Il colosso di New York
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Il colosso di New York

  1. 144 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Il colosso di New York

Informazioni su questo libro

In una serie di folgoranti "piani sequenza" su altrettanti punti topici di New York (da Times Square al ponte di Brooklyn, dalla metropolitana all'aeroporto JFK), caustici ed eloquenti, Colson Whitehead ci offre una visione nel profondo della Grande Mela, ne ricrea l'esuberanza, il caos, la promessa e il dolore. Un panorama interiore costruito su un alternarsi jazzistico di voci, che è il modo in cui tutti, residenti e ultimi arrivati, sperimentano questa città.

E così Il colosso di New York si trasforma sotto i nostri occhi in un canto d'amore, una vivace, intelligente, intensa "ballata" dedicata alla città più "disponibile" che si conosca, un poema in prosa dal ritmo spezzato e accattivante. Perché c'è un poeta dentro queste pagine, capace di posare sulle cose uno sguardo profondo, di penetrare nelle fessure di una realtà sfaccettata e di tradurre il tutto in parole. Alla fine, è il nostro occhio, il nostro modo di guardare a uscirne trasformato.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2021
Print ISBN
9788804735717

DOWNTOWN

Saltare la corda, prendere a pugni l’aria e, soprattutto, boxare con le ombre. I pugili professionisti si preparano al grande incontro. La posta è consistente. Lo specchio all’angolo consiglia: Tieni alta la guardia e bassa la testa. Poi suona il gong e tutti escono dagli appartamenti, dai personaggi che interpretano sul posto di lavoro, scendono nelle strade, si calano nelle sembianze notturne. Il crepuscolo è una fabbrica di maschere.
Scende l’happy hour, una nebbia bassa. Nella notte in cui le signore non pagano e le bibite colorate sono scontate, prendi due al prezzo di uno. La barista supervisiona la distribuzione di bevande annacquate, raccoglie brandelli di conversazione. Le vite degli altri la svuotano goccia a goccia. Certi clienti solitari hanno un corpo che è un avvertimento. Lui colleziona sottobicchieri da tutto il mondo. Questo ha i semi di picche. Questa è la birra giusta quando vuoi berne più di una. Lei è seduta al bar in attesa di essere abbordata, come nei film. Oppure salvata, semplicemente. Gli occhi scivolano da uno sgabello all’altro, le dita accarezzano file di libri. Scruta questo scaffale, indugia sopra le coste mentre viene a sua volta scrutata, esaminata, verificata. Ci sono certo ancora dei libri da leggere. Estrai dalla tasca posteriore la tua nuova personalità. Forse questa funzionerà. Lui sente le sue parole uscire dalla bocca di un altro e rimpiange di avere lamentele così banali. Mettiti al passo. È appena cominciata.
Ruzzolano dai gradini del museo dopo aver visto l’ultima grande mostra della stagione. Lei si sente più a suo agio nello scimmiottare i critici se ha in tasca il biglietto d’ingresso, testimonianza di buona fede. Quando sono entrati nel museo del cinema, fuori era ancora giorno. Se si pensa al sovrapprezzo delle matinée. Che cosa ti piacerebbe fare. Non saprei. Tutti conoscono i nuovi ristoranti alla moda. Loro no, non escono più come una volta. Sono perseguitati dagli occhietti della babysitter. A seconda di quello che sta succedendo nel resto del mondo, per interi minuti è il peggior cameriere del pianeta. Le regole sul comportamento da tenere con i clienti insoddisfatti sono affisse sulla porta della cucina con lo scotch. Sputare nei piatti. Già all’antipasto cominciano a scaldarsi, ma si trattengono fino a casa per non litigare al ristorante. È bello condividere un’attività o un hobby con il coniuge. Questi due hanno scelto il disprezzo, e sono più uniti che mai. Anche se sembra incredibile, per una volta sono la coppia affiatata al tavolo da quattro. Gli occhi si alzano al cielo quando lui ordina piatti diversi da quelli elencati nel menù. Questo sembra buono. Mangiano qui una volta al mese, ma durante la cena si rendono conto che le cose da tempo non funzionano, e non funzioneranno più. Conto alla rovescia dei sintomi di avvelenamento da cibo. Volete un dolce. Abbiamo un vasto assortimento di amari.
