Aurora Burning
eBook - ePub

Aurora Burning

  1. 384 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Aurora Burning

Informazioni su questo libro

I nostri eroi sono tornati. (Più o meno). Ci sono due notizie, una buona e una cattiva. Quella cattiva è che una forza oscura e antica sta per essere liberata nella galassia minacciando la sopravvivenza di ogni razza senziente che vive al suo interno. Qual è la buona? Ty e gli altri membri della Squadra 312 sono pronti a intervenire nuovamente per salvare la situazione. Tutto bene, se non fosse che incappano in una serie di tante piccole distrazioni che minacciano di distoglierli dalla missione, tipo il branco di gremp che li sta inseguendo per catturarli e accaparrarsi così la taglia messa sulla loro testa. O il gruppo di agenti AIG con inquietanti fiori argento per pupille pronti a tutto pur di mettere le mani su Auri. O, ancora, la sorella di Kal, ricomparsa dopo una lunga assenza, che non pare esattamente felice di rivedere il fratellino e che per di più ha un esercito syldrathi dalla sua. Con metà della galassia sulle sue tracce, la Squadra 312 non si è mai sentita così tanto desiderata.

Quando Ty e i suoi scoprono che l' Hadfield è stata recuperata, per loro è tempo di uscire allo scoperto. Duecento anni prima, la nave-colonia era svanita, lasciando Auri come unica sopravvissuta. E ora nella scatola nera del vascello potrebbero essere contenute informazioni fondamentali per la salvezza di tutti. Ma il tempo è tiranno e, se Auri non sarà in grado di imparare a gestire in fretta il suo potere, la squadra e tutti i suoi sostenitori rischieranno seriamente di ritrovarsi più morti del Grande Ultrasauro di Abraaxis IV.

Preparatevi a leggere di rivelazioni scioccanti, colpi in banca impossibili, doni misteriosi, e un'epica battaglia finale che segnerà il destino degli eroi più improbabili (e indimenticabili) di tutta la Legione Aurora, e forse dell'intera galassia.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Aurora Burning di Amie Kaufman,Jay Kristoff in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2021
Print ISBN
9788804734437
eBook ISBN
9788835708520
PARTE 1

