NOVEMBRE
Una delinquente in famiglia
Mercoledì 1o novembre
Kg 57,2 e mezzo (vai!), alcolici 2 (m.b.), sigarette 4 (ma da Tom non ho potuto fumare, per non rischiare di appiccare il fuoco al costume di Miss Mondo Alternativo), calorie 1848 (b.), Smoothies 12 (ottimi progressi).
Sono appena stata da Tom per un summit di alto livello nel quale abbiamo discusso la faccenda Mark Darcy. Ho trovato Tom agitatissimo per l’ormai prossima elezione di Miss Mondo Alternativo. Nonostante abbia deciso secoli fa di presentarsi come Miss Surriscaldamento del Globo, era in piena crisi d’insicurezza.
“Non ho speranza”, ha detto, guardandosi allo specchio. Poi si è precipitato alla finestra. Indossava una sfera di polistirene dipinta come un mappamondo, ma con le calotte polari sciolte e una vistosa macchia di bruciato sul Brasile. In una mano teneva un pezzo di legno tropicale e un aerosol a ultrasuoni, e nell’altra un indefinibile pezzo di pelliccia che secondo lui era un gattopardo americano morto. “Credi che dovrei avere anche un melanoma?” mi ha chiesto.
“È un concorso di bellezza o vince il costume più originale?”
“È proprio questo il problema. Non lo so. Non lo sa nessuno”, ha detto Tom, buttando per terra il suo copricapo — un alberello in miniatura al quale avrebbe dato fuoco durante la sfilata. “Tutti e due. Conta tutto. Bellezza. Originalità. Arte. E ridicolmente poco chiaro.”
“Devi essere una checca per partecipare?” ho chiesto, giocherellando con un pezzetto di polistirene.
“No, è aperto a tutti: donne, animali, qualunque cosa. E proprio questo il guaio”, ha ribadito, riprecipitandosi allo specchio. “In certi momenti penso che avrei maggiori possibilità di vittoria se sfilassi con un cane molto sicuro di sé.”
Alla fine abbiamo concordato che, per quanto il tema del surriscaldamento del globo in sé sia perfetto, forse la sfera di polistirene come abito da sera non dona granché. Alla fine, infatti, abbiamo scoperto di essere molto più propensi a un velo fluente azzurro marezzato tipo seta, che dovrebbe fluttuare su sfumature grigio fumo e terra per simboleggiare lo scioglimento delle calotte polari.
Siccome ho capito che in quel momento non mi potevo aspettare da Tom che desse il meglio di sé su Mark Darcy, mi sono scusata prima che venisse troppo tardi, con la promessa di pensare con impegno a Indumenti da Bagno e da Giorno.
Appena a casa ho chiamato Jude, ma lei ha cominciato a parlarmi di una meravigliosa e nuovissima idea orientale che aveva visto su Cosmopolitan di questo mese e che si chiama Feng Shui, praticamente un metodo per ottenere dalla vita tutto quello che vuoi. A quanto pare, devi soltanto svuotare tutti gli armadi di casa per sbloccarti, poi dividere l’appartamento in nove sezioni (l’operazione si chiama “delineare il ba-gua”), ciascuna delle quali rappresenta un diverso ambito della tua vita: carriera, famiglia, relazioni, ricchezza o figli, per esempio. Le cose che hai in quella zona dell’appartamento determineranno l’evoluzione di quell’ambito della tua vita. Per esempio, se continui a ritrovarti senza soldi potrebbe essere dovuto alla presenza di un cestino per la carta straccia nella sezione della ricchezza.
Trovo questa nuova teoria molto eccitante, in quanto può spiegare molte cose. Ho deciso di comprare Cosmopolitan alla prima occasione. Jude dice di non parlarne a Sharon, ovviamente, perché considera il Feng Shui roba da dementi. Alla fine, comunque, sono riuscita a dirottare la conversazione su Mark Darcy.
“Certo che non ci trovi niente di speciale, Bridge. Non l’ho mai creduto neppure per una frazione di secondo”, mi ha rassicurato Jude. Secondo lei la soluzione è ovvia: devo dare una cena e invitare anche lui.
“È la cosa migliore”, ha detto. “Non è come chiedergli un appuntamento, quindi non ci sarà tensione e tu potrai dare il meglio di te, e costringere tutti gli amici a fingere di considerarti una persona meravigliosa.”
“Jude”, ho ribattuto, piccata, “hai detto ‘fingere’?”
Venerdì 3 novembre
Kg 58,1 (uffa), alcolici 2, sigarette 8, Smoothies 13, calorie 5245.
