Storie di solitari americani
eBook - ePub

Storie di solitari americani

  1. 378 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Storie di solitari americani

Informazioni su questo libro

Forse, non solo i solitari sono soli. Si è parlato degli abitanti delle grandi città come masse di uomini soli. Alcuni racconti americani dell'Ottocento hanno annunciato questo destino dell'uomo moderno con un notevole anticipo sulle letterature europee: Wakefield di Hawthorne (1837), L'uomo della folla di Poe (1840), Bartleby di Melville (1853).Questi e altri solitari americani formano una linea che per un secolo e mezzo ha mostrato un'America diversa da quella ufficiale.? una generazione di narratori con un'indipendenza di testa introvabile nella letteratura di oggi: Francis Bret Harte, Henry James, Kate Chopin, Mark Twain, O. Henry, Jack London, Sherwood Anderson, Ring Lardner, Dashiell Hammett, Delmore Schwartz, Flannery O'Connor. Nelle loro storie la solitudine diventa un tentativo di sottrarsi all'invadenza della volgarizzazione moderna, un modo di sfuggire alle infinite trappole e falsificazioni che incalzano. E, infine, un punto estremo dell'esperienza d'essere individui.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Storie di solitari americani di AA.VV. in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
BUR
Anno
2013
Print ISBN
9788817011358
eBook ISBN
9788858652299

MARK TWAIN

L’uomo che corruppe Hadleyburg

dp n="186" folio="184" ? dp n="187" folio="185" ?

1.

Accadde molti anni fa. Hadleyburg era la città più onesta e retta di tutta la regione circostante. Aveva mantenuto intatta questa sua fama per tre generazioni e ne andava fiera più che di qualunque altra sua proprietà. Ne andava così fiera ed era così ansiosa di perpetuarla, che cominciò a inculcare i principi dell’onestà ai bambini ancora in fasce, facendo in modo che a partire da quel momento, e per tutti gli anni della loro istruzione, tali insegnamenti costituissero la base della loro cultura. Oltre a ciò, provvide a far sì che i giovani, negli anni della loro formazione, venissero tenuti alla larga dalle tentazioni, affinché la loro onestà avesse modo di temprarsi e di solidificarsi fin dentro il midollo delle ossa. Le cittadine confinanti erano invidiose di questa virtuosa supremazia e ostentavano un certo dileggio per l’orgoglio che Hadleyburg manifestava in proposito, chiamandolo vanità; tuttavia erano obbligate a riconoscere che Hadleyburg era difatti una città incorruttibile; e, messe alle strette, ammettevano pure che, per un giovane, il semplice fatto di essere originario di Hadleyburg era la sola raccomandazione di cui aveva bisogno, qualora se ne fosse andato dalla sua città natale in cerca di un impiego di responsabilità.
Ma alla fine, col passar del tempo, Hadleyburg ebbe la cattiva ventura di offendere un forestiero di passaggio: forse senza nemmeno rendersene conto, certamente senza darvi alcun peso, in quanto cittadina che pensava soprattutto a se stessa, a cui non importava un fico secco dei forestieri o delle loro opinioni. Ma sarebbe stato meglio che in questo caso avesse fatto un’eccezione, perché costui era un tipo inesorabile e vendicativo. Per un anno intero, durante le sue peregrinazioni, tenne a mente l’affronto subito e dedicò ogni momento del suo tempo libero alla ricerca di un modo per pareggiare i conti. Escogitò molti piani, tutti buoni, ma nessuno così buono da avere un effetto travolgente; quello meno efficace avrebbe colpito un gran numero di persone, ma lui ne cercava uno che piegasse l’intera città e non lasciasse illeso nessuno. Alla fine ebbe un’idea ingegnosa e, quando gli balzò alla mente, la sua testa s’illuminò di una gioia maligna. Cominciò subito a predisporre il piano, dicendo fra sé: «Ecco cosa devo fare: corrompere la città».
Sei mesi dopo tornò ad Hadleyburg e fermò il calesse davanti alla casa del vecchio cassiere della banca, intorno alle dieci di sera. Tirò giù un sacco dal calesse, se lo caricò sulle spalle, attraversò il cortile della casa barcollando sotto il peso, e bussò alla porta. Una voce di donna disse: «Entrate», ed egli entrò, mise il sacco dietro la stufa nell’ingresso, dicendo educatamente alla vecchia signora che se ne stava seduta a leggere il Corriere Missionario accanto alla lampada:
«Vi prego, signora, rimanete pur comoda, non voglio disturbarvi. Ecco... ora è ben nascosto; non dà nemmeno nell’occhio. Potrei parlare un attimo con vostro marito, signora?».
No, era andato a Brixton, e forse non sarebbe tornato che il mattino dopo.
«Benissimo, signora, non importa. Volevo solo lasciare questo sacco nelle sue mani, perché venga consegnato al suo proprietario quando lo si troverà. Io non sono di qui e vostro marito non mi conosce; stavo passando per la città, stasera, e volevo liquidare una faccenda che ha occupato a lungo i miei pensieri. Ora che ho fatto il mio dovere, posso andarmene soddisfatto e un tantino orgoglioso, e voi non mi rivedrete più. C’è un foglio attaccato al sacco in cui è spiegato tutto. Buona notte, signora...»
La vecchia signora, impaurita dalla presenza di quel misterioso forestiero grande e grosso, fu felice di vederlo andar via. Ma si era anche incuriosita, e si accostò rapidamente al sacco, da cui tolse il foglio che cominciava così:

