L'uomo che fissa le capre
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L'uomo che fissa le capre

  1. 272 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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L'uomo che fissa le capre

Informazioni su questo libro

Un gregge di capre è chiuso in un centro di comando delle forze speciali americane, le truppe le fissano cercando di stordirle con gli occhi.
Soldati americani cantano al nemico canzoncine per bambini.
Il direttore dei servizi segreti militari statunitensi si lancia contro un muro convinto di poterlo attraversare, e si spacca il naso.
Jon Ronson ricostruisce la storia vera delle incredibili attività tuttora praticate dalla Sicurezza Interna americana, svelando gli aspetti piú sconcertanti del conflitto made in Usa in un libro tanto esilarante quanto agghiacciante. Dopo la traumatica esperienza in Vietnam, il colonello Jim Channon propose al Pentagono di rivoluzionare l'esercito americano attraverso il suo Manuale del Primo Battaglione Terra: un testo new age che sostituiva i classici strumenti bellici di distruzione e morte con espedienti piú etici. Musiche ambient per placare gli animi del nemico, agnellini per sciogliergli il cuore, schiuma appiccicosa immobilizzante, strumenti divinatori, manipolazione psichica. Gli uomini di Channon erano certi di poter attraversare i muri o di uccidere con la sola forza dello sguardo. E facevano sul serio. Tanto che le loro tecniche sono state impiegate dopo l'11 settembre nella guerra al Terrore.

Domande frequenti

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2010
Print ISBN
9788806199210
eBook ISBN
9788858402955

