I Lupi di Mercy Falls - 4. Sinner
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I Lupi di Mercy Falls - 4. Sinner

Il ritorno dei Lupi di Mercy Falls

  1. 400 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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I Lupi di Mercy Falls - 4. Sinner

Il ritorno dei Lupi di Mercy Falls

Informazioni su questo libro

Cole St. Clair è tornato. Il carismatico cantante dei NARKOTICA, scomparso dalla scena dopo essere crollato sul palco in overdose, fa la sua ricomparsa a Los Angeles. È stato assoldato dalla regina delle webTv, Baby North, per un reality sulla produzione di un nuovo album, ma in realtà è a Los Angeles, perché lì vive Isabel, il suo amore di sempre. Cole si è disintossicato, anche se non ha smesso di iniettarsi la sostanza che lo fa diventare lupo. Trasformarsi gli evita di pensare, di dover affrontare la vita, i legami: è una droga anche quella, insomma. Isabel, che a Los Angeles studia per prepararsi alla facoltà di medicina e lavora in una boutique di tendenza, accoglie il ritorno di Cole con sentimenti contrastanti. È l'amore della sua vita, ma le ha spezzato il cuore. Ritrovarsi non è facile. Per Isabel dimenticare il passato e fidarsi di Cole è una sfida; per Cole la sfida è accettare i propri sentimenti, senza droghe e senza trasformazioni.

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2015
Print ISBN
9788817084772
eBook ISBN
9788858682623

