Al nuovo gusto di ciliegia
eBook - ePub

Al nuovo gusto di ciliegia

  1. 552 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Al nuovo gusto di ciliegia

Informazioni su questo libro

Nel mondo di Hollywood, tra ruffiani, cascamorti, divi sul viale del tramonto e adulatori, Lisa Nova, aspirante sceneggiatrice e regista, si considera una stella nascente che può passare sopra le ipocrisie, le menzogne e gli inganni in nome della sua arte. Quando viene imbrogliata per l'ennesima volta da un produttore, decide di rivolgersi a Boro, il misterioso capo di una banda di motociclisti, per avere vendetta. Ma ottiene molto più di quanto ha chiesto. Inizia tutto con degli strani tatuaggi che sembrano conferirle poteri insoliti. Poi arrivano le allucinazioni che risvegliano oscuri e antichi culti legati ai non morti, e Lisa si ritrova a lottare contro giaguari bianchi e demoni cannibali emersi dalla tomba. Il confine tra l'incubo e la realtà si fa molto, molto sottile, fino a dissolversi del tutto in questo romanzo, miscela surreale, irresistibile e a tratti esilarante di macabro e satirico.

Domande frequenti

Sì, puoi annullare l'abbonamento in qualsiasi momento dalla sezione Abbonamento nelle impostazioni del tuo account sul sito web di Perlego. L'abbonamento rimarrà attivo fino alla fine del periodo di fatturazione in corso. Scopri come annullare l'abbonamento.
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Perlego offre due piani: Base e Completo
  • Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
  • Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Entrambi i piani sono disponibili con cicli di fatturazione mensili, ogni 4 mesi o annuali.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì! Puoi usare l’app Perlego sia su dispositivi iOS che Android per leggere in qualsiasi momento, in qualsiasi luogo — anche offline. Perfetta per i tragitti o quando sei in movimento.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Sì, puoi accedere a Al nuovo gusto di ciliegia di Todd Grimson, Gabriele Giorgi in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Literature e Crime & Mystery Literature. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

TERZA PARTE

È questo il dono che volevo lasciare?
Ci insegnano a perdonare e dimenticare
o ad attraversare ancora lande e deserti desolati,
e osservarli sulla spiaggia stramazzati.
IAN CURTIS