Il posto dev’essere questo. Non lo è. L’indirizzo scritto qui non esiste. Forse è in un’altra città, non qui, o forse nel futuro, non oggi. Poi i profughi aprono la porta e si comincia. Lui giura di esserci già stato. Non conosce un’anima. Si è perso al cocktail party. Con chi parlare. Con uno qualsiasi. Scolati un’altra volta il ghiaccio sciolto. Vai al bar, fai un giro al bagno: quando tornerai la festa si sarà schierata in tuo favore. Non ha tanta fortuna. Insinuare un certo pettegolezzo è più difficile di quanto sembrasse. I giardinieri consigliano la pazienza, a volte le piante mettono radici, a volte no. Potendo scegliere tra due feste, il tizio laggiù prenderebbe sempre la decisione sbagliata. Un esempio calzante. Non squadrare con curiosità l’uomo vicino al tavolo degli hors-d’oeuvres. È da mezz’ora che lei cerca di far proseliti nel campo del risentimento senza riuscirci. Che cosa vedo in lui. La trasparenza. È piuttosto vecchio, lei potrebbe essere sua figlia. Per mezzo minuto abitano la metropoli dei sogni che li ha tirati fuori dalle loro città d’origine, poi scoprono che sotto i piedi non c’è niente di solido e affondano. Le sabbie mobili si incontrano più di frequente nei film, e subito dopo alle feste. Prendi nota delle mie parole: quando i libri sui tavolini avranno finalmente imparato a camminare e a parlare, sul mercato non si troveranno più mogli trofeo e ragazzini da ostentare.
I modaioli cercano rifugio in chiesa, Nostra Signora della Sottocultura Perpetua. Segue una discussione sul fatto che forse non sono più in, ma poi l’incerta ubicazione e l’arrivo dei loro simili hanno un effetto calmante. Tieni segreto l’indirizzo, lascia che la marmaglia se lo trovi da sé. Accidenti, questa schifosa performance art a momenti mi fa sentire meglio, sembra quasi risolvere i miei problemi emotivi. Lui deve andarsene presto per tornare alla sua pessima arte. Triplo urrà per la tua ricca vita interiore, che ti possa tornare utile il giorno in cui dovrai pagare l’affitto. Con l’alcol bisogna salire, se scendi stai male. Questo lo offro io. Non si sa come, finisce per pagare sempre lui. Con il passare delle ore i clienti si trasformano: spuntano gobbe, corna, squame. Che rumorini producono: il suo ragazzo è fuori città, il suo compagno di stanza è in città, il gruppo del mio amico suona in città. Ha fatto troppi progetti con troppa gente diversa e non gli andrà liscia. Lei è preoccupata perché a mezzanotte scatterà la nuova legge e la sua libertà di movimento ne risentirà. Volevi divertirti in città. La città ti punisce.
Il servizio sul giornale contiene indicazioni sbagliate sul nuovo posto in del momento. All’improvviso si trovano a percorrere strade deserte in quartieri improbabili, e prima di trovare la salvezza devono immergersi più a fondo nell’oscurità. Angoli e vicoli che sembrano usciti da certe leggende metropolitane, porte murate, fogli di giornale che rotolano simili all’erba del deserto. Semafori che sembrano forche. Passi di pericolosi vagabondi. Chiedono: Mi senti. Chiedono: Sei tu accanto a me, o questa è la fine di tutto. Poi la musica entra nei tessuti profondi, vedono le luci e la folla, ma è stata paura vera e cosa succede se si viene a sapere che dopo tutti questi anni sono ancora capaci di provare paura. C’è una cosa sulla quale puoi sicuramente contare: la notte tiene la bocca chiusa. Le porte dei night sono chiuse. Questo è il modello più popolare di Buttafuori-a-Noleggio. Loro non chiudono mai gli occhi. Nuove tecniche sataniche rendono possibile valutare a fondo le anime degli aspiranti frequentatori di locali notturni. Osservata da un certo punto di vista la corda di velluto sembra sorridere. Una delegazione di cadaveri vacilla su tacchi strutturalmente instabili. Lei ha letto un articolo dove si dice che la formaldeide è di moda. Calcoli semplici: se ammettono soltanto la bella gente, chi pagherà il prezzo del coperto.
