Continental Op
eBook - ePub

Continental Op

  1. 252 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Continental Op

Informazioni su questo libro

Duro, cinico, del tutto privo di ottimismo nei confronti della natura umana, il Continental Op non è, né sarà mai, un soggetto raccomandabile. Per contro, è un investigatore dal fiuto infallibile e dalla tenacia formidabile, in grado di risolvere qualsiasi caso con rigore e lucidità senza per questo esitare a servirsi di ogni possibile inganno. Il Continental Op, il più dirompente e originale tra i personaggi di Hammett, quello che ha segnato una vera e propria rivoluzione nella detective story, è il protagonista delle sette storie comprese in questo volume. Al centro dei racconti - classici del genere hard-boiled ambientati negli USA tra gli anni Venti e Trenta e ispirati a eventi reali nei quali l'autore si è imbattuto quando lavorava per l'Agenzia Pinkerton - l'intero spettro del crimine: intrighi rapine omicidi. Ma soprattutto l'immancabile figura di una affascinante dark lady, tanto conturbante quanto pericolosa, che cerca con ogni mezzo di sedurre l'incorruttibile Op.

Domande frequenti

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Informazioni

Whosis Kid

Tutto cominciò a Boston, nel 1917. Un pomeriggio mi imbattei in Lew Maher davanti al Touraine Hotel, in Tremont Street, e ci fermammo a fare un po’ di pettegolezzi nella neve.
Gli stavo raccontando non so cosa quando mi interruppe di colpo:
«Da’ un’occhiata al ragazzo che si sta avvicinando. Quello con il berretto scuro.»
Obbedii e vidi un ragazzo di circa diciott’anni, con la faccia pustolosa, la bocca imbronciata, gli occhi scialbi e castani e un naso grosso e informe. Superò il detective e me senza prestarci attenzione e notai le sue orecchie. Non erano a cavolfiore come quelle dei pugili e neppure particolarmente deformi, ma i lobi si curvavano in dentro e in fuori con ondulazioni stranissime.
All’angolo sparì dalla vista, svoltando in Boylston Street verso Washington.
«Quello è un ragazzo che si farà un nome se non verrà arrestato o fatto fuori prima» predisse Lew. «È meglio che lo segni sulla tua lista. Lo chiamano Whosis Kid.1 Ti dovrai occupare di lui prima o poi.»
«Qual è la sua specialità?»
«Rapina a mano armata, omicidio su commissione. Ha tutte le qualità giuste per riuscire. Spara bene ed è matto come un cavallo. Non è frenato dalla prudenza o dalla paura delle conseguenze. Vorrei che lo fosse. I più facili da catturare sono i più cauti e assennati. Giurerei che è stato lui a fare due lavoretti a Brookline il mese scorso. Ma non ho prove. Un giorno o l’altro però lo prenderò: è una promessa.»
Lew non poté mantenere la sua promessa. Fu ucciso un mese dopo in un appartamento di Audubon Road.
Una settimana o due dopo questa conversazione lasciai la filiale di Boston della Continental Detective Agency per arruolarmi nell’esercito. Finita la guerra, tornai a impiegarmi nell’agenzia di Chicago, vi rimasi un paio d’anni, e fui trasferito a San Francisco.
Così passarono quasi otto anni prima che mi ritrovassi seduto dietro le orecchie ondulate di Whosis Kid al Dreamland Rink.
Il venerdì era sera di incontri sul ring di Steiner Street. Quella particolare sera era la prima che avevo libera dopo molte settimane. Ero andato in Steiner Street, mi ero seduto su una dura sedia di legno non lontano dal ring e avevo cominciato a guardare i ragazzi che incrociavano i guantoni. Dopo circa un quarto d’ora notai quel paio di orecchie strane e, in qualche modo, familiari, due file davanti a me.
Non le riconobbi subito. Non riuscivo a vedere la faccia del loro proprietario. Stava guardando Kid Cipriani e Bunny Keogh che se ne davano un sacco. Persi la maggior parte di quell’incontro. Ma, durante un breve intervallo, Whosis Kid girò il capo per dire qualcosa all’uomo accanto a lui. Lo vidi in faccia, e ricordai.