UNO

Era strano quanto il ritorno negli Stati Uniti rendesse nervosa Lisa. Non che in Brasile fosse al sicuro – Boro l’aveva dimostrato –, ma la cosa la metteva semplicemente molto a disagio. Eppure, con quel film peculiare che si era ritrovata, che aveva come protagonista nientemeno che Roy Hardway, sembrava che fosse decisamente giunto il tempo per fare capolino.
Era già in ritardo: si sarebbe dovuta trovare a St. Petersburg, in Florida, una settimana fa, per far visita a Jules Brandenberg sulla location de Il mio gemello malvagio. Doveva apparire in una particina, una comparsata, e mostrargli la bozza per la sceneggiatura de Lo squartatore di L.A. 2.
Lisa scoprì di essere riluttante a lasciare suo padre; forse era il senso di sicurezza garantito dalla sua presenza, per quanto fittizio. Lei gli aveva mostrato il film – che aveva intitolato Manoa, la città d’oro – e lui, invece di essere arrabbiato perché lei aveva assunto di nascosto l’alcaloide, oppure troppo interessato a farle prendere parte all’esperimento, si era dimostrato estremamente coinvolto e compiaciuto, lieto per la rivelazione di quel fenomeno. Era più curioso che mai su Boro, e Lisa gli confidò finalmente com’era morto Roy Hardway. Come Boro l’avesse ringraziata per averlo portato con sé, come se fosse una bestia sacrificale.
O un pasto, aveva ipotizzato il dottor Nova, qualcosa che Lisa non aveva mai immaginato. Secondo il dottore, il punto era che le normali supposizioni della psicologia non erano applicabili. «Potrebbe essere affezionato a te. Non ti ha fatto del male, e ovviamente ritengo che avrebbe potuto, se ne avesse avuto l’intenzione.»
E i tatuaggi potevano essere una specie di dono simbolico, con un significato che andava oltre la semplice decorazione.
«Ma non tentare la sorte, ti prego» l’aveva implorata il dottor Nova. Lisa aveva risposto che non l’avrebbe fatto. Avevano continuato a parlare del contenuto del film. Forse era una mappa della sua mente onirica, visto che il rampicante le aveva dato l’accesso a certi ricordi collettivi estranei al suo corpo, filtrati tramite la sua immaginazione, che erano stati catalizzati dal fulgore dell’incantesimo.
Prima della sua partenza (da Rio, per poi raggiungere gli Stati Uniti), era arrivata una lettera da Errol Mwangi.
Cara Lisa,
sono spiacente per l’accaduto, per la mia incuria. Mi piacerebbe rivederti in futuro, se possibile.
Sto lasciando Rio. Sarò a Parigi, in visita a mio fratello, e poi potrei tornare a Londra per qualche tempo.
Accludo l’indirizzo e il numero di telefono di mio fratello. Lui saprà sempre dove trovarmi.
Errol
Lisa mise la lettera nella borsa e la rilesse alcune volte sull’aereo, non tanto per cercare sfumature nascoste, quanto per tenerla stretta come un feticcio: aveva ancora una cotta per lui e ricordava la loro scopata, le espressioni sul suo volto al nightclub o quel giorno sulla spiaggia, il suono della sua voce. Il suo sorriso affascinane.
Aveva la sensazione che Errol Mwangi fosse un tipo troppo donnaiolo, e quindi inaffidabile. Forse Tavinho era un’altra storia. Lisa lo aveva amato così tanto quando si era presentato inaspettatamente alla cerimonia. Quella circostanza aveva cambiato tutto ciò che provava per lui. Era stato così dolce e lei non era riuscita a trovare in lui alcuna gelosia da machão, cosa davvero straordinaria per un maschio brasiliano.
La Florida si era rivelata meglio di quanto Lisa avesse potuto sperare. Jules non era sembrato affatto irritato dal fatto che fosse arrivata tardi per la sua scena: era un casino per il suo programma, perciò ne aveva semplicemente girato una versione con un’attricetta locale e via. Lisa a quel punto si era tirata indietro.
Non appena gli ebbe confidato che aveva realizzato un film in segreto, che il protagonista era Roy Hardway e tutti avevano lavorato in cambio di salari differiti e quote, Jules si dimostrò estremamente interessato. Voleva vedere la prima versione seduta stante. Non gli interessava se era in 16 mm.
Nel riguardarlo per la settima o ottava volta, Lisa si intimidì, le sembrava un’esperienza cinematografica troppo stramba e pseudoartistica per piacere a Jules. Ma si sbagliava. Lui rimase seduto in silenzio durante l’intera proiezione, completamente rapito, poi disse: «Lo adoro».
E poi aggiunse: «Congratulazioni. Non sapevo che fossi così legata a Roy. La gente si è incuriosita moltissimo su di lui e su cosa gli sia successo. Credo che il suo agente abbia ingaggiato perfino un detective privato. Invece sembra stare alla grande».
«Questo potrebbe essere il suo ultimo film» disse Lisa.
Jules volle sapere come aveva realizzato alcuni effetti speciali. Quegli sfondi dipinti meravigliosamente, quei modellini incredibili... E le amputazioni: non aveva mai visto arti tranciati e teste mozzate così bene. Jules era talmente deferente che Lisa non sapeva come reagire. Poi se ne rese conto: era il modo in cui gli uomini trattavano altri uomini.
Così Jules si offrì di aiutarla con la post produzione e organizzarono un calendario per cominciare a tenere incontri a L.A. per il progetto dello Squartatore. Nel frattempo, lei avrebbe cercato di inserire Manoa, la città d’oro in uno o due festival; Lisa conosceva alcune persone che pensava potessero farlo partecipare almeno a quello di Berlino.

