L'uomo dei sogni (Youfeel)
eBook - ePub

L'uomo dei sogni (Youfeel)

  1. 60 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

L'uomo dei sogni (Youfeel)

Informazioni su questo libro

A volte i sogni diventano realtà Cosa accade quando un sogno riaccende desideri che credevamo di aver blindato dentro di noi per sempre? Emma, dopo la fine della sua lunga relazione con Andrea, chiude il suo cuore alle emozioni per paura di soffrire ancora. Solo la notte la sua mente, libera da pensieri e imposizioni, si abbandona a eccitanti sogni erotici in cui un uomo fantastico le fa provare sensazioni che mai avrebbe pensato di conoscere. Un uomo meravigliosamente perfetto, se solo esistesse. Ma mai mettere limiti ai miracoli che il destino può compiere. Lo sconosciuto che Emma ama solo a occhi chiusi, si rivela presto una persona vera, l'uomo che cambierà la sua vita. Per sempre. Una storia che farà sognare ogni donna, ma in cui sensualità, dolcezza e fantasia non svaniranno al sorgere del sole. Mood: Erotico - YouFeel è un universo di romanzi digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d'animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a L'uomo dei sogni (Youfeel) di Paola Renelli in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2014
eBook ISBN
9788858671597

CAPITOLO SEI

«Scusami, ma non afferro. Mi stai dicendo che sei scappata dalla festa, cioè da un uomo fantastico, per finire avvinghiata al tuo collega dentro un’auto?»
Ho appena lasciato un messaggio nella segreteria dello studio. Sarà da vigliacchi, ma oggi non me la sento di affrontare Luca. Subito dopo ho chiamato Silvia, che sta ancora aspettando la mia risposta.
«Sì, ma non era previsto» mi giustifico.
«Che cosa vuol dire che non era previsto? Ci mancherebbe altro. Scusa, ma che ti è preso?
«Non lo so. Non me la sentivo di tornare a casa e Luca era lì…»
«Invece Marco Rei, che non ha fatto altro che guardarti, era alla festa. Devi essere completamente pazza.»
«Silvia, ma tu non senti mai il bisogno di concederti una pausa da te stessa?»
Mi rendo conto di averlo detto con una voce stridula, incrinata dal pianto. Lei tace, poi cambia argomento: «Ora come la metti col tuo collega?»
«Non lo so» rispondo e le sto dicendo la verità.
«Emma, fa’ un po’ di ordine nella tua testa e poi ne riparliamo. A parte il fatto che io e Giulio abbiamo dovuto mollare tutti all’improvviso, e sai benissimo che non ce l’ho con te per questo, mi sembri un tantino confusa. Comunque, mi hai preceduto di un attimo: stavo per chiamarti per darti una bella notizia.»
«Quale bella notizia?» la incalzo.
«Dopo che siamo andati via, il tuo bel reporter ha messo in croce il padrone di casa per avere il numero di telefono di Giulio e poi lo ha chiamato stamattina, più o meno all’alba, pregandolo di dargli il tuo, perché ieri sera ha notato che eri con noi.»
«E lui glielo ha dato?» chiedo, senza quasi farla finire di parlare.
«Siccome Giulio non ricordava il tuo numero a memoria e comunque non vuole entrare in questi casini, ha svegliato me e me lo ha passato. Così gliel’ho dato direttamente io.»
«Oddio!» È tutto quello che riesco a dire.
«Sono sicura che oggi ti chiamerà. Stavolta però cerca di essere gentile. O dovrai vedertela con me.»
Il tono di Silvia è scherzoso, ma so che fa sul serio. Le rispondo farfugliando un «Va bene, ciao, grazie» e riaggancio, presa da un unico pensiero: Marco mi chiamerà. Forse.
Passo il resto della mattinata portandomi dietro il cellulare ovunque e lo fisso con ostilità ogni volta che sono costretta a poggiarlo per avere le mani libere. Il maledetto, però, non squilla e non è arrivato nemmeno un messaggio da Luca, ma a questo adesso non voglio pensare. Sono già passate sei ore da quando ho sentito Silvia, ho fame e comincio a dubitare di aver capito bene ciò che mi ha detto.