Capitolo sei
Privatizzazione

Nelle pagine precedenti vi abbiamo illustrato i dettagli di alcune operazioni segrete svoltesi all’interno delle basi militari americane. Di tanto in tanto le conseguenze tangibili di queste operazioni segrete si sono manifestate nella vita di tutti i giorni, restando però sempre ben distinte dalla loro radice soprannaturale. Nessuno di coloro che hanno avuto a che fare con la Schiuma appiccicosa del colonnello Alexander, per esempio – né i prigionieri rimasti incollati alle celle, né le troupe televisive che ne hanno filmato gli esiti parzialmente disastrosi in Somalia, e neanche, credo, i soldati che se l’erano portata in Iraq pensando di doverla spruzzare sulle armi di distruzione di massa – era al corrente del fatto che la Schiuma fosse frutto di un progetto paranormale che risaliva alla fine degli anni Settanta.
Ma nel 1995, all’improvviso, un frammento visibile di quella follia ha varcato il confine tra gli ambienti militari e il mondo civile. Il responsabile di tutto questo è un ex allievo-prodigio del generale Stubblebine.
Ecco come sono andate le cose.
Come molte bambine cresciute negli anni Settanta, Prudence Calabrese aveva una passione per i telefilm di fantascienza del Dottor Who e i documentari scientifici. Era cresciuta nel New England, in una grande villa diroccata. Il sabato sera, quando i suoi genitori uscivano, lei e gli altri bambini organizzavano delle sedute spiritiche con una tavoletta ouija fatta in casa: cercavano di mettersi in contatto con la vecchia proprietaria della villa, che dicevano si fosse impiccata nel fienile perché alcoolizzata e assai malvista dai vicini. Erano, insomma, delle specie di pigiama-party con fantasma.
– Volevamo fare esperienze insolite, – mi ha raccontato Prudence mentre sedevamo al tavolo della sua cucina a Carlsbad, vicino a San Diego. – Ci riunivamo, accendevamo le candele, spegnevamo le luci e cercavamo di sollevare il tavolo toccandolo con la punta delle dita.
– Ci siete mai riusciti? – le ho domandato.
– Be’, sí, – disse Prudence. – Ma eravamo ragazzini. Ripensandoci, non posso essere certa che qualcuno non ci abbia messo un po’ di piú di forza e lo abbia fatto levitare.
– Con le ginocchia? – dissi.
– Sí, forse, – disse Prudence. – È difficile dirlo.
A volte Prudence e i suoi amici correvano fuori e cercavano di avvistare gli Ufo. Una sera avevano creduto di vederne uno.
Prudence aveva frequentato l’università piú vicina ma era rimasta incinta a diciott’anni, cosí aveva abbandonato gli studi e preso in gestione un parcheggio per roulotte insieme al suo primo marito, Randy. Per arrotondare faceva la ballerina in costume da maiale alla fiera agricola; dopo qualche tempo era tornata all’università, si era iscritta a fisica, aveva mollato tutto una seconda volta, e dopo aver dato alla luce altri quattro figli aveva cominciato a insegnare danza del ventre alle pensionate dell’Indiana; infine era andata a vivere con Daniel, il suo nuovo marito, in un appartamento ad Atlanta, e aveva aperto un’agenzia di grafica web. Era stato lí che, in una sera del 1995, aveva acceso la tv. Sullo schermo c’era un militare.
– Che cosa diceva? – domandai a Prudence. – Sosteneva di essere un Obi-Wan Kenobi in carne e ossa?
– Sí, ha detto queste precise parole, – rispose Prudence. – Un Obi-Wan Kenobi in carne e ossa.
– Che lavorava per le forze armate degli Stati Uniti?
– Esatto. Che lavorava per le forze armate degli Stati Uniti.
– E fino a quel momento, nessuno era al corrente dell’esistenza di quelle persone? – le domandai.
– Proprio cosí, – disse Prudence. – Fino ad allora eravamo stati tenuti all’oscuro. E adesso quel tipo veniva alla tv a raccontare che i poteri della mente gli permettevano di viaggiare in ogni parte dell’universo. Diceva che le forze armate si servivano di lui e di altre spie psichiche per scongiurare le guerre e scoprire i segreti degli altri paesi. Li chiamavano avvistatori a distanza, diceva. Quel tizio faceva parte di una squadra segreta di spie psichiche, anzi, era uno dei comandanti dell’unità. A vederlo, nessuno l’avrebbe mai detto. Non sembrava proprio che potesse avere dei superpoteri segreti.
– Perché, che aspetto aveva?
Prudence si mise a ridere.
– Era basso e secco, aveva i baffi e quei capelli da demente che andavano di moda negli anni Settanta. E tutto sembrava fuorché un militare, figuriamoci una spia con dei poteri paranormali. Avresti pensato che era un tipo bislacco, di quelli che si incontrano ogni tanto per strada– . L’uomo in tv diceva di avere accesso incondizionato alle fonti di massimo livello. Diceva di sapere esattamente dove si trovavano Saddam Hussein e l’Arca dell’Alleanza. Prudence era come ipnotizzata. All’improvviso ritrovava le passioni della sua infanzia, ormai dimenticate da tempo: le sedute spiritiche, il Dottor Who, gli esperimenti scientifici che aveva fatto a scuola.
– Ritrovai tutt’a un tratto l’amore per la fantascienza, per le storie di extraterrestri e chiaroveggenti, – disse.
In quel momento Prudence seppe finalmente che cosa voleva fare nella vita. Voleva essere come l’uomo in tv, sapere le cose che sapeva lui, vedere le cose che vedeva lui.
Quell’uomo era il maggiore Ed Dames.