DUE

Lisa e Track parlarono al telefono (lui era ancora a L.A.) mentre lei si trovava in Florida e prima che volasse a New York, dove avrebbe soggiornato nell’appartamento di suo fratello nel Lower East Side mentre lavorava al comparto sonoro di Manoa. Lui era molto contrariato dal fatto che sia Ariel Mendoza sia il detective di Los Angeles (di cui non aveva mai avuto il nome e incolpava sé stesso per quella svista) sembrassero scomparsi.
«È inquietante» disse Track. «Mi hanno permesso di prendere la roba di Mendoza quando ho sistemato il suo conto. Nulla. Nessun indizio. Ammesso che io riesca a riconoscerne uno pur avendolo sotto il naso.»
«Ha detto di aver rintracciato il divano a L.A.?»
«Sì.»
«Allora ce l’ha Boro» disse Lisa. Lo sapeva.
«Gesù.»
Lisa raccontò a Track del rampicante dei cadaveri e di come il film Manoa, la città d’oro fosse apparso in maniera miracolosa.
Lui ne fu affascinato.
«Non è nemmeno qualcosa che tu stessa hai sognato... voglio dire... per intero? Se capisco bene quello che stai dicendo, una parte deve forse essere filtrata nella tua consapevolezza dai cervelli morti, che supponiamo essere stati in qualche modo sintetizzati dal rampicante...»
«È quello che pensa papà.»
«Che tipo di musica ti serve?» Adesso lei e Track erano vicini: si capivano bene a vicenda.
«Penso solo percussioni, per la maggior parte. La musica già presente è come... roba suonata al contrario, o attraverso dei filtri; una parte sembra costituita da strani campioni di un’orchestra che suona dall’altro lato di una collina durante un temporale.»
«E c’è anche Roy Hardway?»
«Sì» rispose Lisa. «Lo inserirò come produttore esecutivo, anche se è morto. È tipico dei produttori esecutivi, comunque.»
Track rise, poi disse che si sarebbero visti tra qualche giorno, a New York.