Ore 11. Sono eccitatissima per la cena. Ho comprato un meraviglioso libro di ricette di Marco Pierre White. Finalmente capisco la semplice differenza tra la cucina casalinga e quella dei ristoranti. Secondo Marco, sta tutto nella concentrazione del gusto. Ovviamente il segreto delle salse, a parte la concentrazione del gusto, sta nel brodo. Bisogna bollire enormi pentole di lische, carcasse di pollo ecc., poi congelarle sotto forma di cubetti di brodo. A quel punto cucinare a livello di Guida Michelin diventa facile come preparare una torta al formaggio, anzi più facile ancora, in quanto non è necessario mettersi a pelare le patate, ma basta intingerle nel grasso d’oca. Non so come ho fatto a non pensarci prima.
Ecco il menù:
Vellutata di Sedano (m. semplice ed economica se si ha già pronto il brodo)
Tonno alla Griglia su Vellutata di Concentrato di Pomodorini Ciliegia con Confettura d’Aglio e Patate Fondant.
Composta d’Arance. Crema inglese al Grand Marnier.
Sarà una meraviglia. Mi creerò la fama di saper cucinare piatti sofisticati senza il minimo sforzo (apparente).
La gente verrà a frotte alle mie cene, commentando entusiasta: “E davvero favoloso andare a cena da Bridget: si mangia cibo da Guida Michelin in un ambiente bohémien”. Mark Darcy ne avrà un’ottima impressione e si renderà conto che non sono né una persona banale né un’incompetente.
Domenica 5 novembre
Kg 57,1 (disastro), sigarette 32, alcolici 6 (il negozio ha esaurito gli Smoothies: se ne fregano, quei bastardi), calorie 2266, lotteria istantanea 4 b.
Ore 19. Uffa. È la sera dei falò e non sono stata invitata a nessun falò. Mi esplodono razzi a destra e a sinistra, e al centro. Vado da Tom.
Ore 23. Serata fantastica a casa di Tom, il quale stava cercando di rassegnarsi al fatto che il titolo di Miss Mondo Alternativo sia andato a una maledettissima Giovanna d’Arco.
“La cosa che più mi fa rabbia è che a sentir loro non è un concorso di bellezza, ma in realtà lo è eccome. Voglio dire, sono sicuro che, se non fosse per questo naso… ” ha detto Tom, guardandosi furente allo specchio.
“Cosa?”
“Il mio naso.”
“Che cos’ha che non va?”
“Che cos’ha che non va? Guardalo!”
È saltato fuori che c’era una minuscolissima gobbetta, perché quando Tom aveva diciassette anni qualcuno gli aveva rotto un bicchiere in faccia. “Capisci che cosa voglio dire, adesso?”
Gli ho spiegato che, secondo me e stando così le cose, non si poteva dare la colpa al naso se Giovanna d’Arco gli aveva soffiato il titolo proprio sotto il… naso, a meno che i giudici non avessero usato un telescopio astronomico, ma a quel punto Tom ha cominciato a dire che è anche sovrappeso e vuole seguire una dieta.
“Quante calorie si possono mangiare quando si sta a dieta?” mi ha chiesto.
“Un migliaio circa. Be’, io di solito mi propongo mille e arrivo come minimo a millecinquecento”, ho detto, e mentre parlavo mi sono resa conto che l’ultima frase non risponde del tutto al vero.
“Mille?” si è stupito Tom. “Credevo che ce ne volessero duemila solo per sopravvivere.”
L’ho guardato perplessa. Sono a dieta da talmente tanti anni che l’idea di aver bisogno di calorie per sopravvivere si era del tutto cancellata dalla mia coscienza. Ho raggiunto quel punto in cui si crede che l’ideale nutrizionale sia non mangiare niente del tutto, e l’unico motivo per cui le persone mangiano è che sono talmente avide da non sapersi trattenere dall’infrangere le regole e rovinarsi la dieta.
“Quante calorie ci sono in un uovo sodo?” ha voluto sapere Tom.
“Settantacinque.”
“In una banana?”
“Grande o piccola?”
“Piccola.”
“Senza buccia?”
“Naturalmente.”
“Ottanta”, ho risposto con sicurezza.
“In un’oliva?”
“Verde o nera?”
“Nera.”
“Nove.”
“In una scatola di cioccolatini?”
“Diecimilaottocentonovantasei.”
“Come fai a sapere tutte queste cose?”
Ci ho pensato su. “Le so e basta, come gli altri sanno l’alfabeto o le tabe lline.”
“Okay. Nove per otto.”
“Sessantaquattro. No, cinquantasei. Settantadue!”
“Che lettera viene prima della J? Veloce.”
“P. Voglio dire, L!”
Tom dice che sono malata, ma io so per certo di essere normale e per nulla diversa da tutti gli altri, per esempio Jude e Sharon. Invece sono sinceramente preoccupata per Tom.
Credo che, dopo aver partecipato a quel concorso di bellezza, stia cominciando a cedere sotto tutte quelle pressioni a cui noi donne siamo soggette da generazioni e che stia diventando insicuro, angosciato dal proprio aspetto fisico e quasi quasi anche anoressico.
