
- 232 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Informazioni su questo libro
I ricordi raccolgono dodici libri di meditazioni in forma di aforisma, che il grande imperatore filosofo scrisse durante le sanguinose campagne militari, lottando vanamente contro le invasioni dei barbari. I ricordi non sono dunque un diario, memoria di gesta passate; al contrario, con la loro natura di «schegge» scaturite dal piú profondo dell'anima di un uomo saggio, rappresentano un breviario spirituale che parla a ciascuno, in ogni tempo. A sorreggerne ogni riga è chiamata la lucidissima morale stoica («arte di vivere», ricerca di sapienza e pratica di virtú) di Seneca ed Epitteto. Si compone cosí un'opera fra le piú alte, per intensità morale e intellettuale, della storia del pensiero: il cosiddetto «vangelo dei pagani», quello che Giacomo Leopardi definí «la filosofia in trono».
Domande frequenti
Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a I ricordi di Marco Aurelio, Carlo Carena, Carlo Carena,Francesco Cazzamini-Mussi in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Storia e Biografie in ambito storico. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.
Informazioni
I ricordi
Libro primo
1.
Da Vero, mio avo1, costumi retti e mitezza d’animo.
2.
Dalla reputazione e dalla memoria del padre mio2, modestia e carattere virile.
3.
Da mia madre3, il rispetto verso gli Dei; la liberalità; il contenermi non soltanto dal compiere il male, ma perfino dal pensarlo; e la frugalità nel cibo e il rifuggire la vita fastosa dei ricchi.
4.
Dal mio bisnonno4, il non aver frequentato le scuole pubbliche, l’aver avuto in casa insigni maestri e l’aver capito che, riguardo a questo, non bisogna lesinare sulle spese.
5.
Dal mio precettore5, il non aver parteggiato né per la fazione dei «verdi» né per quella degli «azzurri», e, nei combattimenti dei gladiatori, di non essere stato né «parmulario» né «scutario»6; il saper sopportare le fatiche7, l’accontentarmi di poco, il saper bastare a me stesso; il non immischiarmi negli affari altrui; il non prestar facile orecchio alle calunnie.
6.
Da Diogneto8, il trascurare le inezie, il non credere alle chiacchiere dei magi e dei fattucchieri sugl’incantesimi, gli esorcismi ed altre fole del genere; il non fare combattere quaglie9 né prender gusto a cose simili; il tollerare la schiettezza; l’aver coltivato gli studi filosofici, l’aver seguito come maestri Bacchio, Tandaside e Marciano10; l’aver scritto da fanciullo dei dialoghi, l’aver desiderato riposare sopra un piccolo letto o una pelle e l’aver seguito quelle usanze che sono dell’educazione dei Greci.
7.
Da Rustico11, l’aver concepito la necessità di correggere e di vigilare il mio carattere; il non essermi sviato dietro ambizioni da sofista, dissertando su scienze speculative, o declamando orazioncelle esortatorie; il non aver ostentato austerità o prosperità per essere ammirato; l’aver lasciato da parte la retorica12, la poesia e l’eleganza della parola; il non passeggiar per la casa vestito della toga e non fare altre cose del genere; lo scriver lettere con semplicità e naturalezza come quella ch’egli ebbe a scrivere da Sinuessa13 a mia madre; a dimenticare ogni rancore e ad essere sempre disposto a rappacificarmi con quanti si sono adirati con me e mi hanno offeso, appena dimostrino di ricredersi; a leggere attentamente e a non ritenermi soddisfatto d’una superficiale comprensione; il non acconsentire facilmente ai loquaci; l’aver conosciuto i commentari d’Epitteto, ch’egli ebbe a donarmi spontaneamente.
8.
Da Apollonio14, l’indipendenza dello spirito, la fermezza di animo, la circospezione; il non tener calcolo, neppure per poco, che della ragione; l’esser sempre uguale15 nei maggiori affanni, nella perdita del figlio16, nelle malattie piú lunghe; l’aver veduto chiaramente nel suo esempio come un individuo possa essere contemporaneamente inflessibile e mite; il non irritarmi nel concedere schiarimenti; l’aver conosciuto un uomo che in modo palese giudicava come l’ultima delle sue virtú l’esperienza e l’ingegnosità che egli aveva nel comunicare altrui la propria scienza; e l’aver imparato in quale maniera si debbano ricevere dagli amici quelli che si dicono favori, senza per ciò mostrarsi loro servili né d’altronde rifiutarli con disdegno.
9.
