Il verde mi dona (Youfeel)
eBook - ePub

Il verde mi dona (Youfeel)

  1. 74 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Il verde mi dona (Youfeel)

Informazioni su questo libro

Finché giungla non ci separi! "Sarà una splendida avventura, vedrai!" è la frase con cui Liliana, detta Lilly, si sente proporre dal direttore della rivista di viaggi per cui lavora di volare in Africa - lei che non è mai stata inviata nemmeno nella regione accanto! - per realizzare un reportage sulle tracce di un popolo antico che soffre per un'inspiegabile carestia. Lilly è una ragazza di città, abituata agli happy hour con La Ro, a vacanze di relax nei villaggi turistici e a scrivere al massimo la cronaca di tranquille gite fuori porta. Ma non può rifiutare quella che sembra a tutti gli effetti l'occasione della vita! Così accetta la sfida, e senza quasi accorgersene si trova catapultata in una delle zone più verdi e selvagge del mondo, dove le sue amate décolleté devono lasciare il posto agli scarponcini da trekking, e dove la sua curiosità di giornalista finirà col cacciarla in grossi guai… Ma tra colori e magia, antiche leggende, peripezie rocambolesche e soprattutto dopo l'inaspettato incontro con Lorenzo, naturalista del WWF, Lilly scoprirà che anche una foresta piena di insidie e pericoli può rivelarsi una giungla d'amore. L'autrice di "Un tramonto ancora" torna con un romanzo divertente e originale, un centrifugato energizzante alla clorofilla per cuori inguaribilmente romantici a qualsiasi latitudine. Mood: Ironico - YouFeel è un universo di romanzi digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d'animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Il verde mi dona (Youfeel) di Paola Grimaldi in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2015
eBook ISBN
9788858632543

