Detti memorabili
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Detti memorabili

di re e generali, di spartani, di spartane

  1. 312 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Detti memorabili

di re e generali, di spartani, di spartane

Informazioni su questo libro

Oltre che per la traduzione, l'edizione si caratterizza per un commento molto originale che mette a confronto le versioni e il riuso di questi Detti da parte di altri scrittori successivi, primo fra tutti Erasmo, altra passione ripetutamente coltivata nel tempo da Carena. Il commento fa vedere come l'originale di Plutarco venga ripreso, ampliato, modificato, adattato ai tempi secondo gli autori e le epoche, attraversando tutta la cultura umanistica fino all'età moderna. Le tre raccolte degli Apoftegmi di re e generali, di spartani, di spartane si annidarono nel vasto cumulo delle Opere morali di Plutarco, accompagnate dalle Istituzioni spartane e dalle Virtú delle donne, come schegge dei monumenti delle Vite parallele. Nelle Vite, spiega l'autore dedicandoli all'imperatore Traiano, le sentenze di quei grandi si trovano frammiste alle loro azioni, per cui il rintracciarle e isolarle richiede grande disponibilità di tempo e grande devozione alla lettura. Mentre quelle parole sono proficue alla conoscenza del carattere e del comportamento dei potenti; scaturite dal vivo delle loro gesta, vi si riflettono e vi si può conoscere limpidamente quali fossero i loro pensieri. Raccoglierle è come raccogliere da un campo «i semi della vita». (...) Si viene cosí componendo in quell'intreccio un manuale di buoni costumi e buona condotta, di ideali e di norme, naturalmente secondo l'etica di quegli anni e del compilatore. Questi antichi hanno tutti, o quasi, la statura dei protagonisti delle Vite parallele; e il compilatore è, e non potrebbe essere altrimenti, un elevato platonico di formazione, istruito dall'esperienza della vita e della storia a concedere qualcosa agli stoici e nulla agli epicurei, avvantaggiato dalla sua modestia e da quell'intuito di letterato che lo fa autore di opere tra le piú affascinanti.
dalla prefazione di Carlo Carena «Artaserse, figlio di Serse, detto Lungamano perché aveva una mano piú lunga dell'altra, soleva dire che aggiungere è piú regale che togliere».

«Oronte, genero del re Artaserse, cadde in disgrazia per un'accusa da lui mossa. Condannato, disse che gli amici dei re assomigliano alle dita di coloro che fanno di conto: come queste possono valere ora diecimila ora uno, cosí quelli ora possono tutto ora niente».

«Tere, padre di Sitalce, soleva dire che quando era in ozio, senza guerreggiare, gli sembrava di non differire per nulla dal suo stalliere».

«Vilipeso un giorno per il fetore del suo alito, Ierone rimproverò alla moglie di non averglielo mai detto. Lei rispose: "Credevo che tutti gli uomini avessere un tale odore"».

«Degli aspiranti alla mano di sua figlia, Temistocle preferiva l'onesto al ricco: "Ricerco - diceva - un uomo senza soldi anziché soldi senza un uomo"».

Un barbiere ciarliero chiese ad Archelao come dovesse raderlo, ed egli disse: "Tacendo"».

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2018
Print ISBN
9788806233693
eBook ISBN
9788858427682

