
- 196 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Il deserto del cuore
Informazioni su questo libro
Joan Scudamore è felice e appagata dalla sua vita tranquilla di moglie, madre e "angelo del focolare". Quando, per una serie di contrattempi, si trova confinata in un deserto del Vicino Oriente, in attesa di un treno che non arriva, inizia a ripensare alla propria esistenza. E piano piano si rende conto che la realtà è molto diversa da quella idilliaca in cui ha sempre voluto credere.
Il primo romanzo d'amore scritto da Agatha Christie, narrato con la stessa collaudatissima tecnica della suspense cui ci ha abituati la regina del giallo, è un memorabile ritratto di donna, tagliente ma non impietoso, uno stupendo romanzo psicologico che inchioda il lettore alla pagina svelando a una a una le tessere che compongono il mosaico della realtà.
Domande frequenti
Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Il deserto del cuore di Mary Westmacott, Hilia Brinis in formato PDF e/o ePub. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.
Informazioni
Print ISBN
9788804602255eBook ISBN
97888520649821
Joan Scudamore strizzò le palpebre per scrutare meglio nella penombra della sala da pranzo della rest house. Era un po’ miope.
«Possibile che… ma no, non è lei… Eppure sì! È Blanche Haggard.»
Incredibile! In un posto così, proprio fuori dal mondo, si era imbattuta in una compagna di scuola che non rivedeva da… ah, per lo meno da quindici anni.
Lì per lì, Joan fu felicissima della scoperta. Era socievole per natura, sempre contenta di incontrare amici e conoscenti.
Pensò tra sé: “Ma, povera cara, che cambiamento orribile. Sembra molto più vecchia della sua età. In fin dei conti, quanti anni potrà avere? Vediamo… quarantotto?”.
Le venne istintivo, a quel punto, gettare un’occhiata nello specchio che, guarda caso, era appeso proprio accanto al suo tavolo. Quello che vide la mise ancora più di buon umore.
“Francamente,” pensò “porto i miei anni proprio bene.”
Riflessa nello specchio vedeva una donna snella di mezz’età, dal volto singolarmente liscio e senza rughe, i capelli castani appena striati di grigio, occhi azzurri, piuttosto belli, e una bocca allegra, sempre sorridente. Indossava un completo molto fresco e una borsa piuttosto grande che conteneva tutto l’occorrente per il viaggio.
Tornava da Baghdad a Londra via terra. Era arrivata in treno la sera prima, quella sera avrebbe pernottato lì alla Railway Rest House e il mattino seguente avrebbe proseguito in macchina.
Era stata un’improvvisa malattia della figlia più giovane a farle lasciare l’Inghilterra in fretta e furia: Joan si era resa conto dello scarso senso pratico di William, suo genero, e del caos che si sarebbe creato in una casa priva di un efficiente controllo.
Bene, ora tutto era a posto. Lei aveva preso le redini della situazione dando precise disposizioni. Il bebé, William, Barbara convalescente, tutto era stato pianificato in modo da filare liscio come l’olio. “Grazie al cielo,” pensava Joan “ho sempre avuto la testa sulle spalle.”
William e Barbara si erano dimostrati pieni di gratitudine. Avevano insistito perché restasse, perché non ripartisse immediatamente, ma lei, sia pure con un breve sospiro, aveva rifiutato con un sorriso, perché bisognava pensare anche a Rodney. Povero vecchio Rodney, rimasto là a Crayminster, immerso nel lavoro fino alle orecchie e senza nessuno in casa che provvedesse al suo benessere, salvo i domestici.
«Dopo tutto,» aveva detto Joan «che cosa possono fare i domestici?»
«I tuoi, mamma,» aveva risposto Barbara «sono sempre perfetti. Ci pensi tu a fare in modo che sia così.»
Lei aveva riso, ma in verità ne era lusingata. Perché si sa, sentirsi apprezzati fa piacere. A volte si era domandata se la sua famiglia non desse un po’ troppo per scontati il perfetto andamento della casa e la sua cura e devozione.
Non che, dal canto suo, potesse lamentarsi. Tony, Averil e Barbara erano figli meravigliosi e lei e Rodney avevano tutti i motivi per essere fieri della loro educazione e del loro successo nella vita.