DA PUBBLICARE, a meno che, tramite un’inchiesta privata, non si trovi la persona giusta – entrambi i metodi risponderanno allo scopo. Questo sacco contiene monete d’oro per un peso di centosessanta libbre e quattro once...
«Santissima misericordia! La porta non è nemmeno chiusa a chiave.»
La signora Richards volò tremante alla porta e la chiuse, poi abbassò le tendine e, spaventata e preoccupata, rimase lì a chiedersi se c’era qualcos’altro che poteva fare per mettere se stessa e il denaro più al sicuro. Tese l’orecchio per sentire se c’erano dei ladri in giro, poi si arrese alla curiosità e tornò alla lampada per finire di leggere il foglio:

Io sono un forestiero e me ne sto tornando in questo momento al mio paese, dove rimarrò per sempre. Sono grato all’America per quanto ho ricevuto dalle sue mani durante la mia lunga permanenza sotto la sua bandiera; e a uno dei suoi cittadini – un cittadino di Hadleyburg – sono particolarmente grato per il grande servigio che mi ha reso circa un paio d’anni fa. Per i due grandi servigi, anzi. Mi spiego meglio. Io ero un giocatore d’azzardo, e dico ERO. Ero rovinato. Quando sono arrivato in questo villaggio, una notte, ero affamato e senza un soldo, e ho chiesto aiuto... al buio; mi vergognavo di chiedere l’elemosina alla luce. Ma sono incappato nell’uomo giusto. Costui mi ha donato venti dollari, ossia mi ha donato la vita, per come la vedevo io. E mi ha donato anche la fortuna, perché con quei soldi mi sono poi arricchito al tavolo da gioco. Ma questo non è tutto: un’osservazione che costui aveva fatto mi è rimasta dentro sino a oggi e alla fine ha prevalso su di me; e nel prevalere ha salvato il resto della mia moralità. non toccherò mai più le carte. Purtroppo non ho idea di chi fosse quell’uomo, ma voglio che lo si trovi, e voglio che abbia questo denaro, che potrà donare a sua volta, o buttar via, o tenere, come preferisce. Questo semplicemente per testimoniare la gratitudine che gli porto. Se potessi rimanere, lo cercherei io stesso; ma confido che qualcuno lo troverà. Questa è una città onesta, una città incorruttibile, e so che posso fidarmi dei suoi abitanti senza timore. Quest’uomo può essere identificato grazie a ciò che mi ha detto; sono convinto che se lo ricorderà.
Ora, la mia proposta è questa: se siete dell’idea di condurre un’inchiesta privata, fatelo. Rivelate il contenuto del presente scritto a chiunque vi parrà che possa essere la persona giusta. Se egli risponderà: «Quell’uomo sono io e gli ho detto così e così», seguite le istruzioni alla lettera: aprite il sacco e troverete una busta sigillata contenente la frase. Se l’osservazione pronunciata dal candidato combacerà con essa, dategli il denaro senza fare altre domande perché si tratterà certamente della persona giusta.
Ma se vi parrà più opportuno svolgere un’inchiesta pubblica, allora pubblicate il presente scritto sul giornale locale, aggiungendo le seguenti istruzioni: A trenta giorni da oggi, il candidato si presenti in municipio alle otto di sera (di venerdì), e consegni la sua frase, sigillata in una busta, al Rev. signor Burgess (se avrà la cortesia di prestarsi all’occorrenza); dopodiché il signor Burgess distruggerà i sigilli del sacco, lo aprirà, e controllerà che la frase sia corretta; se sarà quella giusta, allora consegnate il denaro, con la mia sincera gratitudine, al mio benefattore così identificato.