TRE

Code non rispondeva al suo vecchio numero. Risultava disconnesso. Così Lisa chiamò (dall’appartamento di Track) l’operatore telefonico e poi Alvin Sender. Gli lasciò un messaggio in segreteria e Sender la richiamò quasi immediatamente, come se stesse semplicemente filtrando le chiamate. Se qualcuno su Marte avesse ascoltato quella conversazione attraverso una frequenza interplanetaria avrebbe potuto immaginare, dall’atteggiamento di Sender, che lui e Lisa fossero buoni amici, che lo fossero stati da sempre.
«Dove sei stata?» domandò lui. «Tutti si stavano chiedendo di te.»
«Già. Sono stata in Brasile.»
«Qualcuno ha detto qualcosa su te e Roy Hardway... E nessuno l’ha più visto da queste parti.»
«È stato con me per un po’ di tempo. Abbiamo girato un film.»
«Ma è grandioso. Wow.»
«Ascolta, sai dov’è Code? Il suo vecchio numero non funziona.»
«Giusto, sei stata fuori dal giro. Ti racconto questa novità: si è trasferito con Lauren Devoto. Sai, l’ex moglie di Vincent Garbo. Sono innamorati.»
A Lisa non piacque il suo sarcasmo, ma era una notizia piuttosto stupefacente. Proprio ciò che Code aveva sempre detto di volere: essere “scoperto” da qualche tipa ricca, più vecchia e ancora bella. Vincent Garbo un tempo era stato uno scopritore di ciarpame di successo: produceva film dozzinali senza un seguito. Si diceva che la sua vedova alta, biondo-platino e pettoruta fosse diventata dipendente dal bisturi – chirurgia estetica –, perciò aveva un aspetto un tantino strano. Sulla quarantina, era perfetta per ciò che Code aveva detto di volere dalla vita. Essere mantenuto. Nel lusso. Fare da decorazione, praticamente.
«Compone ancora musica?»
«Certo.»
Sender lo affermò con una sicurezza tale che lei non volle chiedere altro. Disse che doveva andare.
«Chiamami quando ti pare» le rispose lui con quell’atteggiamento complice. «Se dovessi avere una situazione di temporanea mancanza di liquidità o se volessi semplicemente fare qualcosa, posso sempre trovarti lavoro. Credimi, sei richiesta.»
Lisa non sapeva se Alvin Sender fosse un agente, un direttore casting o una specie di pappone. Rimase sconvolta da quella conversazione per diversi motivi. Aveva parlato con Christine l’altro giorno e lei era stata amichevole all’apparenza, ma indifferente; Lisa supponeva di esserselo meritato, ma comunque le aveva lasciato una sorta di senso di colpa. Adrian le aveva detto che Christine e Oriole si erano separati di nuovo e che lei ora viveva con questo tizio con cui stava realizzando un documentario per la PBS sugli animali che vivono negli zoo, su come differiscono dai loro fratelli e sorelle che vivono liberi, e su quali meccanismi di adattamento mettono in atto. Un argomento di cui avrebbero potuto discutere, se a Christine fosse importato, ma Adrian le aveva fornito più informazioni di seconda mano rispetto a Christine stessa, che era stata piuttosto distaccata e vaga. Perciò Lisa aveva la sensazione che i suoi due migliori amici, Christine e Code, l’avessero abbandonata. Perfino se era stata lei a partire. Aveva dovuto. Emotivamente, erano stati loro a lasciarla. Stronzi.
Figli di puttana.
Andò al cinema da sola a una doppia proiezione di Selwyn Popcorn: Pelle sottile e Il bacio della sfinge. Dato che era di cattivo umore, con quella solitudine che sembrava uscita dal nulla e la pressione che sentiva nel perpetrare quella bizzarra frode colossale – il film psichico –, impiegò un po’ di tempo perché la magia rituale dell’esperienza cinematografica attecchisse su di lei, ma verso l’inizio di Pelle sottile, seduta lì al buio a mangiare popcorn e a bere Dr Pepper, le immagini ritmiche sullo schermo e la colonna sonora che passava da subliminale a dinamica cominciarono a manipolarla, ipnotizzarla; ricevette volentieri quella rappresentazione a ventiquattro fotogrammi al secondo nella malleabilità della chimica e dell’elettricità della sua mente, cosicché verso la fine del secondo film si sentì praticamente euforica e redenta.
Tornando a casa (quella di Track), parte di quella sensazione si dissipò nell’oscurità solo per il fatto di dover stare attenta all’ambiente circostante. Due tizi la guardarono con troppa attenzione. Lisa non si sentiva al sicuro. Dovevi sempre pensare di poter essere violentata o uccisa, attaccata con la stessa facilità di una preda magnetica.
Squillò il telefono. Era Code a L.A.
«Lisa, finalmente sei rientrata. Ho sentito che hai avuto il mio numero questo pomeriggio. Perché non mi hai chiamato?»
«Sei a casa di Lauren Devoto, giusto? A Beverly Hills?»
«Bel Air.»
«Okay, Bel Air. Da che parte della casa stai chiamando?»
«Sono nella mia stanza. Oh, temevi potesse essere imbarazzante? Non preoccuparti. Lauren sa tutto di te. Quando tornerai qui, non vede l’ora di incontrarti. Davvero.»
«È stupendo. Non so quando tornerò lì; probabilmente andrò prima in Europa.»
«Certo, capisco. Festival cinematografici. A proposito, quando metti insieme i titoli di coda, assicurati di nominare il signor Boro come coproduttore. Penso che abbia fatto parecchio per te.»
«Code, cosa cazzo stai dicendo?» chiese Lisa giusto per guadagnare tempo, poiché era sconvolta.
«Lo sai. Sono l’ultima persona con cui dovresti recitare la parte della verginella, perciò dacci un taglio. Lui vuole vederti. Ho l’impressione che ci siano delle faccende irrisolte. Dovresti essere felice di sapere che la tua vendetta su Lou è completa, anche se immagino tu non l’abbia pagata.»
«Come hai incontrato Boro?» domandò Lisa, pervasa dall’orrore ma riuscendo a mantenere la voce ragionevolmente calma. Code sembrava proprio Code.
«Lo conosco a malapena. Sto solo riferendo un messaggio. Ah, già... un’altra cosa. Controlla la caviglia destra stasera. È tutto ciò che so.»
E riattaccò.
Sulla caviglia destra di Lisa ora c’era un tatuaggio evidente. Quello che sulle prime sembrava filo spinato poi si trasformava in una specie di corona di rovi, in un disegno intricato tutt’attorno alla sua caviglia snella.
Perciò il quadro completo era: croce fiammeggiante sul bicipite destro, giaguaro sul bicipite sinistro, cuore con pugnale sulla natica sinistra, L-O-V-E sulle dita della mano destra, H-A-T-E su quelle della sinistra. E ora una corona di spine attorno alla caviglia destra.
Valeva la pena cercare di analizzare quello che aveva detto Code, che la sua vendetta su Lou era completa? Intendeva che era morto? Lisa rabbrividì un po’, anche se i...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. AL NUOVO GUSTO DI CILIEGIA
  4. PRIMA PARTE
  5. SECONDA PARTE
  6. TERZA PARTE
  7. QUARTA PARTE
  8. Copyright