Note

ELENCO DELLE ABBREVIAZIONI

ADRIANI Opuscoli morali, di Plutarco Cheronese, filosofo, & historico notabilissimo…, Fioravante Prati, Venezia 1598.
AMBROSOLI Opuscoli di Plutarco volgarizzati da Marcello Adriani nuovamente confrontati col testo e illustrati con note da Francesco Ambrosoli, Sonzogno, Milano 1826, vol. II.
AMYOT Les oeuvres morales et philosophiques de Plutarque, Translatées de Grec en François, par Messire Jacques Amyot…, Claude Morel, Paris 1618.
AP Antologia Palatina.
BABBITT Plutarch’s Moralia, vol. III, a cura di F. C. Babbitt, Harvard University Press, Cambridge (Ma) 1949.
EDMONDS, FrAC The Fragments of Attic Comedy after Meineke, Bergk, and Kock, a cura di J. M. Edmonds, Brill, Leiden 1957.
EDMONDS, LG Lyra Graeca, being the Remains of all the Greek Lyric Poets…, a cura di J. M. Edmonds, W. Heinemann - G. P. Putnam’s sons, London - New York 1922.
ERASMO L. LOBBES, Des «Apophtegmes» à la «Polyanthée». Érasme et le genre des dits mémorables, Champion, Paris 2013.
ERASMO, Ad. Erasmi Roterodami Adagiorum Chiliades, Johan Froben, Basel 1536.
FILELFO Plutarchi cheronensis Apophthegmata ad Traianum Caesarem prima pars, Vindelino da Spira, Venezia 1471.
FUHRMANN PLUTARQUE, Apophtegmes, in Oeuvres morales, vol. III, a cura di F. Fuhrmann, Les Belles Lettres, Paris 1988.
LIDDELL-SCOTT A Greek-English Lexicon, a cura di H. Liddell, R. Scott et al., Oxford University Press, Oxford 1843.
NAUCK, TrGF Tragicorum Graecorum Fragmenta, a cura di A. Nauck, Teubner, Leipzig 1856.
PERROT Les Apophtegmes, ou bons mots des anciens, tirez de Plutarque … De la traduction de Nicolas Perrot, sieur d’Ablancourt, Louïs Billaine, Paris 1664.
UDALL Apophthegmes … firste gathered and compiled in Latine by the ryght famous clerke Master Erasmus of Roterodame and now translated into Englyshe by Nicolas Udall, Richard Grafton, London 1542.

DETTI MEMORABILI DI RE E GENERALI

Plutarco a Traiano sommo imperatore, ogni bene

Plutarco godette nei suoi soggiorni a Roma dell’amicizia e stima di molti personaggi importanti alla corte di Traiano e fu tenuto in grande considerazione anche dall’imperatore; secondo il Lessico Suida, egli l’avrebbe designato al consolato.
Per Artaserse cfr. Vita di Artaserse, 5, 1; per Licurgo, Detti memorabili di spartani, «Licurgo», n. 22; Vita di Licurgo, 19, 3.
Di Siramne non si sa altro; DIODORO SICULO, Biblioteca, XV, 41, 2, racconta che Farnabazo, generale di Artaserse in una spedizione in Egitto, rispose all’ateniese Ificrate, stupito della sua prontezza nei discorsi e della lentezza nei preparativi militari, che era padrone delle sue parole, ma nelle azioni dipendeva dal re.

Ciro

1. Ciro il Grande (secolo VI a. C.), grande conquistatore e fondatore dell’Impero persiano. Cfr. anche Precetti per governare, 28 fin.
AMYOT: «… c’est à dire courbé comme le bec d’une aigle».
ERASMO, V [in., 1]: «Il naso aquilino è di due tipi, uno in cui spicca immediatamente dalla fronte, indicato da Aristotele come segno di spudoratezza e attribuito ai corvi; l’altro, incurvato piú sotto e staccato dalla fronte, arcuato nel mezzo e simile a un uncino all’estremità: e questo ritenuto da Aristotele come segno di magnanimità e proprio dell’aquila … Il popolino a sua volta ritiene che gli uomini di naso aquilino badino anzitutto a se stessi e siano nati per comandare anziché per servire».
2. ERASMO, V [2]: «… intendendo che unico compito del principe è pensare agli altri e provvedere al bene pubblico: il che non può compiere se non chi primeggi su tutti per saggezza, sagacia, integrità, virtú procurate non dalla nascita ma dalla corretta educazione e dalla pratica».
PERROT interviene: Ciò almeno riguardo al comando militare, poiché potrebbe accadere che un malvagio abbia le qualità necessarie a regnare, non sempre presenti in un brav’uomo, sebbene sia impossibile possederle tutte senza la probità.
3. Il detto è passato in proverbio (cfr. APOSTOLIO, Raccolta di proverbi, IV, 96).

