Come si seducono le donne
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Come si seducono le donne

  1. 190 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Come si seducono le donne

Informazioni su questo libro

'Ogni donna è un caso speciale o meglio mille casi speciali e diversissimi, secondo i mille casi diversissimi d'amore che le sono offerti dalla vita." Il padre del Futurismo italiano racconta le donne e gli uomini tra seduzioni e velocità, guerra e carezze, machismi d'antan, acrobazie linguistiche. Il tutto basandosi su un'esperienza personale, che è prima di tutto esperienza futurista: quella di un "seduttore-tipo che usa l'automobile, non dispregia la vettura pubblica, impugna la sua celebrità mondiale e la sua forza di bel ragazzo robusto e squisito". Un manualetto divertente di poetica erotica futurista fino a ora introvabile, riproposto in una nuova edizione arricchita dal saggio introduttivo di Cecilia Bello Minciacchi.

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2015
Print ISBN
9788817080873

La donna e la varietà

1.





Un libro sull’arte di sedurre le donne, ora?… Sì, ora, nella conflagrazione futurista delle nazioni, nella nostra guerra igienica liberatrice novatrice centuplicatrice io sento il bisogno di dirvi come si seducono le donne.
La guerra dà alla donna il suo vero sapore e il suo vero valore. Questo libro sarebbe stato un anacronismo se fosse apparso o prima o dopo la guerra.
Ve lo dimostrerò allegramente.
Le donne si precipiteranno subito in trincea per difendersi dai miei attacchi inevitabili. Questo libro non può, secondo loro, contenere che accuse, condanne e critiche feroci per il sesso delizioso. Lo giudico tale per esperienza prolungata e minuziosa, e provo anzi una specie di spasimo erotico nello stringere la penna che lo glorificherà. Non stringo affatto la penna ma incomincio a dettare questo libro al mio caro e grande amico Bruno Corra che, esperto conoscitore, benché giovanissimo, della pericolosa materia, sorride. Io detto, camminando, voce dura a scatti, passo incisivo, su e giù per la stanza, le mie numerose sigarette spiralicamente sfumate di ricordi e ritmate dai miei speroni bombardieri. In questo albergo, aspettando di ripartire per il fronte, in treno, nell’odore mordente del grigio-verde ricolorato dalla trincea, tra le gomitate dei soldati, io continuerò a dettare questo libro in velocità maneggiando brutalmente il meraviglioso corpo elasticissimo di quella donna fatta di cento donne che ognuno porta con sé alla guerra. Ognuno… un italiano beninteso, completamente virile, libero da ogni pregiudizio nordico, nemico delle biblioteche e intimamente legato al gran pozzo di sensualità che si chiama Mediterraneo. Libro illogico dunque che sarà felice d’essere strappato dalle mani indefinite delle donne brutte, ma piacerà indubbiamente alle mani precise e soavi delle belle.
Belle più o meno. Alludo al misterioso magnetismo animale, non alla bellezza perfetta che toglie ogni attività fascinatrice alla donna.
Volere esser bella vale molto più che qualsiasi splendore fisico. Nella mia vasta esplorazione eroticosentimentale ho sempre ricercato i corpi intelligenti, continuamente armati da un vigilante e mascherato desiderio di piacere. Le donne che trascinano in giro una bellezza cosidetta naturale, sono profondamente ridicole, noiose, e inconcludenti nel piacere. L’intelligenza del corpo non si apprende, né si acquista. È una specie di volontà-istinto che tutte le belve hanno. Languore preciso dello sguardo, orchestrazione della voce, forza vellutata del passo, modo di adattarsi sedendosi su una poltrona o sui cuscini di un letto e continua correzione del principale e pericoloso difetto fisico. Ogni donna ne ha uno. Sento ribellarsi una giovane ventenne dai ricchi capelli, dai piccoli seni tondi, che mi grida: «io non ho difetti». Avete quello – rispondo io – d’essere perfetta; voi dovete per non nauseare rapidamente il maschio, far dimenticare l’ammirazione assolutamente antisessuale e antierotica che l’equilibrio delle vostre forme suscita. A venti, a trenta, a quaranta anni l’uomo