La signora Richards si sedette, con un leggero fremito di eccitazione, e ben presto si perse fra pensieri del tipo: «Ma che roba strana è questa!... E che fortuna per quel tale, che ora raccoglie quello che ha seminato senza pensare al suo interesse!... Come vorrei che fosse stato mio marito a farlo! Ché siamo così poveri, noi, così poveri e vecchi!»... Poi, sospirando: «Ma non è certo stato il mio Edward; no, lui non è il tipo da dare venti dollari a uno sconosciuto. Un bel peccato, però, a pensarci adesso...». Poi, scrollando le spalle: «Ma sono i soldi di un giocatore d’azzardo! Il salario del peccato: non possiamo tenerlo noi, non possiamo toccarlo. Mi fa senso stargli vicino. Sa di corruzione». Si spostò su una sedia più lontana... «Se almeno Edward arrivasse e lo portasse in banca; potrebbe venire un ladro da un momento all’altro; c’è da aver paura a star qui tutta sola con quel sacco.»
Alle undici il signor Richards fece ritorno, e mentre sua moglie gli diceva: «Sono così felice che tu sia tornato! », lui diceva: «Sono così stanco... da non reggermi più in piedi; che brutta cosa esser poveri e dover fare questi viaggi così faticosi alla mia età. E poi sgobbare, sgobbare, sgobbare di continuo per un salario... e far da schiavo a quell’altro là mentre che lui, ricco com’è, se ne sta in panciolle a casa sua, in ciabatte».
«Mi dispiace per te, Edward, lo sai; ma consolati: abbiamo quanto ci occorre; abbiamo un buon nome...»
«Hai ragione, Mary, ed è tutto quel che conta. Non badare alle mie ciance... è solo un momento di irritazione e non significano nulla. Dammi un bacio... ecco, tutto sparito, passata la voglia di lamentarmi. Ma cos’hai lì? Cosa c’è in quel sacco?»
Allora la moglie gli rivelò il gran segreto. Egli rimase confuso per un attimo, poi disse:
«Pesa centosessanta libbre, hai detto? Perbacco, Mary, sono quarantamila dollari – pensa – un’intera fortuna! Nemmeno dieci uomini di questo villaggio valgono tanto. Passami quella carta».
Ne fece una lettura sommaria e disse:
«Pensa un po’ che avventura! Ma cosa dico? È una storia fantastica, questa, come una di quelle cose impossibili che si leggono nei libri e non succedono mai nella vita». Si sentiva molto più risollevato adesso; era felice, perfino raggiante. Diede un buffetto alla moglie sulla guancia e disse, in tono spiritoso: «Così siamo ricchi, Mary, ricchi; basta solo seppellire il denaro e bruciare le carte. E se quel giocatore torna per far domande, dovremo solo guardarlo con freddezza e dire: “Cos’è questa fandonia che andate raccontando? Noi non abbiamo mai sentito parlare di voi e neanche del vostro sacco pieno d’oro.” Cosicché lui farà la figura del fesso, e...».
«E nel frattempo, mentre tu continui con le tue sciocchezze, il denaro è ancora qua e fra un po’ è l’ora dei ladri.»
«Vero anche questo. Molto bene, cosa dobbiamo fare, dunque... un’inchiesta privata? No, quella no; rovinerebbe il lato fantastico della faccenda. Meglio un’inchiesta pubblica. Pensa al clamore che susciterà! Tutte le altre città moriranno d’invidia; perché nessun forestiero affiderebbe un compito del genere a una città che non sia Hadleyburg, e loro lo sanno. È una grande opportunità che abbiamo. Meglio che vada in tipografia ora, prima che sia troppo tardi.»
«Fermati... fermati... non lasciarmi qui da sola con questa roba, Edward!»
Ma ormai era già uscito. Non rimase fuori a lungo, però. Non lontano dalla sua casa incontrò l’editore, proprietario del giornale, a cui disse, dandogli il documento: «Ho una bella cosa per voi, Cox... da stampare».
«Forse è un po’ tardi, signor Richards, ma vedrò.»
A casa si sedette di nuovo con la moglie e insieme continuarono a parlare di quell’avvincente mistero; non erano certo nella condizione di prender sonno. La prima domanda fu: Chi poteva esser stato fra gli abitanti della città a dare i venti dollari al forestiero? Sembrava una domanda semplice ed entrambi risposero all’unisono:
«Barclay Goodson».
«Certo», disse Richards, «potrebbe esser stato lui, era proprio da par suo fare una cosa del genere, e non ce ne sono altri in città.»
