Cerco sapori in piazza Grande
eBook - ePub

Cerco sapori in piazza Grande

70 ingredienti per 70 ricette, alla scoperta del gusto nella cucina di uno chef

  1. 270 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Cerco sapori in piazza Grande

70 ingredienti per 70 ricette, alla scoperta del gusto nella cucina di uno chef

Informazioni su questo libro

Camminando tra le bancarelle di un qualunque mercato nostrano ci si rende immediatamente conto di quante prelibatezze offra il Belpaese, ma è importante, anzi fondamentale, saper scegliere le materie prime giuste. Spero che questo libro vi serva da stimolo per ideare, a partire dalle mie proposte, dei piatti che siano davvero vostri, che vi consentano di sprigionare la creatività e la fantasia..." Bruno Barbieri torna alle origini del gusto guidandoci in un viaggio gastronomico davvero unico tra tutti gli ingredienti che ha avuto la fortuna di assaggiare e utilizzare nel corso della sua carriera. Verdure, Pesce, Erbe aromatiche, Carne, Spezie, Cereali & legumi, Frutta: basta un'occhiata per restare affascinati dalle possibilità offerte dai 10 prodotti che lo chef ha selezionato su ogni bancarella di questo fantastico mercato ideale. Le caratteristiche dei prodotti, i segreti per sceglierli, conservarli e prepararli, gli abbinamenti adatti e sorprendenti per valorizzarli e le ricette nate ad hoc dall'estro e dall'esperienza di Barbieri... È tutto raccolto tra le pagine di un libro unico, bello da leggere e facile da consultare, perfetto per preparare piatti deliziosi ma adatti a tutti i livelli di esperienza in cucina. Non resta che addentrarsi in questo mercato a cielo aperto e goderne colori, profumi e sapori!

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2015
Print ISBN
9788817080439
eBook ISBN
9788858677957

PESCE

ASTICE
ASTICE
CALAMARO
CALAMARO
CERNIA
CERNIA
COZZE
COZZE
GAMBERO
GAMBERO
PESCE SPADA
PESCE SPADA
PESCE SPATOLA
PESCE SPATOLA
RANA PESCATRICE
RANA PESCATRICE
ROMBO
ROMBO
SCORFANO
SCORFANO

ASTICE

//DISPONIBILITÀ: TUTTO L’ANNO
Se l’aragosta è la regina dei crostacei, l’astice non può che esserne il re. Rispetto alla consorte presenta una polpa più elastica e saporita e io a dirla tutta lo preferisco: trovo l’aragosta un po’ troppo dolce.
Di maggior pregio sono senza dubbio gli astici selvaggi blu, come quelli provenienti dalla Scozia e dall’alta Croazia. Meno pregiati sono quelli americani bruno-rossastri, di Canada e Stati Uniti, che però si trovano con maggiore facilità e a prezzo notevolmente inferiore.
Per essere sicuri che siano freschi bisogna acquistarli vivi; scegliete l’esemplare nella vasca che si muove di più: significa che non si trova lì da molto e le sue carni sono più sode. Al contrario, la polpa dell’astice morto appare più “consumata” e in fase di cottura il crostaceo tende a svuotarsi. Per questo è sempre meglio trattarlo anche a vivo.
Piuttosto che lessarlo in court bouillon, preferisco aromatizzare con le alghe l’acqua in cui verrà cotto: basta metterne una manciata a freddo, portare l’acqua a ebollizione per un paio di minuti, spegnere e immergervi l’astice. Potete accompagnarlo con una maionese o una bernese, semplici o aromatizzate.
Con il carapace potete preparare una bisque o il burro di crostacei da utilizzare per mantecare risotti e paste. In un pentolino unite a freddo le carcasse, un panetto di burro e due cucchiai di concentrato di pomodoro. Cuocete finché il burro non diviene trasparente: filtrate, fate raffreddare e riponetelo in freezer pronto all’uso.
Potete usarlo con la fregula o spadellarlo con la pasta di Gragnano, per esempio i paccheri, magari con dei pomodorini di Pachino… Provatelo in insalata con frutta acida come gli agrumi o le pesche acerbe croccanti oppure con l’ananas grigliato; ma anche con il melone, l’erba cipollina e un goccio di aceto bianco ai fiori di arancio o di sambuco.

