L’ASINO CILLENICO DEL NOLANO
INTERLOCUTORI
L’Asino, Micco Pitagorico,1 Mercurio.
L’ASINO Or perché derrò io abusar de2 l’alto, raro e pelegrino tuo dono, o folgorante3 Giove? Perché tanto talento porgiutomi da te, che con sì particular occhio me miraste (indicante fato),4 sotto la nera e tenebrosa terra d’un ingratissimo silenzio terrò sepolto? suffrirò5 più a lungo l’esser sollecitato a dire, per non far uscir da la mia bocca quell’estraordinario ribombo, che la largità6 tua in questo confusissimo secolo7 nell’interno mio spirito (perché si producesse fuora) ha seminato?8 Aprisi aprisi dumque con la chiave de l’occasione l’asinin palato, sciolgasi per l’industria del supposito la lingua, raccolgansi per mano de l’attenzione, drizzata dal braccio de l’intenzione, i frutti de gli arbori, e fiori de l’erbe, che sono nel giardino dell’asinina memoria.9
MICCO O portento insolito, o prodigio stupendo, o maraviglia incredibile, o miracoloso successo.10 Avertano11 gli dii qualche sciagura. Parla l’asino? l’asino parla? O Muse, o Apolline, o Ercule, da cotal testa esceno voci articulate? Taci Micco, forse t’inganni; forse sotto questa pelle qualch’uomo stassi mascherato, per burlarsi di noi.
ASINO Pensa pur, Micco, ch’io non sia sofistico:12 ma che son naturalissimo asino che parlo; e cossì mi ricordo aver avuti altre volte umani, come ora mi vedi aver bestiali membri.
MICCO Appresso (o demonio incarnato)13 dimandarotti chi, quale e come sei: per ora e per la prima14 vorrei saper che cosa dimandi da qua? che augurio ne ameni? qual ordine porti da gli dèi? a che si terminarà15 questa scena? a qual fine hai messi gli piedi a partitamente mostrarti vocale in questo nostro sottoportico?16
ASINO Per la prima voglio che sappi ch’io cerco d’esser membro e dechiararmi dottore di qualche colleggio o academia, perché la mia sufficienza17 sia’autenticata,18 a fin che non siano attesi19 gli miei concetti, e ponderate le mie paroli, e riputata la mia dottrina con minor fede che...
MICCO O Giove, è possibile che ab eterno20 abbi giamai registrato un fatto, un successo, un caso simile a questo?
ASINO Lascia le maraviglie per ora, e rispondetemi presto: o tu o uno de questi altri, che attoniti concorreno ad ascoltarmi. O togati, annulati,21 pileati,22 didascali,23 archididascali, 24 e de la sapienza eroi e semidei:25 volete, piacevi, èvvi a core d’accettar nel vostro consorzio, società, contubernio,26 e sotto la banda e vessillo de la vostra communione questo asino che vedete et udite? Perché di voi, altri ridendo si maravigliano, altri maravigliando si ridono, altri attoniti (che sono la maggior parte) si mordeno le labbia: e nessun risponde? 27
MICCO Vedi che per stupore non parlano, e tutti con esser volti a me, mi fan segno ch’io ti risponda: al qual come presidente ancora tocca di donarti risoluzione,28 e da cui come da tutti devi aspettar l’ispedizione?29
ASINO Che academia è questa, che tien scritto sopra la porta: Lineam ne pertransito?30
MICCO La è una scuola de Pitagorici.
ASINO Potravis’ entrare?
MICCO Per academico non, senza difficili e molte condizioni.
ASINO Or quali son queste condizioni?
MICCO Son pur assai.
ASINO Quali, dimandai, non quante.
MICCO Ti risponderò al meglio, riportando le principali. Prima: che offrendosi alcuno per essere ricevuto, avante che sia accettato, debba esser squadrato31 nella disposizion del corpo, fisionomia et ingegno, per la gran consequenza relativa che conoscemo aver il corpo da l’anima e con l’anima.32
ASINO Ab love principium Musae,33 s’egli si vuol maritare.
