
Vivere senza pesi mentali
Come liberarsi da rimpianti, rancori e sensi di colpa
- 144 pagine
- Italian
- ePUB (disponibile sull'app)
- Disponibile su iOS e Android
Informazioni su questo libro
Perché continuiamo a tormentarci con rimpianti, rancori e sensi di colpa? È possibile liberarsi dai pesi mentali che ci opprimono e ritrovare la leggerezza dell'anima?
"La mente tormentata nasce e si forma dal ragionamento continuo sugli affetti, le emozioni, i sentimenti, sui traumi che ci sono capitati, gli amori finiti, i fallimenti, gli abbandoni. Passiamo il tempo a dirci come dobbiamo essere, che cosa abbiamo sbagliato, a rimpiangere il passato, a vivere di sensi di colpa, a cercare di essere perfetti. Così la mente si riempie di zavorre, di 'pesi mentali', che finiscono per gravare sulla nostra vita interiore, per condizionarci e farci credere che siamo solo i disagi che viviamo." Questo libro è un percorso per alleggerirsi dai pesi mentali grazie a una serie di passaggi che derivano da anni di lavoro con i pazienti. Scardina molti luoghi comuni del pensiero, molte idee ripetute in psicoterapia ma lontane dai codici dell'anima. Pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo, lasciamo a terra le zavorre, si dissolve il piombo che ci inquina, ci avviciniamo al nostro Sé profondo, ci sentiamo più leggeri, più autentici, più felici.
Domande frequenti
- Base è ideale per studenti e professionisti che amano esplorare un’ampia varietà di argomenti. Accedi alla Biblioteca Base con oltre 800.000 titoli affidabili e best-seller in business, crescita personale e discipline umanistiche. Include tempo di lettura illimitato e voce Read Aloud standard.
- Completo: Perfetto per studenti avanzati e ricercatori che necessitano di accesso completo e senza restrizioni. Sblocca oltre 1,4 milioni di libri in centinaia di argomenti, inclusi titoli accademici e specializzati. Il piano Completo include anche funzionalità avanzate come Premium Read Aloud e Research Assistant.
Nota che non possiamo supportare dispositivi con iOS 13 o Android 7 o versioni precedenti. Scopri di più sull’utilizzo dell’app.
Informazioni
ESSERE PERFETTI È IL PESO MENTALE PIÙ DIFFUSO
Diventare ciò che si è, è un processo naturale. È quello che fa diventare albero un albero: se si interferisce l’albero si ammala e non può più funzionare come albero, ma lasciato a se stesso, lo diventa naturalmente. Si tende a sopravvalutare la coscienza. Sì, la coscienza fa parte di noi, ma può anche bloccarci, non permettendo lo sviluppo di ciò che è contenuto nell’inconscio. Una psicoterapia può ripristinare il libero fluire dei contenuti dall’inconscio, ma il processo in sé è naturale e finirebbe comunque per imporsi: la terapia non lo produce, lo favorisce soltanto. Se una persona è fatta per essere un artista e fa un altro lavoro, ben presto il blocco naturale dello sviluppo provocherà per natura una serie di sintomi e alla fine quella persona finirà per dipingere, volente o nolente, oppure si ammalerà in modo grave.1
Buonasera dottore, mi chiamo Francesca e ho 57 anni, fino a poco tempo fa avevo, apparentemente, una bellissima famiglia. Due figli stupendi e un marito affettuoso; eravamo una bella coppia: lui primario ospedaliero e io commercialista, entrambi belle persone. Ma niente rapporti sessuali da due anni, nonostante io sporadicamente glielo chiedessi. I figli vanno a vivere fuori casa e io cerco di riavvicinarmi a lui. Improvvisamente scopro che ha una storia da anni con una infermiera sposata. Lui dice che è solo sesso e io lo perdono, nella speranza di ricostruire la nostra unione. Dopo più di un anno scopro che lui la sente ancora. Fine della storia e lo mando fuori di casa. Io oggi dopo tanto dolore mi riconosco nelle sue parole, che ascolto su Facebook da circa un mese. Sono tornata me stessa. Improvvisamente, dopo solo un mese, ho incontrato un altro uomo, con il quale inaspettatamente ho rapporti sessuali molto intensi e appaganti. Sto bene da sola e mi scopro a sorridere e canticchiare in macchina. Con i figli il rapporto è stupendo e parliamo di tutto… Insomma, sono tornata la Francesca che conoscevo e non la donna che doveva a tutti i costi tenere insieme la famiglia. Lui non mi manca e ho scoperto che tutta la mia sofferenza era causata dal voler a tutti i costi rientrare in uno schema che mi ero precostituita in mente. Oggi spesso mi chiedo: “Francesca, cosa ti va? Vuoi davvero fare questa cosa o quella?”. E le risposte sgorgano da sole. Il mio cuore sa che questa è la strada giusta, anche se la mente a volte mi porta ad avere un po’ di nostalgia di un passato che non tornerà più. Non penso al fatto che ho 57 anni; mi sento e so di essere ancora bella e desiderabile e vivo questa nuova relazione con una libertà e leggerezza che stupisce anche me stessa. Mi ascolto e mi rispondo, e per la prima volta sono viva come non lo ero da mille anni. Volevo solo darle una piccola testimonianza di come si può riprendere a vivere finché c’è vita.