Ravioli di astice con insalata di rucola, datterini e parmigiano

INGREDIENTI PER 4 PERSONE

Per il ripieno: 1 astice (circa 600 g con la testa) • 100 g di mozzarella di bufala • 1 patata piccola • scorza di 1 arancia non trattata qb Per la pasta: 150 g di farina 00 • 100 g di semola di grano duro • 3 uova Per il condimento: 200 g di pomodori datterini maturi • 2 manciate di rucola • 70 g di parmigiano reggiano grattugiato • 1 spicchio di aglio • olio extravergine di oliva qb • sale e pepe qb

PROCEDIMENTO

Per il ripieno: innanzitutto bollite la patata intera, con la buccia, e tenetela da parte. Cuocete quindi l’astice: portate a ebollizione una pentola d’acqua, spegnete il fuoco, immergetevi l’astice e coprite con il coperchio. Dopo circa 8 minuti è cotto a puntino. Ricordate sempre che non deve cuocere troppo, altrimenti rischia di assumere una consistenza gommosa. Scolatelo e lasciatelo intiepidire in modo da poterlo maneggiare senza difficoltà. Giratelo sul dorso su un tagliere, staccate le chele e recuperatene tutta la polpa possibile aiutandovi nel caso con uno scavino, una pinza rompichele o, se non la possedete, un semplice batticarne. Eliminate la testa e tagliate per il verticale con un coltello o con delle forbici da cucina la membrana che ricopre la parte inferiore ed estraete la polpa fino alla coda. Tagliate a piccoli cubetti tutta la polpa così recuperata e unitela alla mozzarella tritata finemente e alla patata privata della buccia e schiacciata; mescolate per bene gli ingredienti, aggiustate di sale e pepe e aggiungete al composto un goccio di olio e una grattugiata di scorza di arancia.
Per la pasta: sul tagliere o sul vostro ripiano da lavoro, fate una fontana con le due farine precedentemente miscelate, ponetevi al centro le uova a temperatura ambiente e sbattetele con la forchetta finché non risultano ben montate. Solo allora incorporate la farina prendendola dai bordi interni della fontana, con un movimento circolare: in questo modo l’impasto risulterà setoso. Una volta ottenuta una massa omogenea, pulite il tagliere e lavorate la pasta per almeno 15 minuti (più la lavorerete più risulterà elastica). Avvolgetela nella pellicola per alimenti e lasciatela riposare per mezz’ora circa prima di tirarla molto sottile, nel caso servendovi di una macchinetta. Ricavatene dei dischi di circa 5 cm di diametro, ponetevi al centro un cucchiaino di ripieno, coprite con un altro disco di pasta e chiudete il raviolo a medaglione, premendo con i rebbi di una forchetta sulle estremità in modo che si sigillino per bene e non si aprano durante la cottura.
Per il condimento: lavate e tagliate i pomodorini a spicchi, unitevi a crudo la rucola e uno spicchio di aglio grattugiato. Salate e pepate e condite con un filo di olio.
Cuocete infine i ravioli in abbondante acqua salata per 4 minuti circa.

PRESENTAZIONE

Disponete cinque o sei ravioli al centro del piatto, conditeli con i pomodori e la rucola e guarnite con una spolverizzata di parmigiano reggiano.

CALAMARO

//DISPONIBILITÀ: TUTTO L’ANNO
Sul banco del pescivendolo potete trovare calamari di dimensioni molto differenti: da pochi centimetri fino a oltre 40. Nella scelta, dunque, tenete sempre presente che uso volete farne. I più grandi di solito si tagliano ad anelli per farli fritti. I piccoli, i calamaretti spillo per esempio, si possono utilizzare nelle zuppe, nelle insalate, nei risotti o con la pasta. I cacciaroli, di dimensioni medie, si prestano praticamente a qualunque preparazione: farciti, fritti, in umido, alla griglia, con la pasta.
Per prima cosa, controllatene la freschezza: verificate che la sacca non sia separata dalla testa, che il corpo sia traslucido e sodo e che non abbiano odore di ammoniaca. Cuocete i calamari sempre a fuoco vivissimo, in modo da far perdere loro l’acquetta che contengono, altrimenti risulteranno bolliti.
Amano l’aglio in una maniera sviscerata, gli aromi mediterranei – l’origano, i capperi, le olive – ma si sposano bene anche con i sapori dolciastri, tipo l’uva sultanina o le mandorle come si usa nella cucina siciliana.
A me piacciono ben cotti alla griglia e marinati per un paio d’ore con origano, semi di finocchio, aglio, prezzemolo, cerfoglio o aneto. Provateli!
Per friggere i calamari grossi, dopo averli puliti, privandoli anche della pelle, tagliateli ad anelli e lasciateli a bagno nel latte per un’oretta o due così da ammorbidirli. Se adoperate invece i calamaretti: fate attenzione a non scottarvi perché le sacchette piccole durante la frittura possono scoppiare.
Nella farcia per i calamari ripieni incorporate sempre i tentacoli tagliati a pezzettini piccoli. Con la barbetta di finocchio, pomodor...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Dedica
  4. Copyright
  5. Introduzione
  6. VERDURE
  7. PESCE
  8. ERBE AROMATICHE
  9. CARNE
  10. SPEZIE
  11. CEREALI & LEGUMI
  12. FRUTTA
  13. Ringraziamenti
  14. Indice degli ingredienti
  15. Indice delle ricette