Il giornalino di Gian Burrasca (illustrato)
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Il giornalino di Gian Burrasca (illustrato)

Rivisto, corretto e completato da Vamba

  1. 304 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Il giornalino di Gian Burrasca (illustrato)

Rivisto, corretto e completato da Vamba

Informazioni su questo libro

Siena 1948. Designer e illustratore, ha disegnato tra l'altro oltre 700 manifesti e il drappellone per il palio di Siena del 2003. Docente all'università di Siena, ha lavorato per la Biennale di Venezia, il Centre Pompidou, l'Unione dei Teatri d'Europa e svariate altre organizzazioni e istituzioni internazionali. Ha all'attivo anche molti volumi illustrati, soprattutto classici per ragazzi.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2021
Print ISBN
9788804719229
eBook ISBN
9788835713784

1° Novembre

Oggi, mentre il babbo era fuori, Ada è venuta a darmi le notizie dell’avvocato Maralli, che va sempre migliorando, e a dirmi se volevo scendere in salotto, col patto che dopo una mezz’oretta ritornassi in camera mia.
Io sono sceso molto volentieri, per cambiare aria; e dopo poco è venuta la signora Olga a far visita alla mamma e mi ha fatto molte feste, dicendo che ero cresciuto, che avevo gli occhi intelligenti, e molte altre cose che dicono le donne di noi ragazzi, quando discorrono con le nostre mamme.
Però mia sorella Virginia, che era venuta in quel momento, ha creduto bene di farmi subito scomparire, dicendo che ero troppo spensierato, ed è entrata a parlare del fatto dell’altra sera che ha raccontato naturalmente a modo suo, esagerando, come fa sempre lei, e portando alle stelle la rassegnazione della povera vittima (così chiama l’avvocato) che rimarrà privo di un occhio per tutta la vita.
Però la signora Olga, che è una persona molto istruita e che scrive i libri, ha detto che la vittima era da compiangersi, ma che era stata una disgrazia; e io ho aggiunto subito:
— Sicuro: e una disgrazia voluta, perché se l’avvocato fosse stato fermo come dicevo io, non avrei sbagliato la mira…
Dopo molti discorsi la signora Olga ha tirato fuori l’orologio e ha detto:
— Mio Dio! Già le quattro!
La mamma allora ha osservato:
— Curiosa! Lei ha un orologio che somiglia perfettamente al mio…
— Ah, sì? — ha risposto la signora Olga, e se l’è riposto in seno, mentre Virginia che le stava di dietro faceva dei cenni alla mamma che non capiva niente.
Quando poi la signora Olga se n’è andata, Virginia, che ha sempre il vizio di chiacchierare e di ficcare il naso nelle cose che non le appartengono, ha esclamato:
— Ma mamma! Non hai visto che, oltre all’orologio, aveva anche un ciondolo preciso al tuo?… È una cosa strana!…
E son salite tutte in camera della mamma per pigliar l’orologio… Ma l’orologio non c’era, perché l’avevo preso io l’altro giorno per fare i giuochi di prestigio nel giardino.
È impossibile descrivere come son rimaste la mamma, l’Ada e Virginia. L’Ada è corsa subito in camera sua, ed è tornata dicendo:
— Ma io ve ne dirò un’altra… un’altra che è anche più straordinaria, tanto che, prima di dirla, ho voluto sincerarmi. Quando la signora Olga si è soffiata il naso ho osservato che aveva un fazzoletto di tela batista col ricamo come quello che mi regalasti tu, mamma, per la mia festa. Ebbene: ora sono andata a vedere nel mio cassetto e me ne manca proprio uno!…
Sfido! È il fazzoletto che presi l’altro giorno per fare il gioco di prestigio in giardino, e che consegnai a Marinella con dentro l’orologio della mamma!…
Ebbene: per queste due cose così semplici, la mamma e le mie due signore sorelle sono state lì a chiacchierare più d’un’ora con mille: Ah! Oh! Uh! e sono andate a ricercare l’ultimo giorno che la signora Olga era stata da noi, che fu l’altro lunedì, e si son ricordate che la mamma l’aveva fatta passare in camera sua, e finalmente Ada ha concluso tutte le discussioni così:
— Questo è un caso di cleptomania.
Questa parola io la conosco per averla letta più di una volta nel giornale del babbo, e so che è una specie di malattia curiosissima, che spinge la gente a rubare la roba degli altri senza neanche accorgersene.
Io allora ho detto:
— Sempre l’esagerazioni!…
E avrei voluto spiegare la cosa, salvando la signora Olga da un’accusa ingiusta; ma siccome Virginia è saltata su a dire che io sono un ragazzo e che dovevo stare zitto, e guai, anzi, se avessi detto a qualcuno del fatto al quale avevo assistito, così io le ho piantate, lasciando che se la sbrigassero fra loro.
Quanta superbia hanno i grandi! Ma questa volta si accorgeranno che, anche essendo ragazzi, si può giudicare le cose molto meglio di loro, che voglion sempre saper tutto!…