prova sempre davanti alla bellezza perfetta di una donna, il tedio che dà il museo. Questa è una constatazione personale: non vi sono leggi da stabilire in proposito. Ogni donna è un caso speciale o meglio mille casi speciali e diversissimi, secondo i mille casi diversissimi d’amore che le sono offerti dalla vita. Ogni donna dipende dall’uomo che ama e dall’ambiente nel quale lo ama. Nulla di più modificabile meno prevedibile. Una donna si dà a Milano con reticenze, mezzetinte, parentesi e sospensioni e si spalancherebbe invece brutalmente e generosamente, nervi, spirito, corpo allo stesso uomo se si trovasse a Roma. Non voglio con questo lodare le qualità erotiche di Roma, parlo di città in genere. Questo principio molto persuasivo è però cancellato da cento esperienze contrarie.
Una signora parigina del Faubourg Saint-Honoré, che pur non essendo maniaca avrebbe preferito suicidarsi piuttosto che coricarsi in un letto inelegante, fu da me naturalmente sdraiata in più di cinquanta letti assolutamente fetidi di più di cinquanta alberghi ultrafetidi del Quartiere Latino. Non faccio qui l’elogio del mio fascino seduttore: constato semplicemente in questa signora due vite nettamente divise e forse anche un’attitudine della sua sensibilità a distrarsi completamente dall’ambiente nell’amore. Non tutti gli uomini sanno favorire questa facoltà di distrarsi. Gli uomini, infatti, si dividono in due specie: quelli che sentono istintivamente la donna, la influenzano magneticamente, la prendono con facilità e la capiscono, e quelli che la sentono poco, la influenzano mediocremente e non la capiscono quasi mai. Più della metà dei maschi italiani hanno la forza che seduce e capisce il bel sesso. In Spagna ed in Francia essa è molto meno sviluppata che da noi. In Russia e in Inghilterra quasi non esiste. Questa forza è direttamente aumentata dal sole ed ha per nemici feroci la nebbia e l’alcol. L’uomo che si sforza di accendere mediante l’alcol un sole artificiale nel grigiore delle città nordiche, si costruisce molto facilmente una donna artificiale nella sua sensibilità. La fiducia nella fedeltà della donna è un prodotto di una atmosfera senza calore e senza colore. Questa fiducia liquefà sotto il sole della Sicilia. In Oriente l’infedeltà femminile essendo considerata una fatalità indiscussa, il maschio prepotente ha istituito come correttivo l’eunuco. La donna nel nord è liberissima, anzitutto perché l’uomo crede fermamente nella continuità e nella solidità spirituale della donna, inoltre perché l’apprezza poco fisicamente e la ignora come essere tipicamente istintivo, elementare, atmosferico, barometrico. In un salotto ultraintellettuale di Mosca vidi apparire ad un tratto due meravigliose donne seguite dai loro mariti inesistenti, pallidi, gracili, occhi tremanti dietro il lorgnon, mani incapaci di presa, voce acidula di capretti spaventati da un bombardamento: due poeti decadenti. Fui presentato subito alla più bella delle due elegantissime mogli seminude che non sapevano una parola di francese né di italiano. Mentre il padrone di casa mi traduceva le chiacchiere distratte della bella donna sul valore letterario di un poeta russo e sulle meraviglie dell’Italia, il suo corpo intelligentissimo conversava animatamente col mio corpo. Dialogo pieno di espressione e sincerità. La barbetta rossastra, il lorgnon e la vocerella zoppicante del marito incominciarono a sgranare una litania di suoni fastidiosi che erano dei versi e rassomigliavano al piagnisteo d’un mendicante e a quello più tipico di un vecchio pederasta abbandonato dall’amico sulla porta di una casa di prostituzione. Quel rosicchiar d’insetto tacque. Atmosfera umida, calda, elettrica di foresta tropicale. Peso dolcissimo dei bei corpi femminili fra le stoffe docili nel fogliame dei ventagli lenti e sulle molle compiacenti. Profumi e gioielli di Rue de la Paix accentuavano gli odori tondi e le fughe spiraliche delle voci femminili. Feci tuonare il Bombardamento di Adrianopoli con la voce, i gesti ed i passi di un colonizzatore. Grande successo fisiologico, fusione completa con l’epidermide delle