La serata è arrivata al clou quando Tom ha deciso di consolarsi lanciando razzi dal terrazzo in cima al tetto nel giardino di quelli sotto, che secondo lui odiano gli omosessuali.
Giovedì 9 novembre
Kg 57,2 (senza gli Smoothies va meglio), alcolici 5 (meglio che avere lo stomaco gonfio di purè di frutta), sigarette 12, calorie 1456 (ottimo).
Sono eccitatissima per la mia cena. E fissata per marted non il prossimo, ma quello dopo. Ecco la lista degli invitati:
| | Jude Shazzer | | Il Perfido Richard |
| | Tom | | Il Pretenzioso Jerome(a meno che, per un colpo di fortuna, perquel martedì tra lui e Tom sia tutto finito) |
| | Magda | | Jeremy |
| | Io | | Mark Darcy |
Mark Darcy sembrava molto contento quando gli ho telefonato.
“Che cosa prepari di buono?” ha chiesto. “Sei una brava cuoca?”
“Oh, be’, sai…” ho risposto. “A dire il vero userò il nuovo ricettario di Marco Pierre White. E incredibile quanto può essere semplice se ci si basa sulla concentrazione del gusto.”
Lui ha riso. “Non fare niente di troppo complicato, mi raccomando. Ricordati che gli ospiti vengono per te, non per mangiare gelato con frutta in gabbie di zucchero.”
Daniel non avrebbe mai detto una cosa simile. Non vedo l’ora che arrivi la sera della cena.
Sabato 11 novembre
Kg 56,8, alcolici 4, sigarette 35 (crisi), calorie 456 (digiuno pressoché completo).
Tom è scomparso. Ho cominciato a impensierirmi questa mattina, quando Sharon ha chiamato dicendo che non era pronta a giurarci sulla testa di sua madre, ma le era sembrato di averlo visto giovedì sera da un taxi: vagabondava in Ladbroke Grove con una mano sulla bocca e forse anche un occhio pesto. Quando ha fatto ritornare indietro il taxi, lui era sparito. Ieri gli ha lasciato due messaggi per sapere se andava tutto bene, ma non ha ricevuto risposta.
Mentre parlava, ho realizzato che anch’io mercoledì gli ho lasciato un messaggio per sapere cosa faceva questo fine settimana e lui non mi ha richiamato, che non è da Tom. Ne è seguita una sfilza di telefonate frenetiche, ma il suo telefono suonava a vuoto e allora ho chiamato Jude: nemmeno lei, però, ha avuto sue notizie. Ho provato a casa del Pretenzioso Jerome: niente. Jude ha promesso di telefonare a Simon, che vive lì vicino, e di mandarlo a vedere. Ha richiamato venti minuti dopo, dicendo che Simon ha suonato e risuonato alla porta di Tom e l’ha anche presa a pugni, ma nessuno gli ha aperto. Poi ha ritelefonato Sharon: ha parlato con Rebecca, secondo la quale oggi Tom è atteso a pranzo da Michael. Ho chiamato Michael: pare che Tom gli abbia lasciato uno strano messaggio parlando con voce distorta, e dicendo che non poteva andare, ma senza fornire un motivo.
Ore 15. Comincio ad avere davvero paura, ma nello stesso tempo mi godo questa sensazione di essere al centro del dramma. Praticamente sono la migliore amica di Tom, per cui telefonano tutti a me. Ho assunto un’aria calma ma profondamente preoccupata. Tutt’a un tratto mi viene in mente che forse ha conosciuto un nuovo amico e si sta godendo qualche giorno di fuga romantica stile luna di miele. Magari non era lui l’uomo che Sharon ha visto, o forse l’occhio pesto era solo il risultato di una serata di sesso giovane, movimentato ed entusiastico, o di un trucco retrospettivo e in stile ironico postmoderno tipo Rocky Horror Show. Faccio subito qualche telefonata per mettere alla prova questa nuova teoria.
Ore 15,30. L’opinione generale è contraria alla nuova teoria, in quanto secondo tutti quanti è impossibile che Tom faccia una nuova amicizia, o addirittura cominci una nuova storia, senza fare un giro di telefonate per vantarsene. Su questo sono pienamente d’accordo. Ho strani pensieri per la testa. Ultimamente, è inutile negarlo, Tom era turbato. Comincio a chiedermi se sono davvero una buona amica. Siamo tutti così egoisti e occupati, a Londra. Può essere che uno dei miei amici sia così disperato da… Ah! Ecco dove avevo messo il Marie Claire di questo mese! Sul frigo!
Mentre sfogliavo Marie Claire ho cominciato a fantasticare sul funerale di Tom e su come mi sarei presentata vestita. Argh! Mi è appena tornato in mente un membro del parlamento che è morto in un sacco della spazzatura con dei tubi attorno al collo e del cioccolato all’arancia in bocca, o simili. Chissà se Tom si dava a pratiche sessuali stravaganti di cui non a...