CAPITOLO VENTI

Il vestito di paillette azzurre brilla alle prime luci del sole che si sta alzando dagli alberi: sono un bersaglio facile, e nessuno potrebbe scambiarmi per un leggiadro colibrì gigante che va di fiore in fiore. Devo mimetizzarmi. Afferro una grossa foglia e me la drappeggio attorno ai fianchi, un ciuffo d’erba e mi copro il busto. Poi cerco, costeggiando la strada, di stare il più possibile nascosta anche perché ci vorrà poco prima che Kurundasha, rinvigorito dal bagnetto notturno, si metta sulle mie tracce. Sono stanca, non ho dormito, questo straccio ricoperto di vegetazione mi pizzica ovunque e l’aragosta mi va su e giù, ma sono libera e ho un piano: adesso torno dove abbiamo lasciato gli zaini, prendo il walkie-talkie e avverto Giorgio, così potremo salvare il mio Lorenzo e risolvere tutta questa folle situazione.
Un schiocco frena la mia corsa. Mi fermo e mi giro per controllare che non mi siano già alle calcagna ma non vedo nulla. Che fatica, sento il cuore martellarmi nel petto e mi butto su uno spazietto di erba per riposare un po’. Un minuto, due minuti, tre minuti mentre guardo il cielo rosa e porpora diventare celeste… il sangue rallenta, il respiro torna regolare. Okay, mi rialzo e un passo dopo l’altro proseguo lungo il sentiero. Aspetta, vedo qualcosa in lontananza che viene nella mia direzione. È rosa, grosso, bitorzoluto e traballante. OMIODIO! Ma non è ancora finita, la sfiga? Sarà un rinoceronte, un facocero, un elefante alieno, penso, e senza indugio mi lancio a faccia in giù e a mani tese in un cespuglio sul ciglio della stradina di terra battuta. Mi acquatto, tenendo fuori solo gli occhi per vedere cosa mi passerà davanti. Trascorrono i secondi e io sento sbuffi e passi strascicati. Deve essere grosso! considero tremando di paura, ma la curiosità è tanta, e quando mi sembra vicino sporgo un po’ il naso tra le foglie. La visuale non è delle migliori, e riesco a scorgere solo due scarpe da trekking scure e impolverate. Cosa dico? Scarpe da trekking? Allora non è un animale. Allungo il collo poco dopo averlo sentito passare, aguzzo la vista e… e… e… il cuore mi si gonfia di gioia. Quello è il mio zaino rosa, e chi lo porta in spalla è Lorenzo.
«Lori! Lori!» urlo alzandomi di scatto e buttandomi su di lui.
«Lilly! Oh, Lilly. Ma da dove sei sbucata?» mi chiede abbracciandomi forte.
«Ero mimetizzata» rispondo, non staccandomi da lui e indicando il cespuglio con la testa.
«Per fortuna stai bene. Stai bene, vero?» Mi tasta dappertutto per accertarsi che sia tutta intera.
«Sì, sto bene, ora più che mai. Oh, Lorenzo! E tu come stai? Sei ferito?»
«Mi hanno dato una botta in testa e legato a un pilastro della diga. Ma sono riuscito a liberarmi e a recuperare gli zaini. Ho provato a mettermi in contatto con Giorgio ma il walkie-talkie è scarico e il cellulare me l’hanno preso. Insomma, sono un po’ intontito ma almeno la notte di riposo forzato mi ha fatto sgonfiare la caviglia» mi spiega sorridendo e mulinando il piede per dimostramelo. Oh, che sollievo. Come sono felice! penso, ma quello che viene dopo mi rende ancora più contenta, lui infatti mi bacia e io lo bacio. Restiamo avvinghiati per lunghi minuti, assaporandoci a vicenda.
«Ma dove stavi andando?» gli domando staccandomi un po’.
«A cercare te» risponde. E io sento il cuore sciogliersi.
«Sei il mio eroe!» proclamo con gli occhi imbesuiti.
«Mi pare che tu abbia fatto da sola» afferma aprendo le braccia.
«Sì, è vero, ma tu stavi venendo a salvarmi.» E chi l’aveva mai fatto, prima d’ora? mi domando.
«Allora non sono più il Barba!?!» mi chiede gonfiando il petto.
«No» dico facendo disegnini nella polvere rossa con la punta degli scarponi. «Ma senti, come sei riuscito a trovare la strada?»
«Ai tempi dell’università ho frequentato un corso sul riconoscimento delle tracce dei cinghiali» mi spiega accarezzandomi il viso. «Non è stato difficile trovare quelle di Carlos e dei due ceffi che ti hanno portato via in braccio.»
Cinghiali? Oh, che romantico!
«Comunque ora dobbiamo andare. Mister K mi starà già cercando» gli dico prendendolo per mano.
«Chi è Mister K?» chiede aggrottando la fronte.
«È una lunga storia. Poi ti spiego.»
Si scosta un po’ e mi guarda con attenzione.
«Ehi, ma come sei vestita?»
«È una lunga storia. Poi ti spiego» ripeto.
«Sì, deve essere proprio lunga questa storia» afferma toccandomi gli strass un po’ impolverati e addobbati di fili d’erba. «Però ti dona, questo abitino, anche se gli scarponcini rosa sono un pugno nell’occhio. Non è da te uno scivolone simile, mia cara fashion victim.» Faccio un sorriso furbo, gli do un colpetto sul torace e spostando i capelli dalla spalla nuda gli dico: «Vedi, le mie scarpe rosse con il tacco mi avrebbero fatto davvero comodo per completare il look».
«E io che ti ho anche presa in giro per averle portate in Africa. Che scemo sono!» commenta. «Ora andiamo, prima che arrivi questo Mister K. Dobbiamo tornare alla diga perché è l’unico punto per prendere la strada del ritorno.»