Da Sesto17, la benignità e l’esempio del buon padre di famiglia; l’idea della vita secondo natura; la serietà senza affettazione; lo studio di scrutare attentamente quel che occorra agli amici; la sopportazione verso gl’ignoranti e gl’inconsiderati; la sua maestria nell’adattarsi a tutti, in modo che la sua conversazione, oltre ad essere piú lusingatrice d’ogni adulazione, gli guadagnava anche tra quegli uomini, anche in quel tempo, grandissima venerazione; la sua arte di cogliere e distribuire ordinatamente i precetti indispensabili del vivere; il suo rifuggire sempre da ogni escandescenza o passione, ma l’essere stato, nel tempo stesso, l’individuo piú calmo e piú dolce; la propensione a dir bene di tutti, e ciò senza strepito; la sua grande cultura esente da qualsiasi ostentazione.
10.
Da Alessandro il grammatico18, il non censurare alcuno; il non biasimare oltraggiosamente chi, discorrendo, cade in un barbarismo, in un solecismo, o in errori, ma soltanto far sentire con abilità l’esatta dizione sotto l’apparenza di rispondergli o di seguire la stessa idea con nuovi argomenti e di voler discutere con lui non già sulla parola, ma sulla cosa stessa, o pure con qualche altro opportuno suggerimento del genere.
11.
Da Frontone19, l’aver conosciuta quanta invidia, frode e simulazione esista nei tiranni e come in complesso coloro che tra noi son detti patrizi abbiano poi meno cuore degli altri.
12.
Da Alessandro il platonico20, il non dire ad altri, o scrivere per lettera spesso e senza necessità «io sono occupato»21; né l’avvezzarmi in siffatta maniera a esimermi dagli obblighi miei verso coloro tra i quali vivo, accampando la scusa dell’urgenza degli affari.
13.
Da Catulo22, a non trascurare le lagnanze di un amico, anche se egli si lagni senza motivo, ma di fare il possibile per rasserenarlo; e il parlare favorevolmente e volentieri dei propri maestri, come si racconta di Domizio e Atenodoto23, e il nutrire verso i figliuoli un affetto sincero.
14.
Da Severo24, l’attaccamento verso la famiglia, la verità, la giustizia; l’aver fatto, mercé sua, la conoscenza di Trasea, d’Elvidio, di Catone, di Dione, di Bruto25; l’aver concepito uno Stato nel quale le leggi fossero uguali per tutti e cosí i diritti d’ogni individuo e la libertà di parola, e in cui esistesse un potere regio che apprezzasse sopra tutto la libertà dei sudditi. Inoltre, sempre da lui, la semplicità e un costante apprezzamento della filosofia; il beneficiare, con una liberalità volenterosa e senza risparmio; una fiducia costante; la certezza nei riguardi dell’affetto degli amici; il suo astenersi dal rimproverare apertamente colui che lo merita, e il non essere mai stati gli amici suoi costretti a scrutare la sua volontà, manifesta invece a tutti.
15.
Da Massimo26, il saper padroneggiarsi e il non lasciarsi prender la mano in nessuna evenienza, e superare con serenità cosí le malattie come l’avversa fortuna, e la moderazione del carattere, nel tempo stesso dolce e austero; e non eseguire gli impegni a casaccio; e l’aver convinto tutti che quanto diceva fosse sentito e quanto faceva tendesse al bene; il non stupir di niente, né impaurirsi; il non essere per nulla frettoloso, non tardo, non incerto, non proclive ad avvilirsi; il non trascorrere dall’ilarità all’ira, al sospetto; l’essere corrivo al beneficare, al perdono; l’essere sincero; sembrare piuttosto uomo istintivamente retto che non ravveduto; a non infondere in altri il dubbio d’essere stato disprezzato da lui o la presunzione d’esserne migliore, e infine il suo affabile e arguto motteggiare.
16.
Dal padre mio27, mitezza e perseveranza irremissibile nelle deliberazioni ben ponderate; il disprezzo dei cosiddetti onori; l’amore al lavoro, la tenacia; l’ascoltare quanti propongono cose di pubblica utilità; la fermezza nel ricompensare ciascuno secondo i meriti28; l’esperienza nel conoscere quando sia necessaria la severità, quando la clemenza; il porre termine alla pederastia29; l’avere il senso della comunità; il lasciar gli amici liberi di non cenare sempre con lui e di non seguirlo per forza nei viaggi30, il mostrare sempre lo stesso animo a coloro che per qualche impegno non avevano potuto accompagnarlo; la cura, nei consigli, d’indagare le cose con attenzione e c...
Indice dei contenuti
- Copertina
- I ricordi
- Introduzione di Carlo Carena
- I ricordi
- Indice dei nomi
- Il libro
- L’autore
- Copyright