2 Novembre

Oggi è il giorno dei morti e si va al Camposanto a visitare la tomba dei poveri nonni e quella del povero zio Bartolomeo che morì due anni sono, purtroppo, e che se fosse campato m’avrebbe regalato una bella bicicletta che m’aveva promesso tante volte…
La mamma mi ha detto di vestirmi alla svelta, e che in questa circostanza solenne, se mi porterò bene, il babbo forse rifarà la pace con me.
Meno male! Finalmente la giustizia trionfa, e l’innocente non è più perseguitato da chi dovrebbe invece capir la ragione, senza dar sempre addosso al più piccino perché non si può difendere.
Prima di andare a letto voglio registrare qui, nel mio caro giornalino, il fatto d’oggi che è stato quello di essere stato perdonato dal babbo; però c’è mancato poco che tutto andasse all’aria, e anche questa volta proprio per una sciocchezza.
Oggi, dunque, prima d’uscir di casa, il babbo mi ha consegnato una corona di fiori e mi ha detto dandomi del voi, con quella voce grave che fa sempre quando è stato adirato con me e che, dopo un pezzo, si decide a ridiscorrere:
— Speriamo che il pensiero dei poveri nostri nonni vi ispiri a diventar migliore di quel che siete…
Io, naturalmente, non ho fiatato, ben sapendo che in queste circostanze ai ragazzi è proibito di dir liberamente le loro ragioni: ho chinato la testa come si fa quando si diventa rossi, e ho guardato di sotto in su il babbo, che mi fissava con tanto di cipiglio.
Intanto la mamma ci ha chiamati, perché la carrozza che aveva mandato a prendere per Caterina era pronta, e ci siamo montati tutti, meno la Virginia che è rimasta in casa, perché doveva venire il dottore dall’avvocato Maralli che va sempre migliorando.
Io ho detto alla mamma:
— Se permetti vado a cassetta, così ci state più comodi.
E così ho fatto, anche perché a cassetta mi diverto molto di più, specialmente quando si piglia la carrozza a ore, perché allora si va piano e il fiaccheraio mi lascia anche tener le guide.
— Che bella giornata! — ha detto l’Ada. — E quanta gente!…
Infatti quando siamo entrati nel Camposanto pareva d’essere al passeggio ed era un bel colpo d’occhio il vedere tutte quelle famiglie che formicolavano nei viali cariche di fiori variopinti per i loro poveri defunti.
Abbiamo visitato le tombe dei poveri nonni e del povero zio, e pregato per loro come si fa tutti gli anni, e poi si è fatto il giro del Camposanto per vedere le nuove tombe.
A un certo punto ci siamo fermati a una tomba in costruzione e l’Ada ha detto:
— Ecco la cappella della famiglia Rossi della quale discorre tanto la Bice…
— Che lusso! — ha osservato la mamma — quanto costerà?
— Tre o quattromila lire di certo! — ha risposto il babbo.
— Farebbero meglio a pagare i debiti che hanno!… — ha detto l’Ada.
Io ho colto l’occasione per riparlare col babbo e gli ho domandato:
— E a che serve questo fabbricato?
— Serve per seppellirvi via via tutta la famiglia Rossi…
— Come! Sicché anche la signorina Bice sarà sotterrata qui dentro?
— Certamente.
Io non ne potevo più, e mi son messo a ridere come un matto.
— Che c’è da ridere?
— C’è che questa cosa di farsi fare, quando uno è vivo, la casa per quando sarà morto, mi pare dimolto buffa, ecco!…
— Eh! — ha detto il babbo — sotto un certo punto di vista, infatti, è una vanità come tante altre…