GROSSO GUAIO NELLA CITTÀ DI SMERALDO

1

TYLER

Il colpo del disgregatore centra la betraskana dritta al petto.
Urla, e mentre si accascia a terra con la bava alla bocca la strumentazione digitale che tiene fra le braccia vola via. La scavalco, abbassandomi mentre un altro colpo di disgregatore mi sibila accanto all’orecchio. Il bazar che ci circonda è pieno di gente, la folla si apre davanti a me in preda al panico mentre alle spalle esplodono altri colpi. Scarlett è proprio dietro di me, capelli rosso fiammante incollati alle guance dal sudore. Supera la betraskana e le sue merci sparpagliate scusandosi come può.
«Pardooon!»
Un altro colpo. I gangster che ci inseguono tuonano alla folla di farsi da parte. Saltiamo sopra il bancone dello stand di un venditore di semptar, oltrepassiamo l’allibito proprietario e usciamo sul retro nell’ennesima strada umida e affollata. Hovercraft e rotobot. Attorno a noi pareti verde chiaro; sopra, cielo rosso; sotto, plastcemento giallo; davanti, un arcobaleno di vestiti e di carnagioni.
«A sinistra!» grida Finian dal canale di comunicazione. «Andate a sinistra!»
Obbediamo, precipitandoci in un vicolo sudicio che incrocia la strada principale. Imbonitori e ciarlatani ci fissano mentre gli sfrecciamo davanti pestando forte gli stivali e facendo volare la spazzatura. I minuscoli gangster che ci inseguono raggiungono l’imbocco del vicolo, riempiono l’aria con i BAMF! BAMF! dei colpi di disgregatore. Il sibilo delle particelle cariche mi sfiora le orecchie. In cerca di un riparo scivoliamo dietro un cassone dell’immondizia pieno di rottami meccanici.
«Te l’avevo detto che era una pessima idea!» esclama Scarlett, senza fiato.
«E ti ho risposto che io non ho mai idee pessime!» ribatto, mentre apro una porta con un calcio.
«Ah, no?» fa lei, e spara in direzione dei nostri inseguitori.
«No!» La trascino dentro. «Solo meno incredibili!»
• • • • •
Okay, torniamo un po’ indietro.
Di circa quaranta minuti, prima che iniziassero a piovere spari. So che l’ho già fatto, ma così ci si diverte di più. Fidatevi di me. Fossette, ricordate?
Allora, quaranta minuti fa: sono seduto nel séparé affollato di un bar affollato, con la musica che mi rimbomba nelle orecchie. Indosso una casacca nera attillata e dei pantaloni che lo sono ancora di più, capi che presumo essere alla moda: dopotutto li ha scelti per me Scarlett. Mia sorella è seduta appiccicata a me sul divanetto, anche lei in abbigliamento civile: rosso sangue, aderente, scollato come piace a lei.
Seduti davanti a noi ci sono una decina di gremp.
Ci troviamo in una bettola, tutta luci pulsanti e aria fumosa, piena fino al soffitto. Al centro della stanza, in basso, c’è una grande pista dove immagino si tenga qualche sport sanguinario, ma per fortuna in questo momento nessuno sta uccidendo nessun altro. Tutto attorno a noi brulicano traffici di droga e di corpi, i furfanti da quattro soldi della stazione sono alle prese con il loro lavoro quotidiano. E insieme all’odore del fumo di roccia e alla deepdub martellante delle casse, in testa mi ronza una domanda.
“Come ho fatto, nel nome del Creatore, a finire qui?”
Davanti a noi siedono i gremp: una decina di esseri piccoli e pelosi, stipati sull’altro divanetto del séparé. Tengono gli occhi fissi sul dispositivo che Scarlett ha appoggiato sul tavolo che ci divide. È un uniglass, una lastra di silicio trasparente grossa quanto il palmo di una mano, dotata di proiettore olografico che disegna, qualche centimetro più in alto, l’immagine nitida della nostra Longbow. La nave è a forma di freccia, in carbite e titanio scintillanti. Il simbolo della Legione Aurora e il numero della nostra squadra, 312, campeggiano sulle fiancate.
È all’avanguardia. Stupenda. Insieme ne abbiamo passate tante.
“E ora dobbiamo salutarla.”
A scatti di vibrisse i gremp confabulano nella loro lingua sibilante, fremente. La boss è poco più alta di un metro; tanto, per la loro specie. La pelliccia color guscio di tartaruga che ricopre il suo corpo è acconciata alla perfezione, e il completo bianco perla che indossa grida “gangster chic”. Negli occhi verde chiaro, bordati di ombretto scuro, brilla la scintilla di chi dà la gente in pasto ai propri animali domestici tanto per divertirsi.
«Rischioso, cara terrestre.» La voce della gremp è come morbide fusa. «Rrrischioso.»
«Ci hanno detto che Skeff Tannigut qualche rischio lo sa correre» sorride Scarlett. «Gode di una certa reputazione, da queste parti.»
La suddetta signora Tannigut tamburella gli artigli sulla superficie del tavolo e solleva lo sguardo dall’ologramma della nostra Longbow agli occhi di mia sorella.
«C’è il rischio normale, cara terrestre, e il rischio di farsi vent’anni nella Colonia Penale Lunar. Trafficare apparecchiature rubate della Legione Aurora non è uno scherzo.»
«Nemmeno le apparecchiature lo sono» dico.
Vedo girarsi verso di me dodici paia di occhi a fessura. Dodici mascelle munite di zanne si spalancano. Skeff Tannigut fissa sbalordita mia sorella, e le orecchie le si contraggono in cima alla testa.
«Permetti al tuo maschio di parlare in pubblico?»