Dario

1. Dario I, re di Persia dal 521 al 485. Cfr. Se i vecchi devono fare politica, 16 med.: «Dario padre di Serse diceva che nei pericoli diveniva piú saggio; e Atea [v.l. per «Antea», di cui piú avanti] Scita diceva che non si considerava per nulla diverso dai suoi palafrenieri quando era ozioso; Dionigi il Vecchio a sua volta, a chi gli chiese se non avesse nulla da fare rispose: “Non mi capiti mai!” Dicono infatti che un arco quando è troppo teso s’infrange, l’animo invece quando si rilascia».
PERROT: «Darius disait, que les dangers le rendait sage, parce qu’ils réveillent l’atention, et qu’ils augmentent l’experience»; BABBITT: «… he became more cool and collected»; FUHRMANN: «… il devenait plus vif d’esprit»; greco: γίνϵσθαι ϕρονιμώτϵρος.
3. Zopiro fu tra i congiurati che sostennero Dario fin dal suo accesso violento al potere. In ERODOTO, IV, 143, 2, Dario qui nomina il suo generale Megabazo.
4. Cfr. ERODOTO, III, 154-59.
ERASMO, V [8]: «Babilonia era una città ricchissima, eppure Dario antepose un solo amico a cento Babilonie. Da questo spirito quanto distano certi principi, che apprezzano un buffone o un cavallo o un cane piú di un amico onesto, fedele e colto!»
Il detto è passato in proverbio (cfr. APOSTOLIO, Raccolta di proverbi, X, 14, con il passo di Plutarco).

Semiramide

Antica e favolosa regina d’Assiria.
ERASMO, V [10]: «Solo un poco di buono, insaziabile di ricchezze, avrebbe potuto violare i loculi dei morti. E comunque questo è da annoverare piú propriamente fra gli stratagemmi e le beffe».
Il detto è passato in proverbio (cfr. APOSTOLIO, Raccolta di proverbi, XI, 41, con il passo di Plutarco).

Serse

1. Serse regnò dal 484 al 465. È noto per la disastrosa spedizione in Grecia nel 480 e le sconfitte alle Termopili e a Salamina.
ERASMO, V [11]: «Non vedo perché questo debba essere annoverato fra gli apoftegmi, come fa Plutarco. Qualcosa di simile si legge di Giacobbe ed Esaú nella Bibbia ebraica».
2. AMYOT: «… et leur commanda de danser, chanter, jouer des haubois, paillarder et taverner, et porter des longs says à plein fond».
ERASMO, V [12]: «Non avrei riportato nemmeno questo fra gli apoftegmi, se non lo avesse annoverato Plutarco».
3. Per l’eccellenza dei fichi secchi attici cfr. ATENEO, I sapienti a banchetto, XIV, 652bc, dove è inserito anche questo episodio.
4. Cfr. ERODOTO, VII, 146 sg.
ERASMO, V [17]: «Sia pure questo un singolare esempio di fiducia, però non vedo perché lo si debba dire un apoftegma».

Artaserse

1. Vita di Artaserse, 1, 1: «Artaserse I, eminente fra i re persiani per gentilezza e magnanimità, fu soprannominato Lungamano poiché aveva la mano destra piú lunga dell’altra». Succedette a Serse nel 465, e fino al 425.
PERROT interviene: È un fatto che la liberalità appartiene ai Grandi: i piccoli non possono esercitarla.
2. SENOFONTE, Ciropedia, I, 4, 14, attribuisce già un episodio analogo a Ciro.
3. Cfr. Sul ritardo della punizione divina, 25: «In Persia vengono strappate e fustigate le vesti e i copricapi dei puniti, mentre essi supplicano piangendo. In tal modo la punizione mediante i beni materiali e fisici non infligge ferite acute e non attacca la colpa di per sé ma in gran parte si rivolge all’opinione e alle sensazioni».
AMYOT: «… et au lieu qu’on leur soulait arracher les cheveux ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Prefazione di Carlo Carena
  4. Nota alla presente edizione
  5. Nota biografica
  6. Detti memorabili
  7. Detti memorabili di re e generali
  8. Detti memorabili di spartani
  9. Detti memorabili di spartane
  10. Note
  11. Indice dei nomi
  12. Il libro
  13. Copyright