E pensare che hanno definito pacchiana la sua camicia. Pantomima di desideri. Uno a uno i membri della banda partono in cerca di avventure. Domani pomeriggio, al risveglio, confronteranno i ricordi. Troveranno difetti ai ricchi e famosi. Bussa con delicatezza alla porta del bagno. Quelli dentro non stanno combinando niente di buono. È molto sospetto. Sta’ attento: è il turno di notte delle segretarie anoressiche. Sono talmente magre che si infilano con facilità. Sembrano tutti così belli, tirati a lucido, che vorrei dire: Avanti così, soldati. Il dj è un esperto di evoluzionismo e conosce l’ingresso di servizio del tronco cerebrale dei rettili. Il ritmo provoca ammutinamento, recluta membra e fianchi, denuda il nostro contenitore della forza di volontà. Sembra che questa sia una canzone molto famosa. I balli lascivi scatenano reazioni. Dopo tutti questi anni fa ancora tappezzeria. Avvicinarsi ballando a qualcuno e cominciare a farlo, qualunque cosa sia. Stare con le mani sui fianchi provoca la caduta dei bicchieri. Gomiti, tacchi, mani e teste. Attenti al goffo uomo-bambino a ore dieci… ballando tendono ad agitare le braccia. Lei si guarda i fianchi. Niente male.
Luna piena. Gli effetti della luna sono già riscontrabili al pronto soccorso e davanti ai bancomat. La gente ha bisogno di soldi. Se soltanto potessero prelevare buon senso. Gli amici istigano a cattivi comportamenti. Parlare con quella donna, alzare i pugni, rubare mobili. Lei lo segue da venti isolati e lui non se ne è ancora accorto. A quest’ora le strade sono una commedia volgare. Cantano: Le ragazze si picchiano, le ragazze si picchiano. Perché i matti gli si attaccano, è forse così ovvio. Li riconosci fin dai tempi delle scuole superiori e scappi. Davanti al locale jazz umido per gli assolo, oltre il bar di quartiere con l’onesta cantautrice. Alla fine della serata lei avrà abbastanza soldi per comprare un nuovo rimario. Dopo ore in questo nuovo contesto, incappare nel commesso del negozio. I mondi si scontrano. Ecco un poliziotto. Sembrava una buona idea, allora. Adesso, per il resto della sua vita dovrà spiegare in media tre volte a settimana come si è fatto questa cicatrice. Se le vittime si associassero potrebbero ricostruire le loro disgrazie fino a questo maledetto telefono pubblico. L’unico che funziona nel raggio di miglia e tutto quello che la gente ci strilla dentro si trasforma negativamente. Telegramma urgente dal ministero dei Pensieri infelici: Pensato Stop Niente di Buono Ne Verrà Stop. Come la luna sei ben visibile solo pochi giorni al mese. Eserciti un’influenza, muovi le maree. Il resto del tempo scivola via, a pezzi, e nessuno sa dove sei. Fa così freddo. Ancora pochi isolati, cara.
