Se la prima parte era teorica, la seconda è incentrata sulla applicazione pratica, sul trasformare le incognite in ispirazioni, in un certo senso.
Per metterti a tuo agio, mi concentrerò soprattutto sulle rogne non ancora capitate, quelle che ti danno il tormento a prescindere. Ti aiuterò a stabilire se il tormento è o non è giustificato e, se sì, a prepararti e a limitare i danni causati dai problemi che ne potrebbero scaturire.
E, in certi casi, addirittura a impedire del tutto a quei problemi di nascere.
Cominceremo con il classificare le incognite per categoria, un po’ come fa il National Weather Service con gli uragani. Tranne che in questo caso non è di quel fenomeno che stiamo parlando, ma di piogge di merda.
E dai, lo sapevi che stava arrivando la battuta...
Poi assegneremo un ordine di priorità a che cosa va sistemato e quando in base al mio fattore preferito in assoluto: l’urgenza.
Alla fine della seconda parte sfrutteremo questi strumenti per realizzare il decluttering mentale del casino che hai in testa, un’ipotetica pioggia di merda alla volta. E allenandoti ad applicare il Metodo NoWorries alle rogne non ancora capitate, sarà ancora più facile sfruttarlo con le rogne già capitate (di cui parleremo nella terza parte, ovviamente).
In poco tempo diventerai un professionista nel trasformare le incognite in ispirazioni.
E non avrai più bisogno di me. Sniff.
Scegli una categoria, una qualsiasi
Probabilmente conosci la scala di intensità degli uragani: si chiama Scala Saffir-Simpson e li divide in cinque categorie.
I meteorologi le usano per prevedere (e spiegarci) la quantità di danni provocati dal passaggio di un uragano; la categoria 1 è la meno pericolosa, la 5 la peggiore. Naturalmente quelli del meteo non indovinano sempre: ci sono tante variabili imprevedibili che determinano la vera entità del danno post-uragano, come la tenuta relativa dei tetti, degli impianti elettrici, delle tende, degli ormeggi e degli arredi da giardino nella zona colpita. (Per questo i meteorologi hanno il lavoro più sicuro di tutti; non importa un accidente se non ci azzeccano sempre, perché non possono farlo sempre, e sono contenti così. Io sarei una pessima meteorologa.)
A ogni modo, le definizioni delle categorie da 1 a 5 sono incontestabili: esse esprimono la forza dell’uragano in termini di velocità massima del vento, un dato del tutto oggettivo. L’anemometro non mente.
Le piogge di merda sono diverse nel senso che nessun -ometro può misurare la forza esatta di ogni singolo evento: a influenzare questa forza, che definiremo “gravità”, è unicamente il modo in cui il singolo individuo che ne è colpito la sperimenta.
Per esempio, mettiamo che tu stia interpretando il ruolo che sognavi da una vita, quello di Blanche Devereaux in Cuori senza età: Il musical, e che dopo tre settimane di apprezzatissime repliche il regista ti cacci dal cast per sostituirti con la cougar sua nuova fidanzata. Sei a pezzi. D’altra parte, il tuo amico Guillermo sta esultando perché lo hanno licenziato dall’agenzia di pompe funebri dove truccava labbra e occhi alla clientela.
Stessa pioggia di merda, oggettivamente, ma diversa esperienza soggettiva.
(Che ne dici di mettere in contatto Guillermo con l’amichetta del regista? Sarebbe un peccato sprecare il suo talento nel rianimare i cadaveri.)
Inoltre, non puoi paragonare la tua esperienza di una certa pioggia di merda con quella diversa di qualsiasi altro. Il tuo cuore spezzato è più o meno “importante” del mio dente rotto? CHI PUÒ DIRLO.
Perciò le categorie delle piogge di merda non si basano su quanto possono essere gravi, ma semplicemente su quanta probabilità c’è che ti investano davvero, in una scala da uno a cinque. Per esempio, se sei una persona con un sacco di amici, “E se alla mia festa di compleanno non viene nessuno?” sarebbe una categoria 1, Molto improbabile, laddove “E se due mie amiche danno una festa nello stesso weekend e mi tocca scegliere?” è una categoria 5, Inevitabile. O viceversa, se sei un’eremita.
