Il cugino Pons
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Il cugino Pons

  1. 440 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Informazioni su questo libro

Uscito a puntate nella primavera del 1847, Il cugino Pons consacrò Balzac come il padre del feuilleton e gli riconquistò quella fama letteraria che autori come Sue e Dumas avevano oscurato. Il romanzo narra la vicenda del musicista Pons, appassionato di arte, che pur non capendoci nulla acquista una serie di quadri che si riveleranno di grandissimo valore e che gli guadagneranno l'attenzione dei parenti che fino ad allora lo avevano ignorato. Ma le loro cure sono solo per l'eredità, che Pons lascerà invece all'unico amico avuto in vita. Sullo sfondo di una Parigi città-cosmopolita ma anche città-prigione, come spiega nell'introduzione Pier Vincenzo Mengaldo, Balzac mette in luce le differenze di classe, le manovre del capitalismo finanziario e l'oppressione delle classi agiate sui più umili, ma allo stesso tempo presenta senza illusione la malvagità di quegli stessi sfortunati, sempre pronti a divenire carnefici a loro volta.

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2013
Print ISBN
9788817106375
eBook ISBN
9788858651728

CONCLUSIONE

Alle quattro si trovarono riuniti nello studio del notaio Berthier dapprima Fraisier, redattore della transazione, poi Tabareau, procuratore di Schmucke, infine lo stesso Schmucke condotto da Gaudissart. Fraisier aveva avuto cura di mettere i seimila franchi richiesti e i seicento franchi che rappresentavano la prima quota della rendita vitalizia, sulla scrivania del notaio sotto gli occhi del tedesco, il quale, stupito di veder tanto denaro, non prestò la minima attenzione all’atto che gli leggevano. Quel pover’uomo, sequestrato da Gaudissart al ritorno dal cimitero, dove si era intrattenuto con Pons e gli aveva promesso di raggiungerlo, non era in possesso di tutte le sue facoltà, già minate da tante scosse. Non ascoltò dunque il preambolo dell’atto in cui era rappresentato come assistito dal maestro Tabareau, usciere, suo procuratore e suo consigliere, e in cui si ricordavano le ragioni del processo intentato dal presidente nell’interesse di sua figlia. Il tedesco faceva una triste parte perché, firmando l’atto, confermava le spaventose affermazioni di Fraisier; ma fu così lieto di vedere il denaro per la famiglia Topinard, così felice di arricchire, secondo le sue modeste idee, il solo uomo che amasse Pons, che non capì nemmeno una parola di quella transazione processuale. A metà lettura un impiegato entrò nello studio.
– Signore, – disse al principale, – c’è un uomo che vuole parlare al signor Schmucke...
Il notaio, a un gesto di Fraisier, alzò le spalle in modo significativo.
– Non disturbateci quando firmiamo degli atti! Domandate il nome di questo... È un uomo o un signore? È per caso un creditore?...
dp n="429" folio="429" ?
L’impiegato tornò dicendo:
– Vuole assolutamente parlare al signor Schmucke.
– Come si chiama?
– Topinard.
– Vado io. Firmate tranquillamente, – disse Gaudissart a Schmucke. – Finite; io vado a sentire quello che vuole.
Gaudissart aveva capito Fraisier, ed entrambi fiutavano un pericolo.
– Che cosa vieni a fare qui? – disse il direttore all’inserviente. – Dunque non vuoi essere cassiere? Il primo merito di un cassiere è la discrezione.
– Signore...
– Occupati dei tuoi affari; non riuscirai mai ad esser qualche cosa, se ti occupi degli affari degli altri.
– Signore, non mangerò un pane che mi resterebbe in gola a ogni boccone!... Signor Schmucke! –gridò.
Schmucke, che aveva firmato e aveva già il denaro in mano, si fece avanti alla voce di Topinard.
Ecco ber la biccola teteschina e ber foi...
