The Juliette Society
eBook - ePub

The Juliette Society

La storia piccante dell'anno per donne e uomini liberi da inibizioni.

  1. 282 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

The Juliette Society

La storia piccante dell'anno per donne e uomini liberi da inibizioni.

Informazioni su questo libro

IL SESSO E' VERAMENTE SPORCO SOLO SE E' FATTO BENE E ALMENO IN DUE. ESIGO TRE COSE: 1) NON SCANDALIZZATEVI DI QUANTO LEGGERETE IN QUESTE PAGINE. 2) METTETE DA PARTE LE VOSTRE INIBIZIONI. 3) TUTTO CIÒ CHE VEDRETE E SENTIRETE DA QUI IN AVANTI DEVE RESTARE RIGOROSAMENTE TRA NOI. Quando una donna varca la soglia delle inibizioni che costringono il suo cuore e la sua mente, la fantasia può esplorare immagini e luoghi totalmente nuovi. E diventa inevitabile scivolare in una vertigine affascinante, sensuale e misteriosa dove il dolore e il piacere si confondono nell'estasi e accendono sensazioni mai provate prima. Catherine ha una vita piena e interessante, tra le lezioni universitarie di cinema e la vita con un fidanzato bello, intelligente e in carriera. Sembra tutto solido e sicuro, ma quando le assenze di Jack si fanno più frequenti e il lavoro gli toglie il tempo e le energie che prima dedicava a lei, Catherine si ritrova a vivere una solitudine in cui i sogni a occhi aperti possono volare oltre: oltre i ruoli imposti dalla società, oltre la morale comune, oltre i confini che lei stessa aveva sempre imposto ai suoi desideri. Così, partendo dalle suggestioni di film come Bella di giorno, Quarto potere, Eyes Wide Shut o La donna che visse due volte, Catherine inizierà a seguire il filo dei suoi più intimi palpiti e a entrare con la guida di Anna, un'amica libera e fidata, in un labirinto oscuro in cui il sesso è un gioco sempre più reale e pericoloso. Ragazze scomparse, misteriose società segrete, feste esclusive e uomini potenti faranno vivere esperienze eccitanti e paurose, in cui i sensi spesso ma non sempre prevalgono sulla ragione perché IL SESSO E' VERAMENTE SPORCO SOLO SE E' FATTO BENE E ALMENO IN DUE. La storia piccante dell'anno per donne e uomini liberi da inibizioni. Il debutto narrativo di una principessa dell'hardcore che seduce, scandalizza e soprattutto eccita tutti i sensi al maschile e al femminile.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a The Juliette Society di Sasha Grey in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2013
Print ISBN
9788817065993
eBook ISBN
9788858648551

1.

