CAPITOLO QUINDICI
Non ce n’è bisogno. Fabio mi scosta un ricciolo finito sulle mie labbra e mi invita a entrare nella biblioteca. Non cederò mai più alle lusinghe dei sogni erotici a occhi aperti! Dimentico la mia delusione non appena metto piede nella biblioteca. Accende qualche luce e, quando il bagliore si diffonde tutt'intorno, caldo e discreto, mi viene da piangere. È così bello! Mi sembra di vivere in un sogno. Davanti a me si snodano chilometri interi di scaffali pieni fino al collasso di libri preziosi.
L’odore che si respira è inconfondibile e mi ricorda gli anni passati all’Università. Lavoravo alla biblioteca di facoltà, guadagnavo una miseria, ma ero felice. Fabio ritorna accanto a me, mi cinge la vita e mi spinge delicatamente verso il centro della stanza dove si trova un magnifico scrittoio. Si appoggia appena al bordo, incrocia le braccia e mi osserva, serio, senza parlare. In quel momento mi rendo conto di essere sola con lui. Non che prima non lo avessi notato, ma ora avverto una sensazione diversa: come se fossimo davvero soli. Senza nessun Darcy, senza nessuna Elizabeth, senza nessuna visione che mi distragga. Io e lui.
Mi sento quasi euforica. Il cuore mi batte forte e un formicolio piacevole attraversa il mio corpo come una scossa elettrica.
Fabio muove qualche passo verso di me e io resto immobile, paralizzata. Se mi bacia cosa faccio? Dal giardino arriva la musica dei Rondò Veneziano. La colonna sonora perfetta per un lungo, sensuale bacio. Sento un brivido correre lungo la mia schiena: voglio che mi baci, con tutte le mie forze. Fabio si avvicina, mi prende tra le braccia e… mi fa ballare!
Trattengo a stento il disappunto e mi lascio coinvolgere nella danza. Lo chiffon del mio abito ci avvolge mentre ci muoviamo al ritmo della musica. Gli sorrido, sto vivendo un sogno dal quale non vorrei svegliarmi. A meno che lui non mi dia un bacio, s’intende.
«Andiamo!» esclama, dopo essersi fermato all’improvviso. Per un attimo ci guardiamo intensamente. E dai, baciami! Vorrei urlare dalla frustrazione. Lo sta facendo di proposito a farmi stare sulle spine? O magari è il suo modo di corteggiarmi. Non lo saprò mai: il suo viso è una maschera indecifrabile.
«Andiamo dove?» gli domando.
«A ballare in giardino» mi dice, allontanandosi di qualche passo da me. Che delusione! Immagino di essermela meritata. Dopotutto l’ho rifiutato la prima volta e adesso procede con cautela, sempre se gli interesso ancora, cosa di cui comincio a dubitare. Non lo capisco: prima è tutto sorrisi, mi presenta alla sorella e mi porta per mano in biblioteca. Poi mi fa ballare e dice che forse dovremmo raggiungere gli altri in giardino? Mi manca terribilmente Mr. Darcy. Lui saprebbe dirmi perché Mr. Darren si comporta in questo modo. Lo osservo di sottecchi, per vedere se Darcy si decide a uscire dal corpo di Fabio. Macché!
Mi prende per mano e mi fa strada verso l’uscita che dal salone immette nell’ampio giardino. Sono felice e confusa. Non so come andrà a finire tra noi due, ma sento che mi ha perdonato per averlo trattato male. Del resto non avevo tutti i torti nemmeno io.
«La biblioteca è favolosa!» commento, mentre ci avviciniamo alla portafinestra.
«Sapevo che ti sarebbe piaciuta» risponde sorridendo senza guardarmi. Mi cede il passo per farmi uscire in giardino e i nostri occhi per un attimo si incrociano. «Puoi venire a consultare tutti i libri che vuoi… quando vuoi.»
Il mio cuore accelera. Sbaglio o sta cercando di dirmi qualcosa?
Ci buttiamo nella mischia. Il dj si agita alla consolle e alcuni prestigiatori deliziano con piccoli trucchi di magia chi è seduto nel porticato. Un cameriere ci passa accanto e Fabio prende due aperitivi. Brindiamo non so a cosa, ma poco importa. Mi basta stargli accanto. Non diciamo nulla. Non riusciamo a distogliere lo sguardo l’uno dall’altra. Siamo uniti da un filo sottile che va dal mio al suo cuore. Lo vedo e soprattutto lo sento. Muovo appena un passo verso di lui, ma Fabio è più veloce di me, mi prende tra le braccia e mi fa ballare di nuovo. Stavolta mi tiene ben stretta.
