La stagione del pipistrello
eBook - ePub

La stagione del pipistrello

con Sarti Antonio e la Compagnia della Malora

  1. 392 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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La stagione del pipistrello

con Sarti Antonio e la Compagnia della Malora

Informazioni su questo libro

"Nella Bologna di un anno che verrà, il mio questurino continua a fare il suo mestiere. Meglio che può. Anche se la città non somiglia neppure da lontano a quella dove ha cominciato la carriera." Non è più un'isola felice della cultura, è una città sporca e violenta, in cui si vive una quotidianità miserabile. A sancire un prima e un dopo, in città e nel resto del Paese, è stata la stagione del pipistrello, come molti hanno soprannominato il periodo del Coronavirus.

È in questa Bologna in preda agli estremismi di destra e alle nuove droghe sintetiche che una notte Sarti Antonio e il suo compare Rosas rinvengono il cadavere di un uomo in mezzo ai cumuli di rifiuti. Ma nulla è come sembra, e quando all'ospedale Sarti si ritrova di fronte la vittima, scopre che si tratta di una donna, e dietro il volto gonfio e livido riconosce un'amica di lunga data, la Biondina: una prostituta che esercita nel suo appartamento del centro storico, dove il questurino è di casa. Mentre lei lotta tra la vita e la morte, Sarti, turbato come raramente l'abbiamo visto, si mette a indagare insieme al resto della "Compagnia della Malora", partendo da un dettaglio che non gli torna: sul fondoschiena della donna c'è un tatuaggio appena eseguito, un cerchio che contiene una croce nera e una sigla...

Macchiavelli mette alla prova il suo questurino con un caso che gli sta più a cuore della sua stessa vita, calandolo in un futuro imminente in cui, con la visionarietà che appartiene ai grandi narratori, proietta le tendenze più inquietanti del nostro presente.