Vado in cucina, per precauzione nascondo il cellulare dentro il cassetto delle posate così almeno smetterò di guardarlo, e mi siedo a tavola addentando il panino che sarà tutto il mio pranzo. Naturalmente il cellulare decide di squillare proprio mentre ho la bocca piena: ho messo la suoneria al massimo e il trillo si sente forte anche da dentro il cassetto. Scatto in piedi e lo apro con una tale foga che si sgancia dalle guide. Lo puntello al volo con un ginocchio impedendogli di rovesciarsi a terra e, mentre con una mano tengo quello che resta del panino, con l’altra afferro il cellulare e rispondo, anche se ho il boccone ancora a metà, rischio di strozzarmi e sto per perdere l’equilibrio. Mi esce un pronto strozzato che sembra quasi un rantolo.
«Emma, sei tu?»
È lui e naturalmente stenta a riconoscermi. Chiudo gli occhi e mando giù il boccone quasi intero: se devo morire per soffocamento in questo istante, morirò. L’impresa però ha successo, anche se mi costa un colpo di tosse che allenta il sostegno della mia coscia e fa precipitare a terra il cassetto: un boato, seguito da una serie di tintinnii minori, prodotti dalle posate che si sparpagliano ovunque.
«Tutto a posto? Ho scelto il momento sbagliato?»
«No!» stavolta grido proprio. «…È solo il gatto che è saltato sulla scrivania facendo cadere a terra una pila di libri» improvviso.
«Devono essere libri chiodati, allora, perché sembrava più un rumore di ferraglia» commenta ridendo.
Mi maledico: ho immaginato mille inizi di conversazioni con lui, ma certamente non uno così imbarazzante.
«Ieri sera sei sparita così all’improvviso che non c’è stato il tempo per chiederti se potevo invitarti a cena. Spero non ti dispiaccia se sono ricorso a un tuo amico per avere il tuo numero.»
«Va benissimo» rispondo con troppo entusiasmo. Sono ancora confusa per l’incidente e troppo presa ad ascoltare lui. Se anche non lo avessi mai visto, basterebbe la sua voce a far scattare il brivido che ora mi attraversa la schiena.
«Continuo a pensare di averti già incontrato da qualche parte, Emma. È davvero una strana sensazione.»
“Ripeti il mio nome, ripetilo, ripetilo” penso.
«Ed è una bella sensazione, almeno?» azzardo.
Dall’altra parte c’è un attimo di silenzio che mi fa sentire sospesa nel vuoto, una trapezista a metà del volo. Poi, finalmente, arriva la sua risposta e una cascata di gocce di cioccolato mi attraversa l’orecchio incollato al cellulare, scendendo poi giù nella gola: «Questo dipenderà da te. Sei libera stasera?».
“Più dell’aria” vorrei rispondere di getto, ma mi trattengo e mi limito a un secco, deciso, inequivocabile «Sì».
«Riparto tra dieci giorni e mi piacerebbe passare un po’ di tempo insieme.»
Dieci giorni? Solo dieci giorni? Le sue parole mi procurano una fulminea stretta allo stomaco.
«Stavolta sarà più dura» prosegue.
Niente può essere più duro, penso, che perderlo dopo averlo appena ritrovato.
«Che vuoi dire?» domando, cercando di imprimere alla mia voce un tono pacato.
«Starò via qualche mese per un reportage in una zona di guerra.»
Ora il mio stomaco è proprio caduto per terra.
«Ehi, non sono ancora morto» lo sento ridere in risposta al mio silenzio.
«Devi proprio andarci?»
Che domanda idiota, ma non ho trovato niente di meglio.
«È il mio lavoro, Emma. Passo a prenderti alle otto. Mandami il tuo indirizzo con un sms.»
«D’accordo.»
«A presto, allora.»
Non cotta, bruciata: ecco come mi sento mentre mi siedo di nuovo a tavola con il cellulare ancora in mano. Con quella voce che ti si spalma sulla pelle avrebbe dovuto fare il doppiatore, penso, invece del reporter. Almeno non sarebbe andato tanto in giro.
Per prima cosa, memorizzo il suo numero nella rubrica, ma al posto del solito nome e cognome, digito un «Sì» tutto maiuscolo che si addice perfettamente a come mi sento. Poi gli spedisco il messaggio con il mio indirizzo e ne mando uno anche a Silvia: Lo vedo stasera, non so cosa mettermi. Cervello in pappa e cuore a mille.