Tony coltivava arance in Rhodesia; Averil, dopo aver dato ai genitori qualche preoccupazione, si era sistemata sposando un ricco e affascinante agente di cambio. Il marito di Barbara aveva un ottimo impiego nel dipartimento dei Lavori pubblici, in Iraq.
Erano tre bei ragazzi dall’aspetto sano e dai modi amabili. Joan sentiva che lei e Rodney erano stati fortunati e, nel suo intimo, era del parere che parte del merito fosse loro. In fin dei conti, avevano allevato i figli con la massima cura, scegliendo con molta attenzione bambinaie e governanti e, più tardi, le scuole, e anteponendo sempre a tutto il benessere e la salute dei figlioli.
Quando distolse lo sguardo dalla sua immagine riflessa nello specchio, Joan avvertì un piacevole senso di soddisfazione. “È bello” pensava “sentire di essere riusciti nel proprio compito. Non ho mai desiderato una carriera o qualcosa di simile. Ero contentissima di essere una moglie e una madre. Ho sposato l’uomo che amavo e lui ha avuto successo nella sua professione… e forse anche questo è in parte merito mio. Con un po’ di ascendente si può fare molto… Caro Rodney!”
Il pensiero che presto, molto presto, lo avrebbe rivisto le scaldò il cuore. Non era mai stata così a lungo lontana da lui. Che vita tranquilla avevano condotto insieme.
Be’, forse definirla “tranquilla” non era esatto. La vita di famiglia non era mai veramente tranquilla. Vacanze, malattie infettive, tubature rotte in pieno inverno. L’esistenza, in realtà, era una serie di piccoli drammi. E Rodney aveva sempre lavorato molto duramente, forse più di quanto la sua salute glielo permettesse. Quella volta, sei anni prima, aveva avuto un brutto esaurimento. “Lui non è invecchiato bene quanto me” pensò Joan con una punta di rimorso. Era piuttosto curvo, e c’erano molti fili bianchi tra i suoi capelli. Aveva sempre un’espressione stanca, e si notava dagli occhi, soprattutto.
D’altronde, così era la vita. E ora, con i figli sposati, lo studio che andava bene, e il nuovo socio che aveva apportato nuovi capitali, Rodney poteva prendere le cose con più calma. Loro due avrebbero avuto il tempo per godersela. Dovevano ricevere un po’ più spesso, e di tanto in tanto passare una o due settimane a Londra. Rodney, forse, avrebbe potuto giocare a golf. Sì, certo, perché non ci aveva pensato prima? Era uno sport così salutare, soprattutto per chi era costretto a passare tante ore in ufficio.
Una volta stabilito che avrebbe convinto suo marito a praticare il golf, la signora Scudamore guardò ancora una volta la donna nella quale era sicura di avere riconosciuto l’antica compagna di scuola.
Blanche Haggard. Aveva una vera adorazione per lei, quando erano al St Anne! E chi non adorava Blanche? Una ragazza così ardita, così divertente, e poi così bella, certo! Strano ripensarci ora, vedendo quella donna matura, così magra, inquieta, sciatta. Che modo assurdo di vestire! E dimostrava a dir poco… eh, sì, una sessantina di anni.
“Naturalmente” pensò Joan “ha avuto una vita molto sfortunata.”
Avvertì una momentanea sensazione di fastidio. Le sembrava uno spreco, anzi, un delitto. A ventun anni, Blanche aveva il mondo ai suoi piedi: bellezza, posizione sociale, tutto! E non aveva gettato tutto al vento per quell’essere assolutamente inqualificabile? Un veterinario: ma sì, proprio un veterinario! Sposato, per giunta, il che peggiorava le cose. La famiglia di lei si era comportata con ammirevole fermezza, portandola a fare il giro del mondo in una di quelle crociere di piacere. E Blanche era stata capace di scendere dalla nave, forse ad Algeri o a Napoli, per tornarsene a casa e andare a vivere con il suo veterinario. Lui aveva perso la clientela, naturalmente, e aveva cominciato a bere, e la moglie non aveva voluto concedergli il divorzio. Poco dopo, i due avevano lasciato Crayminster e Joan non aveva saputo più niente di lei per anni, finché non l’aveva incontrata un giorno a Londra, da Harrods, dove si trovavano entrambe per comprare delle scarpe. Dopo una breve conversazione, molto discreta – discreta da parte di Joan: Blanche non aveva mai saputo cosa fosse, la discrezione –, aveva scoperto che Blanche era sposata con un certo Holliday, impiegato presso una società di assicurazioni. Ma Blanche pensava che presto suo marito si sarebbe licenziato perché intendeva scrivere un libro su Warren Hastings e non voleva limitarsi a buttare giù qualcosa quando tornava a casa dall’ufficio: intendeva dedicare a quel progetto tutto il suo tempo.