Conserva l’illusione che questa sera sarà diversa, inserisci i generatori d’emergenza, se necessario. Ci sono un sacco di posti liberi nei caffè più frequentati, nessuna attesa, che cosa prendi. Il menù non cambia mai. La situazione è di stallo, più o meno, con l’amico per cui provi una certa attrazione sessuale. Prendi nota di escogitare qualche stratagemma la settimana prossima. A causa di una certa confusione su chi ha il diritto di scegliere la data, la notte in cui gli uomini escono da soli non coincide con la notte in cui escono da sole le ragazze. Forse riconosci quell’uomo da certe ingarbugliate seduzioni, tipo: Sul Gradino di Casa o in un Corridoio Buio alla Festa di Natale. Lei si è autoconvinta di non avere un piano segreto. Aspetta che si apra uno spiraglio nella conversazione per rivelarne il vero scopo. In amore lui non ha mai ricevuto una lezione senza impararla. No, lei non lo ha mai ingannato, ma se la metti così me ne viene quasi voglia. Due bicchieri oltre la soglia di sopportazione, basta incontri casuali con vaghe conoscenze, parenti, colleghi di lavoro. Riferiranno. Uno a uno stiamo diventando irriconoscibili.
Ma aspetta, c’è dell’altro. Sotto il tendone del circo. In stanzette minuscole dove si conversa educatamente, in taverne sovraffollate e locali cavernosi, gli abitanti della città si mettono in fila aspettando lo stesso divertimento, le stesse partite truccate, le stesse gite interrotte. Mi piace il tuo fez. C’è ancora un sacco di tempo per piacere, lamentarsi, mostrare i lati peggiori del carattere. La persona più importante nella stanza ha un proprio campo gravitazionale e i tovaglioli gli svolazzano incontro. Mirate al basso ventre, è il loro punto vulnerabile. Qualcuno ha una mentina, forse. Deve essersi addormentata perché si comportano tutti come se la vedessero per quello che realmente è. La gente se la cava ricorrendo ai propri cavalli di battaglia, vecchie barzellette, qualche divergenza d’opinione, aneddoto n. 7. L’aneddoto n. 7 è stato sottoposto ai test ed è due volte più efficiente dell’aneddoto n. 6, nonché lungo la metà. Applaudono la sua arguzia. A un terzo dal finale è chiaro dove la barzelletta andrà a parare. Da come reagiscono si capisce che quella parola non è più in uso tra persone educate. Lo sapevi che se sorridi cortesemente bruci la stessa quantità di calorie che bruci dicendo quello che pensi. Lui le confessa il suo amore quando la stanza momentaneamente si svuota. Rientrano tutti proprio mentre lei sta per rispondergli. Un tempo erano sposati, adesso dividono la stanza come allora dividevano gli amici. Guai ad attraversare la linea di confine. Qualcuno strofina le fedi nuziali con il pollice, quando compare quella creatura. Lui ne studia l’atteggiamento mentre lei parla con il focoso straniero. Qualcosa sta facendo scattare gli allarmi. Fumo, senza dubbio. Scommettiamo dieci dollari che andranno a casa insieme. Rendersi conto all’improvviso che state parlando terribilmente vicini. Tutti gli altri sembrano essersene andati, che cosa vorrà dire. Qualcuno ti ha rubato la giacca.
Più angoscioso, per favore. Se insisti. Questo è esattamente il genere di comportamento che il suo psicoterapeuta le ha detto di evitare. Lui si è vestito come i suoi amici perché non sospettino che è diverso. Per prevenire un rifiuto lei si veste esagerando la diversità, quando il vero nemico non è il disprezzo del mondo, ma la sua indifferenza. Lui è certamente l’ultimo di una lista desolante e proprio a causa delle delusioni già incassate lei non lo vede neanche. Dilungarsi in spiegazioni sulle ultime scelte professionali. Come osa farsi vedere in giro dopo gli ultimi insuccessi. La gente dedica un paio di minuti ad assaporare i fiaschi altrui prima di essere nuovamente distratta dalle proprie inadeguatezze. Questo è l’ennesimo boccale ma lui è una spugna o ha una specie di vuoto dentro e non si sente minimamente ubriaco. Scambiano per aria di mistero l’effetto collaterale delle medicine. Sotto il tavolo sta succedendo qualcosa. I doccioni sono scesi dai nidi sui tetti e hanno preso il posto dei suoi amici, però non è tanto sicuro di dover fare qualcosa, perché in realtà sono abbastanza divertenti e molto più solidali degli umani. Si chiama ribaltamento.