Strano che lei non mi risponda, ma dopotutto ha anche la sua vita. Comunque non ho tempo di telefonarle, perché se anche è impossibile dimagrire di una taglia in un pomeriggio, depilazione totale, bagno con crema finale ovunque, shampoo, trucco e scelta del vestito mi hanno impegnato quasi fino all’ora dell’appuntamento. E ora sono qui, seduta al mio tavolo multiuso che mi fa anche da scrivania, e aspetto. Fisso l’orologio finchè non segna le otto e cinque: un ritardo adeguato, né troppo né troppo poco. È il momento di uscire.
Davanti al portone, in attesa, c’è un suv nero e al posto di guida lui: bello come un dio greco. Ha gli occhi tuffati sul cellulare, ma appena si accorge di me li solleva subito, regalandomi uno di quei sorrisi che ti gonfiano il petto e ti fanno saltare il cuore.
Gli sorrido anch’io, facendo attenzione che il mio vestito non si arrotoli troppo sulle gambe mentre salgo in auto. Per fortuna sono impegnata ad allacciare la cintura e posso evitare di guardarlo ancora per qualche altro secondo.
«Stasera sarò invidiato da tutti gli uomini. Meglio scegliere un ristorante poco frequentato» dice guardandomi mentre ingrana la marcia. «Hai qualche preferenza in fatto di cucina?»
Esito un attimo, sono sicura che con lui potrei mangiare anche una zuppa di ragni e non me ne accorgerei.
«Decidi tu» rispondo «non ho gusti particolarmente difficili in fatto di cibo.»
«E in fatto di uomini che gusti hai, invece?» rilancia.
Anche se rischio di arrossire come una tredicenne, mi concedo un’occhiata al suo profilo maschio, alle sue braccia forti, protese in avanti sul volante e alle sue mani lunghe, disinvolte, che in sogno mi hanno già regalato un torrente di sensazioni, anche se lui non può saperlo.
«Uomini che abbiano gusto» rispondo, tentando una battuta che vorrei ricacciare in gola all’istante.
«Chiunque esca con te dimostra di averne» scandisce Marco lentamente e ogni sua parola mi si incolla addosso. È difficile resistere alla tentazione di toccarlo. In questo momento vorrei essere il cambio sotto le sue dita, lo schienale dove poggia le spalle e perfino il pedale dell’acceleratore, che gli fa tendere i muscoli della coscia mentre lo schiaccia con il piede.
«Grazie» mi limito a dire, e intanto aspiro l’aroma del suo dopobarba, un mix muschiato e agrumato che è un vero paradiso.
«Se non hai particolari preferenze, suggerisco la cucina indiana, in un ristorante frequentato anche da indiani veri. Non solo menu per turisti, insomma.»
«D’accordo.»
Sono desolatamente a corto di parole, ma la colpa è sua, di quel sorriso che gli disegna una rete d’irresistibili minuscole rughe attorno agli occhi verdi, della sua pelle ambrata, dei ricci che gli incorniciano il viso, di quella bocca che mi sembra sempre sul punto di baciarmi e dei muscoli che l’eleganza sobria del completo di lino chiaro non riesce a mascherare.
«Eppure, sono sicuro di averti già incontrato» mi ripete, mentre mi scorta all’interno del ristorante. Non commento, ma ho una voglia pazza di gridargli: “Noi due abbiamo già fatto l’amore, anche se in sogno”.
Il locale è accogliente, ampio, l’arredamento è esotico, gradevolissimo, ricco di colori caldi, sfumati dalle luci soffuse, e l’atmosfera invita alla complicità. Evidentemente il proprietario conosce Marco perchè si sbraccia in saluti e sorrisi in un misto di indiano, inglese, italiano. Poi ci scorta verso uno dei tavoli migliori e ci promette una cena con i fiocchi: aperitivo allo zenzero, antipasto di verdure in pastella di ceci con salsa piccante, pollo alla menta, polpette di formaggio agli spinaci, riso e pane profumato al sesamo.
Su un piccolo palco in fondo alla sala, un gruppo di danzatori indiani si muove sinuosamente al ritmo di una musica discreta e, anche se siamo in pieno centro a Bologna, mi sento trascinata in un altro mondo.
«...

Indice dei contenuti

  1. L’uomo dei sogni
  2. Copyright
  3. Capitolo Uno
  4. Capitolo Due
  5. Capitolo Tre
  6. Capitolo Quattro
  7. Capitolo Cinque
  8. Capitolo Sei
  9. Capitolo Sette
  10. Capitolo Otto
  11. Capitolo Nove
  12. Capitolo Dieci
  13. Capitolo Undici
  14. Capitolo Dodici
  15. Capitolo Tredici