Se vi dicessi che esiste un club segreto, i cui membri sono selezionati esclusivamente tra le persone più potenti della società – i banchieri, i super-ricchi, i magnati dei media, gli amministratori delegati, gli avvocati, i vertici della polizia, i militari decorati, i politici, i funzionari di governo e persino alti prelati della Chiesa cattolica – mi credereste?
Non sto parlando dei Massoni, del Club Bilderberg, del Bohemien né di tutte quelle altre denominazioni rifritte dietro le quali si nascondono gli interessi commerciali di ingenue combriccole da teoria della cospirazione.
No. All’apparenza, questo club è molto più innocente.
All’apparenza.
Ma non nei fatti.
Il club di cui parlo si riunisce con cadenza irregolare, in luoghi occulti. A volte remoti, a volte nascosti in piena vista. Ma mai due volte nello stesso posto. Di solito nemmeno nello stesso fuso orario.
A quelle riunioni, i presenti… be’, non meniamo il can per l’aia, chiamiamoli con il loro nome: sono i Padroni dell’Universo. Il Braccio Esecutivo del Sistema Solare Conosciuto. Insomma, queste persone, i Dirigenti, usano i loro raduni privati come essenziale momento di riposo dalle fatiche e dallo stress di fottersi il mondo e di escogitare sistemi sempre più sadici e perversi per torturare, schiavizzare e impoverirne gli abitanti.
E come impiegano questo tempo libero, quando vogliono rilassarsi?
Mi sembra ovvio.
Fottendo.
Non mi sembrate convinti. Proviamo con un esempio. Avete mai incontrato un meccanico che non abbia un debole per i motori? Un fotografo professionista che non scatti mai una foto fuori dai riflettori del set? Un pasticciere che schifi i dolci?
Diciamo le cose come stanno. Questi Dirigenti sono fottitori professionisti.
Ti fottono, per aggiudicarsi un vantaggio. Ti fottono, per arrivare in vetta. Si fottono i tuoi soldi, la tua libertà e il tuo tempo. E continueranno a fotterti finché sarai morto e sepolto, due metri sottoterra. E anche oltre.
Dunque, cosa fanno quando non fottono da professionisti?
Be’, ovviamente…
C’è un’altra cosa che dovete sapere. I potenti sono come le celebrità: preferiscono stare tra di loro. Sempre. Per giustificarsi, ripeteranno fino alla nausea che nessuno può capirli, salvo i loro simili. La verità è che non vogliono abbassarsi a frequentare i ranghi inferiori, le masse incolte e plebee che godono della rovina dei ricchi e dei potenti quando incappano nell’unico ostacolo capace puntualmente di arrestare la loro ascesa: il sesso.
Dunque, queste persone, i Dirigenti, i fottitori professionisti, hanno trovato il modo di levarsi ogni sfizio, soddisfacendo le fantasie erotiche più sfrenate e decadenti, senza suscitare scandalo. Come scoreggiare senza la puzza, diciamo. L’espediente è farlo a porte chiuse. Tra di loro. In segreto.
Secondo Henry Kissinger, il potere è l’afrodisiaco supremo. Parlava con cognizione di causa, essendosi aggirato per anni lungo i corridoi del potere. Questo club ne è la prova provata.
Potremmo definirlo il Fortune 500 della copula.
La Lega immorale della trombata.
Il Big Sex Bang.
Il Gotha del Sesso.
Loro lo chiamano Juliette Society.
Avanti, provate a cercarla su Google. Non troverete uno straccio di informazione. Assolutamente niente. Il suo segreto è impenetrabile. Ma tanto per non lasciarvi completamente all’oscuro, eccovi qualche antefatto e un briciolo di storia.
Il nome si ispira a una delle due sorelle – l’altra si chiamava Justine – concepite (per così dire) dal Marchese de Sade, aristocratico, libertino, scrittore e rivoluzionario del Settecento le cui avventure sessuali inorridirono a tal punto l’ancien régime da farlo rinchiudere alla Bastiglia con l’accusa di oscenità. Con il senno di poi, fu una pessima mossa, dato che, chiuso tra quattro mura, senza altro da fare che masturbarsi giorno e notte, il Marchese fu ispirato a produrre oscenità ancora peggiori. Tant’è.
Durante la prigionia, avrebbe scritto la maggiore opera erotica della letteratura mondiale: Le 120 giornate di Sodoma, l’unico libro al mondo che superi la Bibbia in perversione sessuale e violenza. E quasi anche in lunghezza. Manco a dirlo, fu proprio il Marchese a incitare, da dietro le sbarre della sua cella, la folla radunata sulla strada, affinché prendesse d’assalto la Bastiglia, dando così involontariamente inizio alla Rivoluzione francese.
Ma torniamo a Juliette. È la meno nota delle due sorelle. Non perché sia la più ritrosa. Al contrario. Justine è un personaggio piuttosto noioso e bacchettone, un’egocentrica patologica che interpreta il ruolo della vittima fino allo sfinimento. Una di quelle celebrità che se la menano all’infinito sulla loro dipendenza dalla droga e dal sesso, confessandola con falsa contrizione a tutti i talk show, e promuovendo instancabilmente la propria pubblica virtù con crisi d’astinenza durante i reality.
E Juliette? Lei è un’irriducibile, impenitente nella sua sete di sesso e omicidio, incallita nello sperimentare la prossima, inedita delizia carnale. Juliette fotte e uccide, uccide e fotte, e talvolta entrambe le cose allo stesso tempo. E la fa sempre franca, senza mai pagare lo scotto delle sue trasgressioni e dei suoi delitti.
Forse cominciate a capire. Forse ora indovinate perché questa società segreta, la Juliette Society, non è proprio innocente come appare.
E se vi dicessi che io sono riuscita a penetrare, passatemi il termine, la sua cerchia interna, mi credereste?
Non che socialmente fossi all’altezza. Io sono una studentessa a tempo pieno, al terzo anno di college. Studio cinema. Niente di speciale. Una ragazza qualunque, con le stesse aspirazioni e desideri di qualunque altra.
Amore. Sicurezza. Felicità.
E divertimento. Adoro divertirmi. Mi piace vestirmi bene ed essere bella, ma non ho gusti costosi in fatto di abbigliamento. La mia macchina è una Honda due porte di seconda mano, il regalo dei miei genitori per il mio diciottesimo compleanno, la stessa auto sulla quale ho caricato tutti i miei averi per traslocare da casa al college, e a tutt’oggi con il sedile posteriore ingombro di paccottiglia. Insieme alla famiglia, mi sono lasciata alle spalle gli amici di vecchia data; con alcuni di loro ho perso definitivamente i contatti, mentre altri faranno sempre parte della mia vita, ma nel frattempo mi sono costruita una nuova cerchia di conoscenze, persone che mi hanno aperto gli occhi e allargato gli orizzonti.