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Informazioni

Versetto dodicesimo

Chi siamo e chi sei.
Un saluto, un tatuaggio,
un eia eia alalà
ci raccontano
di noi e di te.
Meglio e di più.
C’è. Non c’è scritto “cesso”, ma c’è.
Glielo indica Sal quando passano davanti alla porta con la dicitura BADEZIMMER. Noi diciamo e scriviamo “cesso”. Loro dicono e scrivono badezimmer.
Grandi questi togni.
Non ci mette molto. Il tempo per sistemare i crampi e lavarsi le mani.
«Cos’è il repax?» chiede a Sal.
«In questura non l’abbiamo ancora.»
«Immagino, ma cos’è?»
«Uno Skype di ultima generazione.» Dall’espressione del questurino, capisce di non essere stata esaustiva. Aggiunge: «L’ultimo sistema di comunicazione audio-video, il più veloce e completo».
Così va meglio. Tant’è che passa a un altro argomento. Ci ha pensato mentre era chiuso nel cesso: «E la storia dell’appuntamento con il fantasma Hügelmann?». Sal si stringe nelle spalle. «Capito, una balla inventata per Distinto. Non ha beccato.»
Li aspetta un dipendente. È appoggiato con le spalle alla paratia d’acciaio che, in caso d’incendio, isolerà il garage dal sotterraneo, come prevedono le norme. Si toglie dall’appoggio e si rivolge direttamente a Sarti Antonio.
«Sei tu il poliziotto?»
Chissà perché proprio a lui.
La famosa organizzazione tedesca. O la faccia del mio questurino.
«Stoico?»
Lui, l’uomo, non risponde, si fa da parte e con un gesto invita i tre a entrare nel suo regno.
Il signor Stoico non è in carattere con il resto di palazzo Sampieri, ora palazzo Weltweit Wirksam. Qualche tempo prima della stagione del pipistrello, lo avrebbero definito un tipo equivoco. Solo perché non sapevano dove stava andando il mondo dei vivi.
Per cominciare si presenta in canottiera che lascia scoperte due spalle muscolose, classiche di chi frequenta più la palestra che le scuole medie e superiori. Ma questo non significa niente se non il solito razzismo di chi pretende, anche dal custode di un Wagenhalle, camicia, cravatta e giacca, il tutto in perfetto tiro.
Il signor Stoico ha il cranio completamente rasato e lucidato a cera. E già basterebbe, ma a lui no, non è bastato. Sul deltoide destro e bene in vista, si è fatto tatuare una frase in tedesco. Forse in omaggio al superiore dottor Hügelmann.
Il deltoide, per i meno informati, è il muscolo della spalla.
Il signor Stoico precede i tre della Compagnia della Malora in un locale sulla porta del quale c’è la scritta BURO DER FAHRZEUGORGANISATION.
Più o meno dovrebbe essere “Ufficio organizzazione veicoli”.
Chiedere in giro conferma.
Nell’antico palazzo Sampieri, tutte le scritte sono in alemanno. Di certo per far sentire a proprio agio i connazionali. O perché sia chiaro da dove vengono gli attuali proprietari.
Che il signor Stoico sia un frequentatore di palestre è confermato dal manifesto affisso alla parete. C’è fotografato un tale tutto muscoli, testa rasata e tatuaggi. La dicitura che lo accompagna: Centro di addestramento condizionato e di percorso. Dopo non sarete più gli stessi..... e gli altri se ne accorgeranno..... a proprie spese.....
Scritto proprio così, con parole che non significano molto e con puntini di sospensione, cinque per ogni colpo, sparsi qua e là. Non si capisce bene a carico di chi siano le spese, ma il concetto cambia poco.
Segue indirizzo e tutta la serie di sigle per mettersi in contatto con chi può trasformare un uomo in super uomo a proprie spese.
«Bitte schön» invita il signor Stoico indicando le tre poltroncine. «Il dottor Hügelmann mi ha ordinato di mettermi a vostra disposizione.» Aspetta che i tre siedano. Siedono in due. Il mio questurino preferisce restare in piedi. «E di rispondere alle vostre domande.»
Siede anche lui. Dietro il tavolo.
«Vorrei vedere la Volkswagen targa SOL 3 Y...» e si ferma lì.
Completa la targa il signor Stoico: «Ancora ipsilon e poi zeta centotrenta. Spiace, ma non è in sede».
Spiace a chi?
«E dove sarebbe?»
«Dov’è» precisa lo Stoico. «L’ho consegnata a due nostri camerati per la campagna elettorale dell’OSI.»
«Saranno camerati tuoi» borbotta Sarti Antonio, sergente, «non miei. Quando?»
Stoico si affida al computer: «Dodici giorni fa, su disposizioni superiori».
«Nomi?»
Lo Stoico scuote il capo e sembra deluso di non poter aderire alla richiesta: «Non chiedo mai i nomi dei superiori che mi danno ordini. Obbedisco».
Credere, obbedire, combattere.
«Non m’interessa chi te l’ha ordinato. Voglio nomi e cognomi dei due tuoi camerati che sono venuti a ritirare la Volkswagen.»
L’uomo canottiera sorride e gira lo schermo del computer verso l’uomo in piedi. Il quale dà un’occhiata e fa segno alla Prenotato di fare altrettanto: «Secondo te cosa rappresentano quei due sgorbi?» le chiede.
Sal si alza e controlla. Tira fuori il cellulare e fotografa lo schermo. Dedica a Stoico un sorrisino e un cenno del capo. Potrebbe essere un ringraziamento o una presa in giro. Dice: «Non ho idea, capo. Sentiamo da lui».