Capitolo uno

• COLE •
F
logo di interpunzione
LIVE: Oggi in collegamento abbiamo il giovane Cole St. Clair, cantante solista dei NARKOTIKA, per la sua prima intervista da… be’, da tanto tempo. Due anni fa cadde a faccia in giù durante un concerto, e subito dopo scomparve. Senza lasciare traccia. I poliziotti dragarono i fiumi. Le ammiratrici piansero e costruirono santuari. Sei mesi dopo circolò la notizia che si stesse disintossicando. E poi svanì nel nulla. Ma a quanto sembra sentiremo presto nuove canzoni dal prodigio del rock più amato d’America: ha appena firmato un contratto con Baby North.
«Preferisci i cani adulti o i cuccioli, Larry?» gli chiesi, allungando la testa per guardare fuori dal finestrino fumé. A sinistra: auto di un bianco abbagliante. A destra: auto nero carbone. Per lo più Mercedes inframmezzate da qualche Audi. Il sole si rifletteva sui cofani, luminoso e abbagliante. Le palme spuntavano a intermittenza lungo il paesaggio. Ero arrivato. Finalmente.
Nutrivo per la West Coast l’amore di chi viene dalla East Coast. Un sentimento semplice e puro, non ancora intaccato da qualcosa di così osceno come la verità.
L’autista mi guardò dallo specchietto retrovisore. Aveva le palpebre calate sugli occhi rossi come apatiche tende. Pareva il misero inquilino di un completo infelice di ospitarlo. «Leon.»
Il cellulare che tenevo all’orecchio era un sole inconsistente. «Leon non è una risposta possibile a questa domanda.»
«È il mio nome, però» ribatté lui.
«Certo» dissi cordialmente. Ripensandoci, non mi sembrava che avesse l’aspetto di un Larry. Non con quell’orologio. Non con quella bocca. Leon non veniva da L.A.: probabilmente veniva dal Wisconsin. O dall’Illinois. «Cani. Cuccioli.»
Lui rifletté, sgonfiando la bocca. «Cuccioli, immagino.»
Tutti dicevano cuccioli. «Perché cuccioli?»
Larry – no, Leon! – incespicò sulle parole, come se non avesse mai considerato quell’idea. «Sono più interessanti da osservare, credo. Sono sempre in movimento.»
Non potevo biasimarlo. Io stesso avrei detto cuccioli.
«Perché pensi che rallentino poi, Leon?» chiesi. Il telefono era bollente all’orecchio. «Parlo dei cani.»
Leon non esitò a rispondere. «La vita li sfinisce.»
F
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LIVE: Cole? Sei ancora lì?
COLE ST. CLAIR: Mi sono distratto mentre mi presentavi. Stavo chiedendo al mio autista se preferiva i cani o i cuccioli.
F
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LIVE: È stata una lunga introduzione. E lui ha una preferenza?
COLE ST. CLAIR: E tu?
F
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LIVE: Cuccioli, immagino.
COLE ST. CLAIR: Ah! Doppio ah. Larry – Leon – è d’accordo con te. Perché hai scelto i cuccioli?
F
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LIVE: Perché sono più carini, direi.
Allontanai il telefono dalla bocca. «Anche Martin di F Natural Live ha scelto i cuccioli. Sono più carini.»
Questa notizia non sembrò rallegrare molto Leon.
COLE ST. CLAIR: Leon li trova più divertenti. Più vivaci.
F
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LIVE: Ma sono estenuanti, no? Lo capisco se si tratta dei cuccioli di qualcun altro: in quel caso puoi guardarli, tanto è l’altro a starci dietro. Tu hai un cane?
Io ero un cane. In Minnesota vivevo insieme a un branco di licantropi sensibili alla temperatura: ero uno di loro. Certi giorni questo fatto sembrava più importante di altri. Era uno di quei segreti che avevano più significato per altre persone.
COLE ST. CLAIR: No. No, no, no.
F
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LIVE: Quattro no. Una vera esclusiva per la nostra trasmissione: ora siamo certi che Cole St. Clair non ha un cane. Ma potrebbe avere presto un album. Vediamo di inquadrare la situazione. Ricordate quando questo pezzo era un successo, gente?
Risuonarono nel ricevitore gli accordi iniziali di uno dei nostri ultimi singoli, Wait/Don’t Wait, puri e aspri. Lo si era sentito così spesso che aveva perso per me tutta la sua originaria risonanza emotiva: era una canzone su di me, scritta da qualcun altro. Era comunque una grande canzone di qualcun altro. Chiunque si era inventato quel riff di basso sapeva il fatto suo.
«Puoi parlare» dissi a Leon. «Io sono in attesa, per così dire. Stanno mandando una delle mie canzoni.»
«Non stavo dicendo niente» rispose Leon.
Certo che no. Stava soffrendo in silenzio, il nostro uomo Leon, dietro il volante di quella lussuosa limousine di L.A.
«Credevo mi stessi raccontando perché guidi questa macchina.»
Leon mi raccontò allora la storia della sua vita, che era cominciata a Cincinnati, quando era ancora troppo giovane per guidare. E finiva lì in una Cadillac a noleggio, troppo vecchio per fare qualunque altra cosa. Impiegò trenta secondi in tutto.
«Hai un cane?» gli chiesi.
«È morto.»
Certo che era morto. Dietro di noi qualcuno strombazzò. Un’auto nera, o bianca, quasi sicuramente una Mercedes o un’Audi. Mi trovavo a Los Angeles da trentotto minuti, di cui undici nel traffico. Mi hanno detto che ci sono zone di L.A. in cui lo stereotipo del traf...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Dedica
  5. A un passo dalla fine
  6. Capitolo uno
  7. Capitolo due
  8. Capitolo tre
  9. Capitolo quattro
  10. Capitolo cinque
  11. Capitolo sei
  12. Capitolo sette
  13. Capitolo otto
  14. Capitolo nove
  15. Capitolo dieci
  16. Capitolo undici
  17. Capitolo dodici
  18. Capitolo tredici
  19. Capitolo quattordici
  20. Capitolo quindici
  21. Capitolo sedici
  22. Capitolo diciassette
  23. Capitolo diciotto
  24. Capitolo diciannove
  25. Capitolo venti
  26. Capitolo ventuno
  27. Capitolo ventidue
  28. Capitolo ventitré
  29. Capitolo ventiquattro
  30. Capitolo venticinque
  31. Capitolo ventisei
  32. Capitolo ventisette
  33. Capitolo ventotto
  34. Capitolo ventinove
  35. Capitolo trenta
  36. Capitolo trentuno
  37. Capitolo trentadue
  38. Capitolo trentatré
  39. Capitolo trentaquattro
  40. Capitolo trentacinque
  41. Capitolo trentasei
  42. Capitolo trentasette
  43. Capitolo trentotto
  44. Capitolo trentanove
  45. Capitolo quaranta
  46. Capitolo quarantuno
  47. Capitolo quarantadue
  48. Capitolo quarantatré
  49. Capitolo quarantaquattro
  50. Capitolo quarantacinque
  51. Capitolo quarantasei
  52. Capitolo quarantasette
  53. Capitolo quarantotto
  54. Capitolo quarantanove
  55. Capitolo cinquanta
  56. Capitolo cinquantuno
  57. Capitolo cinquantadue
  58. Capitolo cinquantatré
  59. Epilogo