– Ah, mio caro signor Schmucke, avete arricchito degli infami, della gente che vuole rubarvi l’onore. Ho portato questa citazione da un brav’uomo, un avvocato che conosce questo Fraisier, e dice che dovete punire tanta scelleratezza accettando il processo, e che loro rinunceranno... Leggete.
E l’imprudente amico presentò la citazione mandata a Schmucke, nel rione Bordin. Schmucke prese il foglio, lo lesse e, vedendosi trattato in quei termini, senza capir nulla delle finezze della procedura, ne ebbe un colpo mortale. Quel grano di sabbia gli chiuse il cuore. Topinard ricevette Schmucke tra le braccia: erano entrambi sotto il portone del notaio. Passò una vettura, e Topinard vi fece entrare il povero tedesco in preda a una congestione cerebrale. La vista era offuscata, ma il musicista ebbe ancora la forza di porgere il denaro a Topinard. Schmucke non fu ucciso da quel primo attacco, ma non ricuperò la ragione; faceva solo movimenti senza coscienza e non mangiava. Morì dieci giorni dopo senza lamentarsi, perché non parlò più. Fu curato dalla signora Topinard e sepolto oscuramente a fianco di Pons per cura di Topinard, la sola persona che seguì il funerale di quel figlio della Germania.
Fraisier, nominato giudice di pace, è intimo della casa del presidente e molto apprezzato dalla presidentessa, che non ha voluto vedergli sposare la «figlia di Tabareau» e promette infinitamente di meglio a quell’uomo abile a cui, secondo lei, deve non solo l’acquisto dei pascoli di Marville e della villa, ma anche l’elezione del signor presidente, divenuto deputato nelle elezioni del 1846.
Tutti vorranno sapere che cosa è successo dell’eroina di questa storia, disgraziatamente troppo veridica nei particolari e che, unita alla precedente, sua sorella gemella, dimostra che la gran forza sociale è il carattere. Avete già compreso, amatori, esperti e mercanti, che si tratta della collezione Pons! Basterà assistere a una conversazione tenuta in casa del conte Popinot, che pochi giorni fa mostrava la sua magnifica collezione ad alcuni stranieri.
– Signor conte, – diceva uno straniero di alto livello, – possedete tesori!
– Oh, milord, – rispose modestamente il conte Popinot, – in fatto di quadri, nessuno, non dirò a Parigi, ma in Europa, può illudersi di rivaleggiare con uno sconosciuto, un ebreo chiamato Elia Magus, vecchio maniaco, il re dei collezionisti di quadri. Ha riunito cento e più pezzi tali da scoraggiare qualsiasi amatore. La Francia dovrebbe sacrificare sette o otto milioni e acquistare la galleria alla morte di questo riccone. Quanto alle anticaglie, la mia collezione è abbastanza bella perché se ne possa parlare.
– Ma come ha fatto un uomo occupato come voi, il cui primitivo patrimonio è stato lealmente guadagnato nel commercio...?
– Delle droghe, – interruppe Popinot, – a continuare a occuparsi di droghe?
– No, – rispose lo straniero, – come avete trovato il tempo di cercare antichità? Non si trovano mica in ogni angolo...
– Mio padre, – disse la viscontessa Popinot, – aveva già il primo nucleo di una collezione, amava le arti, le cose belle; ma la maggior parte dei suoi tesori provengono da me!
– Da voi, signora? Così giovane! Avete passioni di questo genere? – domandò il principe russo.
I russi sono talmente imitatori, che tutte le malattie della civiltà si ripercuotono su di loro. La mania delle anticaglie infuria a Pietroburgo, e, in conseguenza del coraggio naturale di questo popolo, è avvenuto che i russi hanno provocato nell’«articolo», come direbbe Rémonencq, un rincaro che renderà impossibili le collezioni. Quel principe era venuto a Parigi esclusivamente per cercare antichità.
– Principe, – disse la viscontessa, – questo tesoro mi è venuto in eredità da un cugino che mi voleva molto bene e che aveva trascorso quaranta e più anni, dal 1805, a raccogliere questi capolavori in tutti i paesi, e specialmente in Italia...