signore. Fui costretto a sedermi fra le mogli dei due poeti. Questi, entusiasti come due foglie al vento. Data la mia incomprensione della lingua, poltrone, quadri, donne, uomini, velluti, gioielli e sete, tutto era minerale, vegetale e animale. Nella sala vicina si beveva molto. Polifonia di cristalli, tappi, voci, schiume, risate bionde. Brontolio d’uragano in un pianoforte lontano. I due poeti seduti estaticamente davanti a me incominciarono una gara di madrigali in mio onore, che componevano scribacchiando a matita sui carnets delle loro signore. I miei gomiti ormai prendevano contatto con la bella di destra e con quella di sinistra. Precisione meccanica e condivisa. Il padrone di casa preoccupato sempre più di perfezionare il suo ambiente ultraafricano, si divertiva con monotonia a spegnere e a riaccendere la luce elettrica per imitare il lampeggio di un temporale. Ad ogni oscurità io prendevo alternativamente la bocca di una delle due donne che si avviticchiava con emulazione crescente. Davanti a me uno dei mariti cercava penosamente con la matita una rima cretina in fondo al suo mare abituale di alcol. L’altro aveva già compiuto il madrigale e me lo leggeva, respirando affannosamente, col lorgnon, preoccupato della sensibilissima armonia dei suoi versi. Una lettrice superficiale mi dirà con irritazione che quelle due signore altro non erano che due prostitute. Rispondo che dalla prostituta di strada alla donna più onesta cioè più lealmente legata all’amore di un uomo, vi sono innumerevoli sfumature di lealtà generosa nel mercantilismo e di tradimenti più o meno mercantili nel disinteresse appassionato. Quelle due signore non erano prostitute. Ne conobbi una molto intimamente e trovai in lei una doppia vita di frenetica sensuale tutta capricci, desiderio di nuovo, passione per l’uomo celebre, capace di abbandonarsi su un divano in un giorno di pioggia ad un uomo desiderante, e – capace anche di condurre la sua famiglia e l’educazione dei suoi bambini con una regolarità da officina. Cambiava veramente di sensibilità nell’uscire di casa. Suo marito, forse, le era piaciuto molti anni prima. Probabilmente aveva per lei dei riguardi spirituali che soddisfacevano quotidianamente il suo amor proprio: raggiungerla a letto per leggerle dei versi, subito dopo il parto celebrale, come si offre un marron glacé a una pantera. Forse anche discuteva a letto con lei della immortalità dell’anima. Una donna lussuriosa ha bisogno di tanto in tanto di essere presa per un filosofo tedesco. La mia amica aveva la fissazione di avere una grande anima incompresa e ribelle. A quale libertà maggiore aspirasse non so. Poteva quando voleva prendere il treno per venire a passare un pomeriggio con me a Parigi. Pianse tutta una sera pensando a una sua amica d’infanzia morta tisica a San Remo. Portò con sé il mio Mafarka il futurista in viaggio per l’Egitto, ma dopo essersi fatto tradurre in russo le brutalità africane del primo capitolo, buttò solennemente sdegnata il mio libro nel Mediterraneo e mi scrisse una letteraccia piena d’insulti e di disprezzo, nella quale il mio traduttore scoprì in un angolo quasi invisibile queste parole: Ja lubli vas – io ti amo.
Non traggo da tutto ciò delle leggi. È indiscutibile però che l’essenza della donna contiene, non soltanto morbose curiosità infantili, incapacità di attenzione, orrore della monotonia, vanità continua, paura-coraggio dei timidi, ma specialmente un bisogno indistruttibile di tradimento. La sua inferiorità muscolare l’ha trasformata in una belva semi-addomesticata che sogna affettuosamente di tradire il maschio adorato sì, ma odiato perché costruttore della gabbiasocietà. Necessità dunque per il maschio seduttore di sviluppare in sé le forze e il tono del domatore. Non voglio essere frainteso. Io non disapprovo né critico. Le donne sono quello che sono. Cioè la parte migliore dell’umanità; perché più elastica, più malleabile, più spiritosa, più sensibile, meno programmatica, più improvvisatrice, la parte insomma meno tedesca. Un uomo seducente, forte, libero, bello e geniale ha sempre qualche cosa di professionale e di teutonico, davanti alla improvvisazione di sentimenti e di sensualità che costituiscono una bella donna. Riconosco perfettamente tutte le qualità morali della donna. Vi sono donne stupefacenti d’ingegno, di lealtà, di generosità, di abnegazione, di affetto squisito, di slancio eroico, ma tutte queste virtù sono profondamente sessuali. Cioè legate all’attività perenne del fuoco centrale preoccupato di conservare la specie.