Il generale Albert Stubblebine era stato ben felice di parlare con me della sua incapacità di attraversare i muri e sollevarsi da terra, e anche dell’apparente disinteresse delle Forze speciali per i suoi progetti di deflagrazione cardiaca animale. Raccontava di quegli incidenti con allegria, anche se probabilmente non erano bei ricordi. In tutti i nostri incontri, c’è stato un solo momento in cui mi è parso di vedere sul suo volto un’espressione angosciata, è stato proprio quando la conversazione si è orientata verso il suo allievo prodigio: il maggiore Ed Dames.
– Mi ha dato un tale fastidio quando si è messo a parlare… – disse il generale. – Non stava zitto un attimo: bla, bla, bla, e poi bla, bla, bla…– si lamentò. – Se c’era uno a cui avrebbero dovuto ficcare un bavaglio in bocca, quello era proprio Ed Dames. Avrebbe fatto molto meglio a tacere e ascoltare, invece che spifferare tutto ai quattro venti. Cosa assai disdicevole, tra l’altro.
– Perché?
– Aveva fatto lo stesso mio giuramento: «Giuro che non divulgherò nulla». Invece è passato sopra a tutti e ha parlato. Ha gonfiato il petto e ha proclamato: «Io ero uno di loro!» Voleva diventare il re delle spie, quello.
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Ed Dames era stato reclutato personalmente dal generale Stubblebine. Nel 1981, quando aveva preso il comando dell’unità psichica segreta, il generale aveva fatto entrare nel programma alcuni elementi che condividevano il suo entusiasmo per il paranormale. Fino ad allora, le ricerche condotte dal governo statunitense nell’ambito del paranormale avevano fatto capo essenzialmente a tre uomini: Pat Price, un ex poliziotto diventato imprenditore edile, e due militari, Ingo Swann e Joe McMoneagle. Tutti, tranne gli scettici piú incalliti, erano convinti che quei tre avessero un dono speciale. (Che nel caso di Joe McMoneagle, a quanto pare, si era manifestato dopo la caduta da un elicottero in Vietnam).
Ma il generale Stubblebine credeva ardentemente nella dottrina del Primo Battaglione Terra, secondo la quale ogni essere vivente è in grado di compiere imprese soprannaturali: perciò aveva spalancato le porte della sua unità segreta, e vi aveva fatto entrare anche Ed Dames.
Da bambino Ed Dames era stato un grande appassionato di Bigfoot, Ufo e telefilm di fantascienza. Aveva sentito parlare dell’unità segreta quando si trovava di guarnigione, insieme a tanti altri, a pochi metri dalla baracca delle spie psichiche a Fort Meade, e aveva subito inviato al generale Stubblebine una formale richiesta di ammissione. Forse è per questo che il generale era ancora cosí in collera con Ed Dames, anche se ormai erano passati nove anni dalla sera in cui Prudence Calabrese lo aveva visto rivelare alla tv i segreti dell’unità. Forse il generale si sentiva parzialmente responsabile dei fatti terribili avvenuti in seguito, nei quali era coinvolta anche Prudence.
Nel 1995, dunque, Ed aveva improvvisamente cominciato a vuotare il sacco davanti a tutti. Lo si vedeva e sentiva dappertutto, alla tv e alla radio. Non diceva mai nulla degli esperimenti con le capre, dei tentativi di attraversare i muri o del Primo Battaglione Terra, ma parlava con gran gusto dell’unità psichica segreta.
Era stata la trasmissione di Art Bell a trasformare Ed in un’autentica celebrità.
Art Bell trasmette dagli studi di un’emittente radio di Pahrump, una cittadina nel deserto del Nevada. È raro che si parli di Pahrump sui giornali, anche se in effetti una volta è salita all’onore delle cronache per essere la città americana con il piú alto tasso di suicidi pro capite. Ogni anno diciannove dei trentamila cittadini di Pahrump mettono in atto il proposito di togliersi la vita. Parhump ospita anche il piú famoso bordello del mondo, il Chicken Ranch: poche strade polverose lo separano dalla casa di Art Bell. Quest’ultima è di colore azzurro, di forma irregolare ma ben recintata, e circondata da una selva di antenne. Art Bell starà anche in mezzo al nulla, e la sua trasmissione andrà anche in onda a notte fonda, ma viene venduta a oltre cinquecento emittenti a modulazione di ampiezza, che raggiungono qualcosa come diciotto milioni di americani.
Ai tempi d’oro, mi è stato detto, Art Bell aveva quaranta milioni di ascoltatori, molti dei quali conquistati proprio grazie a Ed Dames. Dames era diventato una specie di ospite fisso della trasmissione. Ecco un tipico esempio delle domande che Bell gli poneva in quegli anni.
ART BELL: Come saprete, sono anni che il governo butta soldi, tempo e fatica negli esperimenti di avvistamento a distanza. Quindi non è una cosa fuori dal mondo come si potrebbe pensare. Stasera è già molto tardi, ma sono riuscito a mettermi in contatto telefonico con il maggiore Dames. Maggiore, benvenuto nel nostro programma.
ED DAMES: Grazie, Art.
ART BELL: Che notizie ci può dare stasera?
ED DAMES: Be’, oltre all’addestramento e agli incarichi di alto livello che eseguiamo per conto di varie agenzie – per il governo, ad esempio, quando seguiamo le tracce dei terroristi – siamo in possesso di dati in base ai quali posso affermare che presto ci sarà una moria di neonati di razza umana, che moriranno molti neonati… Sembra che si stia sviluppando una specie di virus bovino dell’Aids. Questo Aids bovino procurerà un grave danno tossicologico a molti neonati umani, che moriranno in numero relativamente alto.
ART BELL: Oddio. Wow… Non c’è scampo, eh?
ED DAMES: No. Sembra che non ci sia scampo.
ART BELL: Oh mio Dio, è una notizia orribile.