– E come si ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. INTRODUZIONE
  4. CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE
  5. I - UN GLORIOSO AVANZO DELL'IMPERO
  6. II - UN ABBIGLIAMENTO COME NON SE NE VEDONO
  7. III - LA FINE D'UN «GRAN PREMIO» DI ROMA
  8. IV - DOVE SI VEDE CHE UN FAVORE NON SEMPRE È RICAMBIATO
  9. V - I DUE SCHIACCIANOCI
  10. VI - UN UOMO SFRUTTATO COME SE NE VEDONO MOLTI
  11. VII - UNA DELLE TANTE GIOIE DEI COLLEZIONISTI
  12. VIII - DOVE LO SFORTUNATO CUGINO VIENE RACCOLTO MOLTO MALE
  13. IX - UNA BUONA TROVATA
  14. X - UNA RAGAZZA DA MARITARE
  15. XI - UNA DELLE TANTE OFFESE CHE UN LECCAPIATTI DEVE SOPPORTARE
  16. XII - ESEMPLARE DI PORTIERE (MASCHIO E FEMMINA)
  17. XIII - PROFONDO STUPORE
  18. XIV - UN ESEMPLARE VIVENTE DELLA FAVOLA DEI «DUE PICCIONI»
  19. XV - UNA CACCIA AL TESTAMENTO
  20. XVI - UN TIPO TEDESCO
  21. XVII - DOVE SI VEDE CHE I FIGLIOLI PRODIGHI FINISCONO COL DIVENIRE BANCHIERI E MILIONARI QUANDO SONO DI FRANCOFORTE SUL MENO
  22. XVIII - COME SI FA FORTUNA
  23. XIX - A PROPOSITO DI UN VENTAGLIO
  24. XX - RITORNO DEI BEI GIORNI
  25. XXI - QUANTO COSTA UNA MOGLIE
  26. XXII - DOVE PONS PORTA ALLA PRESIDENTESSA UN OGGETTO D'ARTE UN POCO PIÙ PREZIOSO DI UN VENTAGLIO
  27. XXIII - UN'IDEA TEDESCA
  28. XXIV - CASTELLI IN ARIA
  29. XXV - PONS OPPRESSO DAI CALCOLI DI FEGATO
  30. XXVI - L'ULTIMO COLPO
  31. XXVII - IL DISPIACERE TRASFORMATO IN ITTERIZIA
  32. XXVIII - L'ORO È UNA CHIMERA
  33. XXIX - ICONOGRAFIA DEL GENERE RIGATTIERE
  34. XXX - DOVE LA CIBOT INIZIA IL PRIMO ATTACCO
  35. XXXI - UN BELL'ATTO DI CONTINENZA
  36. XXXII - TRATTATO DI SCIENZE OCCULTE
  37. XXXIII - IL GRANDE GIOCO
  38. XXXIV - UN PERSONAGGIO DA RACCONTI DI HOFFMANN
  39. XXXV - DOVE SI VEDE CHE GLI ESPERTI DI PITTURA NON SONO TUTTI DELL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI
  40. XXXVI - CHIACCHIERE E DIPLOMAZIA DELLE VECCHIE PORTINAIE
  41. XXXVII - DOVE SI VEDE L'EFFETTO DI UN BEL BRACCIO
  42. XXXVIII - ESORDIO CON INSINUAZIONE
  43. XXXIX - CORRUZIONE PARLAMENTARE
  44. XL - ASSALTO D'ASTUZIA
  45. XLI - DOVE IL NODO SI STRINGE
  46. XLII - STORIA DI TUTTI GLI ESORDI A PARIGI
  47. XLIII - CON IL TEMPO E CON LA PAGLIA MATURANO LE NESPOLE
  48. XLIV - UN UOMO DI LEGGE
  49. XLV - UN INTERNO POCO RACCOMANDABILE
  50. XLVI - CONSULTO NON GRATUITO
  51. XLVII - LE SOTTIGLIEZZE DI FRAISIER
  52. XLVIII - DOVE LA CIBOT È PRESA NELLA PROPRIA RETE
  53. XLIX - LA CIBOT A TEATRO
  54. L - UNA REDDITIZIA IMPRESA TEATRALE
  55. LI - CASTELLI IN ARIA
  56. LII - FRAISIER IN PIENA FIORITURA
  57. LIII - CONDIZIONI DEL CONTRATTO
  58. LIV - AVVISO AI VECCHI SCAPOLI
  59. LV - LA CIBOT FA LA VITTIMA
  60. LVI - LA PARTE DEL LEONE
  61. LVII - DOVE SCHMUCKE SI INNALZA FINO AL TRONO DI DIO
  62. LVIII - UN CRIMINE PUNIBILE
  63. LIX - LE ASTUZIE DI UN TESTATORE
  64. LX - IL FALSO TESTAMENTO
  65. LXI - PROFONDO DISAPPUNTO
  66. LXII - PRIMA CATASTROFE
  67. LXIII - PROPOSTE FALLACI
  68. LXIV - DOVE RIAPPARE LA DONNA SELVAGGIA
  69. LXV - LA MORTE COM'È
  70. LXVI - SENSIBILITÀ DI UN'INFERMIERA
  71. LXVII - DOVE SI VEDE CHE SOLTANTO I MORTI NON VENGONO TORMENTATI
  72. LXVIII - CONTINUAZIONE DEL MARTIRIO DI SCHMUCKE NELLA QUALE SI IMPARERÀ COME SI MUORE A PARIGI
  73. LXIX - UN FUNERALE DA SCAPOLO
  74. LXX - LA MORTE DI UN ABBEVERATOIO PER MOLTA GENTE A PARIGI
  75. LXXI - IN CUI SI VEDE CHE CIÒ CHE SI CHIAMA APRIRE UNA SUCCESSIONE CONSISTE NEL CHIUDERE TUTTE LE PORTE
  76. LXXII - DEL PERICOLO D'IMMISCHIARSI NEGLI AFFARI DELLA GIUSTIZIA
  77. LXXIII - APPARIZIONE DI TRE UOMINI NERI
  78. LXXIV - I FRUTTI DI FRAISIER
  79. LXXV - UN INTERNO POCO CONFORTEVOLE
  80. LXXVI - DOVE GAUDISSART SI DIMOSTRA GENEROSO
  81. LXXVII - MANIERA DI RECUPERARE UNA SUCCESSIONE
  82. CONCLUSIONE