Mentre volteggio felice intravedo mia sorella Linda che balla appiccicata all’ex marito di Giorgia. Non so perché, ma provo un disagio improvviso, in altre parole, ho un brutto, bruttissimo presentimento. Distolgo lo sguardo. Non voglio rovinarmi la serata. E poi Linda non sta facendo niente di male.
Albeggia. Gli ospiti sono quasi tutti andati. Ho ballato fino allo sfinimento, non solo con Fabio ma anche con Luca e con altri amici di Fabio. Me li ha presentati tutti, come se io e lui fossimo una coppia. Mi sento felice e appagata.
Sono seduta accanto a Giorgia. È una ragazza molto alla mano e con lei riesco a chiacchierare senza alcuna soggezione. Mi chiede di me, della mia famiglia; vuol sapere cosa mi piace fare e cosa invece detesto. Rispondo alle sue domande senza sentirmi sotto torchio. Tra un ballo e l’altro ho anche chattato su WhatsApp con mia sorella Alessia.
Non ci crederai! Mi ha telefonato Luca *-*
Lo so! Ha chiesto a me se poteva chiamarti senza disturbare ;)
Vuole che torni a lavorare da lui.
Dice che Carolina deve aver frainteso le sue intenzioni.
Non voleva mandarmi via. Assolutamente!!
Strega! Ma lui si poteva fare vivo…
Ha lavorato come un pazzo in giro per l’Europa.
Poverino <3
Già, poverino: con una sorella così!
Lo amo! È così premuroso…
non vede l’ora di ritornare a Roma e di stare con me!
Lo ha detto lui…
Sto per ringraziare tutti gli dei della mitologia greca: sono così felice per mia sorella! La storia con Luca ha tutte le premesse per diventare una cosa seria e non potrei essere più felice. A proposito di sorelle, dov’è Linda? Mi guardo intorno ma non la vedo. Le invio un sms: Dove sei? Io sono sotto il porticato con le colonne. Raggiungimi.
Premo il tasto invio e abbraccio con lo sguardo tutto il parterre del giardino. «Cerchi mio fratello?» mi chiede Giorgia.
«A dire il vero cerco mia sorella Linda. L’hai conosciuta?»
Giorgia ride di gusto e poi mi chiede scusa, spiegandomi: «Adoro tua sorella Linda, ha tenuto lontano da me quel rompiscatole di Carlos! Era venuto qui con l’intenzione di rimettersi con me».
«Davvero?» Sono stupita. Fabio mi aveva detto che Giorgia aveva tradito Carlos con quel viscido di Paolo Sandri, che a sua volta aveva sedotto Carolina. Sembra la trama di una soap opera da due soldi.
«Sì, dice di avermi perdonata. L’ho tradito. In realtà l’ho tradito perché non ero felice. Ho fatto una sciocchezza a sposarlo. Non ce la facevo più a vivere con Carlos. Pensava solo a se stesso, a come apparire meglio in foto, a cosa indossare per fare jogging, alla ceretta sulle natiche. Un vero incubo, credimi. La verità è che ci siamo sposati perché tutti ci dicevano che eravamo belli insieme, che formavamo la coppia perfetta. Certo, ma solo a livello estetico.»
«Quanto tempo siete stati fidanzati?» le chiedo cercando di non sembrare inopportuna.
«Immagino a cosa tu alluda, Isabella. “Lo sapevi che era così anche prima di sposarlo” vorresti dirmi…»
«Non mi permetterei mai di dare giudizi!» mi affretto a rassicurarla. Giorgia mi sorride e mi prende la mano per stringermela tra le sue.
«Tranquilla, non ho frainteso. Siamo stati fidanzati solo due mesi. È stato un colpo di fulmine e, nonostante Fabio mi avesse consigliato di conoscerlo meglio prima di sposarlo, io mi sono impuntata. Dovevo sposare Carlos subito, immediatamente.»
«Capisco.»
«Non so cosa mi abbia preso, sai?» continua Giorgia, sovrappensiero. «Era come se volessi punire mio fratello per essere sempre così dannatamente insostituibile. Da quando i miei genitori sono morti, è lui la mia famiglia. Immagino che prima o poi arrivi per tutti il momento in cui ci si ribella e si vuole essere liberi.»
