mia sorella ha bisogno all’ottavo mese di gravidanza. Cerco di rendere il timbro della mia voce più gradevole, in modo che non traspaiano ansia o impazienza.
«Sai per caso se Adam Lowen è venuto qui a Hopefield con la sua macchina?»
«Cosa?»
«Rispondimi, Gwenda.»
«Sì, è venuto con un pick-up nero. Ma perché me lo chiedi? È successo qualcosa?»
«È nel parcheggio sul retro?»
«Certo! Come le auto di tutti gli ospiti… Ma Lise, mi dici che succede?»
«Grazie, Gwenda! Va’ tu alla reception!»
Su «certo» avevo già iniziato a correre. Sfreccio lungo la hall, corro senza pensare, senza nemmeno darmi la possibilità di capire da quali emozioni sono presa. Corro con quanta forza ho nelle gambe. Raggiunto il parcheggio sul retro, faccio vagare lo sguardo in tutte le direzioni alla disperata ricerca di un pick-up nero che possa ridarmi un po’ d’ossigeno. Sento le guance in fiamme, ma di lui non c’è nessuna traccia. Il desiderio stesso di vedere quella maledetta auto mi dà per un attimo l’illusione di vederla, ma niente. Le mie spalle si afflosciano, giro i tacchi e cammino verso la locanda, calciando un po’ di ghiaia in un gesto frustrato. Non riesco a credere alla cosa insensata che ho appena fatto, corrergli dietro, aver bisogno di chiarire qualcosa con lui, anche se mi sfugge persino cosa sia questo qualcosa da chiarire.
Il rombo del motore di una grossa macchina mi blocca i passi. Nascosto dietro una jeep, un pick-up nero ha appena fatto retromarcia e si prepara a ingranare. Corro senza più avvertire il dolore ai polpacci. Inchiodo davanti al parabrezza. Ho i capelli scompigliati dal vento, la fronte sudata e il petto che si alza e abbassa. Il finestrino cala per tre quarti. Si affaccia e poggia il braccio contro la portiera: «Io dovrei passare».
«No!»
«Cosa?»
Mi fiondo verso di lui come una iena in preda a una crisi isterica: «Non funziona così. Insomma, ti prendi gioco di me, usi il mio senso di colpa per costringermi ad accompagnarti nei luoghi suggestivi di Hopefield alla ricerca di una musa che ispiri il tuo romanzo, mi fai insensate domande sulla mia vita, pretendi che io ti risponda, quasi ammazzi un uomo e…».
«Un uomo ubriaco che voleva palparti. Bel ringraziamento!»
«È proprio questo il punto!»
«Temo di non capire.»
In preda alla confusione più totale, blatero le prime parole che mi balenano nella mente: «Non mi hai permesso di ringraziarti». L’espressione è incredula. Sembra sul punto di chiamare l’istituto psichiatrico più vicino per farmi internare. Di certo, non posso dargli torto.
«Ok. Ringraziamento apprezzato. Ora, se non ti dispiace…» con la mano indica la strada.
«Resta.» Ecco, l’ho detto. Respira, Lise… Respira… Il vento trasporta una foglia rinsecchita che si impiglia tra i miei capelli. Non me ne preoccupo. Non riesco a pensare ad altro che a quello sguardo insistente, a quegli occhi… Cosa starà pensando?
«Lise… non c’è bisogno, davver…»
«Domani, stesso posto, stessa ora» un barlume di indecisione nei suoi profondi occhi neri, «ma stavolta senza pestare nessuno, ok?» e accenno un sorriso. Ho paura di quello che dirà, di quali altre frecciatine ironiche mi lancerà, ma ormai è fatta e non posso più tornare indietro. Poi mi sorprende l’espressione seria del viso. Non sembra aver voglia di prendersi gioco di me oggi.
«Il tuo fidanzato vorrà stare con te per questi due giorni.»
«Colin capirà.» Colin capirà? Non lo so. Ma al momento non voglio pensarci. Ho fatto tutto seguendo l’istinto, non ho più debiti con lui, né con Adam. Ora la scelta è sua. Alle dita, che ho intrecciate all’altezza del ventre, non arriva più sangue, l’eye-liner è sbavato, la foglia secca è rimasta incastrata tra i capelli. Il cuore sembra una barca impazzita in mezzo a una tempesta.
I suoi occhi indugiano sulle mie labbra, e percepisco questo suo gesto come estremamente pericoloso. Quando ap...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Copyright
  3. Frontespizio
  4. NON DIRMI ADDIO
  5. REIKA KELL
  6. INTRODUZIONE
  7. CAPITOLO UNO
  8. CAPITOLO DUE
  9. CAPITOLO TRE
  10. CAPITOLO QUATTRO
  11. CAPITOLO CINQUE
  12. CAPITOLO SEI
  13. CAPITOLO SETTE
  14. CAPITOLO OTTO
  15. CAPITOLO NOVE
  16. CAPITOLO DIECI
  17. CAPITOLO UNDICI
  18. CAPITOLO DODICI
  19. CAPITOLO TREDICI
  20. CAPITOLO QUATTORDICI
  21. CAPITOLO QUINDICI
  22. CAPITOLO SEDICI
  23. CAPITOLO DICIASSETTE
  24. CAPITOLO DICIOTTO
  25. CAPITOLO DICIANNOVE
  26. CAPITOLO VENTI
  27. CAPITOLO VENTUNO
  28. RINGRAZIAMENTI