Guardandoci spesso indietro e sorridendoci tanto, in poco meno di un’oretta arriviamo alla cascata.
Lorenzo ride come un pazzo quando gli racconto della coccodrillo-lampada, del Colosseo e del vestito da sirenetta. Si diverte un po’ meno quando gli spiego della finalità della diga, dell’invito a cena di Kurundasha e del mio piano per fuggire. Diventa completamente serio quando gli racconto delle minacce, del ricatto e dell’interesse di Mister K nei miei confronti. Ed è livido quando mi scappa di accennare al fisico da urlo dell’uomo.
«Ma dai, non fare il geloso!» gli dico con voce flautata. Ma lui si alza dal cemento liscio della diga dove ci siamo seduti a riposare un po’ e si allontana guardando accigliato l’orizzonte. Il solito permaloso, considero tirandomi su e andando verso di lui.
«Sei un’incosciente, Lilly» replica duro bloccando la mia mano che sta per toccargli la spalla. Si gira a mi guarda con occhi di fuoco. «Ti rendi conto che hai rischiato la vita?» Le sue parole mi lasciano senza fiato. Traspirano dolore, angoscia, colpa. Io passo da un piede all’altro toccandomi le unghie sporche di terra. «Sono fiero di te!» aggiunge prendendomi il viso tra le mani e baciandomi. Sento le lacrime pungermi gli occhi, un sentimento caldo riempirmi il cuore.
«Oh, ma che bei piccioncini!» La voce aspra di Carlos rompe l’aria attorno a noi in mille pezzi e ci fa scattare. Noi sussultiamo. Brandisce la solita pistola, ma i due gorilla non ci sono.
Lorenzo irrigidisce il corpo e si mette davanti a me.
«Calmati, Borrino. Adesso ce ne andiamo. E non diremo nulla, okay?» lo rassicura Lorenzo stringendomi il braccio.
Eh, no! Non sono arrivata fin qui per tradire Omagda. Io sono la prescelta. Non appena mi frulla nella testa questo pensiero scosto il naturalista e affronto Carlos. «Adesso mi dici che cazzo c’entri tu con Mister K. Voglio una risposta!»
«Devo ammettere che mi hai stupito, ragazzina, non ti facevo capace di arrivare fino a questo punto. Nemmeno quello schifoso kutup ti ha fermata. E io che speravo ti venisse almeno il mal di pancia» scherza puntando i suoi occhietti vuoti su di me.
«La verità Carlos. Ora!» insisto dura.
«E va bene. Tanto tra poco sarete morti.»
Sento la saliva scendermi aspra lungo la gola e la mano di Lorenzo prendere la mia.
«Ho il vizio del gioco e ho sperperato tutto» spiega con voce atona. «Ho lavorato molto, qui in Africa, e qualche anno fa ho conosciuto Mister Kurundasha. Non siamo amici, quando gli ho chiesto del denaro lui me l’ha dato, ma per ogni suo regalo pretende qualcosa in cambio. E quel qualcosa eri tu…»
Mi si attorciglia lo stomaco e una profonda ruga mi taglia la fronte.
«O meglio, il mio compito era tenere a bada la giornalista ficcanaso che sarebbe venuta a Ladi. Dovevo solo farti da balia per evitare che scoprissi la diga.»
Mi scuoto dopo aver richiuso la bocca spalancata per lo stupore. «Ma come faceva Mister K a sapere che sarebbe venuto qualcuno per fare un servizio sugli Aconguaua?» chiedo senza togliere gli occhi dal buco nero dell’arma puntata su di noi.
«La forza della pubblicità, cara mia. Quel megalomane incompetente dell’editore Lupi ha parlato su tutte le reti di come voleva cambiare Dietro l’angolo. Gli ingegneri italiani che hanno costruito abusivamente questa diga hanno visto in tv che qualcuno sarebbe venuto anche qui e hanno avvertito Kurundasha.»
«Ecco perché ti sei proposto al giornale così, dal nulla. Non riuscivo a capire perché un fotografo famoso come te volesse collaborare con Dietro.»
«Esatto, ragazzina. Ma è tutta colpa tua, sai? » dice facendo un passo avanti. «Se avessi pensato agli affari tuoi non saremmo mai arrivati a questo punto. Invece ti sei fatta convincere da quella strega e dalla patetica principessa ad aiutarle, e ora sono costretto a…» Un altro passo e vedo la pistola e la pelle giallastra e rovinata dell’uomo fin nei minimi dettagli, noto le venuzze rosse nei suoi occhi rotondi. Il suo dito si piega sul grilletto… Io non so se è vero che quando le persone stanno per morire vedono tutta la loro vita come se fosse un film. Ciò che provo io è una vibrazione che parte dai piedi, sale alle gambe...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Dedica
  5. Capitolo uno
  6. Capitolo due
  7. Capitolo tre
  8. Capitolo quattro
  9. Capitolo cinque
  10. Capitolo sei
  11. Capitolo sette
  12. Capitolo otto
  13. Capitolo nove
  14. Capitolo dieci
  15. Capitolo undici
  16. Capitolo dodici
  17. Capitolo tredici
  18. Capitolo quattordici
  19. Capitolo quindici
  20. Capitolo sedici
  21. Capitolo diciassette
  22. Capitolo diciotto
  23. Capitolo diciannove
  24. Capitolo venti
  25. Capitolo ventuno
  26. Capitolo ventidue
  27. Capitolo ventitré
  28. Capitolo ventiquattro
  29. Capitolo venticinque
  30. Epilogo