«Lo ammetteranno tutti, Edward... almeno in cuor loro, voglio dire. Sono sei mesi che la città è tornata a essere com’era una volta: onesta, gretta, virtuosa e tirchia.»
«Come l’ha sempre chiamata lui, fino al giorno della sua morte: anche in pubblico la chiamava così.»
«E quanto l’hanno odiato per questo.»
«Oh, certo; ma a lui non importava. A parte il reverendo Burgess, era quello che odiavano più di tutti.»
«Be’, Burgess se lo merita: non riuscirà mai più a farsi un’altra congregazione, qui. Per quanto sia una città meschina, sa come valutarlo. Ma, Edward, non ti pare strano che il forestiero abbia indicato proprio in Burgess colui che deve consegnare il denaro?»
«Be’, adesso che ci penso... sì. Cioè... cioè...»
«Cosa sono tutti questi cioè? Tu, avresti scelto lui?»
«Mary, forse quel forestiero lo conosce meglio di noi.»
«Come se gli giovasse, a Burgess!»
Il marito rimase incerto sulla risposta da dare; la moglie continuava a puntargli gli occhi addosso, aspettando che dicesse qualcosa. Alla fine, con l’esitazione di uno che stia pronunciando una frase che probabilmente solleverà qualche dubbio, Richards disse:
«Mary, Burgess non è una canaglia».
Questo di certo sorprese la moglie.
«Sciocchezze!» esclamò.
«Non è una canaglia. Davvero. Gli sono tutti contro per un unico motivo: quella faccenda che ha fatto tanto chiasso.»
«Proprio “quella”, hai detto bene! Come se “quella”, da sola, non bastasse.»
«Eccome. Eccome. Ma il fatto è che non era lui il colpevole.»
«Ma che dici! Non era lui il colpevole! Lo sanno tutti che il colpevole era lui!»
«Mary, sulla mia parola: Era innocente.»
«Non posso crederlo, non ci credo. Tu come fai a saperlo?»
«Ho una confessione da fare. Me ne vergogno, ma devo farla. Io ero l’unico a sapere che era innocente. Avrei potuto salvarlo e... e... ma sai anche tu com’erano scatenati tutti quanti... e non ho avuto il fegato di farlo. Si sarebbero messi tutti contro di me. Mi sono sentito vigliacco, come non mai; ma non ho avuto il coraggio; mi sono mancati gli attributi per prenderla di petto.»
Mary assunse un’aria preoccupata e rimase in silenzio per un po’. Poi disse, balbettando:
«Io... io non credo che ti sarebbe convenuto di... di... Uno non è obbligato... sai... l’opinione pubblica... bisogna essere prudenti... quindi...». Aveva preso una strada impervia e si era impantanata; ma dopo qualche istante ricominciò daccapo. «Peccato che sia andata così, però... insomma, non ce lo potevamo permettere, Edward, non ce lo potevamo proprio permettere. Oh, per nulla al mondo avrei voluto vederti fare una cosa simile.»
«Ci avrebbe fatto perdere il favore di tanta gente, Mary; e poi... e poi...»
«Quello che mi tormenta adesso è sapere cosa pensa lui di noi, Edward!»
«Lui? Lui non lo sospetta neanche minimamente che avrei potuto salvarlo.»
«Oh!» esclamò la moglie, con tono di sollievo, «che piacere mi fa! Fintanto che non sa che tu avresti potuto salvarlo, lui... lui... insomma, questo rende tutto più semplice. In effetti, potevo anche immaginarlo che non lo sapesse, perché è sempre così gentile con noi, anche se noi lo incoraggiamo così poco. Più d’una volta la gente mi ha punzecchiato su questo. I Wilson, i Wilcox e gli Harkness ci prendono un gusto maligno a dire “Il vostro amico Burgess”, perché sanno che mi dà fastidio. Vorrei proprio che la smettesse di mostrarci tutta quella simpatia; chissà perché insiste così?»
«Posso spiegartelo io. È...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. STORIE DI SOLITARI AMERICANI - di Gianni Celati
  4. BIBLIOGRAFIA
  5. NATHANIEL HAWTHORNE - Wakefield
  6. EDGAR ALLAN POE - L'uomo della folla
  7. HERMAN MELVILLE - Bartleby lo scrivano
  8. FRANCIS BRET HARTE - I reietti di Poker Flat
  9. HENRY JAMES - Brooksmith
  10. KATE CHOPIN - Storia di un'ora
  11. MARK TWAIN - L'uomo che corruppe Hadleyburg
  12. O. HENRY - Una storia non finita
  13. JACK LONDON - L'amore della vita
  14. SHERWOOD ANDERSON - Morte nei boschi
  15. RING LARDNER - Chi ha dato le carte?
  16. DASHIELL HAMMETT - Flitcraft
  17. DELMORE SCHWARTZ - Dai sogni cominciano le responsabilità
  18. FLANNERY O'CONNOR - Non è facile trovare un brav'uomo