Niente resterà pulito
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Niente resterà pulito

  1. 432 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Niente resterà pulito

Informazioni su questo libro

A cura di Edoardo Novelli e Giorgio Vasta Racconti di Marcello Fois, Raul Montanari, Christian Raimo, Luca Rastello e Piero Sorrentino Il racconto della nostra storia in quarant'anni di scritte e manifesti politici Chiunque stacca, lacera o rende illeggibili scritti o disegni, fatti affiggere dalle Autorità civili, è punito con sanzione amministrativa pecuniaria. — Art. 664 Codice Penale Dal 1968 a oggi, Alberto Negrin ha girato per le città italiane fotografando tutto quello che trovava scritto, graffiato, dipinto, incollato sui muri, sulle saracinesche, sui lampioni e sulle pensiline, sul legno dei portoni e sulla lamiera ondulata dei cantieri. Manifesti più o meno ufficiali, scritte, adesivi, murales, che urlano la rabbia e il discontento, che impartiscono ordini e chiedono voti, che condannano a morte e piangono i morti, che propongono verità, che incitano alla lotta, che esaltano ed esultano, liquidano e scherniscono, a volte spaventano, altre sorridono e fanno sorridere. È un incredibile safari attraverso i larghi crateri dei rivolgimenti sociali e le microlesioni del quotidiano, dai tazebao del 1968 al referendum sull'aborto, da Lama a Mao, dalla P2 alla Lega Nord, dalle stragi di Stato alla discesa in campo del Cavaliere passando per le mille schegge mescolate di un passato imploso e frantumato. Una rapsodica macchina del tempo che, anche grazie al romanzo corale in cui si intrecciano i racconti di Marcello Fois, Raul Montanari, Christian Raimo, Luca Rastello e Piero Sorrentino, disegna la mappa emotiva dell'Italia contemporanea, descrivendo per immagini un viaggio sregolato che intercetta i nuclei profondi e ancora incandescenti della nostra storia più recente. Storia che, nonostante sia stata spesso cancellata e ripulita, è la nostra Storia.

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2013
Print ISBN
9788817015042
eBook ISBN
9788858652930
Niente resterà pulito
Le didascalie alle immagini sono di Alberto Negrin.
Milano, 1987
images
Milano, 1987

1. Chi mi ha strappato?

Frammenti o interi crateri di vuoto al centro di un manifesto. Un senso di disperazione, un segno violento. La storia a brandelli come unica storia possibile.

Chi mi ha strappato?

— Raul Montanari
“Guarda, Salvatore. L’hanno strappato. C’era da immaginarlo, in questo porco quartiere sono tutti fasci.”
“Strappato cosa?”
“Il manifesto di quel politico, come si chiama… quello che c’era qui, no? Quello del PCI, coi baffi.”
“Del PCI?”
“Sì, del PDS. Adesso bisogna dire PDS, occhei. Hai ragione tu, maestro.”
“Be’, guarda che ti sbagli. Qui c’era la pubblicità di una macchina, mi pare che fosse la nuova Peugeot.”
“Ma no, macché Peugeot, mi ricordo benissimo.”
“Cosa, ti ricordi? Fammi il piacere, Massimo, neanche il nome ti viene in mente!”
“Porca miseria, ce l’ho sulla punta della lingua… è quello che si vede in tivù da Costanzo, e ogni tanto va anche al Processo del Lunedì.”
“Il Processo di Biscardi, si chiama. Ha cambiato nome perché non sta più sulla Rai.”
“Vabbè, quello che è. Tiene alla Roma, lui, sembra uno tranquillo ma quando si parla di calcio fa casino per quattro. Accidenti, proprio non mi viene.”
“Se ti dico che era la Peugeot! È per questo che non ti viene in mente il nome del politico: perché qui non c’era. La Peugeot o la Citroën, quelle pubblicità divertenti che fanno sempre le macchine francesi, mica come le nostre.”
“Be’, non è vero. Le pubblicità delle auto sono tutte carine ormai, anche quelle italiane. Hanno rinunciato a dire che la loro macchina va meglio delle altre, tanto chi ci crede? Son tutte uguali! Cercano solo di farti simpatia.”
“Ma va’ là, Massimo, ma cosa blateri? Si vede che non ne capisci niente. Solo le francesi fanno queste pubblicità geniali, le altre puntano sugli sconti, i finanziamenti a tasso zero, quelle promozioni che gli dai dentro l’usato e loro te lo ipervalutano, che poi sono balle perché mio cugino ha cambiato la macchina un mese fa e…”
“…E comunque te l’ho detto e te lo ripeto: qui non c’era la pubblicità di un’auto, c’era il manifesto di un politico del PDS che porca miseria non mi ricordo il nome, ma te lo potrei descrivere da capo a piedi.”
“Intanto il nome non lo sai! È la memoria che ti punisce, si ribella, perché stai dicendo una fregnaccia. Qui c’era la Citroën.”
“Non era la Peugeot? Lo vedi che non sai neanche di cosa parli?”
“Prima mi pareva che fosse una Peugeot, adesso sono quasi sicuro che era la Citroën. Comunque non mi risulta che la Citroën si sia presentata alle comunali nella lista del PDS.”
“Per Alleanza Nazionale, magari.”
“Sì, fai lo spiritoso, tanto hai toppato di brutto. Qui c’era un’auto.”
“C’era un politico! Che magari va a spasso sulla Citroën, va bene? Sei contento, Salvatore del mio cuore? Ti ripeto che c’era un politico, e il fatto che non mi ricordo il nome non vuol dire una mazza di niente!”
“Senti, non ti scaldare.”
“Non mi sto scaldando, è che non sopporto che mi si prenda per scemo. Ci passo tutti i santi giorni, io, davanti a questo muro!”
“Ehi, guarda chi c’è. Massimo e Salvatore, i figli della lupa.”
“Ciao, Anna.” “Oh, Anna.”
“Non dovreste essere al lavoro, voi due? Che ci fate qui davanti al muro? La meditazione tibetana?”
“Per la verità abbiamo in ballo una piccola discussione.”
“Cioè?”
“Tu ci passi qui davanti, ogni tanto?”
“Abbastanza. Perché?”
“Vedi che hanno strappato un manifesto? È di questo che stiamo discutendo io e Salvatore. Per caso ti ricordi cosa c’era attaccato, qui?”
“Certo che mi ricordo! Era…”
“Aspetta! Aspetta un momento, Anna, ssst!, zitta! Massimo, ci stai a fare una scommessa?”
“Tutto quello che vuoi.”
“Una pizza?” “Dieci pizze.”
“Be’, facciamo una, che dire dieci è come dire niente e io invece questa pizzona me la voglio mangiare alla faccia tua, compresa di birra. D’accordo?” “Ci sto!”
“Se intanto per gentilezza tu mi togli la mano dalla bocca e mi dite di cosa state parlando…”
“Scusa, Anna. Il fatto è che Massimo, nella sua nota demenza, sostiene che lì c’era attaccato…”
“Be’, ma a questo punto non d...

Indice dei contenuti

  1. Niente resterà pulito
  2. Copyright
  3. Muri, saracinesche, vetrine e lamiere di Giorgio Vasta
  4. NIENTE RESTERÀ PULITO
  5. Indice