Gabriel conosceva la donna con quella mantella sdrucita.
La conosceva perché un tempo era stato come lei.
Infreddolito. Affamato.
La preda perfetta e il perfetto predatore.
Era venuta per uccidere un angelo.
Non sarebbe sopravvissuta per vedere l’alba.
Voci confuse si levavano nell’aria, tra la nebbia gialla e il fumo grigio. Uomini in giacca nera e panciotto bianco e donne in abiti sgargianti e gioielli luccicanti circondavano i tavoli illuminati dalle candele: in piedi, seduti, accomodati su poltroncine di mogano, appoggiati alle tovaglie di seta bianca.
Non sapevano di essere esche, gli aristocratici inglesi che cercavano piacere e le prostitute di Londra che puntavano al loro denaro.
Non sapevano che una donna dava loro la caccia. Il corpo di Gabriel fremeva per la consapevolezza.
Del piacere. Del denaro. Della vita e della morte.
Riaprendo la House of Gabriel, un locale dove tutti i desideri carnali potevano essere soddisfatti, accoglieva signori e prostitute.
Sesso e delitti.
Una fiamma bianca puntò verso l’alto.
Sei metri sotto di lui, un uomo incrociò il suo sguardo.
Un uomo con i capelli scuri, tanto quanto quelli di Gabriel erano chiari.
Un uomo dagli occhi viola, e non grigi come l’argento.
La guancia destra mostrava delle ombre.
Condividevano ventisette anni di ricordi. Immagini di una Francia affamata dalla guerra, anziché di quell’Inghilterra ammantata dal rigore dell’inverno. Con due tredicenni macilenti al posto di due quarantenni in abito scuro e panciotto bianco.
“I miei due angeli” li chiamava la Madame che li aveva raccolti da una strada di Parigi. “Uno scuro per le donne. Uno chiaro per gli uomini.”
Li aveva addestrati per la prostituzione e loro erano diventati abilissimi.
La luce della candela si affievolì, ricordando di colpo a Gabriel la pistola che gli pesava nella mano sinistra.
Michael, l’angelo sfregiato, era venuto a proteggere Gabriel, l’angelo intoccabile.
La vendetta non sarebbe stata possibile senza di lui.
Senza di lui non sarebbe stata necessaria alcuna vendetta.
La donna sarebbe morta perché un angelo con i capelli scuri era sopravvissuto. E amava.
Le pulsazioni battevano a ritmo incessante contro l’impugnatura di palissandro: uomini, donne; dolore, piacere; vita, morte.
La rivoltella Adams era dotata di un meccanismo di tiro a doppia azione: a carica manuale per una maggiore precisione, automatica per una maggiore rapidità.
Poteva armare manualmente la pistola e far scattare il grilletto con un solo gesto.
Un proiettile avrebbe ucciso Michael.
Un proiettile avrebbe messo fine al ciclo di morte che andava avanti da ventinove anni.
Gabriel non premette il grilletto.
Non poteva uccidere Michael.
Il secondo uomo aveva mandato una donna a fare il lavoro che lui non era riuscito a portare a termine sei mesi prima. Un brivido gli corse lungo la schiena.
La donna si fermò ai margini della luce delle candele, Michael era nel suo campo visivo.
Con la coda dell’occhio, Gabriel scorse un cameriere chinarsi e poi raddrizzarsi con in mano un tovagliolo bianco di seta. Proprio sotto di lui, due camerieri si avvicinarono a Michael.
Le loro mani rimasero lungo i fianchi: non erano venuti per sparare a una donna.
Quattro tavoli più in là, un cameriere stava versando champagne da una bottiglia di cristallo luccicante.
Non c’era ancora traccia del secondo uomo. Ma doveva essere lì, un camaleonte in abito nero e panciotto bianco. Travestito da cliente o prostituto. Appoggiato allo schienale di una poltroncina di legno o chinato su una tovaglia di seta bianca.
Eccitato dal sesso e dal brivido dell’omicidio.
Il tempo rallentò al ritmo del cuore di Gabriel.
La donna con la mantella allungò le mani in avanti e afferrò un oggetto scuro.
Una pistola placcata di blu non rifletteva la luce. Gabriel lo sapeva perché anche la sua era così.
Il brusio delle conversazioni a sfondo sessuale diminuì.
La testa di lei era nascosta dal cappuccio scuro: Gabriel non riusciva a vederne i lineamenti.
Il rimorso lo attraversò come una lama tagliente.
Per gli uomini e le donne che erano morti; per quelli che ancora sarebbero morti.
Per la donna di sotto che stava per morire.
La preda perfetta e il perfetto predatore.
Gabriel mirò al viso nell’ombra.
Nello stesso momento si levò una voce chiara e femminile: — Vi offro la mia verginità, gentiluomini.
Gabriel si bloccò.
Era vestita come una donna di strada ma parlava come una signora.
Poco per volta le risate degli aristocratici e i risolini studiati delle prostitute si interruppero.
Un fruscio di seta. Le fiamme delle candele tremolarono.
I camerieri restarono immobili, incerti sul da farsi.
Secondo le regole, avrebbero dovuto buttare fuori la donna con quella mantella dozzinale; l’esperienza però disse loro che era troppo tardi: aveva attirato l’attenzione dei ricchi clienti.
La carne vergine era un prodotto di prima qualità.
I camerieri non avrebbero interferito.
— L’uomo che farà l’offerta più alta avrà la sua ricompensa questa notte stessa — continuò con voce squillante, le mani ferme e il corpo in posa, la morte a un proiettile di distanza. — Vogliamo iniziare da centocinque sterline?
Le parole “centocinque sterline” riecheggiarono nella penombra fumosa.
Per le strade di Londra una vergine, vera o finta, si pagava cinque sterline, non centocinque.
Un ricordo improvviso attraversò la mente di Gabriel: una casa d’appuntamenti francese, una donna con un abito di seta viola.
Ventisette anni prima la Madame aveva venduto la verginità di Gabriel per duemilaseicentosessanta franchi.
Centocinque sterline inglesi erano l’equivalente di duemilaseicentosessanta franchi francesi.
La donna poteva aver avuto quell’informazione solo da due uomini: Michael o il secondo uomo.
Gabriel non dubitò nemmeno per un istante da chi dei due l’avesse saputo.
Caricò la rivoltella con il pollice.
— Senti un po’! — La prostituta Malice parlava con un accento decisamente popolare. — Una vescica di pesce non vale centocinque sterline, tesorino!
Luci e ombre vibrarono in un’esplosione di risate, maschili e femminili.
La donna con la mantella non rise.
E il secondo uomo?
Aveva una pistola puntata addosso a Michael mentre Gabriel teneva sotto tiro la donna? O la donna con la mantella, inconsapevole del proprio destino, aveva caricato l’arma che aveva nascosto nella borsetta?
Era venuta per uccidere un angelo… o per distrarlo?
— Vi assicuro, signora — rispose la donna freddamente — che la mia verginità non proviene da un pescivendolo. Sono vergine davvero.
Era possibile.
Le circostanze avverse facevano finire per strada ragazze caste e ben educate, così come donne omosessuali e non istruite.
Non ci sarebbe stato da stupirsi.
In mano a una vergine una pistola era letale tanto quanto in mano a una prostituta.
— Allora togliti la mantella, ragazza, e mostraci quello che hai da vendere — la sfidò rudemente lord James Ward Hunt, conte di Goulburn...