«È… vivace» sorride Scarlett, rivolgendomi uno sguardo obliquo che invoca taaaci.
«Vuoi che ti venda un collare da tortura?» propone la gangster. «Per addestrarlo.»
Inarco un sopracciglio. «Grazie, ma… ahi!»
Sotto al tavolo, afferro lo stinco che mi è stato colpito e guardo in cagnesco Scarlett, che si sporge in avanti per guardare dritto negli occhi la boss della banda criminale.
«Se ti senti così generosa, saltiamo i preamboli, ti va?» Indica l’ologramma della Longbow. «Centomila ed è tua. Compresi i codici di accesso alle armi.»
Tannigut si consulta brevemente con i compari. Visto che non ho voglia di beccarmi un’altra pedata tengo la bocca ben chiusa e osservo il locale.
Il bancone ospita file di bottiglie colme di arcobaleni e le pareti sono coperte di proiezioni olografiche che mostrano partite di jetball, gli ultimi rapporti economici dalla Centrale e le notizie di navi Indomite in rotta verso le zone neutrali. Questa stazione è molto lontana dal Centro, ma continua a sorprendermi quante specie diverse la abitino. Da quando abbiamo attraccato, due ore fa, ne ho contate almeno venti: pallidi betraskani, gremp pelosi, grossi chelleriani azzurri. Questo posto è una specie di sudicia fetta dell’intera Via Lattea intinta in un losco calderone suborbitale.
Il pianeta su cui è sospesa la stazione è un gigante gassoso, leggermente più piccolo del nostro Giove. Si trova nella stratosfera, per la precisione sopra una tempesta vecchia quattro secoli e larga ventimila click. L’aria è filtrata, la città galleggiante sigillata in una cupola trasparente di particelle ionizzate che crepitano appena nei cieli sopra le nostre teste. Però riesco a sentire l’odore pungente del cloro che conferisce alla tempesta il suo colore e al quale la stazione deve il proprio nome.
Bevo un sorso d’acqua. Guardo il sottobicchiere.
BENVENUTI NELLA CITTÀ DI SMERALDO! recita. NON GUARDATE GIÙ!
I gremp hanno smesso di parlottare, e lo sguardo scintillante di Tannigut è tornato su Scar. La gangster si liscia le vibrisse con una zampa e prende parola: «Te ne do trentamila. Prima e ultima offerta».
Scar solleva un sopracciglio curato alla perfezione. «E da quando i gremp fanno gli attori comici?»
«Da quando i legionari Aurora vendono le loro navi?» ribatte la gremp.
«Magari l’abbiamo rubata, questa bimba. Cosa le fa pensare che siamo della Legione?»
Tannigut indica me. «Il suo taglio di capelli.»
«Cos’ha che non va il… ahi!»
«Con tutto il rispetto, le nostre motivazioni non le devono interessare» dice Scarlett con calma. «Nell’intera galassia non esiste una tecnologia pari a quella che esce dai laboratori Aurora. Centomila è un affare, e lei lo sa.» Scarlett si scrolla il caschetto rosso fiamma dagli occhi e riesce nell’intento di non apparire disperata come siamo in realtà. «E quindi, signora, le auguro una buona giornata.»
Scar fa per alzarsi, e Tannigut si protende per fermarla quando al bancone esplode il trambusto. Guardo verso il rumore per vedere di cosa si tratta e mi accorgo che sugli schermi le partite di jetball e le quotazioni azionarie sono state interrotte da un notiziario speciale.
Quando leggo il messaggio che scorre in basso, mi si ribalta lo stomaco.
LEGIONARI AURORA COMPIONO ATTENTATO
Un grosso terrestre chiede alla barista di alzare il volume. Un chelleriano ancora più grosso grida di rimettere sulle partite. Scoppia una piccola rissa, la barista abbassa il volume della deepdub e trasmette il notiziario dalle casse del pub.
«… L’attentato è costato la vita a oltre settemila profughi syldrathi, mentre i governi terrestre e betraskano si dicono indignati di fronte al massacro…»
Sento un colpo al cuore, che inizia a martellarmi nel petto mentre osservo le immagini. Mostrano le schegge grigio canna di fucile di una trivella per le lavorazioni minerarie annidata sulla fiancata di un asteroide enorme, sospeso in un mare di stelle.
Riconosco all’istante la struttura: è la Stazione Sagan. La piattaforma di trivellazione su cui è stata mandata la nostra squadra per la prima missione fuori dall’Accademia Aurora. Là ci ha attaccati un cacciatorpediniere terrestre, e l’AIG ci ha imprigionati. Hanno distrutto Sagan per mettere a tacere chiunque potesse averli visti prendere Auri. Ora di quel posto non restano altro che macerie.
“È difficile credere che siano passati solo pochi giorni…”
Le immagini mostrano una nave che scende in picchiata e spara una raffica di missili che inceneriscono la stazione. Ma, quando le riprese si concentrano sul vascello aggressore, mi accorgo che a far partire il colpo mortale non è lo scafo dal muso tozzo di un cacciatorpediniere terrestre. La nave che attacca è a forma di freccia, in carbite e titanio scintillanti, il simbolo della Legione Aurora e il numero della squadra campeggiano sulle fiancate.
«Buon Creatore…»
Lancio un’occhiata a Scarlett. La voce fuori campo si leva sopra il tafferuglio sempre più co...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. COSE DA SAPERE
  4. PARTE 1. GROSSO GUAIO NELLA CITTÀ DI SMERALDO
  5. PARTE 2. IL SANGUE CHE CI UNISCE
  6. PARTE 3. UN TEMPO PER BRUCIARE
  7. PARTE 4. UN’OMBRA SUL SOLE
  8. SALVE, CADETTI!
  9. Copyright