Non era cambiato granché, di sicuro non era migliorato per niente. I suoi occhi erano ancora più scialbi e la sua bocca ancora più perversamente imbronciata di quanto ricordassi. La sua faccia era sempre malaticcia, anche se un po’ meno pustolosa.
Si trovava proprio in linea retta tra me e il ring. Ora che lo avevo riconosciuto, potevo anche trattenermi a guardare il resto dello spettacolo al di sopra della sua testa, senza timore che mi individuasse.
Per quel che ne sapevo, Whosis Kid non era ricercato in nessuno Stato – non dalla Continental, per lo meno – e se fosse stato un semplice borsaiolo o un delinquente comune, pesci piccoli di cui l’agenzia si occupa solo occasionalmente, l’avrei lasciato in pace. Ma le rapine sono in continuo aumento. I più importanti clienti della Continental sono le compagnie d’assicurazione, e le polizze contro la grassazione costituiscono gran parte del lavoro delle assicurazioni.
Quando Whosis Kid se ne andò, nel bel mezzo dell’incontro principale – insieme a quasi metà degli spettatori, incuranti di quello che sarebbe successo ai pesi massimi che stavano mettendo in scena un bello spettacolo sul ring –, lo seguii.
Era solo. Sarebbe stato facile pedinarlo. Le strade erano piene di spettatori che si allontanavano. Il Kid passeggiò lungo Filmore Street, si fermò a prendere un panino e un caffè in un locale e salì sul tram numero 22.
In McAllister Street salì – e così feci anch’io – sul 5, scese a Polk, camminò per un isolato verso nord, svoltò a ovest, proseguì per un isolato e mezzo e salì poi le scale di uno stabile sporco con camere ammobiliate, che occupavano il secondo e il terzo piano sopra un’officina meccanica, sul lato sud di Golden Gate Avenue, tra Van Ness e Franklin.
La cosa mi lasciò perplesso. Se fosse sceso dal tram a Van Ness o Franklin, si sarebbe risparmiato un isolato a piedi. Invece era sceso a Polk ed era tornato indietro. Per fare esercizio, forse.
Mi trattenni sulla strada per un po’ per vedere se succedeva qualcosa alle finestre sulla facciata. Nessuna si illuminò dopo che il Kid fu entrato. A quanto pareva non aveva una stanza sulla strada, oppure era un giovane molto prudente. Sapevo che non mi aveva visto. Non era possibile. Non gli si era presentata l’opportunità.
Dato che la facciata della casa non mi forniva alcun indizio, girai in Van Ness Avenue per osservare il retro. L’edificio arrivava fino a Redwood Street, un vicolo stretto che tagliava in due l’isolato. Sul retro quattro finestre erano illuminate, ma non mi dissero niente. C’era anche una porta. Sembrava appartenere all’officina. Dubitavo che gli inquilini dei piani superiori potessero servirsene.
Sulla strada di ritorno verso il mio letto e la mia sveglia, passai dall’agenzia e lasciai un biglietto per il Vecchio:
Tengo d’occhio Whosis Kid, rapina, 25-27 anni, altezza 1 metro e 70, olivastro, capelli cast., occhi cast., naso grosso, orecchie storte. Orig. Boston. Niente su di lui? Sta tra Golden Gate e Van Ness.
Alle otto del mattino seguente mi trovavo a un isolato di distanza dalla casa in cui era entrato il Kid, in attesa che riapparisse. Cadeva una pioggia fitta, ma non m’importava. Ero chiuso in un coupé nero; un’auto ideale per lavorare in città grazie al suo aspetto tranquillo e rispettabile. Quel lato di Golden Gate Avenue è tutto un susseguirsi di autorimesse, officine meccaniche, concessionari di auto usate e cose del genere. C’è sempre una gran quantità di macchine in sosta lungo la strada. Anche se dovevo rimanermene fermo lì per tutto il giorno non correvo il rischio di dare nell’occhio.
