
Cabaret Italia
Italiani e post-italiani, il meglio del giornalismo di Berselli
- 348 pagine
- Italian
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Informazioni su questo libro
«Il giornalismo non è affatto un mestiere nobile. È azzardo, intelligenza, cinismo, amore per i particolari, spregiudicatezza Il giornalismo è un lavoro, è assiduità . Si migliora scrivendo, non distillando rari concetti dall'empireo di un lessico illuminato dalla divina ragione No, non credo che si possa smettere di essere giornalisti. Si è giornalisti perché si è curiosi. E la curiosità non finisce mai, credo.» È questo che pensava Berselli della sua professione. Lui che a un certo punto della vita ha deciso che avrebbe «lavorato con la carta stampata, non importa che si trattasse di giornali o di libri».
In occasione del decennale della sua scomparsa, avvenuta l'11 aprile 2010, Cabaret Italia raccoglie il meglio della produzione di uno tra i più eclettici e vivaci intellettuali degli ultimi quarant'anni, tra articoli per giornali e riviste - «la Repubblica» e «L'Espresso» in particolare -, estratti da libri e alcuni inediti. Con uno stile allegro, ironico e lucidissimo, inconfondibile e inimitabile, sempre diretto e mai imparziale, ma privo di moralismi, quello che ci lascia in eredità è uno straordinario ritratto degli italiani, in bilico tra una psicologia arcaica e comportamenti post-moderni.
Edmondo Berselli descrive un'Italia deideologizzata, demoralizzata, un Paese da talk show confusionario, in cui sentimentalismo e ferocia, le caratteristiche di sempre, vengono proiettate in una dimensione che non è vera né falsa, è iper-reale. Dentro c'è tutto: la politica, lo sport, il costume. Passando, senza ombra di snobismo, dalla cultura «alta» a quella «popolare», dai temi «spinosi» di tasse, tartassati ed evasori, da Prodi, Berlusconi e Grillo, dalla Fallaci e Pasolini, da Moggi e Calciopoli, giù giù fino al Festival di Sanremo e al «Grande Fratello». E sempre senza sconti per nessuno. Severo con gli altri, come sapeva essere con se stesso.
Uno scrittore in grado di mettere nero su bianco le abitudini, le manie, gli errori, ma anche i sogni degli italiani, di una società in continuo mutamento, che non gioca più la schedina e che fa troppe poche vacanze. Un'Italia da ridere su una cultura da piangere. La nostra.
Domande frequenti
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Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Prefazione. di Marco Damilano
- Prefazione. di Ezio Mauro
- Cabaret Italia
- Inediti. «Non ho mai deciso di diventare giornalista»
- Televisione. «Il regno dei format»
- Politica. «Alla fine tutto si aggiusta»
- Cultura. «Succede, talvolta, di amarla per le ragioni sbagliate»
- Costume. «Tuttologia applicata ai problemi complessi»
- Sport. «Fenomenologia dell’ossessione»
- Fonti
- Copyright