Veniamo interrotte da Fabio che ci raggiunge salendo i gradini del porticato a due a due. Vedendoci entrambe sovrappensiero, ci chiede se sia tutto okay. Non so perché, ma la sua domanda mi agita. Dov’è Linda? Per un momento avevo dimenticato la sua esistenza, ero troppo presa dalla conversazione con Giorgia. Ora però ritorna quella spiacevole sensazione, quel presagio che precede la catastrofe. Controllo il mio smartphone. Linda non ha risposto al mio sms. Le invio un altro messaggio: Dove sei????
«Hai visto mia sorella Linda?» chiedo a Fabio, che però scuote il capo in segno di diniego e aggrotta le sopracciglia. Sta per caso pensando anche lui quello che sto pensando io?
«Non era con Carlos, prima?» gli chiede sua sorella.
«Sì, ma molto prima. Almeno un paio di ore fa.» Il tono di Fabio è strano. Controllo per l’ennesima volta il cellulare. Stavolta mi sentirà. Decido di chiamarla. Squilla… squilla…. squilla a vuoto. Dove diavolo è andata?
Io e Fabio ci scambiamo un’occhiata e scatto in piedi, facendo quasi rovesciare la sedia.
«Devo cercarla!» esclamo, presa dal panico. «Non risponde al cellulare, ho paura che le sia successo qualcosa.»
«Sarà qui in giro con Carlos e non avrà sentito il telefono. State tranquilli!» ci rassicura Giorgia. Ha evidentemente colto il nostro improvviso disagio. Mi avvicino a Fabio e gli chiedo se mi può accompagnare a cercare mia sorella. Annuisce e mi fa strada verso l’interno della villa. Sappiamo entrambi dove stiamo andando: alle camere da letto. Ma non per usufruire noi stessi dei materassi comodi… Maledizione! Linda, che stai combinando? Perché non ti troviamo? Riprovo a telefonarle, però il cellulare squilla a vuoto e poi cade la linea. La rabbia sta diventando panico.
«Dove andate?» La voce di Carolina ci fa fermare, ancora prima di raggiungere la rampa di scale che porta al primo piano.
Fabio mi guarda e mi scosta delicatamente da un lato, per andare verso di lei. «Stiamo cercando Linda, la sorella di Isabella. L’hai vista?» le chiede.
Carolina fissa lo sguardo su di me. I suoi occhi mi lanciano fiamme d’ira, che quasi mi spaventano. Indietreggio involontariamente di qualche passo. La vedo godere del mio disagio e d’istinto rivolgo la mia attenzione verso Fabio. Carolina segue la traiettoria dei miei occhi e ride. È una risata cattiva, la sua.
«Spero che adesso vorrai cacciare queste persone da casa tua, Fabio!» esclama alla fine. Il suo viso è una maschera di soddisfazione e perfidia.
“Che diavolo sta succedendo?” mi domando, sempre più a disagio. Vedo davanti a me un’immagine ben precisa, ma cerco d’ignorarla. Mia sorella Linda deve aver combinato una delle sue, per questo ora è sparita! Accidenti a lei, sembra nata per metterci nei guai. Ignoro la ragione che mi fa essere così certa che sia Linda il nocciolo della questione. Lo so e basta.
«Che cosa succede, Carolina?» le chiede Fabio. Sembra infastidito dalla sua amica e si avvicina a me, cingendomi la spalla con il braccio.
«Indovina un po’?» ribatte Carolina, a cui non è sfuggito il gesto protettivo di Fabio nei miei confronti. «Ho visto con i miei occhi l’ex di Giorgia allontanarsi con la sorella della cara Isabella.»
«E allora?» Sento la voce di Fabio diventare roca per la rabbia. Comincio a tremare. Intuisco qualcosa, ma se fosse come penso sarebbe terribile, una vera catastrofe.
«Stavano amoreggiando su una sdraio della piscina, fino a un’oretta fa. Erano così indaffarati a svestirsi che non li ho voluti disturbare. Mi sarebbe bastato chiamare Giorgia per far sbattere fuori quella sfacciata: farsi l’ex marito della padrona di casa, davanti a tutti. Per non dire che dieci minuti fa li ho visti andare verso il parcheggio. È tutto chiaro, ora?»
Cooosa? No, no, no, ditemi che sto sognando. Linda...