E fu un bene. Per nove interminabili ore sedetti ad ascoltare il rumore della pioggia sul tetto della macchina e ad aspettare Whosis Kid, senza vederlo e senza niente da mettere sotto i denti, tranne le Fatima. Cominciavo a pensare che mi fosse sfuggito. Dopotutto, non sapevo con certezza se abitasse lì. Poteva essersene andato a casa dopo che io mi ero allontanato verso la mia. Ma in questo mestiere, se ci si lascia travolgere dalle ipotesi pessimistiche si è finiti. Rimasi in macchina con gli occhi incollati alla porta dell’edificio sporco dove avevo visto entrare la mia preda la sera precedente.
Poco dopo le cinque Tommy Howd, il nostro fattorino con il naso da pugile, mi rintracciò e mi porse un messaggio del Vecchio:
Whosis Kid ricercato dalla filiale di Boston perché sospettato di rapina, ma niente di definitivo contro di lui. Vero nome si ritiene sia Arthur Cory o Carey. Può essere implicato in rapina a gioielleria Tunnicliffe di Boston di un mese fa. Commesso ucciso, rubate pietre per un valore di sessantamila dollari. Nessuna descrizione dei due rapinatori. Agenzia di Boston ritiene valga la pena indagare. Autorizzano sorveglianza.
Dopo aver letto il biglietto, lo restituii al ragazzo – non è saggio portarsi dietro indizi del lavoro che si sta svolgendo – e gli dissi:
«Potresti telefonare al Vecchio e pregarlo di mandare qualcuno a rilevarmi mentre vado a mangiare un boccone? Non mastico niente dalla prima colazione.»
«Difficile» disse Tommy. «Sono tutti occupati. Sono stati fuori tutto il giorno. Non capisco perché non vi portiate dietro qualche tavoletta di cioccolato da...»
«Hai letto troppe storie sugli esploratori dell’Artide» lo accusai. «Se un uomo sta morendo di fame è pronto a mangiare qualsiasi cosa, ma se è soltanto normalmente affamato non desidera certo riempirsi lo stomaco di dolci. Cerca un po’ qui intorno e vedi se riesci a procurarmi un paio di sandwich e una bottiglia di latte.»
Mi guardò accigliato, poi la sua faccia di quattordicenne assunse un’espressione astuta.
«Ti dirò cosa faremo» suggerì. «Dimmi che aspetto ha questo tipo, e in che casa si trova, e io starò di guardia mentre vai a farti un pasto decente. Eh? Bistecca e patatine fritte e torta e caffè.»
Tommy sogna sempre di sostituire qualcuno e di risolvere tutto affrontando da solo reggimenti di banditi. Ma è molto difficile che gli si presenti una simile eventualità, e in quel momento l’avrei lasciato tentare volentieri. Il Vecchio, però, mi avrebbe spellato vivo se avesse saputo che avevo lasciato un ragazzetto da solo in mezzo a un branco di delinquenti.
Quindi scossi la testa.
«Il nostro uomo ha sempre con sé quattro pistole e un’accetta, Tommy. Ti mangerebbe.»
«Balle! Voi agenti volete sempre far credere di essere gli unici a saper fare il vostro lavoro. Questi delinquenti non possono essere ossi tanto duri: altrimenti non riuscireste a prenderli.»
C’era una buona dose di verità in quello che diceva, così cacciai Tommy fuori nella pioggia.
«Un sandwich alla lingua, uno al prosciutto, e una bottiglia di latte. E in fretta.»
Ma, quando tornò con il cibo, non ero più lì. Si era appena allontanato quando Whosis Kid, il bavero del cappotto rialzato contro la pioggia battente, uscì dall’edificio.
Svoltò a sud in Van Ness.
Quando arrivai all’angolo con il coupé, non era più in vista. Non poteva essere già arrivato in McAllister Street. A meno che non fosse entrato in qualche casa, Redwood Street – il vicolo stretto che tagliava in due l’isolato – era la mia mossa migliore. Proseguii in Golden Gate Avenue per un altro isolato, girai a sud, e raggiunsi l’angolo tra Franklin e Redwood Str...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Continental Op
  4. Il decimo indizio
  5. Al Golden Horseshoe
  6. La casa di Turk Street
  7. La ragazza dagli occhi d’argento
  8. Whosis Kid
  9. Il caso Main
  10. L’omicidio di Farewell
  11. Copyright