La donna ama la varietà e la guerra come eccitatori principali. La donna che non varia di maschio imbruttisce anzi tempo, distrugge la sua potenza magnetica sessuale e contribuisce a deteriorare la razza. È vero d’altra parte che sopra questo fondo originario di audacia e di guerra, la società ha costruito dei nuovi impulsi, dei nuovi bisogni divenuti di generazione in generazione sempre più istintivi: fra questi, importantissimo, il pudore. Il desiderio del maschio essendo in gran parte fatto di curiosità esploratrice, una donna che si denuda facilmente ha scarso valore di seduzione. Ed è per questo che la donna tende a farsi ogni volta riconquistare dall’uomo amato. Vi sono degli amori che si prolungano ardentissimi per molti anni, quando l’uomo e la donna, di comune accordo, quasi istintivo, provocano tra di loro artificialmente la varietà e la guerra eccitatrici. È questione di volontà, di intelligenza vigile e di forza virile. Ma sono casi eccezionali; e qui entriamo nei rapporti misteriosissimi che corrono tra l’abitudine e l’amore.
Non parlo della convivenza ma dell’abitudine dei due desideri che si cercano e si riconoscono. La convivenza è sempre nociva poiché distrugge quel bisogno di pericolo, di agguato, di lotta o d’incertezza che è favorevole al maschio specialmente e anche alla femmina. L’incompatibilità tra l’amore e la convivenza non era molto sentita dai nostri avi, poiché essi non avevano come noi le infinite minuziose preoccupazioni estetiche create dal senso diffuso del conforto e della pulizia. È difficile oggi continuare ad amare una donna vivendo nella stessa casa e dormendo nello stesso letto. Il raffinamento della civiltà, mentre da una parte ha reso impossibile per un uomo l’amare una donna puramente istintiva, naturale, senza pudore che si dà a molti, ha reso d’altra parte impossibile l’amare una donna che si sveste regolarmente ogni sera per lui soltanto. Dunque, bisogno di varietà dosata e senso elasticissimo del pudore nella donna moderna. Sulle spiaggie nordiche gli uomini e le donne nudi e seminudi prendono il bagno assieme. Rammento che viaggiando in automobile sui confini dell’Ungheria e della Transilvania sotto una pioggia dirotta, ebbi il piacere di valutare esteticamente il basso ventre e le coscie di centinaia di contadine che si recavano a messa con le gonne sfarzose ripiegate intorno alla vita e rialzate sulla testa per non inzaccherare che la fodera. Durante una panne ho potuto assistere alla lenta toilette distratta di una ragazza che si pettinava alla finestra, i seni liberi, nuda sino al ventre. Evidentemente il pudore della donna non è sempre necessario per il desiderio del maschio. Dovunque, in tutti i climi però, la persuasione di essere molto bella distrugge il pudore della donna. Vi sono donne che si denudano facilmente ma che non pronuncerebbero mai una parola semioscena. Altre diventano impudiche istantaneamente per reazione ad un amante pudico…
La donna in genere odia il linguaggio spudorato dell’uomo quando questo non è l’espressione diretta del desiderio. Gli uomini sboccati hanno quasi sempre poca fortuna. Invece il maschio che precisa elegantemente il suo desiderio nel parlare, distrugge meccanicamente le principali trincee del pudore e si pone in un’eccellente posizione per dare l’assalto decisivo. Deve evitare perciò tutto il frasario spiritualista nel quale molto volentieri la donna si avviluppa compiacendosi di ritardare la vittoria del maschio e di vederlo affondare negli inestricabili pantani verbali: «amore puro, fedeltà eterna, anime sorelle, nessuno mi ha compresa… non posso render felici!… tutti gli uomini parlano così!… a quante donne avete ripetuto queste parole?».