Dunque adesso la smetterò di atteggiarmi a saccente e mi rivelerò per la persona ordinaria e modesta che sono. Vi dico la verità: se mai mi sono avvicinata alle stanze del potere, è accaduto soltanto nella mia testa.
Ho una fantasia erotica ricorrente. No, non sogno di scoparmi Donald Trump a bordo del suo jet privato mentre sorvoliamo Saint-Tropez a un’altezza di trentacinquemila piedi. Non riesco a immaginare niente di più disgustoso. La mia fantasia è molto più terra-terra, più banale e intima.
Un paio di volte la settimana, quando passo a prendere il mio ragazzo dopo il lavoro, se capita che lui sia in ritardo, e l’ultimo a chiudere bottega, io immagino di fare porcherie nell’ufficio del suo capo. In realtà non è mai successo, ma una ragazza ha diritto di sognare, giusto?
Il suo capo è un senatore. O, per l’esattezza, un avvocato di successo e aspirante senatore. Jack, il mio ragazzo, fa parte della sua squadra per la campagna elettorale. E per di più si sta laureando in economia. L’una e l’altra cosa tendono a ridurre al minimo la nostra vita in comune perché, alla fine di una giornata di lavoro, Jack è talmente sfinito che in genere si addormenta sul divano appena tolte le scarpe. L’indomani si alza presto per andare a lezione, il più delle volte senza nemmeno il tempo per una una sveltina. Eppure, come si dice, il mattino ha l’oro in bocca.
Così io immagino di interpretare il ruolo della fidanzatina perfetta. Mentalmente, ho organizzato la scena in ogni dettaglio, compreso un costume adatto all’occasione: calze e giarrettiere, tacchi a spillo, e il mio trench preferito, beige chiaro e a doppio petto, identico a quello di Anna Karina in Una storia americana di Godard. Sotto, solo la lingerie: magari reggiseno e mutandine nere trasparenti, con guêpière e reggicalze in tinta. Oppure in topless, con un paio di autoreggenti bianche e quei deliziosi slippini a pois rosa che lo fanno impazzire. O in tacchi, senza calze né biancheria, solo una sottoveste di seta lucida, color crema, o un babydoll di chiffon. Ma sempre con un rossetto scarlatto. Il migliore amico di ogni donna.
L’ufficio della campagna elettorale è al pianoterra di un palazzo del centro. Ci sono vetrine su ogni lato, e le luci restano accese tutta la notte, affinché chiunque passi di là possa vedere lo schieramento di identici poster in rosso, bianco e nero incollati all’interno dei vetri, con la foto in primo piano del capo di Jack sotto a una scritta a caratteri cubitali: «VOTA ROBERT DEVILLE».
Quindi gli unici posti a offrire un minimo di privacy sono il ripostiglio, il bagno e l’ufficio che Bob – a lui piace farsi chiamare così: «Bob» – utilizza quando è in sede, il che non accade spesso. La stanza si trova proprio sul fondo, accanto all’uscita sul parcheggio, per permettergli di filarsela inosservato dal retro, invece che passare in parata dall’ingresso principale, sotto gli occhi di tutti.
Senz’altro qualcuno tra i suoi collaboratori coltiva la fissa di scopare nel bagno o nel ripostiglio, in orario di lavoro, senza venire beccato. Io no, e di certo non in presenza del personale. E comunque di solito lascio la macchina nel parcheggio, Jack mi fa entrare dal retro e… insomma, ho l’ufficio proprio sotto il naso.
Forse è il caso di ribadirlo, perché non voglio darvi impressioni sbagliate: in realtà non l’abbiamo mai fatto. Mai nemmeno accennato a farlo. E non so nemmeno se l’idea lo attizzi. Ma nella mia fantasia, appena arrivati in quell’ufficio, con la porta chiusa e le luci spente, baci ed effusioni volano fuori dalla finestra: sono io ad assumere il controllo.
Lo sbatto all’indietro sulla poltrona di Bob, un lussuoso aggeggio girevole in pelle imbottita, e lo facciamo proprio lì, nella “stanza dei bottoni”. Gli ordino di restare seduto, senza toccarsi, senza muoversi di un millimetro, e mi esibisco in un piccolo spogliarello, per mostrargli le mie grazie. Slaccio la cintura del trench, e me lo faccio scivolare sulle spalle, appena un assaggio di pelle nuda. Poi, di colpo, apro un lato del trench, tenendo l’altro stretto sul corpo, rivelando un lampo di ciò che si nasconde sotto. Mi giro di spalle, lascio cadere il trench, chino il busto e appoggio le mani sulla punta dei piedi, a dimostrazione del premio che lo aspetta, se fa il bravo e obbedisce.
Il suo uccello è già duro prima ancora che gli sfili i calzoni. E quando lo faccio, vedo la sua erezione premere contro il cotone dei boxer.
È il momento di un incontro più ravvicinato. Lui però non ha ancora il permesso di toccarmi. Sempre di spalle, mi metto a cavalcioni delle sue gambe, mi reggo sui braccioli della poltrona e comincio a muovere e strofinare il sedere sul suo inguine, prima delicatamente poi con più forza. Mi abbasso, gli stringo l’uccello tra le natiche, e lo sento flettersi e vibrare e gonfiarsi lungo la curva del mio…
Ma sto divagando. Ciò che intendevo dire era che non avevo alcun diritto di trovarmi là, alla Juliette Society, in mezzo a gente di quel calibro. E per entrarci non avevo esattamente risposto a un annuncio su Craigslist, o superato un colloquio di lavoro.
Diciamo che possedevo un talento, un’inclinazione, una fame.
E qualcuno mi ha notata.
Potremmo discutere all’infinito sulle sue origini – natura o cultura? –, ma resta il fatto che il mio talento non è innato. Almeno non che io sappia. No, sono stata io a coltivarlo. Ciononostante, mi accompagna da molto tempo, codificato nel profondo del mio sistema operativo, come il pulsante segreto di un agente dormiente, attivato solo di recente.
Detto questo, da dove comincio a spiegare cosa accadde quella notte? Quella del mio primo incontro con la Juliette Society.