«Devo supporre che tuo marito disponga di mezzi personali» aveva mormorato lei. E Blanche aveva risposto con nonchalance che Holliday non aveva un centesimo! Joan aveva osservato che, forse, licenziarsi dall’impiego sarebbe stato poco saggio, se non era sicuro che il libro avrebbe avuto successo. Esisteva già un contratto? “Figuriamoci, macché!” aveva risposto allegramente Blanche, e aveva aggiunto di non credere affatto che il libro potesse avere successo, perché Tom, sebbene ci tenesse parecchio, in realtà non scriveva molto bene. Al che Joan, scaldandosi un po’, le aveva detto che doveva imporsi, ma la sua vecchia amica aveva reagito guardandola meravigliata e replicando: “Ma lui vuole scrivere, poverino. Ci tiene moltissimo”. A volte, aveva osservato Joan, uno doveva avere buon senso per due. Blanche aveva riso e aveva commentato che, quanto a lei, non ne aveva mai avuto abbastanza nemmeno per sé!
Ripensandoci, Joan si diceva che, disgraziatamente, era fin troppo vero. Un anno più tardi aveva rivisto Blanche in un ristorante, insieme a una donna dall’aspetto singolarmente vistoso e a due uomini altrettanto appariscenti. Dopo di che, l’unico segno di vita da parte di Blanche era stato quando, cinque anni dopo, le aveva scritto per chiederle un prestito di cinquanta sterline. Il suo bambino, spiegava, aveva bisogno di un intervento chirurgico. Joan gliene aveva mandate venticinque, con una lettera gentile in cui chiedeva ragguagli. La risposta era stata una cartolina sulla quale Blanche aveva scarabocchiato: “Grazie, Joan, sapevo che non avresti detto di no”, il che era gratificante, in un certo senso, ma non troppo soddisfacente. Da quel momento, silenzio. E ora lì, in una stazione ferroviaria del Vicino Oriente, tra le lampade a kerosene che ardevano e vacillavano avvolte in un tanfo di grasso di montone rancido, paraffina e insetticida, c’era l’amica di tanti anni prima, incredibilmente invecchiata, involgarita e male in arnese.
Blanche finì di cenare per prima, e stava lasciando la sala quando scorse Joan. Si arrestò.
«Santo cielo, sei tu!»
Qualche istante dopo, aveva avvicinato una sedia al tavolino dell’amica e ora stavano chiacchierando.
A un tratto, Blanche disse: «Ti sei conservata bene, mia cara. Dimostri trent’anni. Dove sei stata in tutto questo tempo? In frigorifero?».
«Non direi, veramente. Sono stata a Crayminster.»
«Nata, cresciuta, sposata e sepolta a Crayminster» disse Blanche.
Joan replicò, con una risata: «È una sorte tanto tragica?».
Blanche scosse la testa.
«No» disse, in tono serio. «Direi anzi che è buona. Che ne è dei tuoi figli? Avevi dei figli, vero?»
«Sì, tre. Un maschio e due femmine. Il ragazzo è in Rhodesia. Le ragazze sono sposate. Una di loro vive a Londra. Sono appena stata a trovare l’altra, a Baghdad. Si chiama Wray: Barbara Wray.»
Blanche assentiva.
«L’ho vista. Una bella figliola. Si è sposata un po’ troppo giovane, non credi?»
«Non lo penso affatto» disse Joan, irrigidita. «Vogliamo tutti molto bene a William, e loro due sono felici.»
«Sì, sembra che ora si siano messi tran...
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Il deserto del cuore
- 1
- 2
- 3
- 4
- 5
- 6
- 7
- 8
- 9
- 10
- 11
- 12
- Epilogo
- Copyright