— Sicuro! — è saltata su a dire Ada. — Come quella di avere il palco di suo al teatro, e non so come Bice non si vergogni a farcisi vedere, sapendo che suo padre ha dovuto pigliare altri quattrini in prestito dalla banca…
E qui il babbo, la mamma e l’Ada si son messi a chiacchierar tra di loro, e siccome io mi seccavo, avendo visto di lontano Renzo e Carluccio li ho raggiunti e ci siamo messi a fare i cavalli lungo i viali che si prestano molto bene, essendo tutti coperti di ghiaia e avendo ai lati le barriere da saltare nei recinti pieni d’erba, purché però non veggano i guardiani perché è proibito.
A un tratto mi son sentito pigliar per il goletto. Era il babbo tutto infuriato perché, a quanto pare, mi cercava da un pezzo con la mamma e l’Ada.
— Proprio non c’è nulla di sacro per te! — mi ha detto con voce severa. — Anche qui, dove si viene per piangere, trovi il modo di far delle birichinate!…
— Vergogna! — ha soggiunto Ada dandosi una grande aria di superiorità — mettersi a fare il chiasso in Camposanto!…
Allora io mi son ribellato e le ho detto:
— Ho fatto il chiasso con Carluccio e Renzo perché son piccino e voglio bene ai miei amici anche nel Camposanto, mentre invece ci sono le ragazze grandi che vengono qui a dir male delle loro amiche!…
Il babbo ha fatto una mossa come per picchiarmi, ma l’Ada l’ha fermato e ho sentito che ha borbottato:
— Lascialo stare, per carità… Sarebbe capace d’andare a ridirlo a Bice!
Ecco come sono le sorelle maggiori! Esse difendono qualche volta i loro fratelli minori, ma sempre per interesse e contro il trionfo della verità e della giustizia!
Credevo che la bufera scoppiasse poi a casa, ma una grande novità che abbiamo trovato al nostro arrivo ha dissipato ogni malumore.
Virginia ci è venuta incontro, ridendo e piangendo nello stesso tempo, e ci ha raccontato ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Il giornalino di Gian Burrasca
  4. 20 Settembre
  5. 21 Settembre
  6. 6 Ottobre
  7. 7 Ottobre
  8. 8 Ottobre
  9. 9 Ottobre
  10. 12 Ottobre
  11. 15 Ottobre
  12. 16 Ottobre
  13. 17 Ottobre
  14. 17 Ottobre
  15. 18 Ottobre
  16. 19 Ottobre
  17. 24 Ottobre
  18. 25 Ottobre
  19. 26 Ottobre
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  48. 10 Dicembre
  49. 12 Dicembre
  50. 13 Dicembre
  51. 14 Dicembre
  52. 15 Dicembre
  53. 16 Dicembre
  54. 17 Dicembre
  55. 23 Dicembre
  56. 24 Dicembre
  57. 25 Dicembre
  58. 26 Dicembre
  59. 27 Dicembre
  60. 28 Dicembre
  61. 29 Dicembre
  62. 30 Dicembre
  63. 31 Dicembre
  64. 2 Gennaio
  65. 3 Gennaio
  66. 4 Gennaio
  67. 5 Gennaio
  68. 6 Gennaio
  69. 8 Gennaio
  70. 9 Gennaio
  71. 10 Gennaio
  72. 13 Gennaio
  73. 14 Gennaio
  74. 15 Gennaio
  75. 16 Gennaio
  76. 17 Gennaio
  77. 18 Gennaio
  78. 19 Gennaio
  79. 20 Gennaio
  80. 21 Gennaio
  81. 22 Gennaio
  82. 29 Gennaio
  83. 1° Febbraio
  84. 2 Febbraio
  85. 3 Febbraio
  86. 4 Febbraio
  87. 5 Febbraio
  88. 6 Febbraio
  89. 7 Febbraio
  90. 8 Febbraio
  91. 9 Febbraio
  92. 11 Febbraio
  93. 12 Febbraio
  94. 13 Febbraio
  95. 14 Febbraio
  96. 20 Febbraio
  97. 21 Febbraio
  98. 23 Febbraio
  99. 24 Febbraio
  100. 25 Febbraio
  101. 26 Febbraio
  102. 27 Febbraio
  103. 1° Marzo
  104. 2 Marzo
  105. Epilogo
  106. Copyright