Oggi non abbiamo più la volontà di esporci al dolore. Il dolore però è una levatrice del Nuovo, un’ostetrica del completamente Altro. La negatività del dolore interrompe l’Uguale.2
Sembra che tutti noi siamo congenitamente letargici. La nostra tendenza ad accontentarci di continuare ad andare avanti in un modo o nell’altro è molto forte. In effetti, questa sorta di letargia si trova probabilmente in tutta la natura; è una forza potente, conservativa, che tende a preservare lo status quo, sicché ci vuole un terribile attacco di sofferenza per determinare qualche progresso. Forse i pesci non avrebbero mai imparato a camminare sulla terra ferma se non fossero stati sottoposti a una pressione del genere. Loren Eiseley, nel suo libro sull’evoluzione, afferma che probabilmente tutte le grandi mutazioni e i salti nell’evoluzione sono stati causati da situazioni assolutamente cruciali in cui era questione di “Ora o cambi o scompari dalla faccia della terra!”. Ed è così nella vita delle nazioni e delle collettività, così come nella vita degli individui.3
Per esempio al giorno d’oggi appena qualcosa va un po’ male, immediatamente ci prepariamo a “fare qualcosa”, senza renderci conto che più ci affanniamo per correggere ciò che non va, più accumuliamo oscurità e il male dall’altra parte. Invece, dovremmo sempre chiederci: “È un male che probabilmente, se tollerato, si equilibrerà da solo dopo un po’?”. Perché in questo caso non si dovrebbe fare nulla a riguardo.4
Siamo incompiuti: cresciamo e cambiamo. Eppure quella futura personalità che sarà la nostra fra un anno esiste già, ancora immersa nell’ombra. L’Io è come la sequenza dei fotogrammi in un film. La persona futura non è ancora visibile, ma si sta avvicinando e tra poco apparirà. Naturalmente queste potenzialità appartengono al lato oscuro dell’Io. Siamo ben consapevoli di quello che siamo stati, ma non sappiamo che cosa diverremo.5
Sono viva come non lo ero da mille anni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- VIVERE SENZA PESI MENTALI
- Premessa. ALLA RICERCA DELLA LEGGEREZZA DELL’ANIMA
- Introduzione. ELIMINARE I PESI MENTALI GIORNO DOPO GIORNO
- 1. ESSERE PERFETTI È IL PESO MENTALE PIÙ DIFFUSO
- 2. CONTRASTARE IL DOLORE LO RENDE PIÙ OPPRIMENTE
- 3. IL LATO SOGNANTE ALLEVIA IL CARICO DEI PENSIERI
- 4. I RAGIONAMENTI SCHIACCIANO LA SPONTANEITÀ
- 5. LA CREATIVITÀ È LA MIGLIOR CURA CONTRO I PESI MENTALI
- 6. L’EROS LIBERA DAL FARDELLO DELLA FALSA IDENTITÀ
- 7. FARSI CONDURRE DALLE IMMAGINI ETERNE
- CONCLUSIONI
- Copyright