Fai colpo con le tue scelte, guru del jukebox. Premi i tasti giusti e lei avrà il cervello sconvolto, ti adorerà. Tiene comizi sulla pubblica piazza perché quei pamphlet contengono la sua filosofia. È già arrivata la tua canzone. In ogni angolo della città un jukebox passivo-aggressivo ritarda le partenze. Ogni selezione li tira da qualche parte, tristi e in mare aperto, a meno che non riescano a superare in astuzia il movimento degli accordi in sottofondo. Questa notte la canzone che hai sempre disprezzato esce dal jukebox con un suono pieno e finalmente senti le parole, le capisci per la prima volta dopo tutti questi anni. Sei una persona nuova con un’anima più vecchia. Adesso è la tua canzone preferita. Per tutto questo tempo hai cantato le parole sbagliate. Qualcuno ha già deciso dove finirà la notte. Nessuno ha fatto commenti sul suo anello di fidanzamento, quindi lei fa cadere tutti i bicchieri. Con voluta distrazione. Lui racconta la sua vita, è stato l’ultimo sorso a fargli superare il limite, ma lei ne ha già abbastanza della propria di solitudine, non ha alcuna intenzione di occuparsi della sua. Cerca dentro di te per imbavagliare la parte rotta che sta parlando.
Ultimo giro. Per chiunque abbia uno sprazzo di buon senso è arrivato il momento della buonanotte. Chiunque abbia uno sprazzo di buon senso avrà capito che finisce qui. Dopo potrebbero esserci delle conseguenze. Ultimo bicchiere. Lui finge di aver bisogno di essere convinto. La baldoria procede senza intoppi, grazie per l’interessamento. Gli aggettivi che descrivono i bagni sono rari come specie in via d’estinzione, protetti dal regolamento contro la pesca di frodo, quindi usa l’immaginazione. Al diavolo l’appuntamento a pranzo. Ogni ora che passa lei cancella dall’agenda un altro appuntamento, ormai ha tutta la giornata libera. Si dice che restino aperti dopo l’orario di chiusura. Qualcosa nel modo in cui dicono “ci vediamo” cristallizza il fatto che la loro amicizia è cambiata da mesi e che in realtà non si vedranno per molto tempo. Hanno combinato: usciranno separatamente e si ritroveranno dopo dieci minuti. Non se ne accorgerà nessuno. Lo sanno tutti. Scambiarsi i numeri. Che rumorini producono: Dovremmo uscire insieme, vederci, dovremmo fare un sacco di cose che non faremo mai. Signore ubriache vengono spinte nei taxi da amici solerti, per metterle al riparo dai predatori. Lui non si sveglierà. Questa è l’ultima mano. Scommetti tutto. Qualcuno si professa attore, queste improvvisazioni sul marciapiede gli vengono naturali, tutto il goffo teatrino: Da che parte vai, Prendiamo un taxi insieme. Non vogliono tornare a casa. C’è qualcuno che li aspetta. O nessuno.
Si dirigono verso casa. Lui ricorda troppo tardi che non sopporta i lunghi tragitti in taxi. Va ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Il colosso di New York
  4. LIMITI CITTADINI
  5. PORT AUTHORITY
  6. MATTINO
  7. CENTRAL PARK
  8. LA METROPOLITANA
  9. PIOGGIA
  10. BROADWAY
  11. CONEY ISLAND
  12. IL PONTE DI BROOKLYN
  13. ORA DI PUNTA
  14. DOWNTOWN
  15. TIMES SQUARE
  16. JFK
  17. Copyright