2.

La prima lezione imparata alla facoltà di cinema è questa: la trama segue il personaggio.
Sempre, in ogni caso, rigorosamente e senza eccezioni.
Qualsiasi docente di scrittura creativa con un briciolo di competenza vi dirà la stessa cosa, e ve la farà ripetere finché vi sarà diventata famigliare quanto il vostro nome e cognome.
È una legge che governa il mondo immaginario con la stessa immutabilità della teoria della relatività di Einstein nell’universo fisico. Se la violate, l’intera costruzione cade a pezzi.
Scegliete a caso un classico del cinema (o qualsiasi film, per la verità), riducetelo agli elementi essenziali, e capirete cosa intendo.
La donna che visse due volte, poniamo, un film che, come ogni studente di cinema, conosco a memoria. Scottie, il personaggio di James Stewart, è un investigatore privato la cui ostinata e testarda ricerca della verità, cumulata alla fobia delle altezze e a un’ossessione per una bionda morta sconfinante nella necrofilia, costituisce precisamente il paraocchi – il suo tallone d’Achille, per così dire – che gli impedisce di accorgersi della truffa elaborata di cui cade vittima.
Poniamo invece che Scottie fosse stato uno sbirro ingordo di dolci. Sarebbe stato più realistico. Ma non avrebbe funzionato. La sua passione l’avrebbe attirato al negozio delle ciambelle, non verso la femme fatale, e Hitchcock sarebbe rimasto senza film.
È chiaro, adesso? La trama segue il personaggio.
Facciamo un altro esempio. Quarto potere. I critici amano definirlo il più grande film nella storia del cinema, e a buon diritto, perché contiene già tutto: sottotesto, regia, mise en scène, tutti gli elementi che tramutano una pellicola in un’opera d’arte, invece che in uno spot un po’ lunghetto per Microsoft, Chrysler o Pringles, come quasi tutti i film girati ultimamente.
Quarto potere è la storia di un nuovo magnate, Charles Foster Kane, abbattuto dalla sua stessa hybris e ambizione – le medesime qualità che lo hanno spinto ai vertici, il risultato di un irrisolto complesso edipico che fa impallidire i suoi trionfi, distrugge il suo matrimonio e, infine, la sua vita.
Condannato da questo circolo vizioso radicato al fondo del suo essere, il povero vecchio Charlie muore solo e abbandonato, e tutto perché non è mai riuscito a staccarsi dalle sottane di mammà.
O magari non esattamente le sottane… perché la sua ultima parol...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. 1.
  5. 2.
  6. 3.
  7. 4.
  8. 5.
  9. 6.
  10. 7.
  11. 8.
  12. 9.
  13. 10.
  14. 11.
  15. 12.
  16. 13.
  17. 14.
  18. 15.
  19. 16.
  20. 17.
  21. 18.
  22. 19.
  23. 20.
  24. 21.
  25. 22.
  26. Ringraziamenti
  27. Promo