La gestione del sistema di produzione
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La gestione del sistema di produzione

Pianificazione, programmazione, controllo, misura e miglioramento

  1. 640 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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La gestione del sistema di produzione

Pianificazione, programmazione, controllo, misura e miglioramento

Informazioni su questo libro

Il sistema di produzione è uno degli elementi chiave per la creazione di un vantaggio competitivo delle aziende industriali e l'importanza che negli anni hanno assunto, per la sopravvivenza e la crescita delle imprese, i temi di riduzione dei costi di produzione, contrazione dei tempi di risposta e incremento del livello di servizio al cliente, stimola ad approfondire le tematiche della sua gestione. In questo testo la gestione del sistema di produzione è concepita in un'ottica estesa, non limitata cioé alle sole tecniche per la formulazione dei piani di produzione, ma comprendente anche le tematiche del miglioramento della qualità, dei sistemi informativi a supporto delle attività produttive e dei sistemi di misura delle prestazioni di efficacia e di efficienza. L'impostazione del lavoro è quella propria della School of Management del Politecnico di Milano, caratterizzata dal bilanciamento tra "sapere" e "saper fare", da una particolare attenzione all'innovazione dei sistemi gestionali, organizzativi e tecnologici, e infine da un sano orientamento all'utilizzo di strumenti quantitativi. Il testo è articolato in tre parti: nella prima vengono introdotte le caratteristiche dei sistemi di produzione e sono presentate le classificazioni che evidenziano i grandi problemi che il manager industriale deve affrontare e le misure di prestazione per valutare l'efficacia e l'efficienza del sistema; nella seconda, il cuore concettuale del volume, si dettagliano gli approcci e le tecniche per la gestione del sistema di produzione, con focus sulla gestione a scorta e sulla gestione a fabbisogno; nella terza, infine, si analizzano le principali evoluzioni del sistema di produzione, sia in termini di strumenti gestionali (utilizzo delle tecniche ICT), sia in termini progettuali (approcci Just In Time, Lean e Six Sigma per il miglioramento delle prestazioni). Casi reali, esempi numerici e glosse facilitano il lettore nel focalizzare i concetti chiave e la loro applicabilità ai contesti reali.

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Informazioni

Editore
ETAS
Anno
2014
Print ISBN
9788817068062
eBook ISBN
9788858672426
Argomento
Business

PARTE SECONDA

Le tecniche di gestione
del sistema di produzione

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3

Introduzione alla gestione del sistema di produzione

SOMMARIO3.1 Il sistema di produzione nella supply chain 3.2 La gestione del sistema di produzione come processo di supply chain management 3.3 Le caratteristiche generali del processo di plan 3.4 Approcci push e pull 3.5 Le scelte strategiche in produzione 3.6 Le scelte strategiche in supply chain 3.7 Scenari e trend di evoluzione dei sistemi di produzione

3.1Il sistema di produzione nella supply chain

Per introdurre correttamente il problema della gestione del sistema di produzione, è opportuno collocare questa tematica nell’ambito della più ampia gestione della supply chain, presentando i concetti base del supply chain management, ambito entro cui si colloca la gestione del sistema logistico-produttivo.

La supply chain

Il sistema di produzione della singola azienda può infatti essere considerato come un “anello” di un’ampia catena che rappresenta la filiera produttiva a cui il sistema produttivo afferisce. Ogni azienda, per quanto numerose siano le attività legate alla realizzazione dei propri prodotti e servizi svolte all’interno, non è un’entità isolata ma si trova necessariamente a interagire con altri soggetti. Si pensi, per esempio, a un qualsiasi bene di largo consumo (un televisore, un paio di scarpe ecc.): spesso, quantomeno per l’evento della vendita al consumatore finale, l’azienda produttrice non agisce direttamente a contatto con il cliente, ma la relazione avviene attraverso intermediari. Chi produce ha bisogno di appoggiarsi a distributori e rivenditori al dettaglio (retailer) perché i suoi articoli possano raggiungere il consumatore, al momento giusto, nel luogo giusto, nella giusta quantità e al giusto prezzo, così da ottenere un risultato economico soddisfacente. E talvolta tra produttore e retailer sono presenti altri attori in carico di assicurare i servizi di stoccaggio e trasporto (terze parti logistiche).
Dal punto di vista di analisi dei flussi operativi è fondamentale perciò prendere in considerazione tutti quei soggetti che partecipano ai processi operativi attraverso i quali le materie prime e le idee dei progettisti vengono trasformate in prodotti finiti e messe a disposizione del cliente finale, non solo per l’acquisto, ma per l’utilizzo lungo tutto il ciclo di vita del prodotto. Si tratta sostanzialmente di altre aziende che ricoprono diversi ruoli, quali fornitori di materiali e componenti, fornitori dei fornitori, clienti, clienti dei clienti, terzisti e subfornitori, fornitori di servizi logistici o di altri servizi ecc., lungo la filiera di trasformazione o supply chain di riferimento.

3.1.1Definizioni di supply chain

Sono numerose le definizione coniate negli anni per il concetto di supply chain (senza pretesa di esaustività si vedano Christopher, 1992; Cooper, Ellram, 1993; Mentzer et al., 2001).

Una prima definizione

Il dizionario dell’Association for Operations Management (APICS dictionary, www.apics.org) definisce la supply chain come “l’insieme dei processi che portano dalle materie prime fino al consumo finale del prodotto finito attraverso i collegamenti fornitore-utilizzatore” o – considerando più nel dettaglio le attività aziendali – come “l’insieme delle funzioni, all’interno e all’esterno dell’azienda, che permettono alla catena del valore di realizzare prodotti e servizi e trasportarli al cliente”.