«Allora?» chiede Sarti alla canottiera.
Stoico cerca di stare al gioco, ma è infastidito. Rigira lo schermo, ricontrolla gli sgorbi e decide: «Secondo me sono le firme dei due che hanno ritirato la Volkswagen». Spegne definitivamente il computer.
Sarti guarda la collega. «Che ne dici? Siamo soddisfatti o no?»
«Per me possiamo andare, capo» e si avvia. La segue Cantoni Felice, agente.
Sarti Antonio, sergente, non si muove: «Descrivimi i due».
«È stato dieci giorni fa, e con tutti quelli che passano di qui come faccio a ricordarli?» e Stoico si alza. Un modo per far capire che non ha altro da aggiungere.
Il mio questurino sorride, ma sembra più una smorfia. Dice: «Fatti tornare la memoria, camerata, perché credo che ci rivedremo» e ancora non si muove. C’è qualcosa che non gli torna. Infatti: «Come mai ti consentono una tenuta così poco conforme a quella dei tuoi colleghi che stanno di sopra?».
«In che senso, capo?»
«Su è obbligatoria la tenuta di gala: camicia di bucato tirata al burro, cravatta in tono con la giacca, giacca in tono con le mutande...»
Anche Stoico sfodera un sorriso. Il suo è strafottente, in linea col personaggio. Indica tutt’attorno: «Capo, questo è il mio regno e comando io». Si mette in posizione di “attenti” e saluta: braccio destro alzato e ben disteso a formare un angolo di 90 gradi col torso. Come da manuale. Accompagna il saluto con «il Futuro è Nostro!» a voce alta.
Il sorriso, l’attenti, il saluto, le parole e il tatuaggio fanno capire con che individuo hanno avuto a che fare i tre della Compagna della Malora. Soprattutto raccontano quanto sia cambiato il mondo dopo la stagione del pipistrello. E Stoico ci tiene che lo si sappia.
D’altra parte, non è loro il futuro? Se lo costruiscano come vogliono.
Se chi non lo vuole glielo consentirà.
I componenti della Compagnia della Malora lasciano il Büro der Fahrzeugorganisation.
Ognuno con un triste pensiero. Da non condividere.
Lasciano anche l’ex palazzo Sampieri.
Diversi da come ci sono entrati.
Restano le domande che il mio questurino avrebbe voluto fare al dottor Hügelmann. L’ultima telefonata dal cellulare della Biondina è per la Weltweit Wirksam: a chi e perché? Dopo venti minuti da quella telefonata, qualcuno dalla Weltweit Wirksam chiama il cellulare della Biondina: chi e perché?
«Fermati al primo bar che incontri, Felice» e deve proprio essere al limite dell’astinenza se gli va bene qualsiasi bar gli passi la zona ovest della città.
Appena rientra in Centrale si mette al caffè. Ha da smaltire il sapore di quello bevuto nei pressi di palazzo Sampieri.
Non fa a tempo: la Prenotato Salvatrice gli passa il suo cellulare. Con un cenno del capo, Sarti Antonio le chiede chi è.
«Ibrahim, il medico della Biondina...»
«So chi è. Pronto.»
«Salam, Antonio, come stai?»
«Come si può stare di questi tempi. E la Biondina?»
C’è una pausa troppo lunga. E non è un buon segno.
«Proprio di lei vorrei parlarti.»
«È... è peggiorata?»
«No, ma neppure migliorata, mi spiace.» Segue un’altra pausa imbarazzata. «Ho notato una cosa strana...» e si ferma lì.
«Allora?»
«Non mi piace parlarne al telefono. Se passerai da queste parti...»
«Arrivo» e il buon caffè che sperava di bere resta un desiderio.
La Biondina gli sta proprio a cuore.
«E dove sarebbe questo tatuaggio?»
Ibrahim padre di tutti fa segno con la destra di abbassare la voce. E aggiunge: «Per favore». Da quando la Compagnia della Malora gli è entrata nell’ambul...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. LA STAGIONE DEL PIPISTRELLO
  4. Personaggi in ordine di apparizione (più o meno) sulla scena del romanzo
  5. Versetto primo
  6. Versetto secondo
  7. Versetto terzo
  8. Versetto quarto
  9. Versetto quinto
  10. Versetto sesto
  11. Versetto settimo
  12. Versetto ottavo
  13. Versetto nono
  14. Versetto decimo
  15. Versetto undicesimo
  16. Versetto dodicesimo
  17. Versetto tredicesimo
  18. Versetto quattordicesimo
  19. Versetto quindicesimo
  20. Versetto sedicesimo
  21. Versetto diciassettesimo
  22. Versetto diciottesimo
  23. Versetto diciannovesimo
  24. Versetto ventesimo
  25. Versetto ventunesimo
  26. Versetto ventiduesimo
  27. Versetto ventitreesimo
  28. Versetto ventiquattresimo
  29. Versetto venticinquesimo
  30. Versetto ventiseiesimo
  31. Versetto ventisettesimo
  32. Versetto ventottesimo
  33. Versetto ventinovesimo
  34. Versetto trentesimo
  35. Versetto trentunesimo
  36. Versetto trentaduesimo
  37. Versetto trentatreesimo
  38. Versetto trentaquattresimo
  39. Versetto trentacinquesimo
  40. Versetto trentaseiesimo
  41. Versetto trentasettesimo
  42. Versetto trentottesimo
  43. Versetto trentanovesimo
  44. Versetto quarantesimo
  45. Versetto quarantesimo bis
  46. Versetto quarantunesimo
  47. Versetto quarantaduesimo
  48. Versetto quarantatreesimo
  49. Versetto quarantaquattresimo
  50. Versetto quarantacinquesimo ovvero sconclusione
  51. Copyright