Da questo momento, il tuo barometro è la probabilità. Possiamo chiamarlo, che ne so, probabilometro.
E anziché pretendere che un singolo meteorologo, incaricato di prevedere i danni potenziali di un uragano di categoria 3 attraverso una superficie di trentatremila chilometri quadrati distribuiti su tre stati, sappia dire con esattezza che cosa succederà a casa tua, chiederemo a un singolo meteorologo di concentrarsi soltanto su casa tua.
Ah, casa tua è la tua vita e il meteorologo, o la meteorologa, sei tu: l’unico o l’unica che può prevedere se la pioggia di merda si abbatterà su di te.
Ecco le cinque categorie della Scala Sarah Knight delle piogge di merda.
Categoria 1: MOLTO IMPROBABILE
Categoria 2: POSSIBILE MA NON PROBABILE
Categoria 3: PROBABILE
Categoria 4: MOLTO PROBABILE
Categoria 5: INEVITABILE
Ti invito ancora a notare che la scala non indica né la forza né la gravità dell’evento, ma soltanto la probabilità che esso accada. Quando è il momento di sprangare metaforicamente le finestre e chiudere i boccaporti, la misurazione del probabilometro ti aiuterà a gestire con efficacia i fondi sbrocco. Meno FS sull’improbabile, più FS sul probabile.
(E ti capiterà pure di non dover spendere neanche un FS per prepararti; li potrai risparmiare per le pulizie. Ma ne riparleremo meglio in seguito.)
Per familiarizzare con il sistema delle categorie, diamo un’occhiata a qualche potenziale pioggia di merda in azione.
Per esempio, ti piace sciare? A me no, perciò è MOLTO IMPROBABILE che mi rompa una gamba sciando. categoria 1, di sicuro. (Se invece mi piacesse sciare, sarebbe una categoria 4, MOLTO PROBABILE che mi possa rompere una gamba. Conosco i miei limiti.)
Adesso pensa a quello strafigo di Alberto Tomba. Anche per lui l’eventualità di rompersi una gamba sciando sarebbe stata una categoria 1, MOLTO IMPROBABILE, perché era bravo. Ma a pensarci bene anche una categoria 4, MOLTO PROBABILE, perché sciava praticamente sempre, ad alte velocità, zigzagando con quelle pazzesche cosce superallenate tra spietate strutture di metallo. Avrei lasciato decidere ad Alberto, in quanto meteorologo di se stesso, quanto ritenesse probabile rompersi una gamba sciando, e perciò quanti fondi sbrocco avrebbe dovuto gestire se un giorno fosse successo.
Oppure parliamo di terremoti, è sempre divertente.
Per gli abitanti del Minnesota, che stando a Wikipedia “non è uno stato attivissimo dal punto di vista della tettonica” è MOLTO IMPROBABILE – categoria 1 – dover fare i conti con un terremoto potente; al contrario, chi ha una casa lungo la zona di subduzione della Cascadia convive ogni giorno con la categoria 5. (L’avete letto quell’articolo del 2015 sul “New Yorker”? Io sì. Mi spiace, costa pacifica del nordovest americano, è stato bello conoscerti.) Detto questo, però, tieni conto che una pioggia di merda di categoria 5 non è per forza un evento catastrofico che fa tremare la terra. Non è necessariamente così grave, ma soltanto INEVITABILE.
Per esempio, se hai un bimbo piccolo, è quasi sicuro che ti vomiterà addosso. Se sei una candidata presidenziale, ti giudicheranno slealmente per il timbro della voce e per come ti vesti. E se prendi spesso l’aereo, un giorno o l’altro perderai una coincidenza e rimarrai bloccata per sei ore all’aeroporto di Shannon, in Irlanda, sola con un panino omaggio e il tuo portatile, sul quale guarderai The Hateful Eight e penserai Boh, alla fine non era malaccio.
Si può declassare?
Ogni incognita è un temporale tropicale – di merda – che si addensa sul tuo radar mentale. Alcune diventano piogge di merda a tutti gli effetti, altre no, ma a differenza dei cicloni tropicali non è detto che tu non sia in grado di controllarne la direzione, specialmente se si tratta di una categoria 1 che quindi, di per sé, sono già molto improbabili. Per esempio, se continuo a non andare a sciare, non mi romperò mai una gamba sciand...