Una definizione ampia

Volendo dare una visione più estesa e una prospettiva che tenga conto degli aspetti logistici e di gestione dell’informazione, la supply chain si può definire come l’insieme di “tutte quelle attività associate alla movimentazione di beni, dalle materie prime fino all’utilizzatore finale. Esse includono la ricerca dei fornitori, l’approvvigionamento, la pianificazione della produzione, il processamento degli ordini, la gestione delle scorte, la gestione dei magazzini, il trasporto e il servizio al cliente. Un altro elemento importante della supply chain sono i sistemi informativi, necessari per monitorare tutte queste attività” (Quinn, 1997).

I fattori alla base del cambio di prospettiva

L’evoluzione che ha caratterizzato il contesto competitivo degli ultimi decenni – sempre meno stabile e sempre più complesso – si è tradotta in una sempre maggiore attenzione alla gestione delle attività esterne al sistema produttivo (a monte e a valle), modificando il focus dalla gestione del sistema di produzione alla sincronizzazione della gestione del sistema produttivo con la gestione delle attività a monte e a valle dell’azienda. Tra i fattori principali alla base di questo cambio di prospettiva dalla tradizionale gestione dell’organizzazione interna alla gestione dei propri processi nel contesto più ampio di una supply chain si possono citare:
l’evoluzione dei consumatori, sempre più esigenti e consapevoli, e la tendenza generale del mercato verso un orientamento al cliente sempre maggiore, che porta a competere sia per quanto riguarda la varietà offerta, sia in termini di tempi di risposta, puntualità, frequenze di consegna; si tratta chiaramente di prestazioni che non dipendono solo dalla singola azienda, ma anche dagli intermediari verso il cliente finale e da tutti i partecipanti ai processi di progettazione, fornitura, produzione e assemblaggio;
la globalizzazione dei mercati, intesa in primo luogo come necessità di servire un mercato sempre più vasto, “globale” ma in cui emergono particolarità locali che non possono essere trascurate, che ha come prima naturale conseguenza l’aumento del numero di nodi della rete distributiva;
la delocalizzazione produttiva e del mercato di fornitura: il termine globalizzazione dei mercati riguarda cioè anche il mercato di fornitura e la delocalizzazione dei propri stabilimenti produttivi, non solo con l’obiettivo di avvicinarsi al mercato di vendita ma anche come conseguenza della pressione sulla riduzione dei costi, che porta a cercare paesi con manodopera a basso costo;
le scelte di outsourcing, sempre più frequenti in tutti i settori industriali, che consistono nella delega di attività (spesso considerate non-core) per raggiungere diversi obiettivi: concentrarsi sulle attività più strategiche, appoggiarsi a società specializzate oppure ridurre i costi di prodotto;
la crescente incertezza che caratterizza – in parte come conseguenza dei fattori appena citati – sia la domanda di mercato, sia il fronte della fornitura, rendendo più ardue le attività di pianificazione.
Questa rifocalizzazione sulla gestione dell’intera filiera, di cui il sistema produttivo fa parte, è contenuta nel concetto di supply chain management, che indica un approccio sistemico alla gestione dell’intero flusso di informazioni, materiali e servizi, dalle materie prime provenienti dai fornitori, via via lungo le fabbriche e i magazzini, in cui la sequenza degli eventi ha come unico scopo quello di servire il cliente finale al meglio e al minor costo possibile per il sistema. La corretta gestione del sistema di produzione è evidentemente un ambito fondamentale per ottenere questo risultato.

3.1.2Struttura della supply chain

L’espressione supply chain deriva dalla rappresentazione delle relazioni e degli scambi (di materiali e informazioni) tra i diversi attori che partecipano ai processi attraverso cui un prodotto viene ideato, costruito e messo sul mercato. Questa rappresentazione (di cui la Figura 3.1 fornisce un esempio) suppone di partire dal punto di vista di un’azienda produttrice, rispetto alla quale gli attori che si trovano a monte (supply side) lungo la filiera sono identificati come fornitori e gli attori a valle (demand side) sono identificati come clienti.

Supply e demand side

Dalla figura si può comprendere come, spesso, il sistema non è una catena lineare, ma si configura come una “rete” di fornitura e di distribuzione che si articola su più livelli (quanto più numerosi sono i livelli, tanto più lunga è la supply chain) e che vede la presenza di numerosi attori in ogni livello (quanto più numerosi sono, tanto più la supply chain è ampia a quel livello).

Da supply chain a supply network

Per enfatizzare questo concetto di rete, spesso si usa l’espressione supply network, che indica anche il fatto che una singola azienda può far parte di più supply chain diverse.
Figura 3.1RAPPRESENTAZIONE SCHEMATICA DI UNA SUPPLY CHAIN
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Azienda focale

Il concetto di azienda focale, riportato nella Figura 3.1, fa riferimento all’azienda considerabile come azienda di riferimento nella filiera (l’azienda più “rilevante”). Chiaramente, anche nel...

Indice dei contenuti

  1. La gestione del sistema di produzione
  2. Copyright
  3. Indice
  4. Introduzione
  5. Ringraziamenti
  6. Parte I: I sistemi produttivi
  7. Parte II: Le tecniche di gestione del sistema di produzione
  8. Parte III: Le evoluzioni nella gestione dei sistemi di produzione
  9. Bibliografia
  10. Gli autori