Nel corso degli anni Art Bell ha ospitato nel suo programma molti profeti di disgrazie, ma la cosa sensazionale, in questo caso, era che si trattasse di un maggiore dell’esercito americano con accesso incondizionato ai massimi livelli di sicurezza. Quella sera Ed confermò che sí, milioni di neonati americani stavano per contrarre l’Aids bevendo latte di mucche infette. Si trattava, a suo dire, di un’informazione che lui stesso aveva acquisito per via paranormale quando ancora faceva parte dell’esercito, e che aveva immediatamente trasmesso ai suoi superiori.
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Questo significava che anche i piú alti ufficiali dell’intelligence militare ne erano al corrente.
Art Bell ci restò di sasso quando venne a sapere che la profezia di quell’imminente catastrofe era arrivata fino ai vertici.
Inoltre, disse Ed, venti fortissimi intorno ai quattrocentottanta chilometri orari avrebbero presto devastato l’America spazzando via tutto il grano, e l’intera popolazione sarebbe stata costretta a rimanere chiusa in casa praticamente vita natural durante.
– Fantastico! – aveva esclamato Prudence nella sua cucina di San Diego. – All’epoca il paranormale era di gran voga. La gente ne andava matta: sembrava tutto cosí stupendo! Ed Dames diventò ben presto uno degli ospiti preferiti del programma di Art Bell. Era sempre in onda. Diceva che saremmo rimasti ustionati da un’enorme eruzione solare che avrebbe distrutto gran parte della vita sulla Terra. E una cometa di passaggio, la Hale-Bopp, avrebbe rilasciato un agente patogeno capace di distruggere le piante.
– Davvero?
– Già, – ha risposto lei in tono divertito. – Secondo Ed, una razza aliena aveva attaccato una specie di serbatoio alla cometa Hale-Bopp, e la cometa lo avrebbe rovesciato sulla Terra liberando una specie di virus che avrebbe divorato ogni forma di vita vegetale, cosicché noi saremmo stati costretti a nutrirci di vermi e a vivere sottoterra.
– Ed Dames ha detto proprio questo?
– Sí, sí! E ha anche fornito delle date precise. Diceva che tutto questo sarebbe successo nel febbraio del 2000.
Ci siamo messi a ridere tutti e due.
– E l’Aids bovino? – ho domandato.
– L’Aids bovino! – ha fatto eco Prudence, improvvisamente seria. – Il morbo della mucca pazza.
Tra il 1995 e oggi, oltre all’Aids bovino e alle tempeste di vento a quattrocentottanta chilometri orari, il maggiore Ed Dames ha pubblicamente predetto quanto segue, quasi sempre dai microfoni del programma di Art Bell: una stirpe di marziani incinti che vivono sotto le terre desertiche emergerà alla superficie per rubare fertilizzanti alle aziende americane; si scoprirà che il virus dell’Aids deriva dai cani e non dalle scimmie; un fungo volante fuoriuscito da contenitori cilindrici che galleggiano nello spazio cosmico distruggerà tutti i raccolti; l’esistenza di Satana, degli angeli e di Dio verrà dimostrata al di là di ogni ragionevole dubbio; nell’aprile del 1998, un fulmine ucciderà il presidente Clinton durante una partita di golf.
– Tra una profezia e l’altra, – mi ha raccontato Prudence, – Ed parlava delle sue esperienze nell’esercito, e in questo modo faceva sembrare molto piú reali e concrete tutte quelle stramberie . Il governo non aveva mai smentito che Dames fosse una spia psichica, anzi, aveva lodato i suoi sforzi: Ed era stato piú volte decorato. Era stato congedato con onore. Tutto quadrava.
– A volte gli ascoltatori di Art Bell avranno avuto l’impressione di assistere di nascosto a una riunione tra i vertici del Pentagono, – dissi.
– Sembrava tutto cosí vero, – rispose Prudence. – Diceva che l’esercito aveva investito venti milioni di dollari di gettito fiscale nelle sue ricerche: non faceva una grinza.
Quello che gli ascoltatori di Art Bell non sapevano era che Ed Dames era una spia psichica molto sui generis. La maggior parte dei colleghi dell’unità segreta di Fort Meade impiegavano i loro poteri psichici per indagare su cose estremamente noiose, tipo le coordinate geografiche di qualche obiettivo. Nel frattempo Ed era giunto, sempre per via paranormale, alla conclusione che il mostro di Loch Ness fosse il fantasma di un dinosauro. Se uno dei colleghi meno pittoreschi di Ed avesse deciso di vuotare il sacco al suo posto e fosse andato da Art Bell a parlare di coordinate geografiche, dubito che milioni di ascoltatori sarebbero rimasti altrettanto affascinati.
È possibile che le apparizioni mediatiche di Ed abbiano anticipato la fine dell’unità segreta. Nel 1995 la Cia sciolse ufficialmente il vincolo di segretezza sui documenti che la riguardavano, e infine la chiuse. I soldati del generale Stubblebine avevano sprecato gli anni migliori della loro carriera tentando di fare qualcosa di paranormale, e adesso era tutto finito. Dopo aver vissuto per anni in un mondo in cui era naturale vagare qua e là nel tempo e nello...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Dedica
  5. Il generale
  6. Goat Lab. Il laboratorio delle capre
  7. Il primo battaglione terra
  8. Nel cuore della capra
  9. Sicurezza interna
  10. Privatizzazione
  11. Il dinosauro viola
  12. Il predator
  13. Il lato oscuro
  14. Il laboratorio di idee
  15. L’hotel dei fantasmi
  16. Le frequenze
  17. Immagini
  18. La casa del 1953
  19. Harold’s club, costi quel che costi!
  20. La via d’uscita
  21. Ringraziamenti e bibliografia
  22. Indice