MICCO Secondo: ricevuto ch’egli è, se gli dona termine di tempo (che non è men che di doi anni) nel quale deve tacere e non gli è lecito d’ardire in punto alcuno de dimandar, anco di cose non intese, non sol che di disputare et examinar propositi; et in quel tempo si chiama “acustico”. Terzo: passato questo tempo, gli è lecito di parlare, dimandare, scrivere le cose udite, et esplicar le proprie opinioni; et in questo mentre si appella “matematico” o “caldeo”. Quarto: informato de cose simili, et ornato di que’ studii, si volta alla considerazion de l’opre del mondo e principii della natura; e qua ferma il passo chiamandosi “fisico”.34
dp n="202" folio="202" ? ASINO Non procede oltre?
MICCO Più che fisico non può essere: perché delle cose sopranaturali non si possono aver raggioni, eccetto in quanto riluceno nelle cose naturali; percioché non accade ad altro intelletto che al purgato e superiore di considerarle in sé.35
ASINO Non si trova appo voi metafisica?
MICCO Non: e quello che gli altri vantano per metafisica, non è altro che parte di logica.36 Ma lasciamo questo che non fa al proposito. Tali in conclusione son le condizioni e regole di nostra academia.
ASINO Queste?
MICCO Messer sì.
ASINO O scola onorata, studio egregio, setta formosa,37 collegio venerando, gimnasio clarissimo, ludo invitto,38 et academia tra le principali principalissima. L’asino errante, come sitibondo cervio, a voi come a limpidissime e freschissime acqui;39 l’asino umile e supplicante a voi benignissimi ricettatori40 de peregrini s’appresenta bramoso d’essere nel consorzio vostro ascritto.
MICCO Nel consorzio nostro an?
ASINO Sì, sì, signor sì, nel consorzio vostro.
MICCO Và per quell’altra porta messere, perché da questa son banditi gli asini.
ASINO Dimmi fratello, per qual porta entraste tu?41
MICCO Può far il cielo che gli asini parlino, ma non già che entrino in scola pitagorica.42
ASINO Non esser cossì fiero,43 o Micco, e ricordati ch’il tuo Pitagora insegna di non spreggiar cosa che si trove nel seno della natura.44 Benché io sono in forma d’asino al presente, posso esser stato e posso esser appresso in forma di grand’uomo; e benché tu sia un uomo, puoi esser stato e potrai esser appresso un grand’asino, secondo che parrà ispediente45 al dispensator de gli abiti e luoghi, e disponitor de l’anime transmigranti.46
MICCO Dimmi fratello, hai intesi gli capitoli47 e condizioni dell’academia?
ASINO Molto bene.
MICCO Hai discorso48 sopra l’esser tuo, se per qualche tuo difetto ti possa essere impedita l’entrata?
ASINO Assai a mio giudicio.
MICCO Or49 fatevi intendere.
ASINO La principal condizione che m’ha fatto dubitare è stata la prima. È pur vero che non ho quella indole, quelle carni mollecine,50 quella pelle delicata, tersa e gentile, le quali integnono51 li fisionotomisti52 attissime alla recepzion della dottrina: perché la durezza de quelle ripugna a l’agilità de l’intelletto.53 Ma sopra tal condizione mi par che debba posser dispensar54 il principe; perché non deve far rimaner fuori uno, quando molte altre parzialitadi55 suppliscono a tal difetto, come la sincerità de costumi, la prontezza de l’ingegno, l’efficacia de l’intelligenza, et altre condizioni compagne, sorelle e figlie di queste. Lascio che non si deve aver per universale che l’anime sieguano la complession del corpo: perché può esser che qualche più efficace spiritual principio possa vencere e superar l’oltraggio che dalla crassezza, o altra indisposizion di quello, gli vegna fatto. A qual proposito v’apporto l’essempio de Socrate, giudicato dal fisognomico Zopiro per uomo stemprato, stupido, bardo, effeminato, namoraticcio de putti et inconstante; il che tutto venne conceduto dal filosofo, ma non già che l’atto de tali inclinazioni si consumasse: stante ch’egli venia temprato dal continuo studio della filosofia, che gli avea porso in mano il fermo temone contra l’émpito de l’onde de naturali indisposizioni, essendo che non è cosa che per studio non si vinca.56 Quanto poi all’altra parte principale fisiognomica, che consiste non nella complession di temperamenti, ma nell’armonica proporzion de membri, vi notifico non esser possibile de ritrovar in me defetto alcuno, quando sarà ben giudicato. Sapete ch’il porco non deve esser bel cavallo, né l’asino bell’uomo: ma l’asino bell’asino, il porco bel porco, l’uomo bell’uomo. Che se straportando57 il giudicio, il cavallo non par bello al porco, né il porco par bello al cavallo; se a...