La donna e la strategia

2.





Eccellente terreno di conversazione per un uomo ardito e intuitivo è l’elogio sfacciato, senza mezzi termini, del corpo della donna e della sua eleganza. Insistere su questa come un critico passatista insisterebbe su un Canto di Dante. Considerarla come il prodotto personalissimo della sua intelligenza e arrampicarsi così sino all’esaltazione entusiastica del suo spirito e della sua intelligenza profonda specialmente se è un’oca perfetta. Parlare di tutte le cose meravigliose che avrebbe potuto fare se fosse stata favorita dal destino. Accusare sempre il destino come il nemico crudele di ogni cosa bella e geniale, in modo che la donna cadendo, creda realmente di compiere per la prima volta un grande atto nobile e generoso. Tutto ciò esige calore, calore, calore, calore. Tutto ciò esige varietà continua di gesti e di voce. A quando a quando una lieve sfumatura di tristezza negli occhi, subito cancellata da un sorriso di felicità e di gratitudine. Alludere, ma non troppo, a un amore disgraziato ma non tradito per una donna lontana strappata dal destino. Guardarsi bene dal farsi consolare, pur svegliando nella donna il desiderio vanitoso di far soffrire e di dominare un uomo forte ma molto sensibile.
Se la luce è favorevole, se il divano sul quale è seduta la donna si presta a un approccio graduato, avvicinarsi lentissimamente in modo che la donna cominci a interessarsi intensamente all’attacco. Questo investimento graduale, lentissimo ma ininterrotto è di sicuro effetto sui centri sessuali femminili. Scegliere a fiuto il ricordo di una avventura vittoriosa ed evocarla rapidamente senza darci importanza mentre le mani entrano sapientemente in azione. Saranno anzitutto mani distratte leggere, come distaccate dal corpo, mani che si divertono alla piega delle stoffe alla mollezza dei velluti e si avanzano lungo i fianchi della donna. Siamo giunti al momento decisi...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Copyright
  4. Introduzione di Cecilia Bello Minciacchi
  5. Marinetti intimo di Bruno Corra e Settimelli
  6. COME SI SEDUCONO LE DONNE
  7. 1. La donna e la varietà
  8. 2. La donna e la strategia
  9. 3. La donna e la guerra
  10. 4. Manuale del perfetto seduttore
  11. 5. La donna e la velocità-pericolo
  12. 6. La donna e il coraggio
  13. 7. La donna e la gelosia
  14. 8. La donna e la complicazione
  15. 9. La donna e il futurista
  16. 10. Donne, preferite i gloriosi mutilati!
  17. 11. Saluto di un bombardiere futurista alla donna italiana
  18. Polemiche sul presente libro